Ho letto su internet una battuta carina ma allo stesso tempo molto angosciante: tra breve ai nostri figli non domanderemo "cosa vuoi fare da grande" ma "cosa vuoi fare da povero" ...
Non male come battuta....Ma tristissima.
Ho letto su internet una battuta carina ma allo stesso tempo molto angosciante: tra breve ai nostri figli non domanderemo "cosa vuoi fare da grande" ma "cosa vuoi fare da povero" ...
Connessione con la meritocrazia?
Condivido molto la forza e la determinazione che traspare dai post di nicolap, ho però da fare un appunto relativamente alla facilità con la quale suggerisci il trasferimento all'estero visto che qua non va.
Non c'è dubbio è la soluzione, sono anche io convinto che fuori da qui si possa trovare quel che qui può mancare, ma resto convinto anche che non sia affatto facile. Troppi compromessi, dolori e speranza andrebbe accettati, digeriti e violate. Non tutti sono capaci, anzi molti non lo sono; e quindi? La conseguenza non può però essere solo il condannarli a prendersi questa responsabilità, perchè se la scelta in questo momento di vita è "o vai all'estero o peggio per te" vuol dire che siamo proprio messi male.
Torniamo un po' più in materia aeronautica: andare negli emirati arabi a lavorare per le grandi compagnie...vero trovi lavoro, ma a che prezzo?
...... Viviamo in un paese profondamente autoreferenzialista, nel senso che chi fa qualcosa non pensa all'utilità generale che i suoi atti possono avere, ma pensa in primis ai cavoli suoi. .....
Scusate lo sfogo e l'OT.
Mauro scusa , e tutti voi amici forumisti, non prendetemi per un pessimista, io cerco di essere sempre estramemente pragmantico;
Quale futuro ha un giovane in Italia? ed intendo una persona normale, l' Italiano medio, chi puo' contare solo su stesso o su una famiglia normale.. Sinceramente .. nessuno! Zero!
In questa discussione, non posso e non voglio parlare delle esperienze di lavoro degli altri forumisti, ognuno ha la sua storia e deve essere rispettata, mi pongo sempre in prima persona con la mia esperienza di chi all' estero se ne andato.
Io tutto quello che sono diventato e tutte le opportunita' le ho trovate all' estero, andando nei paesi dove nessuno voleva andare perche' erano poveri (e lo sono tuttora), perche' in qualche caso c'era la guerra o era appena finita.
I miei colleghi di scuola.. quelli che dicevano che ero stupido quando sono partito, oggi sono tutti disoccupati (ancora).
Rimpianti si ne ho uno, ho perso qualcuno a me caro e non ho avuto la possibilita' di stargli vicino, ma lo avrei perso lo stesso....
Con le speranze che qualcuno o qualcosa cambi in Italia e che cambi in tempi rapidi ed accettabili, non si pagano le bollette. E questo visto dall' estero, dopo piu' di 10 anni, appare forse ancora piu' chiaro.
Saluti
UM78
Condivido molto la forza e la determinazione che traspare dai post di nicolap, ho però da fare un appunto relativamente alla facilità con la quale suggerisci il trasferimento all'estero visto che qua non va.
Non c'è dubbio è la soluzione, sono anche io convinto che fuori da qui si possa trovare quel che qui può mancare, ma resto convinto anche che non sia affatto facile. Troppi compromessi, dolori e speranza andrebbe accettati, digeriti e violate. Non tutti sono capaci, anzi molti non lo sono; e quindi? La conseguenza non può però essere solo il condannarli a prendersi questa responsabilità, perchè se la scelta in questo momento di vita è "o vai all'estero o peggio per te" vuol dire che siamo proprio messi male.
Torniamo un po' più in materia aeronautica: andare negli emirati arabi a lavorare per le grandi compagnie...vero trovi lavoro, ma a che prezzo?
la meritocrazia?
ad oggi purtroppo all'estero..
per chi non si arrende, ci crede, ci prova e vuole combattere in bocca al lupo, io sono convinto che la forza del singolo valga più di un esercito, e so anche che ci sono ancora realtà in italia in cui chi veramente vale può fare grandi cose.
il problema è che purtroppo sono sempre meno..
Quello che colpisce, in post come il tuo, è la costante mancanza di analisi sul perchè il sistema del lavoro sia collassato. Sembrerebbe quasi avvenuto per cause naturali, e non per intervento di chi - certamente gli imprenditori, ma anche i lavoratori e primi tra tutti i sindacati - ci ha marciato per anni. Lasciando in mutande le generazioni successive. Adesso che la pacchia è finita, o quasi, tutti a bocca aperta a chiedersi come mai.
Sicuramente non è il tuo caso, ma quanti nell'attesa di uno stage o di un lavoro - qui da noi in Italia - dicono "mentre aspetto, me ne vado a Londra (o altro), mi mantengo facendo il cameriere (ci vogliono tre secondi per trovare lavoro nei locali a Londra) e intanto miglioro la lingua e mi guardo intorno per altre possibilità"? Io la ricordo come una delle esperienze più formative della vita, oltre che utile per poi trovare un vero lavoro.
Quoto solo questa parte, e ti rispondo secco (nel tuo interesse, e certamente non per litigare). FOTTITENE! Non sarai tu a risolvere il problema. Verrai comunque preso in giro da imprenditori delinquenti, da sindacati tremendamente truffaldini e dall'esercito sterminato di chi non fa una mazza dalla mattina alla sera, percependo però uno stipendio. Non ti puoi, oggi, alla tua età, porre il problema di come risolvere questo problema. Tu pensa a farti una professionalità. Non te la fanno fare quei cazzoni dei tuoi connazionali? Salutali allegramente e vai dove questo è invece possibile.
Non è un attacco personale, anche perché condivido in parte il pensiero, ma non ho mai sentito una frase simile da artigiani.Parallelamente, bisognerebbe insistere nel rivalutare mestieri "poveri" come l'artigiano, l'antennista, l'idraulico, il tecnico specializzato, l'agricoltore, l'allevatore, ecc, ecc e che soprattutto non c'è nulla di devalorizzante nel fare tali mestieri.
Non è un attacco personale, anche perché condivido in parte il pensiero, ma non ho mai sentito una frase simile da artigiani.
Parole sante! Invece accade il contrario.. basta ascoltare il nuovo spot radiofonico della Cepu.