L´INTERVISTA
Il sindaco di Milano lancia la sottoscrizione in difesa dell´aeroporto: "Quel piano è sbagliato, cambiamolo"
Moratti, un manifesto per Malpensa
"Chiedo le firme di politici e imprese"
la battaglia Non è una battaglia Nord contro Sud o Milano contro Roma, ma a tutela di aziende e cittadini
i risultati Lo scalo è un hub, il quarto in Europa dopo Francoforte, Parigi e Monaco. E non lo diciamo solo noi
GIUSEPPINA PIANO
MILANO - «È necessario un nuovo piano industriale per Alitalia. E non lo dico per gli interessi di Milano. Lo dico per gli interessi del Paese». Letizia Moratti non molla e invoca dal governo un segnale di ripensamento sulla smobilitazione di Alitalia al Nord. È convinta di non essere sola, il sindaco di Milano, a volerlo. E per dimostrarlo lancia la sottoscrizione di un «Manifesto per Malpensa», che ha raccolto il primo giorno una quarantina di adesioni tra industriali, economisti, rettori universitari. E che alla prima riga recita: «Rafforzare e sviluppare Malpensa significa garantire lo sviluppo dell´intero sistema Paese».
Che Malpensa sia l´agnello sacrificale per salvare Alitalia è ormai un destino accettato da molti. Lei non si arrende, sindaco Moratti?
«Non mi arrendo perché non ci credo. Sono assolutamente convinta che questo piano industriale penalizzerà pesantemente Alitalia. Il ridimensionamento di Malpensa significa condannare Alitalia a essere un vettore regionale, perché non riuscirà a coprire i voli di alimentazione sul lungo raggio, e significa allontanare i compratori. Si farà un danno al Paese. Tagliando Malpensa, Alitalia si priva della possibilità di tutti i mercati più importanti».
E restandoci?
«Malpensa ha interscambi con 14 destinazioni in Asia e Oceania, 11 nel middle east, 20 in Africa, 24 in Sud America, 8 in Nord America. I passeggeri nel 2007 sono in crescita del 10 per cento. Asia e Nord America sono destinazioni coperte dalle rotte polari, la cancellazione di queste tratte su Alitalia di sicuro non alimenterà Fiumicino, ci saranno fughe verso gli hub del Nord Europa. Lo stesso succederà per le merci, dove Malpensa ha una crescita eccezionale con un più 23 per cento nei primi sei mesi del 2007. Ha vinto il premio europeo "Air Cargo of Excellence " per la qualità dei servizi. Per inciso, le valigie che Veltroni quest´estate ha perso a Fiumicino quando è andato in vacanza gliele abbiamo recuperate noi a Milano».
Difesa di Malpensa per difendere il Nord, come piace alla Lega?
«Nessuna battaglia Nord contro Sud o Milano contro Roma. Questa è una battaglia a difesa del sistema produttivo italiano e a vantaggio dei cittadini».
Lei lancia un "Manifesto per Malpensa" dove chiede due cose: primo, ci vuole un nuovo piano industriale per Alitalia. Secondo, il governo convochi gli enti locali?
«Esatto, come aveva promesso di fare. Abbiamo iniziato questa mattina a raccogliere adesioni a questo manifesto e come vede già hanno risposto in tanti. Non adesioni milanesi ma da tutto il Paese. E sono certa che se ne aggiungeranno tante altre. Sa perché? Perché questo piano industriale di Alitalia è illogico, contro il buon senso oltre che contro le leggi di mercato. Contro gli interessi dei cittadini e del sistema economico».
Cosa risponde a chi dice che Malpensa non è un hub, e che la responsabilità è anche degli enti locali che non l´hanno dotato ad esempio di buoni collegamenti.
«Non è affatto vero. Malpensa è un hub. Un hub si misura sui passeggeri in transito e Malpensa per questo è il quarto hub in Europa dopo Francoforte, Parigi e Monaco. Non lo diciamo noi, lo dicono gli organismi internazionali deputati a farlo».
Però lei ha riportato un anno fa a capo di Sea Giuseppe Bonomi, che da presidente di Sea inaugurò Malpensa, che poi ha guidato Alitalia. Perché l´ha fatto, solo perché lo voleva la Lega?
«Io scelgo le persone solo sulla base delle loro capacità professionali. Il presidente Bonomi sta facendo molto bene, ha presentato un piano da un miliardo di euro di investimenti. Abbiamo tante compagnie aeree che sono interessate a Malpensa. E Malpensa, ripeto, è cresciuta del 10 per cento per passeggeri e del 23 per cento per le merci».
Il Comune di Milano si è sempre opposto a tagliare voli a Linate. Sarebbe disposta, oggi, a ridimensionare Linate come Alitalia chiede?
«Con un nuovo piano industriale serio, sì, siamo disponibili a una razionalizzazione. Ma sottolineo: con un piano industriale serio. Questo non lo è. E guardi che noi la nostra disponibilità a una razionalizzazione complessiva degli aeroporti lombardi l´abbiamo sempre data, peccato che non ci abbiamo più chiamato».
E di queste trattative di cui si parla per Malpensa, con compagnie come Ryanair o come Air One, cosa dice?
«Che di queste cose si occupa il presidente di Sea».
