Una volta tanto che Cesare.Caldi aveva fatto una cosa ottima (post #25, mettendo il link al testo della richiesta di CBP) poi va a rovinare tutto.
Lo hanno già detto altri utenti: questo forum è letto anche fuori dall'ambiente aeronautico, soprattutto quando ci sono casi come incidenti o notizie nel mondo dell'aviazione che hanno risonanza. Non sapendo che ci scrivo, un mio conoscente ha detto che legge il forum per cercare le notizie sugli aeroporti toscani perché gli servono per i pezzi che scrive lui -per guadagnarci-. Recentemente, sono andato a chiedergli la fonte di una notizia che aveva pubblicata, che lui si era procurata per vie di intrallazzi a base politica (come ho saputo poi): non solo non mi ha detto nulla ma ha fatto anche la vergine offesa.
Le parole sono pietre. Cerchiamo di avere occhio a cosa scriviamo e come lo scriviamo. E cerchiamo di tenere il livello del forum al più alto che possiamo: ce l'ho con i copiaincolla da siti o da comunicati stampa, o con il riportare bovinamente roba senza nemmeno guardare cosa c'è scritto dentro -e magari poi dire: ma io ho dato la notizia-. Se c'è quanche sfondone, o passaggio dubbio, facciamolo osservare: non è un reato di lesa maestà. Il Post, un esempio di buon giornalismo italiano, pubblica Charlie: una newsletter dedicata al mondo dell'informazione e specificatamente dei giornali. Nell'ultima c'erano questi due passaggi (il secondo era riferito al caso della ragazza di Nardò, data per morta senza:alcun fondamento con conseguente immediata attribuzione della colpa ad una persona identificata con nome e cognome):
1)
Una quotidiana parte di informazioni diffuse dai quotidiani proviene da comunicati stampa promozionali su cui vengono fatti interventi limitati: e non solo per ragioni di buone relazioni con le aziende o con le istituzioni che forniscono quelle informazioni (questo riguarda soprattutto le pagine dell'Economia, Charlie ne cita spesso esempi), ma anche perché i contenuti di quei comunicati possono essere giudicati in effetti interessanti o incuriosenti per i lettori. Anche in questo secondo caso, però, raramente vengono svolte verifiche o approfondimenti giornalisticamente validi su quelle informazioni (con molti precedenti palesemente fallimentari), che sono riprodotte con fiducia ma senza nessuna garanzia. È chiaro, per esempio, che questi dati riprodotti giovedì su un grande quotidiano non hanno nessun fondamento giornalisticamente indagato.
2)
Mario Tedeschini Lalli, uno dei giornalisti italiani più esperti sui cambiamenti portati dall'informazione digitale, ha commentato l'accaduto con desolazione.
"Che vogliamo fare? Continuiamo a dare spazio a qualunque voce che gira, fidandoci di una fonte, senza peraltro nemmeno attribuirgliela? Ripeto, lasciamo perdere il giornalismo politico, quello economico o quello sportivo, ma magari possiamo fare più attenzione quando parliamo di cronaca nera o bianca)"
Non sono d'accordo per il giornalismo economico, in cui il rigore di quanto scritto dovrebbe essere pressoché assoluto -a mio parere-.
Faccio il professorino? Si, e credo di potermelo permettere. Conosco abbastanza bene il mondo del giornalismo, non ho il tesserino di pubblicista perché il mio datore di lavoro non gradiva, con un minimo di ragione visto che operavo nel settore finanziario.
E tornando in argomento USA, ricordiamoci il secondo Miranda Warning: tutto quello che dici potrà essere usato contro di te.