Meridianafly - Qatar Airways: trovato l'accordo

  • Autore Discussione Autore Discussione Blos
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Avevo immaginato che il pezzo incriminato fosse questo.

Credo Che AL si riferisca a cose già ottenute e non a cose ulteriori.

Con il termine procedura legge 223 di fine giugno tra dimissioni volontarie e licenziamenti con mobilità sono andare via circa 1.100 unità di cui almeno 80% composto da naviganti ( principalmente della categoria A/V) ,mentre il rinnovo contrattuale del 1º agosto ha già portato ad una riduzione salariale leggermente superiore al 20% quindi non credo che ci sia margini ulteriori ..
 
Credo Che AL si riferisca a cose già ottenute e non a cose ulteriori.

Con il termine procedura legge 223 di fine giugno tra dimissioni volontarie e licenziamenti con mobilità sono andare via circa 1.100 unità di cui almeno 80% composto da naviganti ( principalmente della categoria A/V) ,mentre il rinnovo contrattuale del 1º agosto ha già portato ad una riduzione salariale leggermente superiore al 20% quindi non credo che ci sia margini ulteriori ..

Gira voce che stanno per girare il remake dei 300.
 
Non ho detto io che sono a corto di piloti, onestamente sono cose di cui non ho la piu' pallida idea.

Il mio problema e' l'intero modus operandi di Al Baker, e di QR di conseguenza, per quanto riguarda engineering e safety. Tutto e' basato sui pugni pestati sul tavolo, sulle urla, sulle minacce, sui licenziamenti e 'heads will roll'. Visto in prima persona.

In un mondo in cui contano, come sai, le root cause analysis e il lavorare coi propri providers questo e' il modo piu' sbagliato di lavorare che c'e'. Nessun'altra compagnia, nemmeno i suoi vicini di casa, sono cosi. Comunque sono OT, scusate.

Pare però che ottenga ottimi risultati, no?

Non sono un esperto, ma ho spesso sentito dire che l'avanzata di Qatar pare essere più lenta ma anche più solida rispetto ad EK ed EY.

Fosse vero, avrebbe dei meriti, il Sig. Al Baker.
 
Qatar scioglierà a gennaio la riserva su Meridiana

03/11/2016 11:46
Lo ha affermato Akbar Al Baker, Qatar Airways Group chief executive

“Se Meridiana non sarà in grado di soddisfare le nostre esigenze e le nostre condizioni entro gennaio del prossimo anno, Qatar Airways non garantirà più l'apporto del 49% nel capitale della compagnia”. Lo ha precisato Akbar Al Baker, Qatar Airwyas Group chief executive, sottolineando che la compagnia aerea del Qatar, con le sue forze economiche e con la sua positiva esperienza, si era resa disponibile al rilancio di Meridiana, ma che attualmente mancano le garanzie per arrivare alla conclusione dell'accordo.

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Pare però che ottenga ottimi risultati, no?

Non sono un esperto, ma ho spesso sentito dire che l'avanzata di Qatar pare essere più lenta ma anche più solida rispetto ad EK ed EY.

Fosse vero, avrebbe dei meriti, il Sig. Al Baker.

Risultati nel senso economico del termine? Mah.
 
I punti dovrebbero essere riduzione di personale, riduzione di stipendi e secondo me hanno chiesto anche chiusura della base di Olbia visto che si parla di operare voli dai principali aeroporti hub italiani.

Puoi meglio esplicitare da dove deduci che la base di OLB chiuda?
 
Sicuro, il cash ce l'ha, pero' facendo cosi' di sicuro incrementa il rischio per un venditore di fare affari con lui. Ha rotto le balle - e parecchio - sul 787, quando altre compagnie (Royal Brunei, ANA, JAL su tutte) che stavano avendo problemi piu' seri hanno continato a lavorare con Boeing per risolverli. Ha rotto le balle, e parecchio ancora, sul 380, pur avendolo ricevuto a macchina gia' matura. E' andato sui giornali dopo aver rifiutato una delivery, cosa che capita anche ad altre compagnie ma che non viene sbattuta a prima pagina. Ha ari-rotto le balle sul 350, che e' probabilmente l'EIS piu' liscia che si sia vista da un bel po' di tempo a questa parte. Sicuro che Boeing gli abbia fatto un prezzo da amico per il 737, considerando che non vende benissimo, ma cancellare gli ordini del 320, per un problema che non pare insormontabile, non so quanto gli giovera' la prossima volta che deve fare shopping. Airbus e Boeing sanno che hanno a che fare con uno lunatico, e vorranno difendersi dal rischio di dover fare affari con uno che ha dimostrato di essere un cliente difficile e di rimangiarsi i contratti.

E' un comportamento che probabilmente fa parte della sua strategia negoziale: in inglese si chiama hard positional bargaining, in italiano non saprei.

C'è da dire che, dopo aver rotto le scatole a Boeing per il 787 e il 747-8F (Cargolux) e poi ad Airbus per il 350 e 320, ha anche tessuto le lodi del 787 in maniera quasi altrettanto intensa. Immagino che farà lo stesso anche col 350 quando l'aereo avrà raggiunto i livelli di affidabilità promessi.
 
