Aereo bloccato, scatta l’indagine. Inchiesta interna della Saga per stabilire chi ha commesso l’errore
Il volo Ryanair fermato al decollo: imbarcato il bagaglio di un passeggero che non era a bordo. Il presidente Di Carlo: «Qualcosa al “Liberi” non ha funzionato»
PESCARA È in corso un’indagine interna tra il personale della Saga per accertare i responsabili dell’errore all’imbarco che, l’altra sera, ha fermato i motori del volo diretto ad Orio al Serio perché a bordo c’era un passeggero in meno e un bagaglio in più nella stiva.
«C’è stato un disguido. Sicuramente qualcosa non ha funzionato e stiamo cercando di capire chi non ha svolto correttamente il proprio compito», dice con una punta di amarezza Vittorio Di Carlo, presidente dell’azienda che gestisce lo scalo abruzzese. Quando si è verificato l’episodio il manager era da poco rientrato da un viaggio fuori città.
Il passeggero in partenza dall’aeroporto “Liberi” era in possesso di un biglietto per Orio al Serio della compagnia Ryanair, ma dopo aver effettuato il check-in e i controlli di sicurezza, aspettava il decollo al gate sbagliato, quello in direzione Torino. Eppure la sua valigia era già stata imbarcata verso Bergamo. Il regolamento prevede che, dopo la chiusura del portellone del velivolo, è necessario effettuare un nuovo riconteggio per verificare la corrispondenza tra i viaggiatori a bordo e i rispettivi bagagli nella stiva. Se si registra un’inesattezza il decollo non può essere autorizzato. «Il comandante aveva dato inizio alla manovra di rullaggio sulla pista», precisa Di Carlo, «ma al momento non è possibile stabilire con esattezza dove stanno le responsabilità. L’unica certezza è che l’errore è stato del personale dell’aeroporto e non della compagnia irlandese».
Resta un po’ di sconforto, anche perché «è la prima volta che si verifica un episodio del genere». «Finora il nostro scalo si è sempre distinto all’interno del panorama italiano», sottolinea il presidente della Saga, «ad agosto la quota di passeggeri partiti da Pescara ha toccato le 66 mila presenze e nessun bagaglio è stato smarrito, a differenza dello scompiglio che ha portato alla ribalta delle cronache alcuni hub italiani».
Un secco «no comment» giunge, invece, dai vertici della Ryanair, che «preferiscono non aggiungere ulteriori dettagli».
Il Centro