MXP - FUE - MXP

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sono trascorsi 1 ora e 18 minuti da malpensa e stiamo viaggiando con una TAS di 450 nodi e una GS di 486 nodi. Lasciamo la costa per tuffarci nell’entroterra spagnolo, entriamo in quella che io considero la vera spagna è qui che si respirano gli odori veri di questa terra. L’odore della passione, l’odore del sangue, ma anche, ahimè, l’odore della morte! Qui viene allevato l’animale espressione massima della forza, della resistenza e della fecondità: il toro! Se il leone nella savana è regalità il toro è forza. Un animale che ti incute rispetto! Lo so, molti scuoteranno la testa davanti alle atrocità di una corrida, anche io crescendo mi sono rifiutato di assistere a questi spettacoli… il tempo chi lo sa, forse cambierà anche queste cose in questa bellissima terra.. meglio limitarsi agli encierri… quante corse e quanta paura nel farsi correre dietro… qui nella peggiore delle ipotesi finivi morto tu e non il toro!
“guarda un po’ qui, occhio a quello che ti sto dicendo” dice il comandante al pilota indicando i tasti delle fuel pumps “la messa in moto del 767 avviene con tutte le pompe inserite ci penserà poi l’aereo a stabilire quante utilizzarne effettivamente per lo start up segnalandoti quante non sono in uso per questa operazioni. Ora se non trovi segnalato nulla e stai mettendo in moto vuol dire che c’è il portello del carburante aperto e in volo, se non viene chiuso, lo perderai sicuramente. Questo non sta scritto da nessuna parte. Memorizzatelo tu” “ok” risponde il pilota prendendo appunti, insieme all’altro pilota, su un quadernetto. “Visto che stiamo parlando di carburante fammi un po’ due conti di quante holding possiamo fare a furteventura prima di ripiegare sull’alternato? Consideriamo che siamo partiti con 22.600 kg di carburante e visto il peso dell’aereo (leggero) stiamo consumando 2.100 kg di carburante all’ora per motore quindi 4.200 kili per coppia” indicando la strumentazione che indica il consumo di carburante “tieni anche presente che una holding vale 4 minuti”. il pilota consulta quanto carburante avremo al punto dove ipoteticamente potrebbero chiederci di biscottare trasforma, dopo, il consumo orario dei due motori in consumo al minuto e lo moltiplica per quattro. Ora sa quanto carburante vale uno holding. Prende il carburante che ci resterà, sottrae il carburante che ci servirà per andare all’alternato o atterrare a fuerteventura, quello che resta lo divide per il carburante necessario per una holding e ottiene il numero di holding massime fattibili prima di ripiegare sull’alternato se la situazione a fuerteventura non dovesse sbloccarsi. Nel frattempo il comandante si gira verso di me e mi dice “te la cartina dell’avvicinamento a fuerteventura, guardatela, dovremmo atterrare per 01” la osservo un po’ e dico a voce alta “FUE ha una sola pista orientata 01 – 19. La procedura prevede di arrivare al punto TENDA per poi lasciarlo con una prua di 189 per dieci miglia dopodiché si inizia un arco di DME per 12 miglia verso destra e a 2500 piedi sul QNH dell’aeroporto si intercetta il localizzatore. Sapete cos’altro vi dico? Che sono cazzi di chi deve fare l’atterraggio perché la pista per 01 ha una bella resa (porzione di pista utilizzabile per i decolli o eventuali mancati decolli ma non ci si può atterrare sopra quindi bisogna tenere bene l’aereo per un po’ sulla pista e appoggiare i carrelli solo oltre una linea indicata sulla pista) ed è pure corta quindi se si va lunghi la riattaccata è assicurata altrimenti si finisce dentro il mare” in cabina ridono “ottimo” dice il comandante “ma quando ti decidi a fare il brevetto?” mi chiede “caro mio non tocchiamo questo tasto. Un’altra domanda please”…
 
