Nebbia e aeroporti


megghy

Utente Registrato
15 Giugno 2009
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Milano, Roma
Premessa n. 1 sono piuttosto ignorante di navigazione aerea;
premessa n. 2 non voglio fare nessun tipo di polemica.

Ieri mi trovavo sul volo CIA/BGY delle 14.30, poi partito alle 17.45 (avviso del ritardo dato verso le 14.15; verso le 17 è stato dato l'annuncio che era possibile usufruire del buono "panino + bibita").

Una volta in volo nessun problema per circa 40 minuti, poi, quando credo che fossimo sopra Parma, dopo qualche minuto di attesa, il comandante annuncia che l'aeroporto di Orio era momentanemente chiuso per nebbia e che saremmo dovuti atterrare a Genova, Parma o Brescia. Quando, con il successivo annuncio, comunica che saremmo atterrati a Brescia, la notizia viene accolta con un sospiro di sollievo considerata la maggiore distanza degli altri due alternati (si dice così?).

Dopo poco atterriamo a Brescia e dopo circa tre quarti d'ora arrivano i pullman che ci portano ad Orio dove arriviamo verso le 20.30 (cinque ore di ritardo totali).

Tutto sommato mi sembra che la gestione dell'emergenza sia stata accettabile anche in considerazione del giorno festivo.

La mia domanda è però questa:
quali sono i parametri che fanno decidere ad un pilota di atterrare o meno in caso di nebbia?
Pongo questa domanda perchè, consultando il sito dell'aeroporto di Orio, ho visto che quasi contemporaneamente al nostro atterraggio a Brescia (verso le 19.00) ad Orio è atterrato un aereo della medesima compagnia e poi in successione diversi altri (immagino, ma correggetemi, che da Parma atterrare a Orio o a Brescia sia necessario lo stesso tempo).

So che il comportamento della nebbia, soprattutto se a banchi come ieri, è piuttosto imprevedibile, però la curiosità resta.

Grazie a chi mi potrà rispondere.
 
Ultima modifica:
In maniera molto semplificata, i fattori decisionali per atterrare o meno derivano dal tipo dotazioni strumentali dell'aeroporto, che consentano atterraggi in condizioni di visibilita' scarsa . L'equipaggio di condotta dell'aereo (i due piloti) devono entrambi essere abilitati per tali procedure.
Eventuali limiti di compagnia, piu' o meno restrittivi, ai quali ottemperare.
Le condizioni meteo a volte sono molto variabili, per cui puo' capitare che aerei in sequenza ravvicinata trovino condizioni molto diverse.
 
Esatto...

l'altro ieri sono entrato in Categoria IIIA a Venezia, e il traffico dietro di noi, non ricordo la compagnia, non è potuto atterrare perchè la loro minima di compagnia è più restrittiva della nostra.

Noi siamo DH 50 piedi, e per la visibilità (meglio RVR) 200m nel primo terzo di pista, 75m nel secondo e 75m nel terzo.

Loro erano 250/125/125. Basta che ti danno 200 metri e io posso atterrare mentre loro no.

Se ora ci danno la CATIIIB come è previsto, possiamo scendere fino a 20 piedi (ricordo a tutti che sono 7 metri!!!), con 100/75/75... che non è male... vai praticamente ovunque.

Per fare un avvicinamento in bassa visibilità:

- L'aeroplano deve poterlo fare... deve essere certificato e non avere nessuna avaria che lo limiti
- L'aeroporto deve essere certificato, e deve avere tutti gli impianti necessari nonchè le Low Visibility Procedures in uso. Basta che non funziona uno dei 3 trasmissometri per dare i valori di RVR (Visbilità) per bloccare tutto... o che non funziona una parte del ALS (Approach Landing System) per alzare la minima di parecchio... ecc. ecc.
- L'equipaggio deve essere certificato e deve quindi aver realizzato almeno 3 avvicinamenti reali o simulati in CATIII negli ultimi sei mesi, dopo aver ricevuto l'addestramento in aula e poi al simulatore
- Le tue minime di compagnia devono essere compatibili con le condizioni reali... non è la prima volta che mi danno 100m di visibilità e vedo l'Alitalia atterrare mentre io devo andare all'alternato. Purtroppo, per la certificazione in categoria e l'abbassamento delle minime la compagnia centra poco, è una cosa che assegna l'ENAC in base alla normativa EU-OPS.
 
Ultima modifica:
Esatto...

l'altro ieri sono entrato in Categoria IIIA a Venezia, e il traffico dietro di noi, non ricordo la compagnia, non è potuto atterrare perchè la loro minima di compagnia è più restrittiva della nostra.

Noi siamo DH 50 piedi, e per la visibilità (meglio RVR) 200m nel primo terzo di pista, 75m nel secondo e 75m nel terzo.

Loro erano 250/125/125. Basta che ti danno 200 metri e io posso atterrare mentre loro no.

Se ora ci danno la CATIIIB come è previsto, possiamo scendere fino a 20 piedi (ricordo a tutti che sono 7 metri!!!), con 100/75/75... che non è male... vai praticamente ovunque.

