[OT] TR Ferroviario: INN-HAM-INN con sleeping pod di OBB Nightjet


Seaking

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1 Febbraio 2012
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Dal momento che anche qui vantiamo un discreto numero di amanti del trasporto su ferro, ho pensato bene di andare completamente OT e di scrivere un breve resoconto della mia recente esperienza a bordo del cosiddetto Nightjet, treno notturno della austriaca OBB che offre un servizio abbastanza peculiare, ovvero la possibilità di viaggiare dormendo in una sorta di sleeping pod individuale.

PREMESSA

Circa un anno fa in famiglia decidiamo di provare per la prima volta l’esperienza in crociera, nello specifico una crociera nei mari del nord che parte da Amburgo ed arriva fino a Capo Nord.

Dal momento che avevamo comunque già pianificato di passare tre giorni in Tirolo (e quindi da lì partiremo per Amburgo), ci si prospettano due soluzioni: o il volo MUC-HAM o il treno notturno.

La curiosità di provare queste bare individuali innovative capsule notturne, oltre al fatto che parliamo di materiale rotabile davvero recente (il servizio è stato inaugurato un paio di anni fa solamente) e che gli orari facevano davvero al caso nostro, ci spinge ad andare in tale direzione nonostante qualche mio legittimo dubbio derivante dall’essere oltre 1,90m…

Il treno parte infatti da Innsbruck verso le 20 per arrivare dopo circa 12 ore ad Amburgo, lasciandoci parecchie ore di buffer rispetto al termine per l’imbarco sulla nave.

Ed è così che a marzo scorso, con largo anticipo, compro alla modica cifra di 879 Euro i biglietti andata e ritorno per tre adulti e due ragazzi.

L’ANDATA

I mesi scorrono veloci ed in breve arriviamo all’inizio dell’estate quando ricevo una email in tedesco da OBB che mi informa che, causa lavori sulla linea, il giorno della nostra partenza da INN ci sarà un servizio sostitutivo in bus che ci porterà fino alla stazione di Rosenheim, da dove verso le 22 saliremo finalmente sul treno. Fa tanto ATAC quando la linea della metro a Roma per qualche motivo non va.

Nota di colore: nella email c’è scritto “il tuo treno da Innsbruck a Salisburgo” anche se da Salisburgo nemmeno ci passiamo perché la linea lascia l’Austria all’altezza di Kufstein… vabbè, ogni mondo è paese!

Scoprirò poi che l’interruzione per lavori è sulla direttrice Innsbruck-Salisburgo e che durerà parecchi giorni, cascando tra la seconda e la terza settimana di agosto. In altre parole nell’altissima stagione estiva austriaca la linea ferroviaria più importante del Paese sarà interrotta per giorni e giorni…

Il giorno della partenza ci rechiamo in stazione e riceviamo indicazione di spostarci in un’area laterale in attesa dei bus per Rosenheim.

Qui ci attende una folla scomposta e disordinata, disposta secondo il noto schema geometrico chiamato “coda globulare”. Quando arriva il primo bus, c’è un vero e proprio assalto alla diligenza con gente che mette i bagagli nello scompartimento sotto il bus senza però avere alcuna certezza di trovare poi posto a bordo, vista la ressa. Noi, nonostante siamo in 5 ed abbiamo parecchie valigie, riusciamo a trovare il nostro posto.

Nessuno ci controlla il biglietto del treno, cosa che trova davvero molto strana!

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Si parte in orario ed il viaggio si sviluppa lento attraverso le lente autostrade austriache.

Arrivati al confine tedesco la sorpresa: stop al checkpoint della polizia tedesca con controllo individuale dei documenti. Ovviamente c’è anche qualche pirla che i documenti li ha lasciati nelle valigie e che quindi deve scendere a recuperare tutto in mezzo a decine e decine di altre valigie. I chitammuort mi escono quasi senza accorgermene, assolvendo alla loro potente funzione catartica.