siamo a Siviglia. Sorvoliamo la capitale dell’andalusia, estremo sud della spagna. Questa calda regione che rappresenta (un po’ coma quando si arriva a Catania, ho provato le stesse sensazioni) la retroguardia dell’occidente e l’avamposto del mondo islamico. l’Andalusia è forse una delle regioni più culturalmente lontane dall’Europa occidentale: terra di flamenco, di fiestas, questa regione offre all’Europa un patrimonio d’origine tanto spagnola quanto moresca. Qui, forse più che in Sicilia, si respirano i primi odori del mondo e della cultura araba. Un catalano di Barcellona e un Andaluso di Siviglia sono due persone assolutamente diverse, con una diversità superiore a quella che si può trovare tra un siciliano e un milanese!
“moon 7470 contact Casablanca 126.75”
“whit Casablanca on 126.75 bye bye”
cambio di frequenza e “casablanca radar good morning moon 7470 whit you” “moon 7470 good morning mantein an squok 0815” “0815 moon 7470”
Sono passate 2 ore e sette minuti dal decollo da malpensa e salutiamo il continente europeo. Lasciamo la castiglia y aragona per avvicinarci alle coste del marocco, ancora un’oretta e trenta di volo, circa, e raggiungeremo l’arcipelago del “las islas canarias” . Terra spagnola in continente africano, sette isole governate tra las palmas de gran canaria e santa cruz de tenerife (tenerifa come dicono in castigliano)
Nel frattempo il sole, la luce, ci ha lasciato per dedicarsi a pieno ritmo alle coste della california. Il pilota ai comandi si sintonizza sul volmet e si dedica all’ascolto delle condizioni meteo degli aeroporti della zona con particolare attenzione per fuerteventura.
“fertueventura, one nine zero zero zulu, runway in use zero one, cav-ok, wind zero one three 10 kn, gustin 15”
Bello! A fuerteventura troveremo vento a 10 nodi con delle belle raffiche fino a 15 nodi!
“sentito?” dice il comandante rivolgendosi al pilota “vento perfettamente contro, e questo non crea problemi, ma con delle raffiche fino a 15 nodi che ci daranno e toglieranno portanza” mentre dice ciò fa il gesto di un aereo che va avanti e indietro, per effetto del vento, mentre si avvicina alla pista “dovremmo prestare attenzione a ciò non solo perché abbiamo una pista corta ma anche perché un pezzo di resa sul quale non ci si può atterrare” “vero” risponde il pilota “prendi un po’ la cartina che facciamo due ragionamenti sulla procedura di avvicinamento, di mancato avvicinamento e sulla pista” dice ancora il comandante. Inizia tra comandante e pilota il briefing (in inglese) sulla procedura della pista oltre che alla procedura di mancato avvicinamento. Lascio nel frattempo la cabina di pilotaggio e vado dietro a sgranchirmi un po’ le gambe. I passeggeri hanno terminato la cena e stanno guardando i monitor che trasmette l’intrattenimento di bordo mentre i ragazzi stanno ritirando i vassoi del pasto. Entro nella galley e senza pensarci, sovra-pensiero, sistemo le sicure di alcune box e dei trolly lasciate aperte. Mentre faccio ciò mi vede l’assistente di volo responsabile che mi viene incontro e mi dice “per cortesia massi rimettimele com’erano prima” “ok, scusami” rispondo io. Passa qualche minuto e l’avr compare con l’assistente di volo responsabile della galley alla quale dice “c’è qualcosa che non va qui, cosa?” lei guarda un po’ stupita la scena interrogando la sua memoria alla ricerca di risposte che però non arrivano. Al che l’avr, che nota il dubbio sul volto della ragazza, attacca dicendo “primo fa schifo, è zozza oltre ad essere disordinata. secondo ci sono un buon numero di sicure non inserite senza nessuno qui che vigili. alla prima turbolenza te ne stai qui e poi vediamo cosa succede se ti salta in testa una box! Sveglia ragazza mia”
torno in cabina di pilotaggio e stiamo per iniziare la discesa verso fuerteventura. Il controllo radar di Casablanca, nel frattempo, ci ha passato al controllo di Tenerife “Tenerife moon 7470 start discend” “moon 7470 down flight level 200” “200 moon 7470”
iniziamo la discesa…
 
Complimenti Concorde, il racconto è molto bello.
Devo però farti un piccolo "appunto".
Fuerteventura non ha Resa sia sulla testata 01 sia sulla testata 19.
ma solo due stopway di 60x45 m.
Inoltre è vero, la pista non è molto lunga (2400 metri) ma è completamente utilizzabile sia in un senso che nell'altro in quanto non ci sono displaced threshold.
A questo punto la domanda è d'obbligo: che cartina hai letto ??
Perdonami, non vorrei sembrare pignolo, antipatico o puntiglioso, ma siccome il tuo racconto, non solo è ben fatto, ma rispecchia molto verosimilmente quanto normalmente accade in un cockpit durante un volo, quello della resa era l'unica nota stonata, mi sono pertanto sentito in obbligo di intervenire.
Non volermene
 
