My sparkling Turkey - FCO-IST-FCO + OT


Seaking

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1 Febbraio 2012
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Roma
Scrivere questo TR mi dà un’emozione particolare, perché il mio viaggio ad Istanbul è stato più un’esperienza di vita che un semplice svago.

Immergersi in questa città, nella sua polimorfica cultura e nelle sue tante contraddizioni è stato non solo emozionante, ma anche rivelatore di un mondo a me prima completamente sconosciuto.

La scelta di andare a Istanbul nasce dal mancato viaggio in Giappone, cancellato con grande rammarico a seguito di quanto successo a metà Marzo: dopo una breve analisi, questa città si presenta subito come la migliore alternativa perché sia io che la mogliera avevamo intenzione di andare in un Paese mai visto prima e possibilmente diverso dalla classica mèta occidentale (Europa/USA).

Per i voli scelgo il volo serale di AZ ed il rientro pomeridiano a Roma, per un totale di 4 notti in città e 3 giorni e mezzo a
disposizione per visitarla.

Il giorno della partenza, ci rechiamo in apt con buon anticipo e approfittiamo della presenza di un noto forumista per una rapida e piacevole cena inter nos (con la mogliera a fare da terzo incomodo tra maniaci dell'aviazione, ma oramai si è abituata)!

Controlli di sicurezza e del passaporto vanno via rapidi e in breve siamo al satellite del T3 per imbarcare (in orario) sul 320 Enhanced che ci porterà ad Istanbul.
Scendendo per prendere il cobus, troviamo a pochi metri I-DISE che si prepara per il viaggio. Vedere un 777 così da vicino, mi fa sempre impressione.
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Addetti al lavoro
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744 KE pronto per partire
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Siamo a bordo, l’imbarco è abbastanza lungo e staccheremo con una decina di minuti di ritardo dallo schedulato.
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LF parecchio alto, ad occhio non più di una quindicina di posti liberi.
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Dopo il decollo, mi immergo nella lettura ispiratrice di questo libro, scritto da due autori francesi, libro che non ha la pretesa di essere una guida ma solo di trasmettere le sensazioni che i due autori hanno provato visitando le varie zone della città. Illuminante e molto accurato nelle descrizioni, in molte delle quali mi ritroverò completamente.
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Il volo procede tranquillo ed arriviamo a Istanbul con un buon anticipo sullo schedulato. Nonostante l’ora (1 a.m.), ci sono parecchi arrivi e l’area controllo passaporti è piena di gente e siamo fuori in non meno di venti minuti.

In area arrivi, poi, c’è una vera e propria folla in attesa! Il tabellone degli arrivi segna prevalentemente voli provenienti dai Paesi affacciati sul Mar Nero, da sempre partner commerciali importanti per la Turchia.
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Subito fuori dall’area degli arrivi, troviamo un tizio con il cartello indicante i nostri nomi: è il servizio taxi che abbiamo prenotato via internet alla confortante cifra fissa di 20 Euro a tratta.

Arriviamo in albergo che sono le 02:00 ora locale e siamo abbastanza cotti. Una fotina alla stanza del nostro piccolo hotel a gestione familiare situato a pochi metri dalla moschea Blu e via a nanna.
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Il mattino dopo sperimentiamo la colazione turca, un po’ difficile da “gestire” appena svegli, visto che si basa su olive col
peperoncino, formaggi piuttosto salati, patate speziate e salumi locali…

Dalla terrazza dell’hotel prendiamo per la prima volta confidenza con il paesaggio circostante e qui ci rendiamo subito conto di uno degli aspetti più contrastanti della città: palazzi bellissimi accanto a palazzi fatiscenti, se non vere e proprie catapecchie! Tutta la città, centro incluso, è così: bellissimo e bruttissimo vanno a braccetto, creando stranamente un effetto di insieme pittoresco e raramente squallido.

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Dietro di noi, troneggia l’imponente Moschea Blu, costruita dal sultano Ahmed I nel XVII secolo e dotata di ben 6 minareti (invece dei 4 tradizionali) per rivaleggiare con Hagia Sophia (che in origine era la chiesa di Santa Sofia), posta proprio di fronte.
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La Turchia è un paese musulmano ma con una forte caratterizzazione laica e, per sua natura, crocevia delle 3 principali
religioni monoteiste, che qui hanno sempre convissuto senza troppi problemi.

