Mini TR dall’Albania: il futuro museo militare di Tirana
In occasione del centesimo anniversario dell’indipendenza dell’Albania dall’impero ottomano, il Ministero della Difesa ha deciso di costruire un museo militare dove ospitare alcuni tra i mezzi utilizzati nel tempo da parte delle Forze Armate locali.
Il museo è ancora in fase di realizzazione, all’interno del grande compound del “TraDoc” (Training and Doctrine, in pratica l’Accademia militare albanese), ex caserma italiana in tipico stile fascista, ubicata a nord della capitale.
Ho dato una sbirciata ieri ai lavori, che onestamente non so quando saranno finiti, e la cosa si presenta interessante. L’unica parte visibile, per adesso, è il piazzale esterno.
Il primo che incontro è un Mig-19, o meglio uno Shenyang J-6C, versione cinese del Mig-19, con la tipica colorazione (o meglio non-colorazione) degli anni ’50 e ’60, mantenuta in Albania sino al ritiro di questi mezzi nel 1997.
qui visto da un’altra angolazione.
Accanto a lui un Changdu J-7, versione cinese del sovietico Mig-21, rimasto in servizio con l’Albanian Air Force sino al 2005. Questo modello, nell’ultima fase del suo servizio, ha adottato questa strana colorazione “pastello”, grigio chiara. In alcuni punti, dove la vernice è scrostata, è possibile vedere ancora le originali scritte e il camouflage cinese.
Altra angolazione
Accanto al Mig-21 c’ poi un CJ-6, versione cinese dello Yak-18, rimasto in servizio in Albania sino al 1975. Gli Albanesi credo non abbiano mai mutato la colorazione, che dovrebbe essere quella originale cinese.
… e, ultimo in fondo, un esemplare di Z-5, versione cinese del Mil-4, con una colorazione secondo me postuma e non originale.
Altra angolazione
Piccolo OT non aeronautico, questa Moto Guzzi che però non so riconoscere, non potendo quindi classificarne il periodo di entrata in servizio (probabilmente è di epoca IIGM).
Una curiosità sono le foto che, in futuro, verranno messe nel padiglione coperto in costruzione. Ce ne sono molte, ma quelle del passaggio dall’alleanza dai sovietici ai cinesi sono al tempo stesso interessanti, affascinanti ed … esilaranti. Vedere infatti ‘sti poveri cristi passare dalle marziali e tutto sommato eleganti uniformi di foggia sovietica a quelle goffe e assurdamente brutte di foggia cinese fa un certo effetto.
Sicuramente un museo insolito. Ciao!
In occasione del centesimo anniversario dell’indipendenza dell’Albania dall’impero ottomano, il Ministero della Difesa ha deciso di costruire un museo militare dove ospitare alcuni tra i mezzi utilizzati nel tempo da parte delle Forze Armate locali.
Il museo è ancora in fase di realizzazione, all’interno del grande compound del “TraDoc” (Training and Doctrine, in pratica l’Accademia militare albanese), ex caserma italiana in tipico stile fascista, ubicata a nord della capitale.
Ho dato una sbirciata ieri ai lavori, che onestamente non so quando saranno finiti, e la cosa si presenta interessante. L’unica parte visibile, per adesso, è il piazzale esterno.
Il primo che incontro è un Mig-19, o meglio uno Shenyang J-6C, versione cinese del Mig-19, con la tipica colorazione (o meglio non-colorazione) degli anni ’50 e ’60, mantenuta in Albania sino al ritiro di questi mezzi nel 1997.

qui visto da un’altra angolazione.

Accanto a lui un Changdu J-7, versione cinese del sovietico Mig-21, rimasto in servizio con l’Albanian Air Force sino al 2005. Questo modello, nell’ultima fase del suo servizio, ha adottato questa strana colorazione “pastello”, grigio chiara. In alcuni punti, dove la vernice è scrostata, è possibile vedere ancora le originali scritte e il camouflage cinese.

Altra angolazione

Accanto al Mig-21 c’ poi un CJ-6, versione cinese dello Yak-18, rimasto in servizio in Albania sino al 1975. Gli Albanesi credo non abbiano mai mutato la colorazione, che dovrebbe essere quella originale cinese.

… e, ultimo in fondo, un esemplare di Z-5, versione cinese del Mil-4, con una colorazione secondo me postuma e non originale.

Altra angolazione

Piccolo OT non aeronautico, questa Moto Guzzi che però non so riconoscere, non potendo quindi classificarne il periodo di entrata in servizio (probabilmente è di epoca IIGM).

Una curiosità sono le foto che, in futuro, verranno messe nel padiglione coperto in costruzione. Ce ne sono molte, ma quelle del passaggio dall’alleanza dai sovietici ai cinesi sono al tempo stesso interessanti, affascinanti ed … esilaranti. Vedere infatti ‘sti poveri cristi passare dalle marziali e tutto sommato eleganti uniformi di foggia sovietica a quelle goffe e assurdamente brutte di foggia cinese fa un certo effetto.
Sicuramente un museo insolito. Ciao!