Presidente ENAC Riggio : "Molti aeroporti falliranno"


Ripesco il thread per dichiarazioni fresche di Vito Riggio al riguardo:

Enac: "Bisogna avere il coraggio di chiudere i piccoli scali"

"Sbriciolano traffico tra di loro, danno contributi alle low cost per sopravvivere e sono troppo piccoli per stare in piedi". A puntare il dito contro gli scali minori della Penisola è stato ancora una volta il presidente dell'Enac Vito Riggio in occasione della presentazione del Rapporto e Bilancio sociale 2016 dell'ente.

"Il paradosso - ha sostenuto - è che abbiamo tre sistemi aeroportuali che sviluppano il 50 per cento del traffico complessivo e poi aeroporti che sono troppo piccoli per stare in piedi". Realtà finanziariamente deboli che, ha aggiunto Riggio, "sono esposte di continuo a fallimenti".

Secondo il presidente "se sono veramente utili è necessario capire come finanziarli. Altrimenti bisogna avere il coraggio di chiuderli".

TTG

 
Bravo! perle di saggezza sempre da quest'uomo...attendiamo le sue prossime illuminanti considerazioni.

Personalmente ritengo abbia detto una sacrosanta verità, come in diverse altre occasioni quando, pur da Boiarda di Stato, rende noto il proprio pensiero senza filtri.
 
Be' certo se si parte dai presupposti cari a Riggio sull'aviazione italiana, non c'e' dubbio che quando parla dice cose sacrosante...il problema pero' e' che mai si realizzano...ergo o parla per se stesso...o dice cose che sacrosante non sono...
Personalmente ritengo abbia detto una sacrosanta verità, come in diverse altre occasioni quando, pur da Boiarda di Stato, rende noto il proprio pensiero senza filtri.
 
Be' certo se si parte dai presupposti cari a Riggio sull'aviazione italiana, non c'e' dubbio che quando parla dice cose sacrosante...il problema pero' e' che mai si realizzano...ergo o parla per se stesso...o dice cose che sacrosante non sono...
Invece di fare polemica alquanto sterile sei d'accordo con quello che dice oppure no?
 
Sai, buttato li' il concetto (assolutamente condivisibile) pronunciato da Riggio, mi da' l'ennesima conferma che in questo Paese si parla parla e poi si conclude poco...Anche se non amo rispondere alla tua domanda con un'altra, perché non ci chiediamo il perché ci sono cosi' tanti inutili scali in Italia? Per questo io ironizzo sulle affermazioni di Riggio che con la sua posizione professionale di assoluto rilievo un giorno da un colpo al cerchio e l'altro alla botte...I modi per chiuderne un bel po' ci sarebbero, ma si farebbe torto a troppi interessi...
Invece di fare polemica alquanto sterile sei d'accordo con quello che dice oppure no?
 
basta lasciar lavorare il mercato ...Siena, Forlì, Crotone, Aosta, Reggio, Rimini (poi riaperto totalmente privato): era una facile previsione. Chiusure, ridimensionamenti, altri possibili fallimenti incombenti...non è che ci sia solo accanimento terapeutico.

Se però andate a trovare le dichiarazioni del Presidente ENAC rilasciate sul posto il pensiero purtroppo diventa molto più democristiano!
 
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basta lasciar lavorare il mercato ...Siena, Forlì, Crotone, Aosta, Reggio, Rimini (poi riaperto totalmente privato): era una facile previsione. Chiusure, ridimensionamenti, altri possibili fallimenti incombenti...non è che ci sia solo accanimento terapeutico.

Se però andate a trovare le dichiarazioni del Presidente ENAC rilasciate sul posto il pensiero purtroppo diventa molto più democristiano!
 
basta lasciar lavorare il mercato ...Siena, Forlì, Crotone, Aosta, Reggio, Rimini (poi riaperto totalmente privato): era una facile previsione. Chiusure, ridimensionamenti, altri possibili fallimenti incombenti...non è che ci sia solo accanimento terapeutico.
Momento, se lasciassimo soltanto lavorare il mercato allora le chiusure dovrebbero essere ben piu' numerose di quelle da te elencate.
 
...perché non sempre viene lasciato libero di operare.

...ed in questo l'ENAC una sua responsabilità diretta ce l'ha: per il mantenimento della concessione occorre dimostrare solidità finanziaria e continuità aziendale mentre la mia impressione è che arrivino sempre un po' tardi. Immagino forti pressioni degli stakeholder locali che l'hanno vinta fino a che la situazione non degenera davvero. Del resto, anche con le compagnie aeree succede lo stesso: i fallimenti di Windjet, Volare, MyAir, Alitalia (!!!) erano davvero non prevedibili da chi ha il mandato istituzionale di vigilare?
 
...perché non sempre viene lasciato libero di operare.

...ed in questo l'ENAC una sua responsabilità diretta ce l'ha: per il mantenimento della concessione occorre dimostrare solidità finanziaria e continuità aziendale mentre la mia impressione è che arrivino sempre un po' tardi. Immagino forti pressioni degli stakeholder locali che l'hanno vinta fino a che la situazione non degenera davvero.
Su questo punto sono d'accordo con te. E' evidente che le pressioni degli stakeholders locali e non hanno sempre fatto in modo di ostruire e bloccare le normali procedure. Chiacchiere, dell'ENAC, che spesso rimangono tali e fungono solo da pseudo avvertimento.
 