Citazione:Messaggio inserito da padanovolante

Complimenti Concorde, il racconto è molto bello.
Devo però farti un piccolo "appunto".
Fuerteventura non ha Resa sia sulla testata 01 sia sulla testata 19.
ma solo due stopway di 60x45 m.
Inoltre è vero, la pista non è molto lunga (2400 metri) ma è completamente utilizzabile sia in un senso che nell'altro in quanto non ci sono displaced threshold.
A questo punto la domanda è d'obbligo: che cartina hai letto ??
Perdonami, non vorrei sembrare pignolo, antipatico o puntiglioso, ma siccome il tuo racconto, non solo è ben fatto, ma rispecchia molto verosimilmente quanto normalmente accade in un cockpit durante un volo, quello della resa era l'unica nota stonata, mi sono pertanto sentito in obbligo di intervenire.
Non volermene

Ho appena controllato la cartina ufficiale AENA (si può trovare sul sito www.aena.es poi sezione informacion aeronauticas, AIP espana, bisogna registrarsi e quindi andare su aerodromos) e in effetti c'è proprio la Resa di cui parla concorde: 1000 metri sulla testata 01.
Solo che la cartina dice che sono inutilizzabili non solo per gli atterraggi, ma anche per i decolli: a cosa servono allora?
 
Citazione:Messaggio inserito da padanovolante

Complimenti Concorde, il racconto è molto bello.
Devo però farti un piccolo "appunto".
Fuerteventura non ha Resa sia sulla testata 01 sia sulla testata 19.
ma solo due stopway di 60x45 m.
Inoltre è vero, la pista non è molto lunga (2400 metri) ma è completamente utilizzabile sia in un senso che nell'altro in quanto non ci sono displaced threshold.
A questo punto la domanda è d'obbligo: che cartina hai letto ??
Perdonami, non vorrei sembrare pignolo, antipatico o puntiglioso, ma siccome il tuo racconto, non solo è ben fatto, ma rispecchia molto verosimilmente quanto normalmente accade in un cockpit durante un volo, quello della resa era l'unica nota stonata, mi sono pertanto sentito in obbligo di intervenire.
Non volermene
IFALPA has long argued that given the frequency of these events it is reasonable to establish adequate runway end safety areas (RESAs), or where this is not possible, an alternative means of compliance would be the installation of an arrestor bed whose performance allows at least the equivalent level of safety as the recommended RESA. This level would be a RESA which extends a minimum of 240m beyond the end of the paved surface at a Cat 3 or 4 airport (the RESA should not be confused with the runway threshold, which on some runways is displaced some distance in from the edge of the paved surface).

I 60 mt di FUE, su entrambe le testate, sono definiti overrun lenght, en non vedo molta differenza con la definizione Rwy End Safety Area.

Vecchia foto: http://images.google.com/local?f=q&...336,-13.863652&spn=0.009509,0.021629&t=k&om=1

Ed ad ogni modo 240mt senza ostacoli ci stanno tutti :D

Vai avanti Concò, please :)
 
Citazione:Messaggio inserito da concorde

le cartine che avevamo noi a bordo non davano (la stopway) utilizzabile per gl'atterraggi ed era ben chiaro, dall'illuminazione pista e dalla segnaletica, che non ci si poteva atterrare sopra


http://www.jetphotos.net/viewphoto.php?id=5794887

guardate frecce e riga zebrata... alla sera con l'illuminazione degli avl si vede ancora meglio
Foto aggiornatissima, come le cartine credo.

Più RESA di così ....
 
Complimenti, questo TR mi piace molto, mi ricorda molto le tante esperienze che ho fatto in cockpit quando c'erano dei nuovi piloti, ma anche molti voli normali passati in cockpit...

Non conosco questo comandante ( o almeno, non credo ), ma in ogni caso, preferisco il suo comportamento che tiene senz'altro il pilota allerta e intanto gli fa imparare molto, che il comportamento di molti comandanti che invece sono li a fare i bravi e non correggono certi errori dei piloti.