I punti dovrebbero essere riduzione di personale, riduzione di stipendi e secondo me hanno chiesto anche chiusura della base di Olbia visto che si parla di operare voli dai principali aeroporti hub italiani.

Quest'uso del condizionale non è adatto a chi chiede "esattamente" quali siano i punti..
 
I punti dovrebbero essere riduzione di personale, riduzione di stipendi e secondo me hanno chiesto anche chiusura della base di Olbia visto che si parla di operare voli dai principali aeroporti hub italiani.

In Sardegna sono rimasti gli equipaggi di 3 macchine che servono per le tratte in continuità territoriale con FCo e LIN , quindi il minimo essenziale ,cosa vuoi ridurre ?gli stipendi sono calati del 25% ad agosto ed attualmente sono tra i più bassi in ambito IATA ,cosa vuoi ridurre?

Forse si parla di personale di terra .....

Parlare un tanto al chilo.....
 
L’INTERVISTA AL «CORRIERE»
«Meridiana? Dovrà diventare
la vera compagnia di bandiera»

Parla Akbar Al Baker, a.d. del gruppo Qatar Airways. «Più rotte internazionali, nuovi aerei e assunzioni». La sfida alle rivali. E su Donald Trump dice: «È ancora un amico»
di Leonard Berberi - lberberi@corriere.it

Il piano di rilancio di Meridiana è pronto. Gli aerei appena ordinati prenderanno il posto della vecchia flotta. «E se tutto procede come previsto il 31 gennaio 2017 si apre un nuovo capitolo: il vettore sardo dovrà diventare internazionale e la vera compagnia di bandiera di questo Paese», dice al Corriere della Sera Akbar Al Baker, l’amministratore delegato del gruppo Qatar Airways, di passaggio a Firenze dove ha fatto il punto sul mercato italiano e i suoi quattro aeroporti serviti (Milano Malpensa, Venezia, Roma Fiumicino e Pisa). La compagnia qatariota vuole entrare in possesso del 49% della società con base a Olbia, ma il tutto dipenderà dal via libera della Commissione europea e se l’azienda rispetterà i termini dell’accordo che prevede il taglio degli stipendi del 20% e la riduzione dell’organico di 400 dipendenti. «Non siamo un’organizzazione benefica — ragiona Al Baker —. Le persone devono guadagnarselo il lavoro».

Perché avete scelto di puntare proprio su Meridiana?
«Intanto perché abbiamo visto che il suo potenziale è enorme, considerando anche il Paese. Poi perché non avete una vera compagnia di bandiera, con un network esteso. L’Italia è una destinazione turistica forte, ma gli stranieri arrivano con vettori non italiani e questo non ha senso, le città turistiche sono servite in modo pessimo, i vostri hub sono inefficienti, siete costretti ad andare a Parigi, Londra, Francoforte per i voli di lungo raggio».

Sembra stia criticando Alitalia...
«Non è questo il punto. Guardiamo a Meridiana: non sta connettendo il Paese come dovrebbe. Come si fa ad avere una compagnia aerea che a livello domestico vola una o due volte a settimana verso certi aeroporti?».
Quindi su cosa si concentrerà la compagnia sarda nella sua nuova vita?
«Dovrà guardare di più all’estero, ma in parallelo dovrà anche alimentare il mercato domestico. Per questo cambierà molto anche sulle frequenze. Un vettore che si possa chiamare tale dovrebbe volare almeno due-tre volte al giorno verso le città principali d’Italia. E questo accadrà quando firmeremo l’ingresso in Meridiana».

Lei crede che andrà a buon fine?
«Sì. Ma ovviamente ci sono le due incognite: il rispetto delle condizioni che deve rispettare Meridiana e l’ok della Commissione europea, perché come sa l’Europa è controllata da Bruxelles».
Cosa ne pensa, anche dopo il risultato del referendum britannico?
«In tutta onestà sono contro la Brexit, ma i britannici hanno le loro motivazioni: Bruxelles decide troppo cose sugli affari del loro Paese e per questo non mi sorprende la loro insofferenza. Loro sono europei, vogliono far parte della Ue, ma c’è troppa interferenza».
Avete mai pensato di investire in Alitalia?
«Non ci interessa».

Meridiana serve allo sviluppo di Qatar Airways?
«Mettiamo in chiaro una cosa: non la useremo per far crescere Qatar Airways, non ne abbiamo bisogno. Siamo già molto forti, tanto da definire gli standard nel mondo. Basta vedere ai nostri numeri: 199 aerei nella flotta, 90 miliardi di dollari di ordini per velivoli nuovi. Per non parlare del cargo, degli alberghi, del duty free, dell’aeroporto di Doha, del catering e di tutte le attività in cui operiamo».

