Paga dei Piloti...


Invece quella che tu indichi essere la molla psicologica su cui agire per il miglioramento è a mio avviso la causa del malcontento.
Spersonalizzare,rendere le persone dei numeri non consapevoli dell'importanza del proprio ruolo,è ciò che permette il ribasso,le condizioni peggiorative.Probabilmente vedi il discorso solo da un punto di vista aziendale.
Che le persone vedano un miglioramento solo nell'aumento dello stipendio mi trova d'accordo.E' un equivoco dei nostri tempi.
Però allora mi dovresti garantire risorse quali:tempo libero,turni più leggeri ecc...Invece la tendenza è questa:lavoro di più per meno...
C'è qualcosa che non quadra.Se le aziende vanno bene che senso ha?
Perchè pensi che le aziende spingano per tutto ciò?
Perchè alla fine ognuno pensa a se stesso e quindi si muove con quello che il mercato e le leggi gli consentono.
 
Farfallina...questo sentimento-disagio-malcontento accomuna tutte le categorie di lavoratori dipendenti.Quale che sia il settore.
Gli unici a considerare tollerabile questa situazione sembrano essere:confindustria(che ha comunque posto il problema nei termini sbagliati,legando gli incrementi salariali alla produttività in tempi di contrazione del PIL oltre il 5%),i politici perchè ne ricavano qualche vantaggio,le banche e le grandi "istituzioni sovranazionali"private e pubbliche.
E' giusto fare dei sacrifici ma oggi sembra veramente una sorta di nuovo ordine.Seguendo anche i dettami di FMI e compagnia bella.
Toglierei dipendenti e aggiungo che purtroppo è la mentalità alla base del sistama capitalistico.

Tutto bello parlare di compatezza ecc... che probabilmente porterebbe vantaggi non indifferenti alle condizioni del lavoro, il problema però è che anche fra i lavoratori ognuno si sente più speciale degli altri (quante pagine sono che leggiamo ciò?) e che quindi cosa vuoi compattare quando ognuno pensa a se stesso?
 
Perchè pensi che le aziende spingano per tutto ciò?
Perchè alla fine ognuno pensa a se stesso e quindi si muove con quello che il mercato e le leggi gli consentono.


Forse sarò diverso ma come me ce ne sono tanti.
Io ho fortemente rigettato questo ragionamento pagandone il prezzo.
Non penso sia poi "producente"per le aziende,sopratutto quelle che offrono servizi.
La questione della compattezza è utile ai fini della contrattazione ma tutti auspichiamo che anche l'azienda condivida che ci debba essere un netto miglioramento delle condizioni,slegando per un attimo il meglio dalla questione dei soldi,come hai ricordato giustamente tu.Non mi riferisco a nesuna azienda in particolare.
A volte però,questo agire in ordine sparso,non è solo frutto di una scelta responsabile ed egoistica ma anche di una vera e propria politica aziendale utile allo scopo di avere categorie frammentate.
L'origine di tutto rimarrà comunque la persona e il proprio senso di responsabilità.
 
Forse sarò diverso ma come me ce ne sono tanti.
Io ho fortemente rigettato questo ragionamento pagandone il prezzo.
Non penso sia poi "producente"per le aziende,sopratutto quelle che offrono servizi.
La questione della compattezza è utile ai fini della contrattazione ma tutti auspichiamo che anche l'azienda condivida che ci debba essere un netto miglioramento delle condizioni,slegando per un attimo il meglio dalla questione dei soldi,come hai ricordato giustamente tu.Non mi riferisco a nesuna azienda in particolare.
A volte però,questo agire in ordine sparso,non è solo frutto di una scelta responsabile ed egoistica ma anche di una vera e propria politica aziendale utile allo scopo di avere categorie frammentate.
L'origine di tutto rimarrà comunque la persona e il proprio senso di responsabilità.
Purtroppo hanno notato che nelle grandi aziende la produttività è slegata dai benefici "fissi" che vengono concessi.
Proprio per questo vanno verso modelli dove si lega stipendio e produttività.