Qui anche agli stranieri non musulmani è consentito entrare nelle moschee, con l’unica accortezza di togliersi le scarpe (nessuno dice niente, invece, se una donna entra a capo scoperto).

Per noi è la prima volta in una moschea e, trattandosi della famosa moschea Blu, restiamo a bocca aperta per la maestosità degli interni.
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Uscendo dalla moschea ci troviamo in una delle piazze più suggestive del mondo, quella tra moschea Blu e Hagia Sophia, piazza non priva di elementi in completo abbandono, purtroppo.
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Hagia Sophia, bellissima chiesa, poi diventata moschea ed infine diventata area museale sconsacrata
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Questo edificio è stato per 1.000 anni l’edificio coperto più grande del mondo e, a differenza della moschea Blu, la costruzione dei suoi primi elementi risale ai tempi di Costantino (330 DC) , anche se l’edificio è stato poi completato un paio di secoli dopo la morte dell’Imperatore, nel 537 DC.
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All’interno alcuni bellissimi mosaici bizantini sono miracolosamente sopravvissuti a terremoti e cambi di “padrone di casa”.
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All’esterno di Hagia Sophia una fontana per le abluzioni rituali fa bella mostra di sé.
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Folla di donne velate in attesa di entrare…. Guardandole, mi viene in mente Checco Zalone nel suo ultimo film: “Signora, per motivi di sicurezza, si tolga il velo! Ecco, per gli stessi motivi, se lo rimetta!”
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Piccola parentesi su abbigliamento femminile ad Istanbul: essendo la capitale cosmopolita di un Paese laico, tendenzialmente ognuno fa come gli pare, chi va in giro vestita come a Roma o Milano, chi porta un semplice velo sui capelli (hijab), chi (poche per la verità e forse provenienti da altri Paesi), la veste integrale (niqab).

In ogni caso, nessuno ti guarda storto ed ognuno si fa gli affari suoi. Meglio così.

Pausa ristoratrice in un noto ristorante del centro, sotto lo sguardo vigile di Ataturk, autentica icona oggetto di culto pseudo religioso, presente un po’ dovunque.
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Polpette di carne, andiamo sul sicuro!
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Usciti da ristorante, andiamo a visitare una delle attrazioni storiche più suggestive della città e forse di buona parte del
mondo: le cisterne della basilica, costruite 1500 anni fa, poi dimenticate e riscoperte nel 1600. Esperienza quasi onirica, indimenticabile!
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Una delle due misteriose teste di medusa poste a basamento di una colonna.
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Questa affascinante palazzina è la sede della polizia turistica.
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Un MD-600 Notar della Polizia ci passa sopra (è piuttosto raro vedere elicotteri NOTAR in giro)
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Visitina al Gran Bazaar, che sarà anche una roba da turisti, ma resta terribilmente affascinante (ed affollato).
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Pausa caffè (turco, ovviamente!)
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-- Segue --
 
La bellissime ceramiche dell’Anatolia in vendita un po’ ovunque nella città
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Le famose lampade colorate
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Ancora Ataturk, il cui cognome originario (Kemal) fu modificato in questo (letteralmente “padre della Turchia”) dal Parlamento, con apposito decreto. Ancora oggi in Turchia, chi insulta pubblicamente Ataturk, commette un reato penale, tanto per rendere l’idea!
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Altra specialità di Istanbul: le pasticcerie!
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Si fa sera… siamo a pezzi per aver percorso la città sempre a piedi, due foto di notte e poi via a letto!
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Il nostro hotel (con facciata di legno!)
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Il giorno dopo visita al quartiere di Galata, con la sua torre di origine genovese e la sua via dello shopping, Istiklal Caddesi.