Ciao
Philippe
 
grazie per le puntualizzazioni. a onor del vero, ora che ho spremuto un pò i ricordi del mio cervello, sulla cartina riportava stopway e non resa (sono io, che in questo post, ho parlato, impropriamente, di resa). tant'è che per il decollo, quella porzione di pista, l'abbiamo utilizzata. non solo ora ricordo anche che, a bordo, col comandante abbiamo ragionato sul significato e sulle ragioni di quella porzione di pista comunque non utilizzabile per gl'atterraggi (c'era pure un notam al riguardo, insieme al non uso, per il 767, di due uscite) senza arrivare però a grandi conclusioni sulla sua presenza e limitazione.

comunque domani mattina faccio controllare le cartine che ci sono a bordo...
 
Dunque, se leggo bene la carta ground di FUE contiene le seguenti informazioni:

- in testata 19, c'è una clearway di 60m, cioè una zona priva di ostacoli che serve a 'proteggere' un eventuale decollo lungo per 01, che abbia usato l'intera TORA (ricordate la famosa foto di Sam Chui a Phuket?).

- il threshold della 01 è spostato di 1000m dall'inizio della pista, per motivi a me ignoti. C'è da dire che la pista, prima dei lavori in corso, era lunga 2400m, per cui quel prolungamento non esisteva. Può darsi che la superficie in questione non sia (ancora) certificata per atterrarci sopra, o che ci siano ostacoli prima della pista che entrerebbero nella superficie di avvicinamento se si toccasse all'inizio della pista.

- sempre in prossimità della soglia 01 spostata, c'è una clearway di 60m, a conferma del fatto che "los ultimos 1000m de RWY19 no son utilizables para despegues": la pista, per quanto riguarda i decolli, finisce a 2400m dalla testata 19!

- cosa implica tutto ciò? Atterrando per 01, non si può toccare prima del displaced threshold. Si può invece decollare, così mi sembra di capire, usando tutti i 3400m. Atterrando per 19, si può toccare da subito e si può usare tutta la pista. Decollando per 19, non si possono utilizzare gli ultimi 1000m, che sono classificati come stopway, cioè distanza che serve alla eventuale decelerazione dopo un aborted take-off ma non</u> fa parte della normale corsa di decollo (costituisce, insieme ad essa, l'ASDA, che non è un supermercato ma l'Accelerate-Stop Distance Available).

Il problema della RESA è...che è cosa diversa dalla clearway, dalla stopway e ancora più diversa dal displaced threshold ;) Ho trovato un articolo - un po' tecnico - su Trafficoaereo.it che tratta proprio di quest'argomento. LINK

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DETTA QUESTA PAPPARDELLA, faccio i complimenti a Concorde per il racconto scritto finora, e lo invito a concluderlo al più presto, come sempre è una lettura molto gradita! :)

Ciao,

Nicola

PS: ovviamente se ho sbagliato qualcosa ogni correzione è ben gradita.
 
Aggiungo il link al supplemento 11/06 dell'AIP spagnolo (LINK AL FILE PDF), che tratta appunto dei lavori a Fuerteventura. Da segnalare che la fine dei lavori, segnata come 31 agosto sul SUP, è stata spostata al 29/11 tramite NOTAM.

Nicola
 
...
“moon 7470 contact canaria at 129.1”
“canaria at 129.1, moon 7470”
stiamo attraversando il livello di volo 250 in discesa per 200
“canaria good evining moon 7470 whit you”
“good evinig moon 7470 clear to 01 and mantain 200”
“clear to 01 and 200 for moon 7470”
siamo stati autorizzati, come previsto, alla pista 01 di fuerteventura
un minuto dopo
“moon 7470 level 130 and direct TENDA”
“130 and direct TENDA moon 7470”
siamo autorizzati al punto da dove avrà inizio la procedura di avvicinamento oltre a scendere a livello di volo 130
ancora qualche minuto e
“moon 7470 contact 129.3”
“129.3 for moon 7470”
“canaria aprosimacion moon 7470” mi dico a voce bassa... fa il figo… mo parla pure in spagnolo
“moon 7470, clear 5000 feet, QNH 1016, 01 15 kn gustin 20 kn”
uella le raffiche di vento sono salite a 20 nodi

