Non sono un esperto, e mi presto facilmente a fare polemiche...detto ciò mi permetto di criticare questo studio, nel senso che ho qualche dubbio in merito.
A vedere le 3 categorie di aeroporti presentate da One Works-Kpmg-Nomisma queste sembrano rispecchiare quasi perfettamente la lista degli aeroporti italiani in base al numero di pax.
Se si prende la classifica degli aeroporti italiani del 2011 ad esempio (
http://it.wikipedia.org/wiki/Lista_degli_aeroporti_d'Italia_per_traffico_passeggeri) e si dividono in 3 categorie si ottiene grosso modo la stessa suddivisione fatta dallo studio in esame, salvo rare eccezioni.
per esempio i 3 hub sono Fiumicino, Malpensa e Venezia, che sono i 3 aeroporti che fanno più passeggeri. A parte ovviamente Linate e Bergamo che non possono essere hub se lo è Malpensa. E su questo ci si può anche stare.
Poi gli aeroporti strategici e primari vanno in sequenza con il numero di pax, con rare eccezioni, come Genova e Firenze.
Di seguito, gli aeroporti la cui sostenibilità finanziaria va verificata, quelli di serie B insomma, son quelli da Trieste in giù, senza riferimento alla Carrà...
E' vero che Rimini quest'anno ha fatto più pax di Trieste, come dice Fellini, ma quando era uscito lo studio forse non era così e comunque in effetti forse, da quello che leggo sul forum, il debito dell'aeroporto di Rimini è aumentato in modo direttamente proporzionale all'aumento di pax. Intendo dire che se sarà una crescita di pax strutturale ci vorrà del tempo per consolidarla. Per spiegarmi, Forlì con Ryanair e Windjet ha avuto la stessa impennata di pax ma poi le cose si sono ridimensionate.
Dunque questo studio mi sembra basato solo sul numero di pax. Poi magari non è così, ma se così fosse mi piacerebbe sapere quanto è costata questa analisi. Insomma mi sarei aspettato un'analisi più articolata. Ad esempio, come è stato riportato più volte sul forum non si capisce come da Bologna a Bari non ci sia nè un aeroporto primario nè uno strategico. Per studio più articolato avrei immaginato un'analisi in base alla quale prevedendo ad esempio la chiusura (per modo di dire) di Rimini e Ancona, Pescara diventasse primario. Oppure, per par condicio, chiudendo Pescara e Ancona Rimini diventasse strategico. Oppure chiudendo Pescara e Rimini Ancona diventasse primario. O qualcosa del genere. Parlo della situazione sull'Adriatico perchè è quella che conosco meglio. Poi magari in altre zone in Italia ci sono situazioni paragonabili, anche se nei 600 Km (credo) da Bologna a Bari l'assenza di aeroporti primari o strategici mi sembra scandalosa. Magari non lo sono ora, con i volumi attuali, ma lo diventerebbero se alcuni venissero ipoteticamente ridimensionati a scapito di altri.
Invece questo studio mi sembra troppo banale, cioè troppo legato solo al numero di pax e non ad una previsione dinamica di come potrebbero cambiare reciprocamente i pesi relativi di aeroporti limitrofi. E soprattutto poco legato alle distanze relative.
Personalmente credo che qualsiasi aeroporto sul Medio Adriatico (Rimini, Ancona o Pescara), nel caso ipotetico (e sottolineo ipotetico) restasse uno, sarebbe sicuramente più strategico di un Treviso (giusto per fare un esempio, e con la dovuta considerazione che è l'aeroporto low-cost di Venezia), un Verona o un Trieste che avrebbero Venezia (che sarebbe un hub) e gli altri due a distanze non proibitive.
A prendere la classifica degli aeroporti e dividerla in tre parti erano capaci tutti...pure io...