(La Repubblica)
CIAO
_goa
Il sindaco di Milano lancia la sottoscrizione in difesa dell´aeroporto: "Quel piano è sbagliato, cambiamolo"
Moratti, un manifesto per Malpensa
"Chiedo le firme di politici e imprese"
la battaglia Non è una battaglia Nord contro Sud o Milano contro Roma, ma a tutela di aziende e cittadini
i risultati Lo scalo è un hub, il quarto in Europa dopo Francoforte, Parigi e Monaco. E non lo diciamo solo noi
GIUSEPPINA PIANO
MILANO - «È necessario un nuovo piano industriale per Alitalia. E non lo dico per gli interessi di Milano. Lo dico per gli interessi del Paese». Letizia Moratti non molla e invoca dal governo un segnale di ripensamento sulla smobilitazione di Alitalia al Nord. È convinta di non essere sola, il sindaco di Milano, a volerlo. E per dimostrarlo lancia la sottoscrizione di un «Manifesto per Malpensa», che ha raccolto il primo giorno una quarantina di adesioni tra industriali, economisti, rettori universitari. E che alla prima riga recita: «Rafforzare e sviluppare Malpensa significa garantire lo sviluppo dell´intero sistema Paese».
Che Malpensa sia l´agnello sacrificale per salvare Alitalia è ormai un destino accettato da molti. Lei non si arrende, sindaco Moratti?
«Non mi arrendo perché non ci credo. Sono assolutamente convinta che questo piano industriale penalizzerà pesantemente Alitalia. Il ridimensionamento di Malpensa significa condannare Alitalia a essere un vettore regionale, perché non riuscirà a coprire i voli di alimentazione sul lungo raggio, e significa allontanare i compratori. Si farà un danno al Paese. Tagliando Malpensa, Alitalia si priva della possibilità di tutti i mercati più importanti».
E restandoci?
«Malpensa ha interscambi con 14 destinazioni in Asia e Oceania, 11 nel middle east, 20 in Africa, 24 in Sud America, 8 in Nord America. I passeggeri nel 2007 sono in crescita del 10 per cento. Asia e Nord America sono destinazioni coperte dalle rotte polari, la cancellazione di queste tratte su Alitalia di sicuro non alimenterà Fiumicino, ci saranno fughe verso gli hub del Nord Europa. Lo stesso succederà per le merci, dove Malpensa ha una crescita eccezionale con un più 23 per cento nei primi sei mesi del 2007. Ha vinto il premio europeo "Air Cargo of Excellence " per la qualità dei servizi. Per inciso, le valigie che Veltroni quest´estate ha perso a Fiumicino quando è andato in vacanza gliele abbiamo recuperate noi a Milano».
Difesa di Malpensa per difendere il Nord, come piace alla Lega?
«Nessuna battaglia Nord contro Sud o Milano contro Roma. Questa è una battaglia a difesa del sistema produttivo italiano e a vantaggio dei cittadini».
Lei lancia un "Manifesto per Malpensa" dove chiede due cose: primo, ci vuole un nuovo piano industriale per Alitalia. Secondo, il governo convochi gli enti locali?
«Esatto, come aveva promesso di fare. Abbiamo iniziato questa mattina a raccogliere adesioni a questo manifesto e come vede già hanno risposto in tanti. Non adesioni milanesi ma da tutto il Paese. E sono certa che se ne aggiungeranno tante altre. Sa perché? Perché questo piano industriale di Alitalia è illogico, contro il buon senso oltre che contro le leggi di mercato. Contro gli interessi dei cittadini e del sistema economico».
Cosa risponde a chi dice che Malpensa non è un hub, e che la responsabilità è anche degli enti locali che non l´hanno dotato ad esempio di buoni collegamenti.
«Non è affatto vero. Malpensa è un hub. Un hub si misura sui passeggeri in transito e Malpensa per questo è il quarto hub in Europa dopo Francoforte, Parigi e Monaco. Non lo diciamo noi, lo dicono gli organismi internazionali deputati a farlo».
Però lei ha riportato un anno fa a capo di Sea Giuseppe Bonomi, che da presidente di Sea inaugurò Malpensa, che poi ha guidato Alitalia. Perché l´ha fatto, solo perché lo voleva la Lega?
«Io scelgo le persone solo sulla base delle loro capacità professionali. Il presidente Bonomi sta facendo molto bene, ha presentato un piano da un miliardo di euro di investimenti. Abbiamo tante compagnie aeree che sono interessate a Malpensa. E Malpensa, ripeto, è cresciuta del 10 per cento per passeggeri e del 23 per cento per le merci».
Il Comune di Milano si è sempre opposto a tagliare voli a Linate. Sarebbe disposta, oggi, a ridimensionare Linate come Alitalia chiede?
«Con un nuovo piano industriale serio, sì, siamo disponibili a una razionalizzazione. Ma sottolineo: con un piano industriale serio. Questo non lo è. E guardi che noi la nostra disponibilità a una razionalizzazione complessiva degli aeroporti lombardi l´abbiamo sempre data, peccato che non ci abbiamo più chiamato».
E di queste trattative di cui si parla per Malpensa, con compagnie come Ryanair o come Air One, cosa dice?
«Che di queste cose si occupa il presidente di Sea».
(La Repubblica)
CIAO
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