“allora? Cosa fai? Dormi?” esclama il comandante “di questo passo ci toccherà biscottare! Non vedi quanto poco manca a TENDA? Siamo alti! Tira sta cazzo di manetta” riferendosi agli aerofreni
il muso dell’aereo punta il verso il basso… perdiamo rapidamente un bel po’ di quota… lo stomaco se ne accorge…

“moon 7470 clear 4000 feet and speed 250 knw”
“7470, 4000 feet and 250 knw”

“ecco mo dobbiamo pure rallentare. Tira la manetta, siamo alti”

il muso dell’aereo punta ancora verso il basso… perdiamo ancora rapidamente quota… lo stomaco se ne ri-accorge…

“allora ora arriveremo a TENDA a più o meno 4000 piedi, dopo-di-che stacchi l’autopilota e ti farai tutta la procedura in manuale. Ricordati che il localizzatore lo dobbiamo intercettare a 2500 piedi, abbiamo quindi da smaltire quota mentre facciamo l’arco di DME. Poi mi raccomando. Mi raccomando in corto finale lascia andare l’aereo, cerca di fare quello che farebbe l’autopilota, pensa come se fossi l’autopilota e non richiamare l’aereo se vedi la pista che ti viene contro e a te sembra che ti scappi l’aereo da sotto al culo. Non dare manette perché siamo leggeri e il 767 vuoto è ballerino… se smanetti c’imbarchiamo e poi o sbattiamo giù l’aereo o riattacchiamo perché gondoliamo su una pista corta con una stopway. Ok?”
“ok” risponde il pilota.
Lo vedo tranquillo. Nonostante non sia facile stare con questo comandante, occorre avere un po’ di palle, lo vedo concentrato. Mi piace! Sono sicuro che farà bene!
“e dai non rompere i coglioni al massimo se famo un bel go around e se divertimo un po e fanculo er carburante’” dico in un abbozzo di romanesco per spezzare un po’ la tensione che aleggiava. Ridiamo tutti. Il romano funziona sempre!

“moon 7470, contact tower 118.1”
“whit tower 118.1, moon 7470”

approach checklist dice il pilota
“altimetres” risposta “set” sono su 1016
“air condition & press” risposta “press”
“IAS bugs” risposta “set”
“auto breakes” risposta “set”
“nav. aids” risposta “set and checked”
“recall” risposta “checked”
approach checklist completed

cambiamo la frequenza e

“fuerteventura tower 7470 whit you”
“good evining moon 7470. right completed DME and clear 2500 feet for ILS. QNH 1016”
“right right clear ILS and DME moon 7470”
siamo ormai a TENDA e inizia la procedura finale

nel frattempo chiama l’avr e dice “cabin secure for leanding” dietro i passeggeri sono cinturati, la cabina e pronta per l’atterraggio. Ha inizio l’interfono silent…

“stacca” dice il comandante
in cabina si avverte il classico segnale che l’autopilota è stato staccato e infatti…
“autopilot camming out”


siamo in manual. Il 767 città dell’habana è nelle mani del giovanissimo pilota… inizia la procedura di avvicinamento…
 
un piccolo ripasso sulle misure pista:

TORA Take off runaway available: è la lunghezza effettuva della pista utilizzabile per il decollo in condizioni normali, è la distanza tra le testate della pista pavimentata
in fondo alla pista, di solito, viene realizzata una zona a pavimentazione più leggera e che può servire in caso di emergenza sia per decolli o atterraggi lunghi o decolli abortiti, tale tratto pavimentato (che non fa parte della pista!!!!!) viene chiamato STOPWAY (personalmente ci sono finito durante un aborto di decollo a Linate)

TODA è la romma della TORA + STOPWAY e da la massima distanza che il carrello dell'aereo può percorrere a terra.

Sempre in fondo alla pista viene riservata un area per permettere agli aerei che abbiano avuto problemi seri con la frenatura oppure abbiano dovuto abortire il decollo oppure abbiano usato anche la stopway per decollare ecc... ecc...
tale area, libera da ostacoli, percorribile, ma non necessariamente pavimentata è devinita CLEARWAY.

si definisce ASDA accelerated and stop distance la lunghezza della TORA + la CLEARWAY (nota. la clearway comprende e, di solito, estende la STOPWAY)