Per fare un avvicinamento in bassa visibilità:

- L'aeroplano deve poterlo fare... deve essere certificato e non avere nessuna avaria che lo limiti
- L'aeroporto deve essere certificato, e deve avere tutti gli impianti necessari nonchè le Low Visibility Procedures in uso
- L'equipaggio deve essere certificato e deve quindi aver realizzato almeno 3 avvicinamenti reali o simulati in CATIII negli ultimi sei mesi, dopo aver ricevuto l'addestramento in aula e poi al simulatore
- Le tue minime di compagnia devono essere compatibili con le condizioni reali... non è la prima volta che mi danno 100m di visibilità e vedo l'Alitalia atterrare mentre io devo andare all'alternato. Purtroppo, per la certificazione in categoria e l'abbassamento delle minime la compagnia centra poco, è una cosa che assegna l'ENAC in base alla normativa EU-OPS.
che tu sappia, ci sono studi che mirano ad agevolare il lavoro di voi piloti in queste situazioni di scarsa visibilità?
 
si...insomma...bene o male grava tutto sulla bravura del pilota...come sempre ovvio;)

Ma guarda... anche per i controllori le LVP (Low Visibility Procedures) sono una bella rogna... anche loro devono lavorare parecchio. Comunque, in questi casi, l'aeroplano atterra da solo. Se no è impossibile.

Vipero, scatena la tua ira dai... :-) Illuminaci con le tue perle di saggezza! Non ti contenere!
 
Grazie per le informazioni... che in linea generale ho "anche" compreso.
Come ho detto non so quasi nulla di navigazione, ma visto che volo piuttosto spesso mi piace avere un'idea di ciò che succede.

Buon anno a tutti.
 
Tempo fa si era fatto cenno all'esistenza di "prodotti" nebulizzati che potevano "far-precippitare" le goccioline d'acqua in sospensione,eliminando così la nebbia. Che fine ha fatto?
 
Tempo fa si era fatto cenno all'esistenza di "prodotti" nebulizzati che potevano "far-precippitare" le goccioline d'acqua in sospensione,eliminando così la nebbia. Che fine ha fatto?

Ma la nebbia è un prodotto nebulizzato, che bisogno c'è di aggiungerne?

Buon anno.... :D

Buon anno anche da parte mia...se vipero ha il prurito io ho quasi le lacrime :D
 
- L'aeroporto deve essere certificato, e deve avere tutti gli impianti necessari nonchè le Low Visibility Procedures in uso. Basta che non funziona uno dei 3 trasmissometri per dare i valori di RVR (Visbilità) per bloccare tutto... o che non funziona una parte del ALS (Approach Landing System) per alzare la minima di parecchio... ecc. ecc.

Ni..... La lettura RVR fondamentale è quella al TDZ perchè è grazie a quella che si decide in quale CAT si sta operando. Se manca quella al TDZ si può temporaneamente utilizzare la RVR MID. Se RVR TDZ e RVR MID sono contemporaneamente indisponibili bisogna avere una visibilità generale di almeno 800m per continuare le operazioni. In poche parole per tenere l'aeroporto aperto in caso di nebbia ti basta solo la RVR TDZ.
In caso non funzioni l'ALS o parte di esso la CATII non è disponibile. :):D:cool:;)

Cmq è vero... le LVP sono una rogna !!! :(:mad::morto:
 
Ni..... La lettura RVR fondamentale è quella al TDZ perchè è grazie a quella che si decide in quale CAT si sta operando. Se manca quella al TDZ si può temporaneamente utilizzare la RVR MID. Se RVR TDZ e RVR MID sono contemporaneamente indisponibili bisogna avere una visibilità generale di almeno 800m per continuare le operazioni. In poche parole per tenere l'aeroporto aperto in caso di nebbia ti basta solo la RVR TDZ.
In caso non funzioni l'ALS o parte di esso la CATII non è disponibile. :):D:cool:;)

Cmq è vero... le LVP sono una rogna !!! :(:mad::morto:


Posso garantirti che non basta la TDZ per tenere aperto l'aeroporto in caso di nebbia
 
a meno che non sei un elicottero :D

tra parentesi per Nicola_LIMF......"ma cos'è davanti un elicottero?"
 
??

Ni..... La lettura RVR fondamentale è quella al TDZ perchè è grazie a quella che si decide in quale CAT si sta operando. Se manca quella al TDZ si può temporaneamente utilizzare la RVR MID. Se RVR TDZ e RVR MID sono contemporaneamente indisponibili bisogna avere una visibilità generale di almeno 800m per continuare le operazioni. In poche parole per tenere l'aeroporto aperto in caso di nebbia ti basta solo la RVR TDZ.
In caso non funzioni l'ALS o parte di esso la CATII non è disponibile. :):D:cool:;)

Cmq è vero... le LVP sono una rogna !!! :(:mad::morto:

Infatti la TDZ RVR e' l'unica che si puo' non considerare.....

Old Crow
 
Posso garantirti che non basta la TDZ per tenere aperto l'aeroporto in caso di nebbia

Riporto quello che è scritto nella documentazione:

Avaria o degrado a: Punto di valutazione RVR "touch down zone"
Effetto sui minimi operativi di atterraggio:
1) avvicinamenti non di precisione e ILS CATI ==> nessun effetto
2) avvicinamenti ILS CATII, ILS CATIIIA, ILS CATIIIB ==> può essere sostituito dal punto "mid point" se approvato dallo stato competente dsull'aeroporto. La RVR può essere valutata da osservatore umano

Avaria o degrado a: Punto di valutazione RVR "mid point" o "stop end"
Effetto sui minimi operativi di atterraggio:
1) avvicinamenti non di precisione, ILS CATI, ILS CATII, ILS CATIIIA, ILS CATIIIB ==> nessun effetto

....e ho anche degli esempi reali :D