mi sembra che non sia ancora stato postato:
Alitalia, pronto il piano AirOne
Sette voli intercontinentali
da Malpensa a Fiumicino,
2300 esuberi
ALESSANDRO BARBERA
ROMA
Almeno 2.300 esuberi con l’utilizzo di ammortizzatori sociali garantiti dal governo, sostituzione graduale degli aerei più vecchi, mantenimento delle attività di terra, ridisegno delle rotte intercontinentali: oggi da Malpensa partono 17 voli per altrettante destinazioni, scenderebbero a dieci. Fiumicino, da cui oggi partono quattro voli, salirebbe a undici voli giornalieri. Le lobby di Milano e Roma sono così equamente accontentate. Air One, sostenuta da Banca Intesa, Nomura e Goldman Sachs, ha pronto il piano per l’acquisizione di Alitalia. Nella scorsa settimana il numero uno Carlo Toto ha incontrato più volte i sindacati della compagnia in vendita per presentare un progetto che crede sempre più a portata di mano. L’ultimo nodo da scogliere è quello di Alitalia Servizi, ovvero delle attività di terra.
Per avere la meglio su Air France - pronta a smantellarle - e ottenere il sostegno delle sigle, Toto deve offrire un piano che sia il meno possibile traumatico. I sindacati gli hanno chiesto di rilanciare il settore che raggruppa manutenzioni e servizi aeroportuali. Toto tiene ancora le carte coperte sul numero esatto degli esuberi (che farebbero salire i 2.300 già previsti), ma ha promesso di valutare con gli advisor di far rientrare tutte le attività in Ap holding (la società creata ad hoc per acquisire Alitalia) con l’eccezione di tre settori: amministrazione, call center, centro elettronico. L’altro punto debole del piano AliAirOne - che a luglio arrivò a un centimetro dalla vittoria - era il futuro del lungo raggio. Oggi, con l’esplosione delle low cost, questo è l’unico settore di business che può garantire margini di profitti alle compagnie tradizionali.
Ora il piano AirOne prevede di far salire il numero di velivoli dagli attuali 21 fino a 38 nel 2011. Per quanto riguarda invece il medio raggio (Alitalia ha una quarantina di vecchi MD80 da dismettere) il piano prevede la sostituzione con gli A320: entro dicembre 2008 Toto conta di metterne in servizio 26. L’imprenditore abruzzese è convinto di poter avere la meglio sugli altri due pretendenti ancora in lizza, Air France e Lufthansa. Entro il 15 dicembre si saprà se avrà avuto ragione. Ieri il cda Alitalia ha messo nero su bianco le date: per venerdì 23 si attendono le proposte non vincolanti, entro metà dicembre il presidente Maurizio Prato convocherà un nuovo consiglio per decidere con chi aprire la trattativa «in via esclusiva».
Sempre ieri, durante il bilaterale Italia-Germania a Berlino, il premier Prodi ha nei fatti auspicato un’offerta tedesca: «Se ci sarà una proposta di Lufthansa sarà esaminata in modo equo. Comunque non ci saranno rinvii». Ma sia la cancelliera Angela Merkel che la compagnia restano nel vago: «Non c’è nulla di deciso». Dal vicepresidente di Air France-Klm, l’olandese Leo Van Wijk, è arrivato invece un ultimatum: «Non abbiamo ancora deciso», ma «Alitalia deve dimostrare che sta rispettando il piano di ristrutturazione» perché «se non risolve i problemi potrebbe non sopravvivere». Mauro Rossi della Cgil e Claudio Claudiani della Cisl chiedono al governo di fare in fretta: «Non c’è più tempo per tatticismi».
La Stampa
Alitalia, pronto il piano AirOne
Sette voli intercontinentali
da Malpensa a Fiumicino,
2300 esuberi
ALESSANDRO BARBERA
ROMA
Almeno 2.300 esuberi con l’utilizzo di ammortizzatori sociali garantiti dal governo, sostituzione graduale degli aerei più vecchi, mantenimento delle attività di terra, ridisegno delle rotte intercontinentali: oggi da Malpensa partono 17 voli per altrettante destinazioni, scenderebbero a dieci. Fiumicino, da cui oggi partono quattro voli, salirebbe a undici voli giornalieri. Le lobby di Milano e Roma sono così equamente accontentate. Air One, sostenuta da Banca Intesa, Nomura e Goldman Sachs, ha pronto il piano per l’acquisizione di Alitalia. Nella scorsa settimana il numero uno Carlo Toto ha incontrato più volte i sindacati della compagnia in vendita per presentare un progetto che crede sempre più a portata di mano. L’ultimo nodo da scogliere è quello di Alitalia Servizi, ovvero delle attività di terra.
Per avere la meglio su Air France - pronta a smantellarle - e ottenere il sostegno delle sigle, Toto deve offrire un piano che sia il meno possibile traumatico. I sindacati gli hanno chiesto di rilanciare il settore che raggruppa manutenzioni e servizi aeroportuali. Toto tiene ancora le carte coperte sul numero esatto degli esuberi (che farebbero salire i 2.300 già previsti), ma ha promesso di valutare con gli advisor di far rientrare tutte le attività in Ap holding (la società creata ad hoc per acquisire Alitalia) con l’eccezione di tre settori: amministrazione, call center, centro elettronico. L’altro punto debole del piano AliAirOne - che a luglio arrivò a un centimetro dalla vittoria - era il futuro del lungo raggio. Oggi, con l’esplosione delle low cost, questo è l’unico settore di business che può garantire margini di profitti alle compagnie tradizionali.
Ora il piano AirOne prevede di far salire il numero di velivoli dagli attuali 21 fino a 38 nel 2011. Per quanto riguarda invece il medio raggio (Alitalia ha una quarantina di vecchi MD80 da dismettere) il piano prevede la sostituzione con gli A320: entro dicembre 2008 Toto conta di metterne in servizio 26. L’imprenditore abruzzese è convinto di poter avere la meglio sugli altri due pretendenti ancora in lizza, Air France e Lufthansa. Entro il 15 dicembre si saprà se avrà avuto ragione. Ieri il cda Alitalia ha messo nero su bianco le date: per venerdì 23 si attendono le proposte non vincolanti, entro metà dicembre il presidente Maurizio Prato convocherà un nuovo consiglio per decidere con chi aprire la trattativa «in via esclusiva».
Sempre ieri, durante il bilaterale Italia-Germania a Berlino, il premier Prodi ha nei fatti auspicato un’offerta tedesca: «Se ci sarà una proposta di Lufthansa sarà esaminata in modo equo. Comunque non ci saranno rinvii». Ma sia la cancelliera Angela Merkel che la compagnia restano nel vago: «Non c’è nulla di deciso». Dal vicepresidente di Air France-Klm, l’olandese Leo Van Wijk, è arrivato invece un ultimatum: «Non abbiamo ancora deciso», ma «Alitalia deve dimostrare che sta rispettando il piano di ristrutturazione» perché «se non risolve i problemi potrebbe non sopravvivere». Mauro Rossi della Cgil e Claudio Claudiani della Cisl chiedono al governo di fare in fretta: «Non c’è più tempo per tatticismi».
La Stampa