Dopo circa una decina di minuti siamo in gradi di ripartire e vedo che dal Flixbus che era fermo davanti a noi nel frattempo è sceso un ragazzo con la sua valigia e due poliziotti al seguito. Alla fine i controlli servono.

Arriviamo con buon anticipo alla stazione, deserta e con qualche balordo che gironzola. Il nostro treno è previsto in arrivo con 30 minuti di ritardo e, guardando il tabellone generale, vedo che diversi altri treni hanno ritardi tra i 30 ed i 60 minuti.

La narrazione corrente, che vuole anche la Germania alle prese con continui ritardi nei trasporti su ferro, forse ha qualche fondamento.

Nell’attesa mi sfogo via whatsapp con il Prez 2.0 che, avendo mezzo DNA tedesco e conoscendo quindi bene la situazione, mi risponde “eh, lo fanno, lo fanno…”

Qui la vista del binario, con il nostro treno indicato con 33 minuti di ritardo.

Nota positiva: la stazione è ben tenuta e pulita.
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In breve (si fa per dire) il nostro treno arriva e siamo quindi in grado di salire e prendere possesso dei nostri posti.
La carrozza si presenta bene e si vede che è un prodotto recente.

Queste quattro delle nostre postazioni individuali.
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Il controllore passa e chiede la consegna dei biglietti cartacei, che restituirà la mattina successiva insieme alla colazione (the o caffè con un piccolo panino, burro e marmellata). Procedura davvero bizzarra…

All’interno, oltre a lenzuolo, cuscino e coperta leggera, la tessera magnetica per aprire i vari scomparti portabagagli. Qui la prima sorpresa: gli scomparti sono piccoli ed una valigia che vada oltre le misure “Ryanair style” qui non ci entra… noi ne abbiamo due decisamente fuori misura e mia moglie e mia figlia (le meno alte) si sacrificano mettendole all’interno del pod, zona piedi. Io magari sarò anche stato disattento, ma un avviso in evidenza che spiega bene in fase di acquisto quali sono le misure degli scomparti porta bagagli non avrebbe guastato.

Dettaglio di un pod. In fondo a sinistra c’è una sorta di spazio che funge da comodino, oltra alla possibilità di aprire (ma bisogna essere in due a farlo contemporaneamente) un piccolo soffietto che divide questo spazio col vicino, all’altezza della testa. In fondo si intravvede anche il finestrino individuale, mentre davanti si nota il tavolino pieghevole che funge anche da specchio.
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Qui nella versione chiusa.
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Qui da dentro: è più claustrofobico in foto che nella realtà. Io ci sono stato abbastanza comodo, fatta eccezione per i piedi che toccavano il fondo (ma sono io fuori standard).
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I bagni sono nel corridoio, piuttosto ampi e puliti. Ho fatto qualche foto nel viaggio di ritorno che poi inserirò.

La notte passa, non proprio velocemente a dire il vero: le pareti sono molto sottili e ogni volta che ci si ferma in una stazione può capitare che qualcuno salga e prenda possesso del suo pod, cosa che fondamentalmente sveglia tutti quelli che sono intorno. Oltre alle voci, anche altre forme di emissioni d’aria sono chiaramente udibili…a tratti anche divertente, motivo per cui sogno di avere come compagni di viaggio anche alcuni pezzi forti del forum.

Provo a dormire – male – fino a quando la luce esterna e il controllore non mi svegliano (il secondo per portarmi il vassoietto con la colazione).

Qui la vista del pod alla luce de giorno.
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Alla fine arriviamo ad HAM HBF con circa un’ora di ritardo: poco male perché l’imbarco sarà a partire dalla tarda mattinata e si concluderà nel pomeriggio.

Prima di muoverci, una foto di insieme alla stazione, che come architettura non è niente male ma che è talmente piena di balordi, tossici e predicatori (!) da far sembrare Termini un paradiso urbano.
Sulla sinistra potete vedere il treno che ci ha portato qui (quello blu con la striscia rossa).
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FINE PRIMA PARTE.
A richiesta, ampio OT sulla Norvegia. Ditemi voi.
 