PS: personalmente considero gli aeroporti (non le rispettive società di gestione!!) asset strategici che andrebbero protetti almeno per garantire eventuali future riserve di capacità (non è poi così facile, come sanno bene gli amici di Firenze, costruire nuove piste!).

In Spagna, AENA Aeropuertos ne controlla direttamente una 40ina (una 30ina sono sotto al milione pax/anno), finanziando i piccoli con i ricavi dei maggiori. In Italia, lasciando quelli grandi ai loro successi commerciali, il governo potrebbe prendersi carico dei regionali (quelli davvero funzionali ...non quelli con piste da 1000m!) e gestirli in maniera organica, imponendo una riduzione delle contribuzioni a pioggia e cancellando tutti gli infiniti CdA/organici elefantiaci/privilegi locali.

Del resto la Commissione Europea sta tornando sui propri passi relativamente ad aiuti di stato & Co. proprio per evitare una indiscriminata morìa, riconoscendo agli aeroporti regionali un indiscutibile valore nel sistema complessivo dei trasporti europei.
 
PS: personalmente considero gli aeroporti (non le rispettive società di gestione!!) asset strategici che andrebbero protetti almeno per garantire eventuali future riserve di capacità (non è poi così facile, come sanno bene gli amici di Firenze, costruire nuove piste!).

In Spagna, AENA Aeropuertos ne controlla direttamente una 40ina (una 30ina sono sotto al milione pax/anno), finanziando i piccoli con i ricavi dei maggiori. In Italia, lasciando quelli grandi ai loro successi commerciali, il governo potrebbe prendersi carico dei regionali (quelli davvero funzionali ...non quelli con piste da 1000m!) e gestirli in maniera organica, imponendo una riduzione delle contribuzioni a pioggia e cancellando tutti gli infiniti CdA/organici elefantiaci/privilegi locali.

Del resto la Commissione Europea sta tornando sui propri passi relativamente ad aiuti di stato & Co. proprio per evitare una indiscriminata morìa, riconoscendo agli aeroporti regionali un indiscutibile valore nel sistema complessivo dei trasporti europei.
Ma anche no. Perché la fiscalità generale deve pagare l'aeroportino sotto casa? Ci sono casi (vedi isole) dove il trasporto aereo è una necessità ed anche un mezzo per confermare l'appartenenza a una comunità nazionale. Tutto il resto rimane aperto se in utile o se ci sono dei privati che hanno un interesse a finanziare operazioni in perdita. Tutto il resto si chiude senza se e senza ma.
 
Considerando tutti gli elementi in gioco e non solo quelli di carattere strettamente aeroportuale,
i costi per le infrastrutture di un aeroporto sono la punta dell'iceberg dei costi complessivi; il
grosso ricade nella voce infrastrutture a fiscalità generale (costruzione di strade,
metropolitane, ferrovie, ponti tunnel e chi piu' ne ha ne metta).

L'aeroporto di milano è costato 5 miliardi in termini di infrastrutture non aeroportuali.

Lo scrivo giusto per ampliare lo scenario al (secondo me) giusto metodo di confronto.

Il discorso di AENA permette di avere un interlocutore unico nei confronti delle compagnie
ed evita quindi i combattimenti tra aeroporti ed i costi pubblici per comarketing, oltre al
fatto che i risultati si vedono visto che è considerato il braccio destro (io dico armato)
del ministero del turismo in Spagna (e i numeri lo dimostrano).
 
Esiste un piano nazionale degli aeroporti, che, nonostante tutto e' stato fatto bene
Il territorio e' diviso in bacini ed in essi sono stati individuati gli apt di riferimento, uno per bacino. Basta chiudere gli altri.
 
L'aeroporto di milano è costato 5 miliardi in termini di infrastrutture non aeroportuali.
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Si ma quelle infrastrutture sono servite sia per l'apt che per quei quasi 3 milioni di persone che ci abitano.
Anzi, grazie alla sponsorizzazione dell'aeroporto sono state costruite cose che con esso proprio nulla hanno a che vedere. Se parliamo di spese vive per le infrastrutture abbiamo solo una bretella ferroviaria ed circa 10Km di superstrada. Il resto si giustifica da solo
 
Si ma quelle infrastrutture sono servite sia per l'apt che per quei quasi 3 milioni di persone che ci abitano.
Anzi, grazie alla sponsorizzazione dell'aeroporto sono state costruite cose che con esso proprio nulla hanno a che vedere. Se parliamo di spese vive per le infrastrutture abbiamo solo una bretella ferroviaria ed circa 10Km di superstrada. Il resto si giustifica da solo
Ti dirò che essendo un assiduo frequentatore della SS336 da Oleggio a Marcallo Mesero, anche quei 10 chilometri di superstrada sono i benvenuti pur senza frequentare troppo spesso MXP.
 
Si ma quelle infrastrutture sono servite sia per l'apt che per quei quasi 3 milioni di persone che ci abitano.
Anzi, grazie alla sponsorizzazione dell'aeroporto sono state costruite cose che con esso proprio nulla hanno a che vedere. Se parliamo di spese vive per le infrastrutture abbiamo solo una bretella ferroviaria ed circa 10Km di superstrada. Il resto si giustifica da solo

pagato dalle tasse di 60 milioni di persone io sto continuando il discorso di prima di aree da 3 milioni di persone ce ne sono in giro
 
pagato dalle tasse di 60 milioni di persone io sto continuando il discorso di prima di aree da 3 milioni di persone ce ne sono in giro
Allora chiudiamo tutti gli investimenti in infrastrutture perché li paga la fiscalità generale e vengono sfruttati solo da una parte della cittadinanza.