Per il resto finchè ognuno ragiona per se stesso sarà sempre peggio e ci si potrà solo lagnare sui forum di quanto è ingiusto il mondo e quanto il proprio lavoro dovrebbe essere meglio pagato rispetto a quello di altri.
 
Misembra comunque "pacifico" dato di fatto che ilprimo-stipendio di un pilota neoassunto in questi anni sia,italiano o straniero,fatte le dovute proporzioni con il costo della vita, peggiore come condizioni economiche rispetto ai contratti analoghi degli anni '80.
è una scelta impopolare,però non è mai stato considerata l'ipotesi di contingentare il numero di nuove licenze per i prossimi anni,in modo da non avere"affollamento" di aspiranti piloti?
 
Misembra comunque "pacifico" dato di fatto che ilprimo-stipendio di un pilota neoassunto in questi anni sia,italiano o straniero,fatte le dovute proporzioni con il costo della vita, peggiore come condizioni economiche rispetto ai contratti analoghi degli anni '80.
è una scelta impopolare,però non è mai stato considerata l'ipotesi di contingentare il numero di nuove licenze per i prossimi anni,in modo da non avere"affollamento" di aspiranti piloti?

è impopolare,ma sarebbe oramai equo.
 
Misembra comunque "pacifico" dato di fatto che ilprimo-stipendio di un pilota neoassunto in questi anni sia,italiano o straniero,fatte le dovute proporzioni con il costo della vita, peggiore come condizioni economiche rispetto ai contratti analoghi degli anni '80.
è una scelta impopolare,però non è mai stato considerata l'ipotesi di contingentare il numero di nuove licenze per i prossimi anni,in modo da non avere"affollamento" di aspiranti piloti?
No, non avrebbe senso se non applicato a livello mondiale ma è ovviamente impossibile da coordinare.

Quello dei piloti non è un mercato "chiuso" ma con la tua licenza puoi volare ovunque.
 
Buon giorno e buon anno a tutti,
E da un po' che leggo su questo forum, senza mai avere detto la mia opinione. Queso discussione mi ha molto interessato e vorrei quindi dire la mia sulla paga dei piloti.
Sono FO per una piccola azienda Svizzera. Ho iniziato da poco a lavorare come pilota, prima ho lavorato per una decina d'anni in vari campi, conosco quindi molto bene gli stipendi di molti settori (in Svizzera).
Ci tenevo a fare sapere a chi crede ancora che tutti i piloti guadagnano molto che il mio stipendio è paragonabile se non inferiore a quello di un operaio qualificato.
Un meccanico diplomato, per esempio, dopo alcuni anni d'esperienza dopo l'apprendistato, guadagna di più di quello che guadagno io ora.
Con questo non voglio dire che sia giusto o sbagliato, vorrei solo far capire dove sta la realtà dei salari dei (o almeno di alcuni) piloti.

Ancora una buona giornata a tutti
 
Non è vero, il mio stipendio per il primo anno di attività da pilota AZ all'inizio degli anni '80, considerata la rivalutazione ISTAT, era di circa il 20% inferiore a quello di un pilota ad anzianità zero AZ di oggi.
Il mio stipendio di oggi, al lordo, è nella media dei miei colleghi impiegati nella stessa attività in giro per il mondo.
Gli stipendi li fa il mercato, quindi sono fuori dal controllo sia dei piloti che degli armatori.
Il fatto che fare il pilota sia un mestiere difficile, pieno di responsabilità e scomodo non ha nulla a che fare con la sua retribuzione, i piloti guadagnano molto perchè altrimenti se ne vanno a lavorare per qualcun altro.
Ci sono poi anche quelli che si accontentano pur di lavorare vicino a casa propria o secondo turni più favorevoli alla vita familiare, anche questi sono valori che vengono considerati nel "pacchetto retributivo".
Lo stipendio è il risultato di tutta una serie di fattori:
qualifiche del pilota, intensità della attività lavorativa, previdenza e fiscalità, luogo di impiego, difficoltà nel trovare piloti con le qualifiche richieste dall'armatore, necessità di ammortizzare le spese addestrative, caratteristiche dell'ambiente lavorativo ed altro ancora.
Per i più curiosi questo è un sito per farsi una idea di quanto si guadagna in giro per il mondo pilotjobsnetwork
L'amico svizzero che guadagna meno di un operaio qualificato evidentemente è comunque soddisfatto, anche perchè non ci ha detto quanto guadagna un operaio qualificato in Svizzera.
Il padre di un amico, che ha fatto per tanti anni il caporeparto in una fabbrica di cuscinetti a sfera di Zurigo, ha sempre portato a casa stipendi notevoli, per gli standards italiani.



