Paga dei Piloti...


Sarà una baggianata ma penserei anche ad un sistema di "Quality system" che investa anche la voce:condizioni di lavoro.Con audit internazionali ecc...LA qualità del lavoro deve essere un requisito imprescindibile per operare come vettore.
 
Penso questa misura sia un po' odiosa e rischia di generare ingiustizie e malcontento.Non capisco come si possa impedire ad un giovane di 16 anni che trovi la sua vocazione nel diventare pilota obbligarlo a fare altro perchè non c'è spazio o posto.
Secondo me invece una possibile soluzione passa per l'uniformità a livello europeo e possibilmente transcontinentale delle regole di ingaggio.Siamo un mercato unico ma con regole molto diverse il cui faro è la riduzione dei costi.
Le aziende devono capire che la percentuale costo del lavoro deve salire e che una migliore qualità della vita con limiti di impiego più stretti potrebbe generare nuove opportunità.
A tutto ciò va associato un ripensamento delle condizioni di ingresso dei giovani piloti al primo lavoro,dando quindi l'opportunità di crescere all'interno delle compagnie,rivedendo anche la posizione dei più anziani...Si potrebbe pensare di far volare meno un anziano rispetto ad uno appena entrato...
Ci sono riforme del lavoro ineludibili che il sistema politico non vuole fare,spesso anche per la resistenza corporativistica delle categorie.
Spetta poi all'individuo decidere quale carriera intraprendere nella vita.Considerando costi e benefici.Diventare pilota ha dei costi alti e non tutti posssono permetterselo,salvo quelli che decidono di investire e fare grandi sacrifici dove non avessero spalle coperte.
Dirgli:mi spiace ma abbiamo superato il tetto è fortemente discriminante.
La tua proposta ingesserebbe il mercato del lavoro generando immobilità sociale più di quanto sia oggi.
E sarebbe controproducente per le aziende che rischierebbero di non assumere persone validissime tagliate fuori a priori.
Siano i giovani la spalla degli anziani e non viceversa.

va bene allora non contingentiamo, perchè è aberrante, perchè è protezionistico, però la questione andrebbe moderata. Ci sono infiniti posti di lavoro per piloti? ciò non è vero poichè realmente oggi 2010 non è così: ci sono migliaia di licenziati NON anziani, nella maggior parte dei casi tra i 25 ed i 45 anni, con migliaia di ore di esperienza sulle spalle, possibilità virtualmente infinita di carriera e già sono sufficienti per i prossimi anni (metto un numero a spanne,6 anni). Ne consegue che allora si dovrebbe andare a rivedere il costo del percorso formativo per ottenere una licenza da zero a pilota abilitato papabile per un lavoro in una compagnia aerea (abilità a parte, che va giudicata in sede di selezione, addestramento e lavoro nel periodo di prova o a contratto determinato). Non si può chiedere a chi vuole entrare nella "holding pool" di sborsare 120 mila € (costo medio europeo). Il costo dell'addestramento va assolutamente rivisto al ribasso poichè al ribasso è tutto il mercato, la domanda e l'offerta. Se resta tutto così com'è ora mi dispiace ma bisogna ammettere che è un sistema sbilanciato, marcio, speculatore. O tagliamo gli accessi o abbassiamo i minimi.
 
I-FORD a parte AZ, tu da F/O prendevi meno di chi in Air Italy o in Blue Panorama ha stipendi prossimi ai 1600-2000 € mensili?

se facciamo invece un discorso di major, sono comunque scettico, è da dimostrare questa cosa che dici, buste paga e istat alla mano
 
Forse non mi sono spiegato bene, ho preso la cifra in lire, l'ho trasformata in euro ed ho applicato il fattore di rivalutazione monetaria dell'ISTAT, cioè proprio la differenza di costo della vita tra allora ed oggi.
Comunque ero felice di quello stipendio di allora, anche perchè era il doppio di quanto prendevo nel lavoro che facevo prima, e sono contento dello stipendio che prendo oggi.
Questo 3D serve più che altro per i curiosi che non fanno il nostro mestiere, anche perchè credo che ben pochi piloti abbiano l'entità della retribuzione come motivo principale per intraprendere la professione, ci sono lavori meglio remunerati e più facili per chi punta solo ai soldi.

va bene così :)
 
Forse non mi sono spiegato bene, ho preso la cifra in lire, l'ho trasformata in euro ed ho applicato il fattore di rivalutazione monetaria dell'ISTAT, cioè proprio la differenza di costo della vita tra allora ed oggi.
Comunque ero felice di quello stipendio di allora, anche perchè era il doppio di quanto prendevo nel lavoro che facevo prima, e sono contento dello stipendio che prendo oggi.
Questo 3D serve più che altro per i curiosi che non fanno il nostro mestiere, anche perchè credo che ben pochi piloti abbiano l'entità della retribuzione come motivo principale per intraprendere la professione, ci sono lavori meglio remunerati e più facili per chi punta solo ai soldi.

Su che tipi di aereomobile lavori ora?
 
