Meritocrazia nel trasporto aereo.


Sicuramente non è il tuo caso, ma quanti nell'attesa di uno stage o di un lavoro - qui da noi in Italia - dicono "mentre aspetto, me ne vado a Londra (o altro), mi mantengo facendo il cameriere (ci vogliono tre secondi per trovare lavoro nei locali a Londra) e intanto miglioro la lingua e mi guardo intorno per altre possibilità"? Io la ricordo come una delle esperienze più formative della vita, oltre che utile per poi trovare un vero lavoro.

Io, purtroppo, per diversi motivi, non posso muovermi all'estero per molto tempo, ma per ora sto facendo ripetizioni e preparando il CPE, l'ultimo livello di Cambridge... spero sia sufficiente! :D
 
Leggendo invece alcune risposte trovo che siate di una superficialità disarmante. Deducete da poche righe cose che non corrispondono alla realtà e vi permettete di esprimere giudizi pur non conoscendomi ignorando il mio percorso professionale. Sono senza parole.

credo si possa dire esattamente lo stesso del tuo modo di ragionare. ma non rimango senza parole.
 
Quoto solo questa parte, e ti rispondo secco (nel tuo interesse, e certamente non per litigare). FOTTITENE! Non sarai tu a risolvere il problema. Verrai comunque preso in giro da imprenditori delinquenti, da sindacati tremendamente truffaldini e dall'esercito sterminato di chi non fa una mazza dalla mattina alla sera, percependo però uno stipendio. Non ti puoi, oggi, alla tua età, porre il problema di come risolvere questo problema. Tu pensa a farti una professionalità. Non te la fanno fare quei cazzoni dei tuoi connazionali. Salutali allegramente e vai dove questo è invece possibile.

Ma figurati, anzi grazie per il consiglio! Lo so bene, sono una misera unità marginale e non posso far nulla per cambiare le sorti del paese. Dovremmo coalizzarci tutti e incazzarci, ma non mi sembra che ci sia molta voglia. Il problema è che la mia generazione è cresciuta, secondo me, troppo coccolata e abituata ad avere tutto, senza dover conquistare nulla. Dico sempre che avrei voluto nascere almeno 10 o 20 anni prima e vivere in quel periodo dove i giovani vedevano le idee (anche politiche) e i valori in modo diverso. Magari ci si scannava fino alla morte, ma almeno tutti, maschi o femmine, di destra o di sinistra, di ogni regione d'Italia, sapevano che avrebbero dovuto conquistare qualcosa.
Invece oggi viviamo nel breve periodo, ci interessa maggiormente essere soddisfatti subito fregandocene del domani, come se non ci fosse un futuro. Ecco perchè ci sono giovani e ragazzini che si indebitano, o fanno indebitare i genitori, pur di avere l'iPhone ultimo modello o la borsa di marca.
E' vero, l'estero potrebbe essere la soluzione, ma al momento, come detto sopra, non ho possibilità di partire... devo quindi limitare i danni (personali)!
 
Penso che il problema sia in tutti i settori e sia causato dalla mentalita' della maggior parte degli italiani. Vi racconto la mia esperienza. A 34 anni ho deciso di provare a cambiare la mia carriera professionale e sono andato in Australia per conseguire un Master (in Transport Management). Mi sono applicato ed ho ricevuto ottimi risultati e alla fine del Master ho ottenuto una stage d 3 mesi in una compagnia di autobus. Finito la stage e soddisfatti del mio lavoro mi hanno offerto un impiego fisso e la sponsorizzazione per il visto australiano. Purtroppo lo scorso gennaio sono dovuto rientrare in Italia dopo un brutto incidente in moto. Durante la mia convalescenza ho inviato numerosissimi curriculum in giro ma non ho ricevuto alcuna risposta. Sono convinto anch'io che la situazione in Italia non puo' cambiare dato che questa mentalita' e' troppo radicata. Non appena ne saro' i grado decidero' se tornare in Australia o provare ad andare in Inghilterra.
 