Ultima modifica:
Un po' di considerazioni da ferrosessuale:

Dal momento che anche qui vantiamo un discreto numero di amanti del trasporto su ferro, ho pensato bene di andare completamente OT e di scrivere un breve resoconto della mia recente esperienza a bordo del cosiddetto Nightjet

Solo xké sei moderatoreeh!1! A noi perzone komuni non è conciesso (sì, la mia è una minaccia di scrivere TR ferroviari qui e di scriverli kosì)

Scoprirò poi che l’interruzione per lavori è sulla direttrice Innsbruck-Salisburgo e che durerà parecchi giorni, cascando tra la seconda e la terza settimana di agosto. In altre parole nell’altissima stagione estiva austriaca la linea ferroviaria più importante del Paese sarà interrotta per giorni e giorni…

Si fa ovunque: in primis perché la ferrovia ha ovunque una vocazione per gli spostamenti sistematici, quindi si privilegiano quelli rispetto a quelli occasionali, e inoltre fare i lavori d'estate di solito protegge dagli eventi climatici più estremi e dai ritardi conseguenti.

Dopo circa una decina di minuti siamo in gradi di ripartire e vedo che dal Flixbus che era fermo davanti a noi nel frattempo è sceso un ragazzo con la sua valigia e due poliziotti al seguito. Alla fine i controlli servono.

Non per essere polemico, ma tutti sanno che i Flixbus sono sotto i riflettori, e che basta girare con un'auto perché al contrario fili praticamente tutto liscio.

Qui la prima sorpresa: gli scomparti sono piccoli ed una valigia che vada oltre le misure “Ryanair style” qui non ci entra… noi ne abbiamo due decisamente fuori misura e mia moglie e mia figlia (le meno alte) si sacrificano mettendole all’interno del pod, zona piedi. Io magari sarò anche stato disattento, ma un avviso in evidenza che spiega bene in fase di acquisto quali sono le misure degli scomparti porta bagagli non avrebbe guastato.

Ti direi che sono d'accordo, ma la verità è che fuori dal mondo aeronautico le dimensioni dei bagagli non le ha mai degnate nessuno di uno sguardo, quindi probabilmente rimarrebbe un problema in ogni caso.

A richiesta, ampio OT sulla Norvegia. Ditemi voi.

Volentieri!
 
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Solo xké sei moderatoreeh!1! A noi perzone komuni non è conciesso (sì, la mia è una minaccia di scrivere TR ferroviari qui e di scriverli kosì)

No, in realtà questo TR OT l’ho scritto solo perché credo che gli sleeping pod ferroviari siano davvero una novità in Europa, che valeva quindi la pena raccontare anche perché potrebbero fungere da alternativa all’aereo (come è stato nel mio caso).
 
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Avrei scritto “ci sono anche io che ho lasciato…”, per il resto il concetto fila.

Nope, io sono iper prudente su queste cose: documenti, telefono, soldi, biglietti e prenotazioni varie sono sempre come me, mai in valigia.
 
Ultima modifica:
No, in realtà questo TR OT l’ho scritto solo perché credo che gli sleeping pod ferroviari siano davvero una novità in Europa, che valeva quindi la pena raccontare anche perché potrebbero fungere da alternativa all’aereo (come è stato nel mio caso).

Sono andato a peripatetiche perchè valevo capire cosa fanno, certo.
 
