Post Report RAI3: il backstage di PISA


chielloduebis

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9 Novembre 2005
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Pisa, Toscana.
Due conti della serva….fatti da uno che non è nel mestiere!

Dal prospetto informativo pre-quotazione in borsa di SAT:
www.consob.it/main/documenti/prospetti/2007/2007-07-13_prosp_ipo_satgalileogalilei.pdf

Dalla sezione 1, capitolo 22 pag. 278 “Contratti importanti”

22.3 Contratti di co-marketing e contratto stipulato con il vettore Ryanair
Le strategie di partnership con alcuni vettori low cost (tra i quali Ryanair, easyJet, TUIfly) sono
state avviate grazie alla stipula di accordi commerciali che prevedono l’impegno di tali vettori ad effettuare
attività di marketing e pubblicitaria in favore dell’Aeroporto di Pisa presso il cliente-passeggero,
nonché a raggiungere, per un determinato numero di anni, obiettivi prestabiliti di passeggeri e di voli
relativamente ad una serie di destinazioni, a fronte dell’impegno di SAT di contribuire alle relative
spese di marketing e pubblicitarie nonché di erogare incentivi di carattere economico in caso di raggiungimento dei predetti obiettivi.
Ciascuno di tali accordi commerciali consta di un contratto quadro (“Co-marketing and consulting
agreement route development”) che, a seconda dei casi, ha una durata variabile da 3 a 5 anni e che
disciplina, in una prospettiva unitaria, la relazione negoziale con il singolo vettore aereo e di separati
contratti integrativi (“Side letter to co-marketing and consulting agreement”) che specificano gli impegni
e gli obiettivi delle parti in relazione alle rotte programmate da e per l’Aeroporto di Pisa. Tali ultimi contratti
prevedono, inoltre, a titolo di penale, la restituzione delle somme corrisposte da SAT sia nell’anno
in corso sia nell’anno precedente, in caso di cancellazione di una determinato numero di voli previsti
in un anno da parte del vettore. Il contratto stipulato con easyJet (uno dei principali operatori con
Ryanair) ha scadenza nel 2010. Detti accordi non prevedono clausole di rinnovo automatico nè clausole di esclusiva.
Nell’ambito della strategia di partnership, nel luglio 2005 Ryanair ha deciso di sviluppare presso
l’Aeroporto Galileo Galilei di Pisa la sua terza base per l’Italia dopo Milano Orio al Serio e Roma
Ciampino, con un accordo successivamente formalizzato in data 1 aprile 2006 e con scadenza 31
dicembre 2011, rinegoziabile per ulteriori cinque anni. Tale contratto ridefinisce, altresì, superando i
precedenti accordi tra le parti, i rapporti commerciali sopra delineati in termini di attività di marketing
e pubblicitarie a favore dell’Aeroporto di Pisa, nonché di corresponsione di incentivi di carattere economico al raggiungimento di determinati obiettivi. Si aggiunga che, dato che la strategia di Ryanair è
quella di collegare ogni punto del proprio network con una o più basi, la costituzione di una base su
Pisa consente teoricamente a Ryanair di istituire nel tempo collegamenti con tutti i punti del suo network
massimizzando quindi le possibilità di espansione del vettore su Pisa.

Dalla sezione 1 capitolo 6 pag. 125 “Panoramica delle attività”

6.7.8 La questione della compatibilità con il diritto comunitario degli incentivi corrisposti dagli aeroporti ai vettori aerei

……….SAT ha stipulato con alcuni vettori low cost che operano sull’Aeroporto Galileo Galilei (tra i quali,
Ryanair, easyJet, Thomsonfly e TUIfly) contratti che prevedono, tra l’altro, l’impegno di SAT a co-investire
con tali vettori nelle seguenti forme: (i) rimborso di una parte delle spese sostenute dalle compagnie
aeree per la promozione e il marketing dei voli effettuati da e per l’Aeroporto di Pisa; e (ii) pagamento
di incentivi (“success fees”) nel caso in cui i vettori raggiungano determinati obiettivi di numeri di voli
e di passeggeri imbarcati (per maggiori informazioni si veda Sezione Prima, Capitolo 22 del Prospetto
Informativo).

Dalla sezione 1, capitolo 20 pag. 229-230

In particolare, la voce “Costi promozionali, pubblicità e marketing” è legata per la parte più

significativa ad accordi stipulati dall’Emittente con alcuni vettori Low Cost che operano sull’Aeroporto
Galileo Galilei (tra i quali, Ryanair, easyJet, Thomsonfly e TUIfly). Tali contratti prevedono, tra l’altro, l’impegno
dell’Emittente a co-investire con tali vettori nelle seguenti forme:
– rimborso di una parte delle spese sostenute dalle compagnie aeree per la promozione e il marketing
dei voli effettuati presso l’Aeroporto Galileo Galilei;
– pagamento di incentivi (“success fees”) nel caso in cui i vettori raggiungano determinati obiettivi di
rotazione di voli e di passeggeri imbarcati.