Ma figurati, anzi grazie per il consiglio! Lo so bene, sono una misera unità marginale e non posso far nulla per cambiare le sorti del paese. Dovremmo coalizzarci tutti e incazzarci, ma non mi sembra che ci sia molta voglia. Il problema è che la mia generazione è cresciuta, secondo me, troppo coccolata e abituata ad avere tutto, senza dover conquistare nulla. Dico sempre che avrei voluto nascere almeno 10 o 20 anni prima e vivere in quel periodo dove i giovani vedevano le idee (anche politiche) e i valori in modo diverso. Magari ci si scannava fino alla morte, ma almeno tutti, maschi o femmine, di destra o di sinistra, di ogni regione d'Italia, sapevano che avrebbero dovuto conquistare qualcosa.
Invece oggi viviamo nel breve periodo, ci interessa maggiormente essere soddisfatti subito fregandocene del domani, come se non ci fosse un futuro. Ecco perchè ci sono giovani e ragazzini che si indebitano, o fanno indebitare i genitori, pur di avere l'iPhone ultimo modello o la borsa di marca.
E' vero, l'estero potrebbe essere la soluzione, ma al momento, come detto sopra, non ho possibilità di partire... devo quindi limitare i danni (personali)!

Ragioni in modo intelligente, è questo è un gran vantaggio competitivo in una società stereotipata come la nostra. Il consiglio che ti darei sarebbe quello di fuggire all'estero subito ed avviare un percorso professionale serio. Capisco che non sia possibile, almeno al momento, per ragioni x. E se ti posso dare un consiglio, quindi, lavora alacremente alla rimozione delle ragioni x. Da una parte è delittuoso consigliare a quelli come te (che secondo il mio giudizio, sono tra quelli in gamba) di lasciare il paese. Dall'altra nemmeno vi si può prendere in giro e rovinarvi la vita trasformandovi in questuanti per il posto fisso.
 
a parte l'ovvio "è tutto relativo" i tempi si sono dilatati in tutto e per tutti, si vive di più,si lavora di più (cioè chi lavorava prima ora lavora di più di prima a prescindere dal guadagno),ci vuole più tempo per trovare lavoro ed una volta trovato se è precario ad allungarsi sarà il tempo della precarietà... e tutto questo nel trasporto aereo si moltiplica. mò dico, in tutto stò casino ci sarà pure il tempo di vedere la meritocrazia? non credo, difficilmente la si vede, sicuramente molto meno di altri ambienti lavorativi dove i risultati del lavoro sono più immediati.
detto questo... per rimanere in tema di problematiche di lavoro tempo fa sono stato contattato da una società di handling dal sud italia (cioè specifico,ancora più a sud di dove mi trovo) che mi ha velatamente "minacciato" mi avrebbero fatto perdere la CIGS (di cui non godo più da oltre un anno e mezzo) se non avessi accettato la loro proposta di lavoro segnalandomi all'INPS, in quanto delegati dalla mia ex azienda nel farlo... ho fatto finta di accettare per capire i "numeri", sarei dovuto andare a lavorare a 600 km dalla mia residenza (e da dove lavoravo), ovviamente tutto a mie spese vitto e alloggio, accettare un contratto di 3 mesi (rinnovabile) il cui guadagno netto era minore del 30% rispetto alla CIGS, non avrei dovuto fare nessun corso ma solo una rinfrescata (eh beh dopo 3 anni) e se avevo ancora materiale aziendiale e vestiario potevo anche portarlo...ora vorrei sentire i partigiani del lavoro a tutti i costi cosa direbbero... ovviamente ho segnalato tutto, all'inps e alla vecchia azienda, ma mi ha risposto solo l'inps con una mezza email (forse pure automatica...) in cui mi ringraziavano della segnalazione ed avrebbero provveduto a fare i dovuti controlli...
 
Ragioni in modo intelligente, è questo è un gran vantaggio competitivo in una società stereotipata come la nostra. Il consiglio che ti darei sarebbe quello di fuggire all'estero subito ed avviare un percorso professionale serio. Capisco che non sia possibile, almeno al momento, per ragioni x. E se ti posso dare un consiglio, quindi, lavora alacremente alla rimozione delle ragioni x. Da una parte è delittuoso consigliare a quelli come te (che secondo il mio giudizio, sono tra quelli in gamba) di lasciare il paese. Dall'altra nemmeno vi si può prendere in giro e rovinarvi la vita trasformandovi in questuanti per il posto fisso.

