Monaco di Baviera: "NO" popolare per la terza pista

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Non ho ancora letto in questo forum notizie circa il referendum di domenica scorsa nella capitale bavarese. Nell'area germanofona se ne parla ancora con sorpresa, perplessità, delusione. In pratica, nella misura del 54,3% contro il 45,7%, gli elettori monacensi hanno respinto uno stanziamento miliardario per la costruzione di una terza pista all' aeroporto "Franz Josef Strauss" che compie quest'anno 20 anni. Una netta sconfitta anche per i tre partiti politici CSU, SPD e FDP favorevoli al progetto. La società dell'aeroporto ritiene il risultato del referendum un segnale negativo per lo sviluppo di un aeroscalo che ha avuto uno sviluppo considerevole e impensato due decenni fa. Dal canto suo Lufthansa Passage ha già dichiarato che, in caso di diffîcoltà nell'aeroporto, sposterà propri voli nei tre hub esteri del gruppo, cioè Zurigo, Vienna, Bruxelles.
 
sarebbe interessante capire se questo risultato ha motivazioni di carattere economico oppure se e' causato da istanze ecologiste
 
sarebbe interessante capire se questo risultato ha motivazioni di carattere economico oppure se e' causato da istanze ecologiste

La nuova pista (4000 metri di lunghezza per 60 di larghezza, posizionata poco più di un chilometro a nord dell’attuale 08L/26R), secondo i vertici di Flaughaufen, sarebbe stata necessaria per venire incontro al sempre crescente volume di traffico sullo scalo Strauss, consentendo di portare la capacità attuale di 90 voli all’ora a 120. E a guadagnarci sarebbero stati in tanti, dalla Compagnie alla Regione, fino agli stessi residenti del Land. Perché questa scelta? A dare una risposta ci ha provato l’importante quotidiano tedesco Suddeutsche Zeitung (con sede proprio a Monaco, ndr), che ha dedicato alla vicenda un editoriale in prima pagina a firma di Ulrich Schaefer, in cui il giornalista ha messo in evidenza come i già ricchi cittadini della Baviera abbiano votato al referendum consultivo con il pensiero rivolto proprio al mantenimento della loro prosperità, ritenuta più che sufficiente. Un benessere economico e sociale, ha analizzato Schaefer, che i cittadini avrebbero reputato tanto importante da spingerli a rifiutare un progetto che avrebbe dato un’ulteriore notevole spinta economica alla Regione. “Perché l’area urbana si deve dilatare, inglobando sempre nuove aree verdi? Perché dovrebbe richiamare nuovi investitori, quando l’effetto che ne scaturisce è quello dell’aumento degli affitti e della trasformazione dei quartieri popolari in residenziali?” Queste, secondo Suddeutsche, le domande che si sarebbero rivolti i residenti bavaresi. Insomma, una scelta non dettata dalla protesta o dalla rabbia, ma in nome della difesa del fiorente status quo.
Espropriazioni di terreni, rumore aeroportuale, lobby politiche in lotta, ora benessere da preservare. Sono solo alcuni tra i motivi che negli ultimi cinquant’anni hanno portato migliaia di persone in piazza e davanti ai cancelli dei più famosi aeroporti del mondo, a volte con drammatici epiloghi. Dalle proteste infinite dell’aeroporto Narita di Tokyo, iniziate con le rivolte dei contadini all’inizio degli anni ’60 e culminate con le molotov lanciate in pista nel 1978, fino alle recentissime manifestazioni contro l’apertura della terza pista a Francoforte.
Quello su cui vogliamo riflettere è molto semplice. In un periodo di crisi globale in cui il trasporto aereo continua a crescere (qui il link all’articolo di Inaviation con i dati ICCSAI contenuti nel Fact Book 2012), come si può assicurare ai passeggeri un sempre crescente bisogno di mobilità? Come si può garantire a chi vola per scelta, lavoro, intrattenimento, un trasporto efficiente e privo di attese indesiderate? Se non è possibile garantire una risposta all’aumento di domanda attraverso l’ampliamento delle infrastrutture esistenti, un’esigenza in molti casi fisiologica più che necessaria, come si può sperare che gli outlook negativi emessi dalla IATA sugli introiti del traffico aereo europeo migliorino in futuro?

inaviation
 
Con questa scelta di non fare la terza pista, MUC si avvierà in pochi anni alla saturazione, le eventuali espansioni future di LH verranno quindi spostate su altri aeroporti tedeschi con FRA anche lui che si avvia alla saturazione chi beneficerà di questa decisione saranno probabilmente DUS già attualmente un mini hub di LH con alcune rotte di LR e il nuovo aeroporto di Berlino se e quando verrà aperto.
 