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Praticamente sarebbe la versione rinnovata del vecchio vagone con le cuccette da 6? :p
Alcune considerazioni, leggendo questo racconto:
- è interessante come le ferrovie austriache negli ultimi anni abbiano continuato ad investire su prodotti che da noi invece sono stati gradualmente ridotti o abbandonati (treni notturni nord-sud Italia)
- l'esperienza complessiva che descrivi comunque non è molto diversa da quella del treno notturno di... 18 anni fa ormai :eek: quando, pur di non salire sul BAE 146 dell'Air Dolomiti che mi faceva paura, mi facevo Verona-Monaco-Francoforte in treno :LOL:: controllore che ritira biglietto rigorosamente cartaceo e documento, a disposizione della polizia di frontiera. Mentre tu cercavi di dormire, il via-vai notturno negli scompartimenti alle diverse fermate (con annessa "ripulitura" di portafogli, se non si faceva attenzione - forse ora il loculo con serranda ti tutela di più da questo punto di vista), la gradevole colazioncina portata al mattino direttamente in scompartimento, i ritardi che potevano tranquillamente essere anche di 45 minuti-1 ora senza che nessuno si scomponesse particolarmente, treno che viaggiava con la velocità rilassata di una delle nostre littorine delle linee di campagna :cool:
- la sensazione di degrado crescente nelle città e di scarso investimento nelle infrastrutture in generale in Germania che si avverte da... 8-10 anni ormai? :cry:
Grazie per questo TR alternativo ferroviario: lo leggo molto volentieri :)
 
Grazie Seaking per il TR.
Facendo parte anche io della lista di amanti dei trasporti su ferro (oltre che su gomma ed in aria) ho apprezzato molto.
E hai risvegliato in me il bel ricordo di moltissimi anni fa di un Verona-Monaco in scompartimento singolo (con l'esperienza molto simile a quella raccontata da Wingspan).
 
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Grazie! Bel TR.

Domanda semplice: ma quindi vale la pena o no provarli sti loculi? Quando li hanno lanciati sembravano dovessero rivoluzionare i treni notturni. Ora si iniziano a vedere i primi TR, feedback, video reviews e le impressioni generali non mi sembrano positivissime...non ho nemmeno ben capito se alla fine su un vagone ci sono piu' posti rispetto al passato. In teoria no, dovrebbero essere sempre 254...boh..
 
Vale la pena? Bella domanda: a me ha fatto piacere provare questo nuovo modo di viaggiare però 1) non mi è costato meno dell'aereo e 2) la configurazione ha certamente dei limiti in termini di confort.

Certo, sempre meglio del famigerato "treno del sole" che presi 35 anni fa (durante i mondiali) per farmi la tratta Pisa - Villa San Giovanni, in cuccetta da 6... esperienza al limite del mistico, con scene degne del film "Cafè Express" con Nino Manfredi, Adolfo Celi e Vittorio Mezzogiorno...
 
Vale la pena? Bella domanda: a me ha fatto piacere provare questo nuovo modo di viaggiare però 1) non mi è costato meno dell'aereo e 2) la configurazione ha certamente dei limiti in termini di confort.

Certo, sempre meglio del famigerato "treno del sole" che presi 35 anni fa (durante i mondiali) per farmi la tratta Pisa - Villa San Giovanni, in cuccetta da 6... esperienza al limite del mistico, con scene degne del film "Cafè Express" con Nino Manfredi, Adolfo Celi e Vittorio Mezzogiorno...

Grazie. Quello che non capisco è se questa configurazione genera maggiori entrate per OBB. I posti venduti sono gli stessi della vecchia configurazione con appunto una perdita di comfort.
E come dicevo prima in giro non sembra aver riscosso il successo sperato in termini di customer feedback.

Gli intercity di una volta erano roba da non poter nemmeno raccontare 😂😂😂
 
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La parte alta, quella del tronco per capirci, sembra bella ampia però.
Con tanto di finestrino per comprare direttamente qualcosa, tipo pollo di plastica, senza nemmeno dover scendere dal letto.
 
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OT DELL'OT - ALLA SCOPERTA DELLA NORVEGIA

Dunque, nessuno di noi era mai stato in Scandinavia anzi, questo è stato uno dei principali motivi che ci hanno spinto a scegliere questa crociera che, con varie tappe, arriverà fino a Honningsvag (appena sotto Capo Nord, latitudine oltre 71 gradi Nord).

