RIMINI - Un altro “incidente” sulla pi- sta dell’aeroporto di Rimini ‘Federico Fellini’, che però in questa storia c’entra davvero poco. E’ successo nella notte tra sabato e domenica, all’una circa, quando è scattato il sequestro di un aereo targato Livingston. Il velivo, in arrivo da Kazan’, capitale del Tatarstan - su cui viaggiavano un centinaio di passeggeri circa - è regolarmente atterrato. Senza riuscire però a ripartire - alle 2 circa, come previsto da scaletta - per la città di Ufa (capitale della Repubblica di Baschiria), dove lo aspettavano altri viaggiatori destinati a Rimini.
Una volta a terra infatti è scattato il blocco amministrativo del mezzo. Si è trattato di un provvedimento disposto dal Tribunale di Civitavecchia per un problema della compagnia con l’aeroporto di Fiumicino. Una questione legata al mancato pagamento dei diritti aeroportuali. Somma che la Livingston - la compagnia presieduta da Riccardo Toto - ha provveduto a saldare nella mattinata di ieri sbloccando così il sequestro. L’aereo è quindi riuscito a rimettersi in moto nel pomeriggio di ieri, alle 14. Con dieci ore di ritardo sulla tabella di marcia. Tanto che il ritorno a Rimini, inizialmente atteso per le 12.05, ieri sera era previsto alle 23.50.
“Di qui l’aereo arrivato da Kazan’ comunque ripartiva vuoto per Ufa, per cui non ci sono stati disagi per i passeggeri - sottolinea il direttore generale dell’aeroporto Paolo Trapani (l’uomo individuato che quella che resterà nelle cronache come ‘Aeradria 2’ ha individuato per far riprendere quota allo scalo) - Certo è che invece quanti lo aspettavano ad Ufa per raggiungere Rimini arriveranno con dieci ore di ritardo rispetto al previsto. Non so di preciso di quanti passeggeri si tratti, ma da quel che mi risulta sono stati regolarmente assistiti”. “Rispetto a quanto accaduto - chiosa in proposito - non c’è alcuna responsabilità dell’aeroporto di Rimini”.
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