Grazie.
 
a parte l'ovvio "è tutto relativo" i tempi si sono dilatati in tutto e per tutti, si vive di più,si lavora di più (cioè chi lavorava prima ora lavora di più di prima a prescindere dal guadagno),ci vuole più tempo per trovare lavoro ed una volta trovato se è precario ad allungarsi sarà il tempo della precarietà... e tutto questo nel trasporto aereo si moltiplica. mò dico, in tutto stò casino ci sarà pure il tempo di vedere la meritocrazia? non credo, difficilmente la si vede, sicuramente molto meno di altri ambienti lavorativi dove i risultati del lavoro sono più immediati.
detto questo... per rimanere in tema di problematiche di lavoro tempo fa sono stato contattato da una società di handling dal sud italia (cioè specifico,ancora più a sud di dove mi trovo) che mi ha velatamente "minacciato" mi avrebbero fatto perdere la CIGS (di cui non godo più da oltre un anno e mezzo) se non avessi accettato la loro proposta di lavoro segnalandomi all'INPS, in quanto delegati dalla mia ex azienda nel farlo... ho fatto finta di accettare per capire i "numeri", sarei dovuto andare a lavorare a 600 km dalla mia residenza (e da dove lavoravo), ovviamente tutto a mie spese vitto e alloggio, accettare un contratto di 3 mesi (rinnovabile) il cui guadagno netto era minore del 30% rispetto alla CIGS, non avrei dovuto fare nessun corso ma solo una rinfrescata (eh beh dopo 3 anni) e se avevo ancora materiale aziendiale e vestiario potevo anche portarlo...ora vorrei sentire i partigiani del lavoro a tutti i costi cosa direbbero... ovviamente ho segnalato tutto, all'inps e alla vecchia azienda, ma mi ha risposto solo l'inps con una mezza email (forse pure automatica...) in cui mi ringraziavano della segnalazione ed avrebbero provveduto a fare i dovuti controlli...

purtroppo ripeto, è l'andazzo in tutti i settori lavorativi.
e questo è dovuto sia a chi ci governa (non solo oggi) , chi ci da il posto di lavoro , chi ci dovrebbe garantire (sindacati), chi lavora....
siamo tutti , +/-, complici
 
La discussione si sta rivelando molto piacevole e pacata.

Noto però una certa tendenza a mischiare la lamentata (mancanza di) meritocrazia con l'evidente difficoltà di accesso al mercato del lavoro per la profonda crisi economica in corso.
 
La discussione si sta rivelando molto piacevole e pacata.

Noto però una certa tendenza a mischiare la lamentata (mancanza di) meritocrazia con l'evidente difficoltà di accesso al mercato del lavoro per la profonda crisi economica in corso.

Hai ragione, ma secondo me un certo grado di connessione fra le due cose c'è. Molte persone hanno dei "titoli preferenziali" che le facilitano non poco, e il fatto che vengano assunte fa si che molte persone meritevoli e capaci vengano lasciate a piangere in mezzo a una strada.
Sono giovane e ho pochissima esperienza lavorativa, ma una cosa l'ho capita: sul lavoro non c'è posto per tutti, e la crisi sta veramente rendendo il mondo del lavoro estremamente selettivo, perchè i posti a disposizione sono ancora meno. E, come efficacemente descritto da Doctorstein in precedenza, l'eccesso di offerta di lavoro è così alto che le imprese possono fare come gli pare.
Dunque, o io o te. Se sei stato più bravo di me durante il colloquio, in bocca al lupo, ma se non sai fare niente e mi passi avanti perchè sei figlio di Tizio, amico di Caio, che è cognato di Sempronio, responsabile della selezione del personale, allora il danno è doppio, da una parte per l'azienda (o per lo Stato) che deve pagare lo stipendio a una persona che non lavora, dall'altra per la società perchè molte persone capaci dovranno ancora soffrire.
Può accadere una, due volte. I danni sarebbero veramente marginali. Ma se la cosa è sistematica, come qui in Italia, allora il problema dobbiamo porcelo.
 