Ora aprendo il bilancio 2007 : www.pisa-airport.com/ir/userfiles/files/pages/pa_104_42.pdf ci accorgiamo che la voce "Costi promozionali, pubblicità e marketing" ammonta a € 9.956.000 .

Senza farsi castelli in aria quello è il costo della co-marketing per sviluppare il low-cost a Pisa, ed è quindi ampiamente ripagata dalle altre attivita di scalo dato che l'aeroporto ha chiuso con utili record a oltre 3.7mln di €.
 
Che dire...finalmente qualcuno che riesce a postare dei numeri...forse (anche se ho forti dubbi) qualcuno smetterà di dire che "si regalano soldi" alle low cost...le ricadute positive sul territorio ci sono e sono dimostrate...
 
Ora facendo un altro rapido conto della serva, e stimando in almeno 2.500.000 i passeggeri che FR,U2,X3 e BY hanno movimentato (tra arrivi e partenze) su PSA ci si accorge che il contributo medio (pro-pax) si calcola facendo il rapporto:

9.956.000 / 2.500.000 = ca. 4€ a passeggero movimentato
 
Ora facendo un altro rapido conto della serva, e stimando in almeno 2.500.000 i passeggeri che FR,U2,X3 e BY hanno movimentato (tra arrivi e partenze) su PSA ci si accorge che il contributo medio (pro-pax) si calcola facendo il rapporto:

9.956.000 / 2.500.000 = ca. 4€ a passeggero movimentato

al quale aggiungi 8 Euro di sconto sulle tariffe di handling.

In verità il contributo marketing diretto è X milioni, ad esso bisogna aggiungere un contributo indiretto X x2 come sconti.

Nel caso di PSA tra contributi diretti e mancati incassi si raggiunge quota 28 milioni di Euro, che però alla fine si traducono in un utile di 3,xx milioni.

Quindi la domanda è: senza i contributi diretti e indiretti quanti voli low cost verrebbero operati su PSA? I volumi generati alle tariffe non scontate in vigore permetterebbero di ottenere 3,xx milioni di utile? Sui 3,xx milioni quanto è l'apporto dai canoni di locazione degli spazi aeroportuali che senza volumi varrebbero meno?
 
Facciamo altri conti...questi un pò più "virtuali"...facciamo che metà dei 2.500.000 pax sono quelli arrivati...quanti soldi avranno speso sul territorio? Facciamo una media di 50€ a testa?

1.250.000 * 50€ = ca. 62.500.000 € lasciati sul territorio
 
Facciamo altri conti...questi un pò più "virtuali"...facciamo che metà dei 2.500.000 pax sono quelli arrivati...quanti soldi avranno speso sul territorio? Facciamo una media di 50€ a testa?

1.250.000 * 50€ = ca. 62.500.000 € lasciati sul territorio

Mentre chi aveva intenzione di andare, sarebbe comunque andato partendo da altrove.

Oltretutto la possibilità di volare p2p (e a prezzi bassi) può essere utile a chi vuole iniziare a esplorare il mercato estero e vendere beni/servizi senza dover investire gosse cifre in viaggi
 
al quale aggiungi 8 Euro di sconto sulle tariffe di handling.

In verità il contributo marketing diretto è X milioni, ad esso bisogna aggiungere un contributo indiretto X x2 come sconti.

Nel caso di PSA tra contributi diretti e mancati incassi si raggiunge quota 28 milioni di Euro, che però alla fine si traducono in un utile di 3,xx milioni.

Quindi la domanda è: senza i contributi diretti e indiretti quanti voli low cost verrebbero operati su PSA? I volumi generati alle tariffe non scontate in vigore permetterebbero di ottenere 3,xx milioni di utile? Sui 3,xx milioni quanto è l'apporto dai canoni di locazione degli spazi aeroportuali che senza volumi varrebbero meno?

Premessa: che ne sai più te di me 100 a 1 :)
Lo sconto sull'handling di 8€ a pax io non l'ho trovato scritto, ma non mi sorprenderebbe che esistesse a parità di 737:

- FR usa a PSA la famosa sala B per i check-in (definirla orrenda vuol dire fare un complimento)
- se non strettamente necessario si va agli aerei a piedi
- si imbarcano meno valigie (conseguente risparmio per SAT delle spese per fare le radiografie)
- ci sono più web check-in (minore impiego di banchi check-in)
- usa una sola scala per scendere dall'aereo (quella anteriore e del velivolo)
- per i voli extra-UE usa la sala gates al piano superiore (definirla orrenda vuol dire fare un complimento)
- magari ci sono altre voci che da "non del settore" fanno risparmiare SAT (mi viene in mente che l'etichetta al bagaglio in stiva di PSA per FR è diversa dalla maggioranza delle compagnie sempre a PSA)....