Sono queste le notizie (assieme a quella del ritardo di sei mesi per l'apertura di BER) che mi sollevano, perché dimostrano che politici cretini, funzionari incapaci e cittadini miopi non vivono solo da noi.

Questa decisione avrà effetti negativi soprattutto sugli abitanti di Monaco e sui lavoratori dell'aeroporto, come insegna l'esempio dell'Inghilterra meridionale: aeroporti congestionati, crescita bloccata, meno posti di lavoro, minor competitività nei confronti degli altri scali del circondario, tasse più alte per ridurre la domanda (l'APD a questo serve)... insomma, danni. Per una struttura che genererebbe molto meno rumore ed inquinamento di un'autostrada o di una tangenziale, che invece piacciono a tutti.

Torno a dire, sono queste le cose che mi rincuorano.
 
Con questa scelta di non fare la terza pista, MUC si avvierà in pochi anni alla saturazione, le eventuali espansioni future di LH verranno quindi spostate su altri aeroporti tedeschi con FRA anche lui che si avvia alla saturazione chi beneficerà di questa decisione saranno probabilmente DUS già attualmente un mini hub di LH con alcune rotte di LR e il nuovo aeroporto di Berlino se e quando verrà aperto.

Scusa, forse non hai letto sopra ma LH parla di eventalità di trasferire voli a Zurigo, Vienna e/o Bruxelles.
 
Scusa, forse non hai letto sopra ma LH parla di eventalità di trasferire voli a Zurigo, Vienna e/o Bruxelles.

Può essere ma questa penso sia un risposta volutamente data da LH per mettere pressione sull' autorità e autorizzare comunque lo sviluppo di MUC. Per la serie se non ci date l'espansione aumentiamo i voli all' estero. Secondo me invece se fosse confermata questa scelta su MUC credo che si troverebbe comunque una soluzione per potenziare al posto di MUC altri aeroporti tedeschi come DUS e BER.
 
Scusa, forse non hai letto sopra ma LH parla di eventalità di trasferire voli a Zurigo, Vienna e/o Bruxelles.

Cresceranno dove farà loro più comodo: è naturale parlare di concorrenza all'estero - è una minaccia velata della quale si serve chiunque voglia spronare una classe politica ad agire, ma non è detto che sia effettivamente così. Con OS che perde come un colabrodo e viene ridimensionata, VIE è un'alternativa improbabile. Zurigo e Bruxelles sono più verosimili (soprattutto la prima, che cresce bene da anni con o senza Monaco), ma ciò non esclude che uno dei principali beneficiari della rinuncia di MUC sia alla fine proprio il nuovo BER.
Naturalmente non è detto che sia scontata la saturazione di MUC: l'aumento della dimensione media degli aeromobili col quale LH spera di ridurre i costi medi, la contestuale contrazione o rallentamento della crescita (ancorché temporanei) del traffico aereo europeo soprattutto sull'Atlantico settentrionale, la concorrenza sempre più forte dei vettori mediorientali, fa sì che la saturazione di MUC sia uno scenario futuro forse non poi tanto imminente.
 
Sono queste le notizie (assieme a quella del ritardo di sei mesi per l'apertura di BER) che mi sollevano, perché dimostrano che politici cretini, funzionari incapaci e cittadini miopi non vivono solo da noi.