Una considerazione che ultimamente mi capita spesso di fare soprattutto discutendo con colleghi è che invocare la meritocrazia spesso coincide con il non saper valutare i propri limiti e con il voler non riconoscere i meriti altrui.

La carriera non è un qualcosa di dovuto, ne' tantomeno deve essere automatica in base all'anzianità. Chi si lamenta di non crescere, mai si interroga sul perché è qualcun altro ad avanzare ma anziché migliorarsi, si preferisce lamentarsi che non c'è meritocrazia e chi fa carriera è solo raccomandato.

Ovviamente non si può fare di tutta l'erba un fascio, ma non ho mai sentirò persone "straordinariamente" brave lamentarsi in tal senso. Se rientrano in quella categoria, hanno sufficiente intelligenza per non piangersi addosso e percorrere altre strade professionali anziché lamentarsi della mancanza di meritocrazia in una determinata azienda o realtà.

Poi certo in Italia le performance review dei dipendenti lasciano parecchio a desiderare, anche se già è un passo avanti rispetto al 99% delle realtà che neppure sanno di cosa si stia parlando
 
Condivido molto la forza e la determinazione che traspare dai post di nicolap, ho però da fare un appunto relativamente alla facilità con la quale suggerisci il trasferimento all'estero visto che qua non va.
Non c'è dubbio è la soluzione, sono anche io convinto che fuori da qui si possa trovare quel che qui può mancare, ma resto convinto anche che non sia affatto facile. Troppi compromessi, dolori e speranza andrebbe accettati, digeriti e violate. Non tutti sono capaci, anzi molti non lo sono; e quindi? La conseguenza non può però essere solo il condannarli a prendersi questa responsabilità, perchè se la scelta in questo momento di vita è "o vai all'estero o peggio per te" vuol dire che siamo proprio messi male.
Torniamo un po' più in materia aeronautica: andare negli emirati arabi a lavorare per le grandi compagnie...vero trovi lavoro, ma a che prezzo?
 
La parola meritocrazia,specialmente in un paese come il nostro,ma anche altrove,mi sembra che a volte faccia sorridere.
Per entrare in un qualsivoglia posto di lavoro devi conoscere questo o quello. Ci sono ospedali dove trovi lo stesso cognome su cento targhette. I posti di lavoro vengono spesso dati in cambio di voti elettorali,e anche quando lo trovi,il famigerato e agognato lavoro,senza raccomandazioni,devi fare i conti con contratti che non rispettano niente e nessuno. Se solo prendi un influenza non ti rinnovano il contratto ecc ecc E non parliamo dei salari. Stipendi da fame in circolazione per quasi tutti i lavori normal. Praticamente da 600 a 1200 euro. Cosa ci dobrebbe fare un povero diavolo con quei soldi?? Capirete che in un mondo di tal fatta parlare di meritocrazia fa sorridere.
Io la penso così.
 
... andare negli emirati arabi a lavorare per le grandi compagnie...vero trovi lavoro, ma a che prezzo?

Connessione con la meritocrazia?

E' il mercato, stop. In Medioriente il settore offre opportunità aeronautiche senza pari: bisogna seguire il mercato, bisogna inseguire la domanda.

Non esiste la soluzione perfetta, in ambito lavorativo, per lo meno. E' sempre un compromesso. Oggi avere una salda prospettiva di lavoro, in questo settore, stando ai dati letti, é il miglior traguardo possibile.

Altrimenti si cambia.
 
... Stipendi da fame in circolazione per quasi tutti i lavori normal. Praticamente da 600 a 1200 euro. Cosa ci dobrebbe fare un povero diavolo con quei soldi?? ...

Ho letto su internet una battuta carina ma allo stesso tempo molto angosciante: tra breve ai nostri figli non domanderemo "cosa vuoi fare da grande" ma "cosa vuoi fare da povero" ...