Questioni diverse per l'atterraggio:
Spesso, gli aeroporti sono forti concentratori di espansione edilizia perchè portatori di servizi e collegamenti che fanno a gola a molte persone, soloche questa gente si dimentica facilmente dei vantaggi ottenuti e rogna per averne altri utilizzando come scusa il rumore prodotto dagli aerei in atterraggio.
dato che il sentiero standard di atterraggio pende di circa 3° con un minimo di 2° ne viene che per una lunga striscia di terreno gli aerei passino vicinissimi ai tetti, allora per ridurre questo effetto e per aumentare la sicurezza dell'atterraggio (non fa bene neanche al cuore del piliota passare vicino ai tetti) si sposta la cosiddenta landing zone più avanti riservando una componente di pista per il solo decollo.
Tale porzione di pista viene indicata con delle freccie per cui si definisce:

LDA: landing distance available la distanza disponibile di pista pavimentata per l'atterraggio, a questa si aggiungono le clearway di testata.

EDIT: queste sono le definizioni secondo l'uso dell'ingegneria civile, okkio che per quello che è l'uso aeronautico ci sono delle piccole variazioni dovute alle diverse interpretazioni degli annessi ICAO
in particolare quello che riguarda gli aeroporti e le aviosuperfici è l'annesso 14 che trovate qui:
http://dcaa.slv.dk:8000/icaodocs/Annex 14 - Aerodromes/Vol. 1- Aerodrome Design and Operations, AMDT 7.pdf
 
Racconto eccezionale.

Vorrei aggiungere qualcosa su Van Zantem. Egli ha deciso di decollare senza autorizzazione, forzando i tempi e trascurando quindi una regola. Sono sicuro, da quanto si capisce del carattere del comandante del racconto, che egli avrebbe seguito alla lettera il manuale, anche se ciò avrebbe comportato un ritardo. È spigliato, stressante, con le palle, mette pressione; ma nulla fa intendere che sia così stupido da mettere la vita dei passeggeri e dell'equipaggio in pericolo. Spero di essere nelle mani di gente come lui quando prendo un aereo.
 
Citazione:Messaggio inserito da HB-PROX

Racconto eccezionale.

Vorrei aggiungere qualcosa su Van Zantem. Egli ha deciso di decollare senza autorizzazione, forzando i tempi e trascurando quindi una regola. Sono sicuro, da quanto si capisce del carattere del comandante del racconto, che egli avrebbe seguito alla lettera il manuale, anche se ciò avrebbe comportato un ritardo. È spigliato, stressante, con le palle, mette pressione; ma nulla fa intendere che sia così stupido da mettere la vita dei passeggeri e dell'equipaggio in pericolo. Spero di essere nelle mani di gente come lui quando prendo un aereo.

anche io preferisco i comandanti, i piloti e i capo cabina svegli e con le palle! questo è l'unico modo per poter andare tranquillo ovunque, atterrare ovunque! mi piacerebbe vedere alcuni comandanti e alcuni P1 di qualche noto vettore nostrano atterrare e decollare da alcuni scali dove c'è un pezzo di terra battuta e basta, dove lo scalo non esiste, dove hai a che fare con autorità che non collaborano, il carburante che deve essere negoziato all'infinito per averlo... scommetto che questi grandi comandanti e P1 non saprebbero fare altro che "frignare" alla ricerca dello scalo, dell'assistenza, del capo scalo, della mamma e del papà... mi sarebbe piaciuto vedere atterrare uno di questi aerei, che so... dieci anni fà, ad aruscha, sul kilimangiaro. una pista a 2000 metri in terra battuta senza nulla. altro che scalo e capo scalo. il carburante non te lo davano se non te lo prendevi i passeggeri te li mandavano quando volevano loro e come volevano loro; praticamente il transito poteva durare ore... senza andare a dieci anni fà. due mesi or sono uno di questi comandantoni, quelli rilassati, con trascorsi in alitalia, insieme ad un capo cabina, anche lui di quelli mega esperti, di quelli che scrivono libri sulla psicologia dei passeggeri e dei colleghi, si son trovati a mombasa con parte del catering mancante. bhè non solo hanno impiegato quasi tre ore per farselo portare ma hanno pagando anche la modica somma di 50 dollori per panino imbottito! ho reso l'idea? 50 dollari! la scusa, una volta a casa, è stata che mancava laggiù l'assistenza dello scalo di compagnia! una pedata nel culo si meritava, altro che lo scalo di compagnia! S V E G L I A! com'è che solo a lui è riuscito di farsi fregare 50 dollari per panino e tardare tre ore il volo?

