Premessa n. 1 sono piuttosto ignorante di navigazione aerea;
premessa n. 2 non voglio fare nessun tipo di polemica.
Ieri mi trovavo sul volo CIA/BGY delle 14.30, poi partito alle 17.45 (avviso del ritardo dato verso le 14.15; verso le 17 è stato dato l'annuncio che era possibile usufruire del buono "panino + bibita").
Una volta in volo nessun problema per circa 40 minuti, poi, quando credo che fossimo sopra Parma, dopo qualche minuto di attesa, il comandante annuncia che l'aeroporto di Orio era momentanemente chiuso per nebbia e che saremmo dovuti atterrare a Genova, Parma o Brescia. Quando, con il successivo annuncio, comunica che saremmo atterrati a Brescia, la notizia viene accolta con un sospiro di sollievo considerata la maggiore distanza degli altri due alternati (si dice così?).
Dopo poco atterriamo a Brescia e dopo circa tre quarti d'ora arrivano i pullman che ci portano ad Orio dove arriviamo verso le 20.30 (cinque ore di ritardo totali).
Tutto sommato mi sembra che la gestione dell'emergenza sia stata accettabile anche in considerazione del giorno festivo.
La mia domanda è però questa:
quali sono i parametri che fanno decidere ad un pilota di atterrare o meno in caso di nebbia?
Pongo questa domanda perchè, consultando il sito dell'aeroporto di Orio, ho visto che quasi contemporaneamente al nostro atterraggio a Brescia (verso le 19.00) ad Orio è atterrato un aereo della medesima compagnia e poi in successione diversi altri (immagino, ma correggetemi, che da Parma atterrare a Orio o a Brescia sia necessario lo stesso tempo).
So che il comportamento della nebbia, soprattutto se a banchi come ieri, è piuttosto imprevedibile, però la curiosità resta.
Grazie a chi mi potrà rispondere.
premessa n. 2 non voglio fare nessun tipo di polemica.
Ieri mi trovavo sul volo CIA/BGY delle 14.30, poi partito alle 17.45 (avviso del ritardo dato verso le 14.15; verso le 17 è stato dato l'annuncio che era possibile usufruire del buono "panino + bibita").
Una volta in volo nessun problema per circa 40 minuti, poi, quando credo che fossimo sopra Parma, dopo qualche minuto di attesa, il comandante annuncia che l'aeroporto di Orio era momentanemente chiuso per nebbia e che saremmo dovuti atterrare a Genova, Parma o Brescia. Quando, con il successivo annuncio, comunica che saremmo atterrati a Brescia, la notizia viene accolta con un sospiro di sollievo considerata la maggiore distanza degli altri due alternati (si dice così?).
Dopo poco atterriamo a Brescia e dopo circa tre quarti d'ora arrivano i pullman che ci portano ad Orio dove arriviamo verso le 20.30 (cinque ore di ritardo totali).
Tutto sommato mi sembra che la gestione dell'emergenza sia stata accettabile anche in considerazione del giorno festivo.
La mia domanda è però questa:
quali sono i parametri che fanno decidere ad un pilota di atterrare o meno in caso di nebbia?
Pongo questa domanda perchè, consultando il sito dell'aeroporto di Orio, ho visto che quasi contemporaneamente al nostro atterraggio a Brescia (verso le 19.00) ad Orio è atterrato un aereo della medesima compagnia e poi in successione diversi altri (immagino, ma correggetemi, che da Parma atterrare a Orio o a Brescia sia necessario lo stesso tempo).
So che il comportamento della nebbia, soprattutto se a banchi come ieri, è piuttosto imprevedibile, però la curiosità resta.
Grazie a chi mi potrà rispondere.
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