Mano invisibile a parte,come ricordi giustamente tu, non pensi che i fattori elencati siano manipolabili dall'uomo?

Li riprendo:
"Lo stipendio è il risultato di tutta una serie di fattori:
qualifiche del pilota, intensità della attività lavorativa, previdenza e fiscalità, luogo di impiego, difficoltà nel trovare piloti con le qualifiche richieste dall'armatore, necessità di ammortizzare le spese addestrative, caratteristiche dell'ambiente lavorativo ed altro ancora."

Non sarebbe opportuno agire su questi?
Fermo restando che è mia opinione personale che gli armatori tendano a concepire stipendi al ribasso per aumentare i margini di profitto.
 
Stipendi....

Con il mio primo post volevo far notare come il Cpt.Sullenberg abbia usato il suo momento di visibilita' , assolutamente non cercato, non per autocelebrarsi come eroe che ha salvato svariate vite ,ma per spostare l'attenzione dei media sulla piega che sta prendendo l'aviazione civile mondiale , in un'altra intervista diceva per scherzo che se venissero trattati gli animali come alcune compagnie trattano i piloti scatterebbe subito la denuncia per maltrattamenti.
La cosa triste e' che tutti siamo concentrati sul nostro piccolo, tutto si puo' fare ed e' ammesso in quanto libero mercato , basta che lo facciano gli altri .
Che me ne frega se operai lavorano 24 ore ,basta che non lo chiedano a me.
L'atteggiamento e' questo , chi protesta va licenziato , gli operai bloccano l'autostrada ?
Cacciateli ! Ma perche' bloccano l'autstrada ? Qualcuno di voi si e' mai fermato a chiederglielo?
Tutti sempre ci lamentiamo dell'aumento della benzina , ma quante manifestazioni stile francese ricordate in italia ,dove per settimane intere nessuno si muove per solidarieta' verso categorie di lavoratori che nemmeno conosce ?
Il mondo del lavoro e' stato distrutto e andrebbe ricostruito da zero.
Quando in una societa' i genitori pensionati devono mantenere i figli significa che e' stato toccato il fondo.
Quindi invece di abbassare tutti i contratti al livello minimo sarebbe ora di alzarli ad una media dignitosa.

Old Crow
 
Con il mio primo post volevo far notare come il Cpt.Sullenberg abbia usato il suo momento di visibilita' , assolutamente non cercato, non per autocelebrarsi come eroe che ha salvato svariate vite ,ma per spostare l'attenzione dei media sulla piega che sta prendendo l'aviazione civile mondiale , in un'altra intervista diceva per scherzo che se venissero trattati gli animali come alcune compagnie trattano i piloti scatterebbe subito la denuncia per maltrattamenti.
La cosa triste e' che tutti siamo concentrati sul nostro piccolo, tutto si puo' fare ed e' ammesso in quanto libero mercato , basta che lo facciano gli altri .
Che me ne frega se operai lavorano 24 ore ,basta che non lo chiedano a me.
L'atteggiamento e' questo , chi protesta va licenziato , gli operai bloccano l'autostrada ?
Cacciateli ! Ma perche' bloccano l'autstrada ? Qualcuno di voi si e' mai fermato a chiederglielo?
Tutti sempre ci lamentiamo dell'aumento della benzina , ma quante manifestazioni stile francese ricordate in italia ,dove per settimane intere nessuno si muove per solidarieta' verso categorie di lavoratori che nemmeno conosce ?
Il mondo del lavoro e' stato distrutto e andrebbe ricostruito da zero.
Quando in una societa' i genitori pensionati devono mantenere i figli significa che e' stato toccato il fondo.
Quindi invece di abbassare tutti i contratti al livello minimo sarebbe ora di alzarli ad una media dignitosa.

