Prato punta a completare la vendita di Alitalia entro Natale
Nei tagli dei voli a Malpensa "non c'è alcuna volontà di aggressione politica al Nord", il commento del numero uno del vettore
Il numero uno di Alitalia, Maurizio Prato, in un'intervista rilasciata a Il Sole-24 ore, difende il piano del vettore dalle critiche che sono state mosse in merito ai tagli a Malpensa e spiega anche la procedura di privatizzazione. "Nel piano Alitalia non c'è alcuna volontà di aggressione al Nord - spiega -. Il piano muove da una sola logica tecnico-economico-finanziaria: tamponare un'emoraggia di perdite insostenibile. L'azienda è in crisi profonda, ai limiti della sopravvivenza. Ma c'è un rifiuto generale a prenderne atto". Secondo Prato esiste una "volontà di non capire, non solo dei sindacati, ma anche di enti territoriali della politica in senso trasversale". Alla domanda sul perché non tagliare a Fiumicino Prato risponde: "Tutta la base d'armamento Alitalia è a Roma. Ci sono i piloti, la struttura, la manutenzione, in 15 anni non si è riusciti a trasferirla. A Roma c'è anche un mercato naturale importante. Fare 150 voli in meno a Malpensa non significa abbandonare lo scalo. Ci sarà una riduzione del 35%della nostra attività, dal 30 marzo 2008. L'auspicio - prosegue - è che si riesca rapidamente a trovare un acquirente che possa integrarsi, consolidarsi nella compagnia. Intanto esaminiamo tutte le possibilità per contenere l'impatto dei tagli su Malpensa".
Prato, nel corso dell'intervista, si sofferma e spiega anche la procedura di privatizzazione: "Andremo avanti di corsa", dice, sono stati già avviati i primi contatti degli interessati ed entro settembre saranno sentiti anche i principali vettori europei e asiatici e chi ha preso parte alla precedente procedura. L'obiettivo del numero uno di Alitalia è quello di completare la vendita "entro Natale". (Guida Viaggi)
CIAO
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Nei tagli dei voli a Malpensa "non c'è alcuna volontà di aggressione politica al Nord", il commento del numero uno del vettore
Il numero uno di Alitalia, Maurizio Prato, in un'intervista rilasciata a Il Sole-24 ore, difende il piano del vettore dalle critiche che sono state mosse in merito ai tagli a Malpensa e spiega anche la procedura di privatizzazione. "Nel piano Alitalia non c'è alcuna volontà di aggressione al Nord - spiega -. Il piano muove da una sola logica tecnico-economico-finanziaria: tamponare un'emoraggia di perdite insostenibile. L'azienda è in crisi profonda, ai limiti della sopravvivenza. Ma c'è un rifiuto generale a prenderne atto". Secondo Prato esiste una "volontà di non capire, non solo dei sindacati, ma anche di enti territoriali della politica in senso trasversale". Alla domanda sul perché non tagliare a Fiumicino Prato risponde: "Tutta la base d'armamento Alitalia è a Roma. Ci sono i piloti, la struttura, la manutenzione, in 15 anni non si è riusciti a trasferirla. A Roma c'è anche un mercato naturale importante. Fare 150 voli in meno a Malpensa non significa abbandonare lo scalo. Ci sarà una riduzione del 35%della nostra attività, dal 30 marzo 2008. L'auspicio - prosegue - è che si riesca rapidamente a trovare un acquirente che possa integrarsi, consolidarsi nella compagnia. Intanto esaminiamo tutte le possibilità per contenere l'impatto dei tagli su Malpensa".
Prato, nel corso dell'intervista, si sofferma e spiega anche la procedura di privatizzazione: "Andremo avanti di corsa", dice, sono stati già avviati i primi contatti degli interessati ed entro settembre saranno sentiti anche i principali vettori europei e asiatici e chi ha preso parte alla precedente procedura. L'obiettivo del numero uno di Alitalia è quello di completare la vendita "entro Natale". (Guida Viaggi)
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