Non capisco perchè la Regione allora paghi solo le compagnie che operano a PSA e a quelle che operano a FLR non dà nulla?
Non portano comunque passeggeri in Toscana? O Firenze non fa parte della Toscana?
Perchè a quanto pare sembra proprio così.
Comunque se c'è qualcuno che non vuole collaborare non è certo Firenze ma Pisa.
Questo articolo è di Gennaio.
Allora in questo caso però Pisa fa bene a fare i propri interessi?
Non dite che per gli interessi della Regione quelli del singolo aeroporto devono essere messi da parte? (vedi codice unico).
Mi sembra che i pisani siano un pò confusi....
Conti: una holding per gli aeroporti ma Pisa non ne vuole sentir parlare
Guerra con Peretola Il Galilei non accetta di essere imbrigliato
L’assessore regionale ai trasporti Riccardo Conti rilancia la costituzione di una holding per gli aeroporti toscani, ma Pisa risponde gelida: «Fino allo sbarco a piazza Affari non se ne parla neanche», fa sapere dalla Tailandia, dove sta trascorrendo le vacanze natalizie, Costantino Cavallaro, presidente della Sat, la società di gestione dello scalo pisano, che entro giugno dovrebbe essere quotata in Borsa. Il 2007 si apre dunque all’insegna di una nuova puntata dell’annosa «guerra» degli aeroporti toscani.
Una «guerra», che finora ha scatenato polemiche politiche anche furibonde, ma ha fatto bene ai bilanci dei due scali: «Una certa concorrenza, al di là dei toni spesso esagerati, ha dato la spinta sia a Pisa che a Firenze per aumentare sempre di più i loro passeggeri», precisa il sindaco di Pisa Paolo Fontanelli (vedi articolo a parte sul traffico negli scali toscani).
Pisa, timori e diffidenze. Precisazione - quella del primo cittadino pisano - che è la spia delle ragioni della freddezza con cui Pisa guarda alla proposta della holding, avanzata dalla Regione Toscana, sotto la spinta della Confindustria regionale e del sistema bancario toscano. Detta in breve: Pisa teme che la holding sia il cavallo di Troia con cui Firenze, attraverso la Regione e la Confindustria, tenderebbe ad imbrigliare l’espansione dell’aeroporto Galilei, che nel 2006 ha tagliato il traguardo dei tre milioni di passeggeri arrivati e partiti, con un incremento del 28% rispetto al 2005.
La Sat, sempre nel 2006, ha ottenuto dal governo la gestione dell’aeroporto Galilei per i prossimi quaranta anni. Il 1º giugno prossimo ci sarà l’avvio del volo diretto Pisa-New York operato dalla Delta Airlines, unico collegamento non stop tra la Toscana e gli Usa. Infine, nel primo semestre, dovrebbe avvenire la quotazione in Borsa della Sat.
Il Galilei a gonfie vele. Lo scalo pisano va a gonfie vele e anche lo studio dell’ex presidente di Confindustria Guido Fossa sulla holding stima che il Galilei è destinato ad incrementare notevolmente il numero dei passeggeri, inserendosi nei primi posti della top ten degli scali più importanti della penisola. Pisa è di gran lunga il primo aeroporto toscano e Fontanelli vede nella concorrenza con Firenze «un bene» proprio perché lo scalo pisano è e si sente il più forte. Per cui tutte le ipotesi calate dall’alto sono viste con diffidenza. «La holding pensata per imbrigliare Pisa? Mi auguro di no. Noi comunque non abbiamo pregiudiziali, discutiamo...». spiega il sindaco di Pisa.
La holding regionale. Ma cos’è la holding? A cosa mira? Come verrà realizzata? Dice l’assessore Conti: «E’ contenuta nel programma della maggioranza che governa la Regione. Si tratta di costituire una società in cui gli aeroporti toscani di Pisa, Firenze, Grosseto, Elba e Siena decidono di gestire insieme una serie di servizi: dalla politica di integrazione tariffaria al marketing. La finalità è semplice: si punta a rendere più competitivo il sistema aeroportuale della nostra regione».
La Regione nei mesi scorsi ha costituito un gruppo di lavoro incaricato di redigere il piano regionale degli aeroporti. Ne hanno fatto parte il leader degli industriali toscani Sergio Ceccuzzi e i presidenti degli aeroporti di Firenze, Grosseto, Pisa e Siena (ma il gruppo si è occupato anche degli aeroporti regionali minori, come quelli dell’Elba e di Marina di Carrara). Il gruppo di lavoro ha affidato alla Giorgio Fossa sas il compito tecnico di redigere uno studio.
Lo studio non piace a Pisa. Il documento, in tutto 94 pagine, è stato ultimato alla fine del luglio scorso e poi è stato recepito dalla giunta regionale. «Lo studio ci permette di avere tutti gli elementi per procedere rapidamente nella direzione, a mio avviso obbligata, di un sistema aeroportuale toscano - spiega il presidente degli industriali toscani Sergio Ceccuzzi -. Certamente la via maestra sarebbe quella di un’unica società di gestione. Tuttavia, anche se al momento la situazione non consente tale ipotesi, la concorrenza sempre più accesa nel mercato dei voli deve spingere ciascuno scalo regionale ad un percorso di sviluppo che non può che essere concordato e condiviso con gli altri».
Ma il presidente della Sat Costantino Cavallaro boccia, o quasi, lo studio sulla holding: «Presenta pecche notevoli. Vi si coglie una certa approssimazione di fondo...». Cosa non vada nello studio sulla holding Cavallaro non lo spiega. Dice solo che ha mandato le sue osservazioni a Conti. La holding aeroportuale voluta dalla Regione può aspettare...
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