a volte mi dico che servirebbe, sarebbe una bella palestra. un bell'equipaggio di questi noti messo ad operare in uno di questi scali... così giusto per provare cosa vuol dire avere a che fare con gente che puzza, un pò tonta (o che ti prende per il sedere), che impiega il doppio del tempo (seguendo il moto piano piano) per fare qualsiasi operazione! a cuba dove l'assistente di volo responsabile si deve comprare a suon di coca cole, gelati, scarpe e quant'altro gl'adetti di scalo per ottenere le cose.. semplicemente per fare arrivare i passeggeri (e per evitare che ti infilino sull'aereo qualche cubana in più, non prevista). e non crediata che basta barattere! nosignore! bisogna essere sgamati anche nella negoziazione delle coca cole a fronte di servizi... perchè loro non devono intendere che tu te li stia comprando stando attenti però che poi non ne approffittino! altro che assistenza di scalo di compagnia, altro che mamma e papà... sveglia!

quindi evviva questi comandanti che quando li hai bisogno, non per portare l'aereo, ma per essere autorità ci sono!
 
mi ricordavano or ora al cellulare...

questa primavera a zanzibar nell'aprire il portellone della stiva gl'addetti dello scalo ruppero il portellone stesso, rendendolo inutilizzabile per la chiusura. cosa fare? a zanzibar non c'è neppure il carburante... aspettare la mamma? aspettare un aereo nuovo dall'italia?

un comandante s'è tolto la giacca e la camicia, ha cercato una mazza e con l'aiuto di due piloti della condor hanno cercato a suon di mazzate di sistemarlo. v'era però il problema di sostituire un pezzo. cosa fare? ha cercato un aereo piccolo a noleggio, s'è fatto portare a mombasa ha recuperare il pezzo e un tecnico, sono tornati a zanzibar, hanno sistemato il tutto (usando ancora la mazza) e sono partiti nuovamente per mombasa!

un conto è atterrare e avere problemi a new york, a boston o a tokio, dove funziona meglio che a malpensa e a roma e dove si trova tutto e di più, un conto è atterrare in questi posti dispersi... qui si vede l'equipaggio!

nota di colore... i tanzaniani stavano li a guardare... a rubare il mestiere
[:308][:308]
 
Citazione:Messaggio inserito da concorde
un conto è atterrare e avere problemi a new york, a boston o a tokio, dove funziona meglio che a malpensa e a roma e dove si trova tutto e di più, un conto è atterrare in questi posti dispersi... qui si vede l'equipaggio!

Questi sono coloro che si meritano il titolo di comandante! Gente che ha voglia di volare e che tiene al proprio lavoro. Troppo facile cancellare il volo e scaricare la responsabilità su qualcun'altro.
Poi ci si lamenta che fare il pilota non è più come una volta... forse anche i piloti non sono più quelli di una volta...
 
Se posso aggiungere anche la mia giusto per fugare ogni dubbio sull'eventualità di "campalinismo" di Concorde... :D

Conosco pure io il comandante in questione.
Ho avuto il piacere di volare con lui solo una volta..Precisamente a Gennaio da MXP a MLE con il B767 di cui sta disquisendo appunto concorde.

Per motivi personali ho dovuto rinunciare a chiedergli il permesso di stare con lui in cabina in volo (credo che non me lo avrebbe negato affatto) perchè sono sicuro che mi sarei divertito e , sinceramente , rilassato!

Sicuramente è un pilota con i contro cojones , ti mette ansia , ma l'ansia positiva quella che ti fa muovere il culo in ogni sua piega, ti incita a non sbagliare , a stare vigile ... insomma con lui DEVI stare veramente all'occhio!!

Anche a me , come rappresentante di scalo , ha provocato in una qualche occasione fibrillazioni al ventricolo , ma questo mi ha portato a non commettere sbagli.

Insomma! Pure io , per non sapere nè leggere nè scrivere , sarei pronto a mettere in mano la mia vita sapendo che lui sta ai comandi di un aereo.

Un mio ex collega aveva avuto modo di farsi un MXP - RAK con lui ai comandi e mi aveva raccontato di un atterraggio praticamente ad occhi chiusi (oh in modo figurato :D)

E' tutto.
Continua Massimiliano muoviti!!!!!

:D
 
Stato
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