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MILANO (MF-DJ)--La decisione di Air France di non presentare nessuna offerta per Alitalia entro il prossimo 29 gennaio, che al momento non ha trovato conferme ufficiali a Parigi, ha una precisa logica industriale.
I francesi sanno di essere l'unico approdo possibile per la compagnia di bandiera italiana e non hanno quindi nessuna intenzione di vincolarsi con un'offerta, che sarebbe comunque onerosa, sapendo che, in mancanza di alternative, la trattativa con il Ministero del Tesoro Italiano riprendera' da dove era terminata: ovvero dall'incorporazione di Alitalia in Air France attraverso uno scambio azionario. Gli uomini e i consulenti di Spinetta hanno fatto un calcolo molto semplice. Alitalia, se acquistata all'attuale capitalizzazione di mercato, comporterebbe un esborso di 1,3 mld euro cui si dovrebbero aggiungere circa 600 mln per le obbligazioni convertibili. Qualunque acquirente quindi si troverebbe a spendere poco meno di 2 mld di euro solo per entrare nella partita. Senza quindi aver risolto nessun problema industriale e con la prospettiva di dovere spendere, in prospettiva, almeno una quantita' di denaro equivalente nei prossimi 3-4 anni.
Ipotizzare una spesa di circa 4 mld euro in quattro anni per Alitalia e' una prospettiva che non interessa Parigi e che rischia di mettere in seria difficolta' anche le cordate che stanno pensando a un'offerta sulla Compagnia di bandiera. Al momento, secondo quanto risulta a Mf-Dow Jones, le offerte che hanno maggiore possibilita' di vedere la luce e quindi di essere portate all'attenzione dell'advisor del Tesoro Merrill Lynch, sono quelle di M&C e di Tpg.
Gli uomini di Spinetta sanno che, molto probabilmente, nessuno alla fine avra' l'intenzione di procedere da solo e sanno che fatalmente andranno a cercare la sponda dei francesi, gia' azionisti di Alitalia cui sono legati anche dall'accordo commerciale Sky Team. Qualora questo accadesse i costi sarebbero limitati. Lo scambio carta contro carta azzererebbe l'esborso per cassa. E anche l'ammontare degli investimenti sarebbe decisamente ridotto visto che la manutenzione sarebbe accentrata in Francia, cosi' come anche la maggior parte dei voli a lungo raggio. E quest'ultima decisione renderebbe inutile, almeno nell'immediato, l'acquisto di nuovi aeromobili.
L'unica variabile di questo piano e' costituita da Lufthansa. Solo l'ingresso del vettore tedesco metterebbe Air France nelle condizioni di dovere fare necessariamente un'offerta. Al momento da Francoforte sono giunte solo smentite dell'interessamento alla partita. Ma a Parigi temono che possa trattarsi di pretattica. E quindi rimangono vigili. glm