Si parte nel pomeriggio da Hamburg Steinwerder, una delle aree portuali adibite anche a terminal crocieristico.
Partenza puntualissima (come tutte le altre nei 12 giorni seguenti, a dire il vero) e primo contatto con un panorama inaspettato, ovvero la zona residenziale molto cool di Amburgo chiamata Altona: verde, ville e riccanza a perdita d'occhio.

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Addirittura anche qualche spiaggia

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Posto davvero affascinante
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Il canale che costeggia Altona è così lungo che, mi diranno in seguito durante una visita in plancia, occorre più di un pilota del porto per navigarlo tutto fino al mare aperto.

Siccome qui siamo su AC, dopo un primo gin tonic dei tanti che berrò, mi getto a babordo per fotografare cose a noi care, nello specifico:
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Sul 321 neo di EY manca ancora la scritta "Dedicated C Class onboard", ma verrà aggiunta a breve
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Vedere un sito produttivo dalla nave fa una certa impressione anche se, essendo già quasi sera, all'attività di volo è già cascata la penna e non si muove foglia sulla pista di Finkerwerder.

In breve si fa sera ed è quindi ora di andarsi ad abbuffare al ristorante. La giornata successiva verrà passata in navigazione, con prima tappa nella famosa e carinissima Bergen.

Arrivati a Bergen ci godiamo un po' di sole e temperature estive: sarà in pratica l'ultima volta.
Appena fuori dal porto
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Le famosissime case di legno, patrimonio UNESCO. Mentre passo, sento la guida che dice "più o meno ogni 50 anni un incendio distrugge queste case, ma qui abbiamo imparato ad accettare il rischio!"
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La torre di Rosenkranz, che visitiamo
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La vista dall'alto verso la chiesa antistante.
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Ancora la chiesa, da fuori
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In giro per la città
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Bergen è molto carina, una città vera rispetto ai villaggi che vedremo più avanti. Centro storico che risente certamente del turismo di massa, ma per il resto è davvero godibile.

Di seguito un po' di altre foto relative alle altre tappe fatte.

Fuori da Leknes
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Tromso, la piazza principale con la chiesa (chiusa)
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La vibrante via dello shopping (l'unica, in pratica)
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Il vecchio cinema
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La birreria più a nord del mondo fondata nel 1877, anche se alle Svalbard avrebbero qualcosa da ridire visto che nel 2011 ne hanno aperta una "seulement pour faire chier Tromso", come direbbero a Parigi. Ad ogni modo due birre piccole 19 Euro, mortacci loro!
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Panoramica della città dal ponte
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La cattedrale dell'artico
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Appena fuori, una cabina telefonica riconvertita a libreria. Idea molto carina e piuttosto diffusa nel Paese.
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Il busto dell'esploratore Roald Amunsen.
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E lì di fronte, il museo artico, che vale la pena visitare perché ricco di memorabilia dell'epopea dell'esplorazione artica e di altri reperti della zona.

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Non era un mondo facile
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"Io sono Groot", o quasi
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Un nostro forumista deve essere già stato qui ed ho un nome in mente...
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Honnisvag: qui siamo davvero sul tetto dell'Europa continentale, 10 gradi e pioggerella. L'estate qui finisce a fine luglio...
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Avventurosi che si preparano a prendere ancora più freddo.
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Noi invece ci facciamo due passi per arrampicarci sulla collina che sta dietro il paese per vedere il panorama
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Incontri abbastanza ravvicinati.
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Il locale museo con gli abiti tradizionali Sami
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Nell'immancabile negozio di souvenir (tra l'altro gestito da una famiglia spagnola), trovo questa meraviglia
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L'arrivo a Kristiansund, parecchio stretto per la verità. Diverse dimore storiche, anche molto belle, che attendono un nuovo padrone che le riporti all'antico splendore.
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Uno dei tanti bunker della II GM
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Imbarcazioni d'altri tempi, davvero affascinante il fatto che le preservino con tanta cura
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Caro ti costa questo traino...
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La cittadina è molto carina
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Ce ne andiamo e tutti salutano
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In uscita verso il mare aperto
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