Questa decisione avrà effetti negativi soprattutto sugli abitanti di Monaco e sui lavoratori dell'aeroporto, come insegna l'esempio dell'Inghilterra meridionale: aeroporti congestionati, crescita bloccata, meno posti di lavoro, minor competitività nei confronti degli altri scali del circondario, tasse più alte per ridurre la domanda (l'APD a questo serve)... insomma, danni. Per una struttura che genererebbe molto meno rumore ed inquinamento di un'autostrada o di una tangenziale, che invece piacciono a tutti.

Torno a dire, sono queste le cose che mi rincuorano.
Quoto parola per parola
 
Permettetemi di esprimere un'opinione diversa.

I bavaresi hanno detto che sono soddisfatti del livello esistente di offerta di collegamenti aerei, e che vorrebbero mantenere un equilibrio tra offerta di voli e altri fattori, compresa la tutela ambientale. Non mi pare che a MUC manchino drammaticamente dei voli diretti, e che l'economia bavarese ne risenta enormemente -- di sicuro, non sono nella situazione di TRN, per fare un esempio di aeroporto che non riesce a supportare il sistema economico locale. Magari i bavaresi non vogliono più occupazione nel settore del trasporto aereo, la vogliono in altri settori (con minor impatto ambientale, ecc.). Oppure hanno un livello occupazionale che considerano ottimale. (Succede, anche in questo momento: ad es., a Singapore.)

La questione del trasferimento dei voli altrove non va vista soltanto in chiave nazionale, che non ha molto senso. Per esempio, i bavaresi si sentono più vicini a certi austriaci che al resto della Germania, anche per motivi linguistici.

Per fare li caso di VIE, se VIE ha sofferto in passato per il passaggio di certi voli sull'est Europa a MUC, è un bene che questi voli tornino a VIE: sicuramente Schwechat è una struttura adeguata. OS ha perso soldi, adesso provano a ristrutturarla per quanto riguarda i costi del personale. Se Lufthansa konzern sposta voli da MUC a VIE, da LH a OS, si tratta sempre di voli operati dallo stesso gruppo, sicuramente massimizzeranno i benefici.

Tedeschi e austriaci avranno sicuramente "politici cretini, funzionari incapaci e cittadini miopi", però non ho ancora trovato un paese del mondo dove queste categorie siano totalmente assenti. Alla luce del livello di servizi aerei offerti da MUC, a me pare che questa sia una scelta piuttosto equilibrata e comprensibile (anche se non necessariamente condivisibile, specie dagli addetti del settore) a favore di uno sviluppo sostenibile. Si tratta comunque di uno scenario lontanissimo dalle beghe italiote per far rimanere aperto l'aeroporto del politico di turno, o per far proliferare hubs senza traffico, ma con appalti e posti di lavoro fasulli (ma con stipendi veri) distribuiti col bilancino clientelare.
 
Chissa' perchè spingevano così tanto quelli del PDL della Regione per costruire la terza pista a MXP?
 
Chissa perche in Germania c'è la netta distinzione tra città e provincia, non ci sono costruzioni dapertutto e c'è tanto, ma tanto verde. Le città non si espandono all'infinito e non mangiano territorio.
 
Torno in argomento referendum. Lo "Stato libero di Baviera" , nella sua costituzione, prevede consultazioni popolari a livello comunale... Si tratta effettivamente di possibilità di referendum che non hanno, in ogni caso, la radicalità e le certezze di quelli svizzeri. Si parla dunque di dubbi giuridico/costituzionali: come è possibile bloccare un progetto a Monaco (che non viene disturbato dall'aeroporto FJS) se tutte le strutture si trovano distanti dalla capitale...e in altri comuni? Questo è un dubbio. Il "NO" popolare blocca poi il progetto per un anno, poi si potrebbe indire un altro referendum con modalità che non so. Fra gli interventi sopra condivido quanto espresso da "tiefpeck" ma non è il caso di entrare in polemiche che, tutto sommato, ci sono estranee. Facciano poi i bavaresi quanto ritengono necessario. Io sarei però cauto nel censurare, quando magari mancano gli argomenti, i soliti politici (io faccio politica da mezzo secolo...). Una precisazione poi: non parliamo di Germania ma di "Baviera", fra i maggiori stati federati d'Europa, ritenuta ben governata. In ogni caso la delusione per il "NO" (imprevisto) è stata cocente anche per il fatto che si festeggia il 20° di un aeroscalo di grande successo.
 
