segue breve biografia di colui che silenziosamente (tant'è che pochi lo sanno), senza mostrarsi troppo ma con gran sudore, ha fondato un impero. i suoi eredi oggi possiedono più denari della famiglia berlusconi. sono loro gl'italiani più ricchi e tra i primi quindici del mondo...
Agostino Rocca
Nasce nel 1895 a Milano. Svolge gli studi superiori al Collegio militare di Roma e, nel 1913, accede all'Accademia militare di Torino. Allo scoppio della prima guerra mondiale, si arruola volontario nei Bombardieri e negli Arditi. Nei primissimi anni Venti aderisce al fascismo
Nel 1921 si laurea in ingegneria industriale al Politecnico di Milano. Lo stesso anno sposa Maria Queirazza. Dal 1923 fino ai primi anni Trenta svolge l'attività di fiduciario presso la Banca commerciale italiana e la Sofindit, la finanziaria dell'istituto di credito, intervenendo nel risanamento di numerose aziende tra cui Sip, Mira Lanza, Silurificio italiano, Unes. Nel 1933 entra a far parte dell'Iri - Istituto per la ricostruzione industriale - il neonato ente di Stato cui la Commerciale ha trasferito le proprie partecipazioni industriali. In qualità di ispettore Iri è segretario del Comitato per la siderurgia bellica speciale, che intende razionalizzare le produzioni di Ansaldo, Cogne e Terni. Nel 1934, su incarico del Ministro delle finanze Guido Jung, studia la situazione delle concessioni per la lavorazione dei petroli
Nel 1923 entra alla Dalmine, controllata dalla Banca commerciale italiana, come ingegnere tirocinante, divenendo successivamente direttore dei laminatoi e consulente per l'organizzazione interna, gli impianti, i programmi tecnico-industriali e i contatti con l'estero. Nel 1933 è consigliere d'amministrazione in rappresentanza del controllante Iri. Due anni dopo diviene vice presidente con funzioni di amministratore delegato. Mantiene la carica fino al 1944
Nel 1934 è nominato amministratore delegato della Siacc, la nuova Società nata, su indicazione del Comitato per la siderurgia bellica in seguito allo scorporo dall'Ansaldo delle acciaierie di Cornigliano. Nel 1935 diviene amministratore delegato dell'Ansaldo in rappresentanza dell'Iri. Qui intraprende una riorganizzazione tecnico-produttiva, organizzativa e commerciale. Nel 1944, lascia la direzione generale conservando la carica di amministratore delegato fino al 1945
Dal 1938 è direttore generale della Finsider, la neonata finanziaria di settore dell'Iri. In questa veste si fa promotore, insieme ad Oscar Sinigaglia, del Piano per la siderurgia italiana. Entra anche a far parte della Corporazione della siderurgia e metallurgia, della Giunta esecutiva della Federazione industriali meccanici e metallurgici, dell'Unione industriali di Genova, della giunta esecutiva di Confindustria. Fra il 1939 e il 1941, in seguito a contrasti interni all'Iri, si dimette dalla direzione generale della Finsider e dai consigli di amministrazione dell'Ilva, della Terni e della Siac
Nel 1943 rifiuta la tessera del Partito fascista repubblicano e il Ministero dell'industria. Fra la fine del 1943 e il 1944 è colpito da vari mandati d'arresto: dal delegato regionale del partito fascista di Asti per dichiarazioni contrarie al regime espresse durante una riunione all'Ansaldo; dalle SS di Genova per aver collaborato con l'organizzazione Otto in favore degli inglesi; dal tribunale straordinario di Genova per tradimento della causa e propaganda antifascista. Per queste ultime due accuse è arrestato e rilasciato. Nel 1944 è rimosso da funzioni di vice presidente e amministratore delegato della Dalmine e abbandona la carica di direttore generale dell'Ansaldo per non aver aderito al partito fascista repubblicano
Nell'aprile del 1945 riceve un mandato d'arresto dal prefetto di Milano per collaborazionismo con il regime. L'istruttoria ne riconosce l'adesione solo formale al regime e l'attività di opposizione all'occupazione nazista. Lascia l'Italia alla volta dell'America Latina nel febbraio del 1946, dopo aver fondato, qualche mese prima, la Compagnia Tecnica Internazionale - Techint
Dal 1946, in Argentina, firma i primi contratti di forniture di prodotti e macchinari e progetti per impianti industriali per conto della Techint. Fra gli altri, il progetto per la fornitura di tubi (prodotti dalla Dalmine) e il montaggio del gasdotto del Sud, che si snoda dalla Patagonia a Buenos Aires
Nel 1946 presenta al governo argentino il piano per la realizzazione di uno stabilimento di tubi senza saldatura a Campana, a nord di Buenos Aires. Le trattative hanno esito positivo agli inizi degli anni Cinquanta e conducono alla nascita, nel 1954, dei laminatoi della Dalmine-Safta e, nel 1962, dell'acciaieria della Siderca. Le due Società si fondono nel 1964, adottando successivamente la denominazione Siderca
Tra il 1946 e il 1947, in Messico, entrato in contatto con Bruno Pagliai, affermato imprenditore di origine italiana, e con il presidente della repubblica Miguel Alemán, coordina il progetto di installare a Veracruz una fabbrica di tubi da destinare alla fiorente industria petrolifera nazionale. Nel 1952 nasce la S.A. Tubos de Acero de Messico - Tamsa, di cui Techint è azionista e consulente tecnica
Nel 1947 costituisce in Argentina la Compañía Tecnica Internacional. Dal 1948, a partire dal Brasile, nascono altre affiliate Techint in America Latina, Messico, Nord e Centro America, che, dagli anni Cinquanta, realizzano opere e impianti nei settori più vari. Rocca avvia inoltre in Argentina le prime iniziative industriali: la Cometarsa, carpenteria metallica, pali e strutture per l'elettrificazione; la Elina, che progetta, costruisce e realizza linee elettriche; la Losa, produttrice di materiali da costruzione e laterizi, la Acerobeton, che fabbrica travi di cemento precompresso e la Manufactura Argentina de Mercedes, che produce tele, olone e confezioni
Dalla metà degli anni Cinquanta, in Argentina, lavora al progetto per realizzare a Ensenada, a sud di Buenos Aires, un impianto a ciclo integrale che alimenti i laminatoi per prodotti piani dell'impresa statale Somisa. Il governo si mostra favorevole. Con il concorso della Finsider e di un gruppo nordamericano promuove quindi la nascita della Propulsora Siderurgica; l'impianto è autorizzato nel 1967 e avviato nel 1969, ma, causa l'opposizione del governo alla costruzione dell'altoforno e dell'acciaieria, con una produzione limitata alla laminazione a freddo. Ottenuto l'appoggio governativo nel 1972, un ennesimo colpo di Stato blocca l'iniziativa. Nel 1975, si dimette dal consiglio di amministrazione della Società e dalla carica di presidente onorario
Muore a 83 anni, il 17 febbraio 1978, a Buenos Aires
stiamo parlando della tenaris