Però avete chiesto di ridurre il personale di Meridiana di 400 unità...
«È vero. Ma è una delle condizioni per farla ripartire. E se il 31 gennaio firmeremo vedrete che in seguito saranno assunte molte persone, soprattutto giovani. Non siamo qui a togliere lavoro».
Di recente avete firmato con Boeing l’intenzione di comprare sessanta 737 Max 8. Li userete per rinnovare la flotta di Meridiana?
«Sì, assolutamente. Mano a mano che verranno consegnati li porteremo qui. Nel frattempo provvederemo con aerei nostri che sono già pronti».

Non ha nascosto che il prezzo dei biglietti della compagnia sarda sarà più alto...
«È vero, ma perché l’offerta a bordo cambierà radicalmente, in linea con la qualità dei prodotti di Qatar Airways».

Questo vuol dire che Meridiana deve cambiare radicalmente?
«Ovvio! Non investiamo in vettori che non soddisfano i nostri standard. Se, per esempio, siamo entrati in Iag (l’holding di British Airways, Aer Lingus, Iberia e Vueling, ndr) è perché abbiamo visto una qualità che soddisfava i nostri requisiti. E lo stesso accade con la sudamericana Latam».

E quando firmerete anche per Meridiana...
«Sì, dovrà cambiare l’intera concezione della compagnia per fornire agli italiani gli standard alti che dovrebbero avere, anche perché la moda è nata qui e Meridiana deve essere in linea con questo».

La farete entrare in Oneworld, della quale fate già parte?
«Sarebbe la sua destinazione naturale, ma può anche decidere di optare per Star Alliance».
Continuerà il suo piano di investimento in altri vettori?
«Sì, stiamo guardando tre aziende ma per ora preferisco non dire nulla o rischio di far schizzare in alto la loro valutazione».

Pensa che ci siano troppe compagnie in attività, magari grazie ai costi bassi del petrolio?
«Sì, lo penso. Il carburante è una delle voci di spesa più importanti assieme a quella del personale. Ma se la prima per ora è favorevole, la seconda i vettori europei non possono controllarla e tenerla bassa. Per questo urlano contro le rivali del Golfo come noi, perché noi riusciamo a mantenere bassi i costi del personale».
Secondo lei si risolverà la disputa tra le più grandi compagnie americane (Delta, American Airlines, United) e quelle mediorientali accusate di operare con miliardi di petro-dollari forniti dai propri governi?
«Penso che alla fine l’amministrazione statunitense farà soltanto l’interesse del suo popolo, non di vettori come Delta o United».
A lei non piace per nulla l’idea delle suite a bordo...
«Non ha senso. Quello che serve ai viaggiatori sono sedili comodi, cosa che già offriamo e senza far pagare di più».
Si parla molto della nuova business class di Qatar Airways.
«La presenteremo a marzo a Berlino. I passeggeri potranno provarla dal prossimo agosto».

Qualche anticipazione su cosa vedremo?
«È un progetto top secret. Lo conosciamo in pochissimi e anche il Ceo di Boeing, prima di vederlo, ha dovuto firmare un documento in cui si impegna a non divulgare le caratteristiche. È tutto brevettato, nessuno potrà copiarlo. Quello che posso dire è che è decisamente meglio della Prima classe».
Donald Trump è ancora un suo amico?
«Lo è. Sono l’amministratore delegato di una compagnia aerea, sono amico di chiunque perché voglio che siano passeggeri di Qatar Airways!».
Il candidato repubblicano vola con la sua compagnia?
«Ma certo, tutti volano con Qatar Airways. Anche i Clinton!».

Quindi non è risentito per le frasi di Trump contro i musulmani?
«Per niente. I politici la sparano sempre grossa ma non lo pensano davvero, lo fanno solo per prendere voti. Quanto a Donald Trump anche se diventerà presidente sarà un nostro passeggero: la presidenza non dura tutta la vita».
 
Al Baker ha qualcosa - molto più di qualcosa - di Massimo Ferrero. Intervista a dir poco delirante.
 
Il problema deve essere l'aria che aleggia sopra lo stivale. Perchè quando vengono in Italia, tutti ma proprio tutti si sentono in dovere di concorrere alla gara tra chi spara più caxxate. Altrove ci vanno molto più cauti.
In fondo anche questa è una piccola cartina tornasole della considerazione e del rispetto presenti verso gli italiani.
Vietare qualsiasi attività di trasporto aereo di linea con partita iva italiana destinando la vagonata di soldi sperperati nelle nostre compagnie ad attività profittevoli, sarebbe un ottimo sistema per aumentare di un punto il pil.
 
Al Baker ha qualcosa - molto più di qualcosa - di Massimo Ferrero. Intervista a dir poco delirante.

Sai che ho pensato lo stesso? Mi ha un pò deluso francamente.. è visto come un guru del nostro settore ma quest'intervista non gli rende giustizia.

Ma come si fa a continuare con la menata del passeggero italiano che vuole volare premium, perché gli piace la moda e il lusso? Ma non vedono quello che sta succedendo in Alitalia e come si sta imponendo Norwegian?

A mio modesto parere, IG potrà essere "smart" ma deve essere una low cost, altrimenti dubito che possa imporsi nel mercato italiano, con RYANAIR, EASYJET e VUELING che la fanno da padrone..

"Traa"