Citazione:Messaggio inserito da AZ 1699
Ma se Alitalia, libera da vincoli, viene affidata ad un privato competente che si rimbocca le manica e la ristruttura da cima a fondo, cambiandola completamente, in funzione del mercato. Penso che si riuscirebbe a macinare un sacco di soldi. Quindi penso che senza vincoli, l'Alitalia sia per un privato che ha grandi quantità di denaro da investire, un bel bocconcino.
Questo è il punto. Alitalia perde per i vincoli imposti dal perverso incrocio politico-sindacale, che gli altri Paesi sono riusciti a spezzare con le compagnie di bandiera. Gli "asini" che non sono riusciti a gestire il passaggio dai tempi del monopolio sono solo l' Italia e la Grecia.
Purtroppo molti non vogliono ammettere che c' è solo da scegliere fra tagliare con le vecchie abitudini o morire. Lo sciopero di oggi, più che essere autolesionista è l' estremo tentativo di mantenere la testa nella sabbia, di non guardare in faccia la realtà.
Non biasimo tanto i sindacati quanto i politici che promettono a vanvera l' impossibile, come il mantenimento dell' occupazione o peggio ancora hanno governato un quinquennio senza far null' altro che versare soldi inutilmente. Il passaggio dal mercato regolamentato al capitalismo crea grossi scompensi e l' unico modo di non lasciare la gente in strada è fare come con Volare, pagare uno stipendio a chi perde il posto finché non ne trova un altro. Chi osserva FIAT vede che una buona ristrutturazione sta generando prodotti migliori e più vendite, ma per fare più auto ci vogliono più operai. Questa e solo questa è la vera tutela dei posti di lavoro.
Quello che i sindacati non hanno mai capito è che Alitalia efficiente sarebbe cresciuta, avrebbe intercettato più traffico, avrebbe comprato con i soldi guadagnati più aerei e per farli volare avrebbe assunto molte persone, esattamente come vediamo che fa Ryanair, che si è espansa parecchio. Molti storcono il naso, ma è molto meglio lavorare per FR che essere disoccupati, no?
Il guaio è che in Italia ci raccontiamo un sacco di frottole, quelle a cui vogliamo credere. La prima è quella degli hub. Con solo 22 widebodies l' attività di lungo raggio di Alitalia ha un peso modesto e si è visto che si fatica poco a riempire gli aerei. Ma l' attrattività delle piazze di Milano e Roma per gli intercontinentali è troppo bassa per compensare l' inefficienza della rete operata dai narrowbodies. In qualche modo le linee nazionali sono un problema per tutti i vettori, ma su quelle europee è palese che Alitalia perde dove gli altri guadagnano, sia che si tratti di feed che di point to point. Certo, il management è scadente, ma Colao è scappato lontano perché non si accetta di prendere le decisioni necessarie a restituire efficienza. Sono le solite storie, l' eccesso di personale alla Magliana, l' impossibilità di liberarsi di AZ Service, il pendolarismo per cui il forumista Ottanta pilota da ogni apt, ma mai da Bologna! Anche la favola per cui Malpensa non è collegato adeguatamente e dunque si deve tenere aperto Linate, aumentado a dismisura i costi. La scorsa settimana da CDG al centro di Parigi mi ci sono voluti un' ora e 40 minuti di auto ed era sera! Al ritorno con il RER ci sono voluti 40 minuti da Notre Dame.
Vogliamo la botte piena e la moglie ubriaca, ma ci troveremo divorziati e a bocca asciutta.