Old Crow

:oky:
 
Il fatto che fare il pilota sia un mestiere difficile, pieno di responsabilità e scomodo non ha nulla a che fare con la sua retribuzione, i piloti guadagnano molto perchè altrimenti se ne vanno a lavorare per qualcun altro.

Vedi, I-FORD, specificando che tu sei pilota e io no, mi permetto comunque di sottolineare che nel mercato (correttissimo il riferimento alla Mano Invisibile) bisogna anche tener conto di ciò che in Economia è definito il cosiddetto valore di utilità sociale e, soprattutto, di quale sia la sua percezione da parte dell’utenza, perché è questa percezione che stabilirà il cosiddetto “valore di scambio”, al di là di quello che è il reale“valore d’uso”. Sono certa che per te, pilota, e dunque anche istintivamente incline ad un certo tipo di stile di vita, pressione e responsabilità, il tuo mestiere sia presumibilmente percepito come meno complesso di quanto sia comunemente considerato… ma non è così per l’utenza e, conseguentemente, per il mercato. Neppure un cardio-chirurgo percepisce il proprio mestiere così come invece viene vissuto dai suoi pazienti e dalla restante umanità che, per altro, spera di non averne mai bisogno…
Tutti coloro ai quali viene in qualche modo affidata la VITA (non in senso lato, ma in senso fisico vero e proprio e che per cui ha in questo caso un significato differente da “destino”, più associabile al dirigente d’azienda ) di altre persone, vengono percepiti come soggetti con responsabilità senza pari, anche perché ciò che non si conosce appare sempre molto più complesso di quanto magari non sia e sono del tutto convinta che responsabilità e stile di vita vengano considerati ai fini di una retribuzione che se davvero, statisticamente, fosse pari a quella di un operaio edile, influenzerebbe notevolmente anche l’alta considerazione che l’utente – che percentualmente HA paura di volare” – prova nei confronti del pilota e se perde considerazione, perde ammirazione (ohibò, anche questa è una realtà umana legata alla busta paga) e, soprattutto, fiducia….. e il risultato potrebbe significare una contrazione della clientela. Una considerazione economica più alta viene associata a maggiore professionalità, conoscenza e competenza da parte di tutti ed in tutti i campi. Utenza passeggeri compresa.

Personalmente credo che le major ne tengano conto, anche se il futuro è al ribasso in tutti i campi. Ho amici rimasti a terra per il colesterolo troppo alto, e tu sicuramente conosci meglio di me questi aspetti. Un altro ha passato le festività “a dieta” perché ha i consueti esami obbligatori proprio la settimana prossima. Responsabilità significa anche sacrificio e non può non esserne tenuto conto. Se poi tu vivi tutto questo con “nonchalance”, ciò non può che rendere tutti noi molto, molto felici :)
 
Ultima modifica:
Riporto una parte di articolo comparso qualche anno fa su "Passi nel deserto"...Pur non essendo pertinente offre uno spaccato estremo di ciò che puo' essere la concorrenza distorta nella sua buona accezione(miglioramento) e il mix disastroso della ricerca di alti profitti,contenimento dei costi, strategie del ribasso e spersonalizzazione dei rapporti di lavoro...Credo si debba mettere un limite senza essere tacciati di dirigismo.Cosa non necessariamente negativa.A queste pratiche si accodano facilmente aziende italiane presenti sul territorio cinese e non è certo qualcosa di cui andare fieri.Difficilmente in futuro potremo concorrere a queste condizioni.Si tratta quindi di esportare i diritti in paesi quali la Cina che fatica ancora ad avere una forte concezione del diritto stesso.

La denuncia arriva da Asianews. Anche se nessuno spazio ha avuto sui media italiani.

