Quindi conoscendo il costo operativo del volo e il numero di posti vendibili si può calcolare il prezzo minimo a sedile per andare in break even
Lo dice l'articolo. 1112,56 AUD.
Magari esistesse un prezzo minimo per andare in break-even. Purtroppo, però, non è così e quel valore di 1112,56 AUSD indica probabilmente un'altra cosa.
Un valore di break-even, innanzitutto, non può essere espresso in termini di prezzo, ma di quantità totale o di ricavo, quindi sempre di quantità, fissato un prezzo medio. Conseguentemente, un break-even definito in termini unitari (nell'articolo il valore è indicato come ricavo/costo per passeggero) non ha sostanzialmente senso.
Inoltre, mi sembra di capire che quell'uguaglianza fra ricavi e costi unitari sia basata su dati storici, il che significa che conosciamo quella che nella definizione del break-even sarebbe, invece, l'incognita (il numero dei passeggeri).
Per quello che posso immaginare, quel valore di 1112,56 AUSD potrebbe essere utilizzato per confrontare la struttura di costo di differenti compagnie aeree o di diverse tratte. In particolare, tanto più basso è quel punto di pareggio fra ricavi e costi unitari, tanto minore è l'incidenza dei costi sul fatturato e maggiore, quindi, è l'efficienza complessiva.
E' ovvio che c'è una relazione fra il livello dell'uguaglianza contabile e il break-even: ad una maggiore efficienza (ovvero incidenza dei costi) corrisponde certamente un break-even inferiore. Ma resta comunque il fatto che fissare la tariffa al livello della parità dei valori unitari non assicura il raggiungimento del pareggio fra costi e ricavi totali, per la semplicissima ragione che non possiamo sapere quanti passeggeri saliranno a bordo.