Questo 3D serve più che altro per i curiosi che non fanno il nostro mestiere

Un po' riduttiva questa interpretazione. Non direi che fosse questo lo spirito generale, anzi, si sono fatte delle riflessioni di tipo sociale contrastanti e, proprio per questo, interessanti.
 
va bene allora non contingentiamo, perchè è aberrante, perchè è protezionistico, però la questione andrebbe moderata. Ci sono infiniti posti di lavoro per piloti? ciò non è vero poichè realmente oggi 2010 non è così: ci sono migliaia di licenziati NON anziani, nella maggior parte dei casi tra i 25 ed i 45 anni, con migliaia di ore di esperienza sulle spalle, possibilità virtualmente infinita di carriera e già sono sufficienti per i prossimi anni (metto un numero a spanne,6 anni). Ne consegue che allora si dovrebbe andare a rivedere il costo del percorso formativo per ottenere una licenza da zero a pilota abilitato papabile per un lavoro in una compagnia aerea (abilità a parte, che va giudicata in sede di selezione, addestramento e lavoro nel periodo di prova o a contratto determinato). Non si può chiedere a chi vuole entrare nella "holding pool" di sborsare 120 mila € (costo medio europeo). Il costo dell'addestramento va assolutamente rivisto al ribasso poichè al ribasso è tutto il mercato, la domanda e l'offerta. Se resta tutto così com'è ora mi dispiace ma bisogna ammettere che è un sistema sbilanciato, marcio, speculatore. O tagliamo gli accessi o abbassiamo i minimi.

Sono d'accordo che i costi per il percorso formativo vadano abbassati.conservo ancora un prospetto inviatomi da una scuola texana e l'ho trovato più che accettabile.Non so come sia oggi però auspicherei che venissero uniformati i costi Europa-Usa...
Abbassando i costi paradossalmente otterresti l'effetto contrario:aumenteresti la possibilità di creare un bacino più ampio di aspiranti piloti.Forse ci sono troppe scuole.A volte anche di dubbia professionalità.
Fermo restando che non tutti gli aspiranti piloti sono in grado di fare questo mestiere un percorso formativo meno clientelare e più rigido nell'accesso al lavoro penso sia già una sufficiente barriera per l'esercizio della professione.
Oggi il mercato è così:questa grave crisi sta letteralmente tagliando le ali a molti.Ciò non toglie che avrà durata più o meno limitata nel tempo.Purtroppo la vicenda Cai blocca un po' le aspirazioni di molti.Dio solo sa cosa stanno combinando i capitani e se questa azienda avrà un futuro di crescita o meno e se si apriranno spazi per altri vettori dopo questa fase protezionistica.
Resta comunque il fatto che inibire l'accesso ponendo una quota tutelerebbe il legittimo interesse di chi già lavora nel settore inibendo le legittime aspirazioni di chi vorrebbe lavorarci.

p.s:tieni presente che oggi,chi si è ritrovato senza lavoro(precari a parte) gode comunque di una cig straordinaria che gli permette di vivere dignitosamente.Tutto ciò va a scapito dei più giovani,magari anche precari,che invece non hanno accesso a nulla e si ritrovano coi mutui da pagare.A mio avviso una cosa gravissima e molto egoistica.
 
Penso questa misura sia un po' odiosa e rischia di generare ingiustizie e malcontento.Non capisco come si possa impedire ad un giovane di 16 anni che trovi la sua vocazione nel diventare pilota obbligarlo a fare altro perchè non c'è spazio o posto.
Secondo me invece una possibile soluzione passa per l'uniformità a livello europeo e possibilmente transcontinentale delle regole di ingaggio.Siamo un mercato unico ma con regole molto diverse il cui faro è la riduzione dei costi.
Le aziende devono capire che la percentuale costo del lavoro deve salire e che una migliore qualità della vita con limiti di impiego più stretti potrebbe generare nuove opportunità.
A tutto ciò va associato un ripensamento delle condizioni di ingresso dei giovani piloti al primo lavoro,dando quindi l'opportunità di crescere all'interno delle compagnie,rivedendo anche la posizione dei più anziani...Si potrebbe pensare di far volare meno un anziano rispetto ad uno appena entrato...
Ci sono riforme del lavoro ineludibili che il sistema politico non vuole fare,spesso anche per la resistenza corporativistica delle categorie.
Spetta poi all'individuo decidere quale carriera intraprendere nella vita.Considerando costi e benefici.Diventare pilota ha dei costi alti e non tutti posssono permetterselo,salvo quelli che decidono di investire e fare grandi sacrifici dove non avessero spalle coperte.
Dirgli:mi spiace ma abbiamo superato il tetto è fortemente discriminante.
La tua proposta ingesserebbe il mercato del lavoro generando immobilità sociale più di quanto sia oggi.
E sarebbe controproducente per le aziende che rischierebbero di non assumere persone validissime tagliate fuori a priori.
Siano i giovani la spalla degli anziani e non viceversa.
La parola d'ordine è meritocrazia, limitare gli accessi alle professioni è roba anacronistica e profondamente ingiusta tanto che è noto che l'accesso a tali professioni poi è nella stragrande maggioranza dei casi tramandato dai padri ai figli.

Comunque se si va avanti così presto in Italia ci sarà un bel po' di problemi visto che negli ultimi 15 anni il futuro dei giovani è stato tarpato a forza di precariato e le conseguenze già si stanno pagando e sarà sempre peggio se non si da uno stop al fare impresa in maniera selvaggia.
Certo però ci vuole dall'altra parte un cambio di mentalità per molti, perchè poi le tutele non vuol dire approfittarsene.

Ma il problema Omar è sempre quello che si sta dicendo dal primo post, ognuno guarda solo ai propri interessi e quindi è una guerra fra poveri in cui giustamente chi sta al vertide della piramide sfrutta il proprio potere ridendosela della stoltezza di chi sta sotto che sbraita per poter "valere" un briciolo in più dell'altro quando in realtà beccano calci in culo tutti e due.