A un anno dallo scandalo dei lavoratori-schiavi nelle fabbriche di mattoni nello Shanxi, esploso nel maggio 2007, i media cinesi denunciano una vera rete criminale per procurare “bambini-schiavi” alle fabbriche del ricco Guangdong, nell’indifferenza generale. Il China Labour Bullettin, che difende i diritti dei lavoratori, racconta una clamorosa denuncia, caduta nell’indifferenza.

A fine aprile il Southern Metropolitan Daily ha denunciato che oltre mille bambini della povera regione del Liangshan lavorano come schiavi in fabbriche del Delta del Fiume delle Perle. Quasi tutti sotto i 16 anni, presi dalle famiglie con la promessa di un lavoro facile e ben pagato, ma poi portati in un luogo sconosciuto, percossi per renderli obbedienti, costretti a lavori faticosi e con poco cibo. A Shipai (Dongguan) c’è un vero mini-mercato dove i bambini sono stanno in fila, con le loro poche cose, aspettando di essere “scelti”.

Il “fenomeno” - riferisce AsiaNews - è diffuso: un dirigente dell’ufficio di collocamento locale dice al reporter (che ha realizzato il reportage per i media cinesi, ndr) che questi bambini costano tra 2,5 e 3,8 yuan l’ora, non chiedono benefici e lavorano con diligenza, per cui sono molto apprezzati dalle fabbriche di Shipai che ne impiegano almeno 6-700.

Bambini come schiavi-lavoratori, bambini scoperati, e - quasi certamente - altrettanti bambini che continuano ad essere prigionieri di questa terribile situazione.
 
sul"contingentamento" dei nuovi piloti,bisogna dire che altre categorie hanno già da tempo chiesto ed ottenuto l'accesso-limitato alle scuole formative,penso ai medici ed ai notai,oltrechè agli avvocati-per certi aspetti-.
Purtroppo il sovra-affollamento non giovanè a chi c'è già,nè a chi è "nuovo",che vedono diritti contrarsi e le condizioni peggiorare
 
sul"contingentamento" dei nuovi piloti,bisogna dire che altre categorie hanno già da tempo chiesto ed ottenuto l'accesso-limitato alle scuole formative,penso ai medici ed ai notai,oltrechè agli avvocati-per certi aspetti-.
Purtroppo il sovra-affollamento non giovanè a chi c'è già,nè a chi è "nuovo",che vedono diritti contrarsi e le condizioni peggiorare

Penso questa misura sia un po' odiosa e rischia di generare ingiustizie e malcontento.Non capisco come si possa impedire ad un giovane di 16 anni che trovi la sua vocazione nel diventare pilota obbligarlo a fare altro perchè non c'è spazio o posto.
Secondo me invece una possibile soluzione passa per l'uniformità a livello europeo e possibilmente transcontinentale delle regole di ingaggio.Siamo un mercato unico ma con regole molto diverse il cui faro è la riduzione dei costi.
Le aziende devono capire che la percentuale costo del lavoro deve salire e che una migliore qualità della vita con limiti di impiego più stretti potrebbe generare nuove opportunità.
A tutto ciò va associato un ripensamento delle condizioni di ingresso dei giovani piloti al primo lavoro,dando quindi l'opportunità di crescere all'interno delle compagnie,rivedendo anche la posizione dei più anziani...Si potrebbe pensare di far volare meno un anziano rispetto ad uno appena entrato...
Ci sono riforme del lavoro ineludibili che il sistema politico non vuole fare,spesso anche per la resistenza corporativistica delle categorie.
Spetta poi all'individuo decidere quale carriera intraprendere nella vita.Considerando costi e benefici.Diventare pilota ha dei costi alti e non tutti posssono permetterselo,salvo quelli che decidono di investire e fare grandi sacrifici dove non avessero spalle coperte.
Dirgli:mi spiace ma abbiamo superato il tetto è fortemente discriminante.
La tua proposta ingesserebbe il mercato del lavoro generando immobilità sociale più di quanto sia oggi.
E sarebbe controproducente per le aziende che rischierebbero di non assumere persone validissime tagliate fuori a priori.
Siano i giovani la spalla degli anziani e non viceversa.