Questo è il lancio Ansa di "chiusura" per la prima edizione dei giornali che stanno uscendo con titolazioni interlocutorie. Intanto il Governo è sempre riunito e nulla trapela.
VERTICE PALAZZO CHIGI PER FARE PUNTO SITUAZIONE (ANSA) - ROMA, 12 DIC - Ore decisive per il
futuro di Alitalia, alla vigilia del consiglio di amministrazione della compagnia, che indicherà con quale dei
tre candidati (Air France-Klm, AirOne e la cordata Baldassarre) Alitalia proseguirà la trattativa in esclusiva
per la privatizzazione.
In serata a Palazzo Chigi il premier Prodi si è riunito con i vice D’Alema e Rutelli, il sottosegretario Letta e i
ministri dell’Economia, Padoa-Schioppa, dei Trasporti Bianchi e dello Sviluppo Bersani, per fare il punto
della situazione. Situazione complessa, soprattutto dopo la pressione arrivata ieri dal mondo politico,
economico, sindacale che ha rafforzato nelle ultime ore l’opzione AirOne rispetto ad Air France da anni
indicata come candidata alle nozze.
In vista della privatizzazione, intanto, il titolo a Piazza Affari, dopo aver toccato nel corso della giornata
punte in rialzo del 4% a quota 0,89 euro, ha terminato le contrattazioni in progresso del 2,7% a 0,88 euro.
L’individuazione del potenziale acquirente avviene, quindi, entro Natale, come aveva indicato un paio di
settimane fa Prodi, che nei giorni scorsi aveva aggiunto «vinca il migliore», osservando, tuttavia, che «il
problema è avere un piano aziendale che rinforzi la compagnia» poichè «quello della proprietà è un fatto
secondario». E Air France che con Alitalia ha uno scambio azionario del 2% e un’alleanza commerciale in
Sky Team, è la forte compagnia internazionale che Prodi e Padoa-Schioppa hanno sempre visto con favore.
Un partner ideale per salvare l’aviolinea italiana e inserirla «nel gruppo di trasporto aereo più grande al
mondo» ha ribadito oggi l’Anpac (da sempre sostenitrice di Air France), «con cui il Paese ha la possibilità
di dotarsi nuovamente di una grande compagnia di bandiera». Ma che per Rutelli porterebbe alla
«subalternità». Ma il secondo vettore italiano, l’AirOne dell’imprenditore abruzzese Carlo Toto, ha deciso
come Davide contro Golia, di sfidare Air France per prendere il 49,9% dell’Alitalia nelle mani del Tesoro.
Sfilatasi per ultima dalla gara indetta da Via XX Settembre e fallita nel luglio scorso (a cui Air France non
aveva partecipato), Ap holding è tornata alla carica ottenendo il sostegno di Intesa Sanpaolo e poi delle
banche Nomura e Morgan Stanley, disposte ad entrare nel capitale nell’operazione AirOne-Alitalia. E
smontando, via via, lo scetticismo che si era formato attorno a Toto. Che ha visto aggregare nel tempo
esponenti di maggioranza e opposizione di governo, dal presidente del Senato Marini a Berlusconi, da
Montezemolo ai leader di Cgil, Cisl e Uil, attorno al suo progetto apparso meno penalizzante di quello di Air
France sul fronte degli esuberi e dell’hub di Malpensa, e che preserva l’italianità.
I sindacati, ad eccezione dell’Anpac, hanno chiesto un confronto al governo prima della scelta del partner,
ma la richiesta non è stata soddisfatta. La scelta tenga conto «del giudizio che non solo il sindacato, ma il
Paese ha espresso sul profilo industriale delle offerte in gioco» ha rilevato il segretario nazionale della Filt
Cgil Mauro Rossi spiegando che il progetto di AirOne «pone le basi per la conservazione e il rilancio
dell’industria del trasporto aereo del nostro Paese, mentre quella di Air France-Klm riduce il ruolo dell’Italia a
semplice fornitore di traffico passeggeri al vettore francese, conquistando una fetta importante del mercato
italiano. Una scelta sbagliata che rappresenta un danno insopportabile per il Paese, inaccettabile per il
lavoro e per il sindacato». (ANSA).
DR 12-DIC-07 22:18 NNN