Arrivati a Piazza Taksim, tristemente famosa per un attentato kamikaze recente, troviamo una festa della Polizia, con tanto di cecchini sui tetti…
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Mi sento un po’ osservato da padre della patria…
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Un piccione, passibile di detenzione carceraria, lascia un poco edificante ricordo sulla testa del leader…
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Appena fuori dalla piazza, polizia in assetto anti-sommossa… meglio andare, va!
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Bellissimo tram storico
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Per le vie di Galata, sgarrupate ma affascinanti
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La torre di Galata, costruita dai Genovesi
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Classico spuntino da strada, 5 Euro in 2!
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Il panorama che si gode dalla sommità della torre (peccato per il freddo cane, che ci ha perseguitato per tutto il viaggio mentre in Italia si moriva dal caldo!)
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Piccola e costosa pausa nell’unico Hammam di Istanbul dove non c’è separazione tra uomini e donne (e dove il costume è ovviamente d’obbligo)
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Come portare il velo ed essere fashion al tempo stesso….
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Si fa sera e facciamo qualche ultima foto prima di rientrare.
Negozio di tappeti.
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Il ponte che porta a Galata.
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-- segue --
 
Occio Paolo che non te traversi in Azerbajan la prossima volta.

Vedo che ogni volta piu spericolato.

OH! Grazie per il TR stile Enrico/Cesare/Dancrane
 
-- finale--


La mattina dopo decidiamo di scendere a piedi verso la zona del ponte di Galata.

Stazione ferroviaria famosa per l’Orient Express, fascino di altri tempi a piene mani!


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Pendolari in uscita dal battello (sono circa 7 milioni i pendolari trasportati ogni anno dai battelli di Istanbul).
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Lucidascarpe super attrezzato.
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Venditori di mangime per piccioni…
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Il bazaar delle spezie, bellissimo!
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Dopo la visita al bazaar, prendiamo un autobus per andare un po’ lontani dal centro a vedere la chiesa di Chora, splendido esempio di arte bizantina, e per poi proseguire a piedi nel surreale quartiere di Fener (protetto dall'UNESCO).

La splendida chiesa di Chora, ora diventata museo.
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I mosaici che ospita all’interno, sono spettacolari
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I primi 7 passi di Maria bambina, episodio molto importante soprattutto per gli Ortodossi
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Splendore e decadenza, queste le caratteristiche dei quartieri Balat e Fener.
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Questa meraviglia è semi abbandonata
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Attraversando a piedi questo quartiere, mi rendo conto che siamo gli unici turisti… sembra di essere lontani anni luce da qualsiasi città occidentale…
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Mentre cammino, mi viene in mente Dreamliner e i suoi report: qui sarebbe nel suo, a perfetto agio!
Mia moglie, invece, che sfoggia un quanto mai inopportuno spolverino Burberry ultima moda ed un tacco 10, è quanto di più lontano da qui si possa immaginare… i pochi abitanti incontrati ci guardano con discrezione e si fanno i fatti loro.

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Queste case mi fanno venire in mente le ambientazioni dei romanzi di Carlos Ruiz Zafon, nella Barcellona degli anni ‘30.
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All’improvviso, come dal nulla, spunta questo edificio pazzesco, che è la sede del Patriarca Ortodosso di Costantinopoli nonché liceo greco.
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Una delle case che hanno reso celebre il quartiere Fener.
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Si fa ora di pranzo ed una pioggia mista a vento freddo (siamo ben sotto i 10°C), ci costringe a entrare nella prima tavola calda che incontriamo… un bugigattolo orrendo dove troviamo 4 pentole sul fuoco, esaminando le quali si prende diretta visione del menu… il locale non supera i 12 Mq…
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All’uscita torniamo verso il centro con l’intenzione di visitare il Topkapi. Sulla strada troviamo continuamente esempi di palazzi stupendo lasciati nel massimo degrado e abbandono.

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Topkapi, bello per il tesoro (che non si può fotografare) e per gli edifici ma un po’ deludente perché nulla resta della vita che fu a quei tempi (i locali dentro sono spogli).