Le ricadute della mole elevata di passeggeri le hai sul parcheggio (sono gestiti tutti direttamente da SAT) e a parità di posto auto a PSA si spende il 50% in più che a FLR (pare un controsenso), sui canoni di locazione interni, sugli autonoleggi etc etc... (vedere pagina 26 del bilancio, incremento 06-07 di oltre il 30% sui ricavi non-aviation).
 
Facciamo altri conti...questi un pò più "virtuali"...facciamo che metà dei 2.500.000 pax sono quelli arrivati...quanti soldi avranno speso sul territorio? Facciamo una media di 50€ a testa?

1.250.000 * 50€ = ca. 62.500.000 € lasciati sul territorio

Bhe ma se i 50€ li spendono a Firenze, come penso facciano quasi tutti quelli che arrivano? O meglio, facciamo (tanto stiamo facendo conti virutali) che spendono 100. Quanto spende il passeggero che scende al Galilei a Firenze e quanti a Pisa? Io dico che la proporzione è circa 85 a Firenze e 15 a Pisa, sembra una presa in giro e/o provocazione, ma non lo è tanto: probabilmente i 15 di Pisa li spende comprando la miniatura della torre pendente, poi una bottiglietta d'acqua al bar dell'aeroporto e se ne va. Mentre a Firenze ha molto + da vedere, + da stare e di conseguenza + da spendere. Quindi perchè cavolo il Galilei da i soldi alle compagnie che portano gente che spende fuori da Pisa? Secondo me perchè la Regione e la Provincia, pur di non perdere la faccia e dire "si è vero Firenze sarebbe l'aeroporto da ampliare e puntarci il tutto per tutto per farlo decente", preferiscono tenere in piedi il carrozzone e dire "hai visto quanta gente che viene eh??" peccato che poi vanno da un'altra parte.
Ric

Ric
 
Bhe ma se i 50€ li spendono a Firenze, come penso facciano quasi tutti quelli che arrivano? O meglio, facciamo (tanto stiamo facendo conti virutali) che spendono 100. Quanto spende il passeggero che scende al Galilei a Firenze e quanti a Pisa? Io dico che la proporzione è circa 85 a Firenze e 15 a Pisa, sembra una presa in giro e/o provocazione, ma non lo è tanto: probabilmente i 15 di Pisa li spende comprando la miniatura della torre pendente, poi una bottiglietta d'acqua al bar dell'aeroporto e se ne va. Mentre a Firenze ha molto + da vedere, + da stare e di conseguenza + da spendere. Quindi perchè cavolo il Galilei da i soldi alle compagnie che portano gente che spende fuori da Pisa? Secondo me perchè la Regione e la Provincia, pur di non perdere la faccia e dire "si è vero Firenze sarebbe l'aeroporto da ampliare e puntarci il tutto per tutto per farlo decente", preferiscono tenere in piedi il carrozzone e dire "hai visto quanta gente che viene eh??" peccato che poi vanno da un'altra parte.
Ric

Ric

L'aeroporto (è una SpA) non deve fare gli interessi nè dei turisti, nè degli albergatori, nè dei gelatai e di chi vende le miniature della torre pendenete. L'aeroporto fa gli interessi dei propri shareholder che vogliono i dividendi :)

Se poi si crea una sinergia Aeroporto-Regione (vedi bando Regione Puglia) è altra cosa. Il Galilei da soldi alle compagnie per non stare in perdita (probabilmente il ritorno per lui è maggiore di quanto ci spede) ;)

PSA nel 1997 chiudeva il bilancio in ROSSO (utile netto negativo) nonostante avesse quasi 1.100.000 passeggeri di qualità. Dal 1998 ad oggi si è assistito ad un progressivo investimento continuo per attrarre vettori....ma si è arrivati a 3.700.000€ di utile netto che si traduce in dividendo anche per i soci pubblici che rappresentano la maggioranza di SAT.
I passeggeri sono più che triplicati in 10 anni .