Certe affermazioni lette qui sopra mi ricordano le vecchie logiche di vendita di fr, dove sostenevano che portare maggior voli volese per forza significare maggior benessere nell area.
In Baviera non la pensano così. E conoscendo la serietà di quei popoli, credo, a ragion veduta
 
Sono queste le notizie (assieme a quella del ritardo di sei mesi per l'apertura di BER) che mi sollevano, perché dimostrano che politici cretini, funzionari incapaci e cittadini miopi non vivono solo da noi.

Questa decisione avrà effetti negativi soprattutto sugli abitanti di Monaco e sui lavoratori dell'aeroporto, come insegna l'esempio dell'Inghilterra meridionale: aeroporti congestionati, crescita bloccata, meno posti di lavoro, minor competitività nei confronti degli altri scali del circondario, tasse più alte per ridurre la domanda (l'APD a questo serve)... insomma, danni. Per una struttura che genererebbe molto meno rumore ed inquinamento di un'autostrada o di una tangenziale, che invece piacciono a tutti.

Torno a dire, sono queste le cose che mi rincuorano.

Quoto tutto.
I referendum sono strumenti giuridici estremamente delicati, e dovrebbero costituire l'eccezione e non la regola nel decidere questioni di importanza vitale e strategica. Non a caso le scuole giuridiche più evolute li considerano estremamente pericolosi, essendo potenzialmente disastrosi gli effetti generati dal voto di un'opinione pubblica sempre scarsamente preparata e fortemente condizionabile da messaggi semplici e banali.
 
Torno in argomento referendum. Lo "Stato libero di Baviera" , nella sua costituzione, prevede consultazioni popolari a livello comunale... Si tratta effettivamente di possibilità di referendum che non hanno, in ogni caso, la radicalità e le certezze di quelli svizzeri. Si parla dunque di dubbi giuridico/costituzionali: come è possibile bloccare un progetto a Monaco (che non viene disturbato dall'aeroporto FJS) se tutte le strutture si trovano distanti dalla capitale...e in altri comuni? Questo è un dubbio. Il "NO" popolare blocca poi il progetto per un anno, poi si potrebbe indire un altro referendum con modalità che non so. Fra gli interventi sopra condivido quanto espresso da "tiefpeck" ma non è il caso di entrare in polemiche che, tutto sommato, ci sono estranee. Facciano poi i bavaresi quanto ritengono necessario. Io sarei però cauto nel censurare, quando magari mancano gli argomenti, i soliti politici (io faccio politica da mezzo secolo...). Una precisazione poi: non parliamo di Germania ma di "Baviera", fra i maggiori stati federati d'Europa, ritenuta ben governata. In ogni caso la delusione per il "NO" (imprevisto) è stata cocente anche per il fatto che si festeggia il 20° di un aeroscalo di grande successo.

Hai anticipato la mia domanda. Che valore legale ha questo referendum, è vincolante oppure il Land della Baviera potrebbe ignorare l'esito della consultazione e fare comunque la pista? (prescindendo, naturalmente, da valutazioni di opportunità politica relativamente al fatto che si ignorerebbe la volontà popolare).

OT: segnalate parecchie riduzioni di frequenze da MUC su destinazioni di lungo raggio nel periodo dicembre 2012-febbraio 2013.
 
Quoto tutto...
Pure io.
Lavorando a contatto con il pubblico, molte volte la cosa che mi spaventa di più nell'interagire con le persone è pensare che abbiano un lavoro (quando tante persone MOLTO più capaci non ce l'hanno) e, soprattutto, hanno potere di voto.
 
Il risvolto della medaglia della democrazia.
Anche a me vengono i brividi a pensare ad alcune persone di mia conocscenza che hanno diritto di voto e non si capisce bene come possano permettersi un certo tenore di vita dato il livello culturale, ma penso che sia un prezzo da pagare...
C'è stata una consultazione popolare. Se ciò porterà risvolti negativi, sarà un problema degli abitanti bavaresi.