Presidente ENAC Riggio : "Molti aeroporti falliranno"


Riggio, il signore dei cieli d’Italia
«Sono solo 25 i veri aeroporti
Bologna e Firenze, meglio uniti»



VITO RIGGIO è da 15 anni ai vertici dell’Enac, è la memoria storica del trasporto aereo, l’uomo che conosce tutti i segreti e i retroscena su ciò che è accaduto nei cieli e negli aeroporti d’Italia. Dal 2003 a ottobre del 2018, quando scadrà il suo mandato, non c’è una questione che non lo abbia visto in prima linea. È lui che ha fatto decollare l’Italia e ora ha accettato di confidarsi con QN economia.
Com’è iniziata la sua avventura?
«Ero consigliere dell’allora ministro Lunardi – è l’esordio di Riggio – e quando ci fu l’incidente di Linate, lui era incredulo che, alla prova dei fatti, nessuno fosse colpevole. Mi chiese di rivedere il sistema delle regole perché la confusione regnava sovrana. Io, con la Finanziaria del 2002 e introducendo la norma di delegificazione, trasformai l’Enac, da notaio delle regole internazionali, in strumento legislativo al posto del Parlamento. Una rivoluzione».
Ora tutto fila liscio con l’Enav?
«Prima c’era un conflitto costante e si discuteva su qualunque cosa. Ora funziona tutto e da anni collaboriamo splendidamente. Nel 2002 pensavo dovessero fondersi; non ho cambiato idea, anche se ora sarebbe certamente più difficile, vista la diversa natura tra un ente e una società quotata in borsa».
Quali aeroporti funzionano bene?
«Gli aeroporti effettivi non sono più di 25. Poi ci sono altri 10-12 che hanno una funzione sociale perché servono territori isolati o turistici, ma sono in difficoltà. Molti sono falliti e hanno portato i libri in tribunale come Rimini, Crotone, Reggio Calabria e Parma. Quando riescono a rimettersi in piedi, con nuovi capitali, durano davvero poco».
Come vanno gli altri scali?
«Ci sono tre sistemi aeroportuali, peraltro affidati a Enac, che stabilisce anche le tariffe, che funzionano molto bene. Fiumicino, per il secondo semestre consecutivo. è primo per qualità dei servizi. Vanno benissimo anche Milano Malpensa e Venezia. Fiumicino e Ciampino hanno 45 milioni di passeggeri. Malpensa e Linate 30 milioni, segue Venezia con 10. E rappresentano il grosso del traffico internazionale.
E Bologna?
«Bologna da sempre funziona bene, in particolare da quando lo scalo è stato privatizzato. C’è stato il boom di traffico e connettività ed è uno degli aeroporti meglio organizzati e gestiti in Italia. Lo stesso sta accadendo a Napoli».
Cosa bisogna fare per migliorare questo sistema?
«Firenze e Bologna dovrebbero accorparsi in un unico sistema, unendo anche Pisa e Rimini, creando il sistema dell’Italia centrale. Creando sinergie e sfruttando meglio le loro potenzialità sul mercato. C’è il sistema veneto, il sistema lombardo a cui andrebbe aggiunto Torino, e poi il sistema di Roma che andrebbe integrato con Napoli. Sono a un’ora di treno, cosa vuole che sia per un turista che arriva dalla Cina».
Quanto pesano i politici sugli aeroporti?
«Non ci sono più i politici di una volta. Ora sono debolissimi. Ai tempi della Dc, per esempio Remo Gaspari, volle a tutti i costi l’aeroporto di Pescara e l’autostrada di collegamento. Ora Renzi non riesce neanche a incidere sul suo aeroporto».
In che senso?
«Nonostante Renzi fosse al governo, Firenze ha impiegato tre anni per avere la valutazione di impatto ambientale sullo spostamento della pista. Peraltro ci sono 60 prescrizioni, si deve riunire la conferenza dei servizi, poi ci sarà la gara e infine i lavori. Tempi lunghissimi».
Funziona meglio il pubblico o il privato nella gestione?
«Non c’è paragone. Funziona meglio il privato. Il pubblico pensa al consenso politico. Il privato pensa al profitto e alla produttività. Tutti però si impantanano nella burocrazia».
Cosa fare dei piccoli aeroporti?
«Bisogna prendere una decisione. Se governo e Regioni vogliono tenerli aperti, bisogna finanziarli. Un finanziamento a breve, massimo tre anni. Se non ce la fanno vanno chiusi. E basta anche con i contributi alle low cost e con le cosiddette ‘rotte sociali’ dalla Sardegna. Serve il libero mercato».
L’incertezza politica e la mancanza di una maggioranza in Parlamento può creare problemi al trasporto aereo?
«Thomas Jefferson diceva: ‘il meglio che i governi possono fare è non fare danno’. Sarebbe auspicabile un ministro che duri almeno un terzo del Presidente dell’Enac. 5 anni rispetto ai miei 15».


http://qneconomia.quotidiano.net/da-15-anni-al-vertice-dellenac/
 
Niente di nuovo in sostanza secondo lui chi arriva al milione di passeggeri, o giù di lì, ce la farà.
Per la verità se si prende per buono il numero 25 si arriva fino a Pescara (dati 2017) che ha avuto 667 mila pax.

Poi inizia il buco nero o seminero.
 

«Firenze e Bologna dovrebbero accorparsi in un unico sistema, unendo anche Pisa e Rimini,


In poche parole ha suggerito la chiusura di PMF :D

Comunque considerando che dall'Emila-Romagna, non potendo partire da BLQ e RMI (si dai, mettiamoci anche PMF), gli emiliani e romagnoli si recano negli aeroporti veneti (oltre che anche a MXP, LIN e BGY ovviamente), mentre i toscani si recano negli aeroporto romani, sarebbe quasi più auspicabile una collaborazione tra gli aeroporti emiliano-romagnoli e gli aeroporti veneti. Anche se gli aeroporti veneti funzionano ottimamente da soli.
 
Vito Riggio silurato?

https://www.ilfattoquotidiano.it/pr...rdman-lascia-dopo-15-anni-ma-senza-fair-play/

Non riesco a postare l’articolo completo


Dopo tre lustri alla guida dell’Enac, l’ente nazionale dell’aviazione civile, il recordman di permanenza su una poltrona pubblica, Vito Riggio, lascerà il 21 ottobre. Non è ricandidabile. Ma prima di lasciare ha voluto mettere alcune cose in chiaro, tentando di mettere qualche bastone tra le ruote, al ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli. All’Enac, “abbiamo fatto […]