La gestione Ballini (AD) e Giani (direttore commerciale) hanno portato Pisa dalla soglia del tribunale fallimentare ad essere "osservato" come caso di studio per lo sviluppo.
 
chielloduebis;537194 [FONT=Arial ha detto:
Senza farsi castelli in aria quello è il costo della co-marketing per sviluppare il low-cost a Pisa, ed è quindi ampiamente ripagata dalle altre attivita di scalo dato che l'aeroporto ha chiuso con utili record a oltre 3.7mln di €.[/FONT]
Un ragionamento che non fa una grinza e i valori numerici tornano.
Ma: quei 9mil (dovrebbero trattarsi di quelli ritornati alle compagnie beneficiarie degli accordi) hanno rappresentato un valido contributo al fatturato e utili dell'azienda?
Quale sarebbe stato il traffico (e il bilancio e gli utili) SENZA quei 9 mil?
Vedo tra le compagnie elencate non solo delle tipiche lo.co. ma anche un paio di charters (che fanno capo a T.O. tra l'altro).
Non è che quei signori sarebbero venuti sempre e comunque a Pisa, in relazione al traffico turistico generato dai T.O., e non da loro in qualità di vettori?
Insomma... non è che il turista dell'IT venga normalmente fatto atterrare a BLQ e portato in bus sulla Versilia, e quindi , solo grazie all'incentivo a TUI questa, bontà sua, decida di far atterrare a Pisa i turisti diretti a quella zona.

Cosa è stato questo co-marketing?
Qualche pagina di pubblicità sulle riviste di bordo?
Annunci pubblicitari circa i voli su Pisa (grande sforzo..hanno un volo su Pisa, ci mancherebbe che non lo pubblicizzassero...)?

Sto usando Pisa senza polemica, come esempio, perchè questa storia del co-marketing, ampiamente diffuso, sa di finanza creativa....ed un po' vuota.
Non potendo chiamare la cosa in altro modo...

Tra l'altro questi incentivi in linea teorica dovrebbero contribuire a far scendere i costi dei voli verso una certa destinazione (che paga) e farla quindi preferire rispetto ad altre.
Che so vado a XY perchè il volo di un'ora costa 100, mentre se andassi a ZX che è sempre un'ora, mi costa 150.
Ma se questi stessi incentivi sono poi estesi e diffusi a quasi tutte le destinazioni, allora il tutto è vanificato, perchè tutto si appattisce e tutte le destinazioni di un'ora sono quindi raggiungibili con 100.
Parlo dal punto di vista della località che paga pe runprivilegio ...che non ha più, non del pax, che ne ha un vantaggio (a spese pubbliche!)
 
Un ragionamento che non fa una grinza e i valori numerici tornano.
Ma: quei 9mil (dovrebbero trattarsi di quelli ritornati alle compagnie beneficiarie degli accordi) hanno rappresentato un valido contributo al fatturato e utili dell'azienda?
Quale sarebbe stato il traffico (e il bilancio e gli utili) SENZA quei 9 mil?
Vedo tra le compagnie elencate non solo delle tipiche lo.co. ma anche un paio di charters (che fanno capo a T.O. tra l'altro).
Non è che quei signori sarebbero venuti sempre e comunque a Pisa, in relazione al traffico turistico generato dai T.O., e non da loro in qualità di vettori?
Insomma... non è che il turista dell'IT venga normalmente fatto atterrare a BLQ e portato in bus sulla Versilia, e quindi , solo grazie all'incentivo a TUI questa, bontà sua, decida di far atterrare a Pisa i turisti diretti a quella zona.

Cosa è stato questo co-marketing?
Qualche pagina di pubblicità sulle riviste di bordo?
Annunci pubblicitari circa i voli su Pisa (grande sforzo..hanno un volo su Pisa, ci mancherebbe che non lo pubblicizzassero...)?

Sto usando Pisa senza polemica, come esempio, perchè questa storia del co-marketing, ampiamente diffuso, sa di finanza creativa....ed un po' vuota.
Non potendo chiamare la cosa in altro modo...

Tra l'altro questi incentivi in linea teorica dovrebbero contribuire a far scendere i costi dei voli verso una certa destinazione (che paga) e farla quindi preferire rispetto ad altre.
Che so vado a XY perchè il volo di un'ora costa 100, mentre se andassi a ZX che è sempre un'ora, mi costa 150.
Ma se questi stessi incentivi sono poi estesi e diffusi a quasi tutte le destinazioni, allora il tutto è vanificato, perchè tutto si appattisce e tutte le destinazioni di un'ora sono quindi raggiungibili con 100.
Parlo dal punto di vista della località che paga pe runprivilegio ...che non ha più, non del pax, che ne ha un vantaggio (a spese pubbliche!)

Thomsonfly ha avuto nell'estate scorsa e nelle precedenti voli (con vendite aperte a tutti, ho usato il PSA-DSA io stesso) sulle rotte:

PISA-DONCASTER
PISA-COVENTRY
PISA-BOURNEMOUTH
PISA-MANCHESTER
PISA-LONDRA LGW

Da questa estate, saranno in essere su Pisa solo 3 voli/week complessivi rispettivamente (1x Manchester, 1x Londra, 1x Coventry). In passato il numero di voli Thomsonfly per PSA ha toccato i 16 voli/week.