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La torre di Galata vista da qua.
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Il Bosforo
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Usciamo che è il tramonto… Istanbul, la città dei gatti!
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Haya Sophia al meglio della sua luce
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I tram, efficienti e moderni mezzi di trasporto qui a Istanbul.
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Nave in manovra (vicinissima!)
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Al tramonto la luce rende magica la città.
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Ultima sera al ristorante, si mangia ottomano
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Città bella e decadente, offre scorci stupendi e inaspettati.
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Altri, decisamente più improvvisati!
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Il giorno dopo è l’ora di tornare a Roma e dopo un ultimo giro per il centro, prendiamo il taxi per l’aeroporto.
Davanti ai banchi AZ c’è già una bella folla, nonostante manchino più di due ore alla partenza.
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L’aeroporto è moderno e funzionale, un buon biglietto da visita per la città.
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In breve siamo al gate, curioso un po’ in giro.
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Poca gente in giro.
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Bazaar aeroportuale.
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Mega coda SQ.
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Executive Jet.
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Uno dei parecchi special livery di TK qui presenti.
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Ospite inusuale dalle nostre parti.
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Imbarchiamo, il volo ha un LF alto, direi tra 85 e 90%. Il 320 Enhanced è uno dei pochi con i PVT in funzione. L’equipaggio è interamente maschile.
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Rulliamo puntuali, zero traffico davanti a noi.
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Panoramica dell’area cargo.
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Tocca a noi.
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Ciao Istanbul, quanti bei ricordi ci hai lasciato!
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Il volo procede molto tranquillo e fuori non si vede niente a causa delle nuvole… Ecco dove siamo:
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Entriamo in Italia da Bari.
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Una volta su Napoli, viriamo seguendo la costa (Sperlonga, Terracina e sullo sfondo, il Circeo).
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Pista a noi assegnata: 16L. Viratona finale.
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Atterrati con qualche minuto di anticipo!
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Anche questa vacanza e finita. Che dire?
Istanbul mi ha fatto ben presto dimenticare la delusione per non essere andato in Giappone: si è rivelata una città molto ricca e particolarissima, un posto che vale la pena di visitare almeno una volta.
Andateci, quindi, e tornateci!

Come al solito commenti e domande sono ben accette!
 
Non ho ne commenti ne domande perche se non conto la volta che son anda con Style
in quel paese son passa 16 volte

Una cosa pero. IST e molto bella ma anche famosa per altre cose. Quel film con Gasman e per i altri film
di Oztepec. Spero che ti xe torna intatto senza experienze tipo TIA
 
Bel TR Seaking. Ero tentato di andarci a Pasqua, poi ho desistito perchè non ho trovato buoni orari da Milano. Però una capatina, prima o poi, la faccio.
 
TR stupendo!!! Altrettanto stupenda Istanbul.Devo dire che l'avevo un po' sottovalutata,e dopo questo magnifico TR sicuramente sarà in uno dei miei viaggi futuri!! :)
complimenti ancora...
ciao
KISM
 
Bellissimo TR, complimenti!
Se sei venuto da sud e sei atterrato sulla 16L allora mi sa che sei passato pure sopra Roma! Hai fatto per caso qualche foto? :D
 
Bellissimo il TR, ottime le foto!

Mi fai ricordare le mie due visite in quel di Istanbul che ricordo sempre con piacere.

Interessante anche il 320 con PTV funzionante, una rarità a quanto pare.

Ciao!
 
Prima deve passare attraverso Egitto, Siria e Arabia Saudita... un pezzettino alla volta!

Invece secondo me conviene lanciarsi subito nella magia del Golfo Persico, visitando gli Emirati. Ovviamente con un bel gruppo di amici del forum.


Foto veramente belle, fatte con la solita macchina (che io ho perso)?

la sua è il modello base, senza il deambulatore.
 
Che dire del tuo Tr! BELLISSIMO!!!
Sono stata a istanbul solo una volta per 4 giorni e due di questi li ho fatti con un mio caro amico turco che abita li .. che dire Istanbul è veramente magica e a vedere le tue foto mi è venuta voglia di ritornarci presto.. e di vedere il palazzo reale ( cosa che mi manca da vedere )



. Quel film con Gasman e per i altri film
di Oztepec.

Bagno Turco Hammam mamma mia quel film mette una tristezza assurda ma a mio parere è bellissimo .. ambientato appunto credo nel quartiere dove seaking è stato..
Lo consiglio da vedere