Non sono d'accordo. Non tanto perché il 737 max ha già ricevuto circa 250 ordini fermi, oltre a circa 500 MoU e varie opzioni (meno della serie neo del 320), e nemmeno perché Norwegian, che ha attualmente una sessantina di 737, ne ordina ora il doppio, quanto perché l'intenzione di Boeing nel decidere di rimotorizzare il 737 non era quella di rosicchiare mercato al concorrente quanto quella di difendere col minor sforzo possibile la propria clientela esistente.
Tutte le informazioni trapelate nella stampa sulla dinamica della scelta di Boeing corroboravano lipotesi che Boeing ritenesse un disegno interamente nuovo troppo difficile da vendere in competizione col 320 neo: uno sviluppo interamente nuovo sarebbe costato molto rendendo il prodotto finale più costoso del 320 rimotorizzato, solo marginalmente più economico da operare, e senza il vantaggio della sostanziale commonality col 737 NG per garantire passaggi macchina semplici ed economici. Dinanzi a questo problema commerciale Boeing ha scelto di rimandare lo sviluppo di un aereo interamente nuovo, di rassegnarsi alla rimotorizzazione del 737 facendo leva sulla fleet commonality e sul prezzo concorrenziale per piazzare il prodotto, e di destinare le risorse all'avanzamento del progetto 787 e la rimotorizzazione del 777.
Il successo della serie MAX del 737 non sarà nel vendere più aerei del 320 NEO, aereo rispetto al quale sarà certamente inferiore sul profilo delle economie di operazione, bensì nel proteggere una buona percentuale della attuale fetta di mercato del 737. L'altra misura di successo saranno i risultati nel segmento wide body nel quale Boeing va ad allocare molte delle risorse tolte al progetto Y1 (successore NB della famiglia 737) giocandosi così il proprio futuro nel campo degli aerei twin aisle.