Intervista fiume oggi sul Süddeutsche Zeitung a Christoph Franz, attuale deputy CEO di Lufthansa, molto probabilmente il successore di Mayrhuber a fine 2010.
http://www.sueddeutsche.de/wirtschaft/299/494633/text/
Riassumendo i punti salienti dell'intervista.
- la competizione anche sui voli di lungo raggio è cresciuta notevolmente negli ultimi anni. Cita l'esempio di Bangalore, inizialmente quasi un'esclusiva Lufthansa, con buoni margini di guadagno, ora minata dalla concorrenza aggressiva (EK vola 3-4 volte al giorno dalla città indiana) con market share e margini di profitto drasticamente calati.
- questo obbliga una revisione del modello itra-europeo. Non ci si può più permettere di mantenere le perdite nei voli europei tramite il profitto derivante dalle operazioni di lungo raggio. Il business europeo deve cambiare e saper "camminare con le proprie gambe".
- la concorrenza delle lowcost, forse anche un pò sottovalutata in passato, ora porta LH ad agire in maniera radicale per riuscire a rimanere sul mercato non potendo persistere su questa strada.
Circa 100 rotte in cui opera LH sono in competizione diretta con qualche linea aerea a basso costo.
- il giornalista fa notare che le indiscrezioni passate parlavano di una riduzione del 40% dei costi per pax/km da attuare da parte di LH, cifra considerevole secondo lo stesso.
Franz aggiunge che, anche con una riduzione del 40%, i loro costi fissi saranno comunque superiori rispetto a quelli di altre compagnie quali Air Berlin. Potrebbe quindi non essere sufficiente ugualmente se non si agisce anche su altri 'fronti'.
LH presenta in alcuni segmenti costi anche dell'80% superiori rispetto ai competitors ed è irrealistico riuscire a raggiungere i livelli delle lowcost. Per cui la ricetta indicata è quella di ridurre il gap da una parte e compensare il rimanente con un maggior revenue medio per pax.
Si pensa di arrivare alla fatidica riduzione del 40% utilizzando aerei più capienti (con conseguenti costi per seat inferiori, abbasando quindi le tariffe applicate e andando a stimolare nuova domanda), con un maggior impiego giornaliero della flotta, efficientamento del personale, tagli di sprechi etc.. Fondamentale sarà raggiungere delle intese con i sindacati dei piloti e A/V.
- Franz, rispondendo a una domanda sulle previsioni del mercato a crisi terminata, asserisce che nessuno in LH è ormai così ingenuo da pensare che si ritornerà mai ai precedenti livelli di profitto del gruppo. Bisogna agire di conseguenza, lo si sta già facendo e altro si farà. Ad esempio ritardando la consegna di alcuni aeromobili e di preciso non si sa ancora quanti A380 saranno in flotta nel 2010.
- Infine si parla delle acquisizioni dell'indebitata Austrian e BMI. Quanto a quest'ultima non si esclude di rivenderla nuovamente in futuro, anche se la priorità al momento rimane quella di risollevarla dalla crisi profonda attuale. Positivo il caso JetBlue invece.
Sempre Chris Franz, sul Die Welt, approfondisce la tematica della concorrenza lowcost.
Non è logico andare a presidiare e rafforzare mercati esteri, per es Svizzera e Austria, quando poi si perdono quote importanti nel mercato domestico. Gli sforzi saranno incentrati quindi soprattutto a riconquistare il mercato di casa.
Si cercherà anche di applicare alcuni aspetti del modello lowcost in LH, per esempio con una maggior densità di posti sui voli in Europa, con l'installazione di poltrone più "slim", meno ingombranti.
Attualmente poi ci sono 6 livelli di catering a seconda della lunghezza del volo, questo rende le cose di più difficile gestione portando a sprechi inutili. Anche qui assisteremo a una revisione, semplificazione del tutto pur nell'intenzione di mantenere un servizio gratuito di bevande e cibo.
www.welt.de/wirtschaft/article5237345/Lufthansa-kopiert-die-Billigflieger-Strategie.html
http://www.sueddeutsche.de/wirtschaft/299/494633/text/
Riassumendo i punti salienti dell'intervista.
- la competizione anche sui voli di lungo raggio è cresciuta notevolmente negli ultimi anni. Cita l'esempio di Bangalore, inizialmente quasi un'esclusiva Lufthansa, con buoni margini di guadagno, ora minata dalla concorrenza aggressiva (EK vola 3-4 volte al giorno dalla città indiana) con market share e margini di profitto drasticamente calati.
- questo obbliga una revisione del modello itra-europeo. Non ci si può più permettere di mantenere le perdite nei voli europei tramite il profitto derivante dalle operazioni di lungo raggio. Il business europeo deve cambiare e saper "camminare con le proprie gambe".
- la concorrenza delle lowcost, forse anche un pò sottovalutata in passato, ora porta LH ad agire in maniera radicale per riuscire a rimanere sul mercato non potendo persistere su questa strada.
Circa 100 rotte in cui opera LH sono in competizione diretta con qualche linea aerea a basso costo.
- il giornalista fa notare che le indiscrezioni passate parlavano di una riduzione del 40% dei costi per pax/km da attuare da parte di LH, cifra considerevole secondo lo stesso.
Franz aggiunge che, anche con una riduzione del 40%, i loro costi fissi saranno comunque superiori rispetto a quelli di altre compagnie quali Air Berlin. Potrebbe quindi non essere sufficiente ugualmente se non si agisce anche su altri 'fronti'.
LH presenta in alcuni segmenti costi anche dell'80% superiori rispetto ai competitors ed è irrealistico riuscire a raggiungere i livelli delle lowcost. Per cui la ricetta indicata è quella di ridurre il gap da una parte e compensare il rimanente con un maggior revenue medio per pax.
Si pensa di arrivare alla fatidica riduzione del 40% utilizzando aerei più capienti (con conseguenti costi per seat inferiori, abbasando quindi le tariffe applicate e andando a stimolare nuova domanda), con un maggior impiego giornaliero della flotta, efficientamento del personale, tagli di sprechi etc.. Fondamentale sarà raggiungere delle intese con i sindacati dei piloti e A/V.
- Franz, rispondendo a una domanda sulle previsioni del mercato a crisi terminata, asserisce che nessuno in LH è ormai così ingenuo da pensare che si ritornerà mai ai precedenti livelli di profitto del gruppo. Bisogna agire di conseguenza, lo si sta già facendo e altro si farà. Ad esempio ritardando la consegna di alcuni aeromobili e di preciso non si sa ancora quanti A380 saranno in flotta nel 2010.
- Infine si parla delle acquisizioni dell'indebitata Austrian e BMI. Quanto a quest'ultima non si esclude di rivenderla nuovamente in futuro, anche se la priorità al momento rimane quella di risollevarla dalla crisi profonda attuale. Positivo il caso JetBlue invece.
Sempre Chris Franz, sul Die Welt, approfondisce la tematica della concorrenza lowcost.
Non è logico andare a presidiare e rafforzare mercati esteri, per es Svizzera e Austria, quando poi si perdono quote importanti nel mercato domestico. Gli sforzi saranno incentrati quindi soprattutto a riconquistare il mercato di casa.
Si cercherà anche di applicare alcuni aspetti del modello lowcost in LH, per esempio con una maggior densità di posti sui voli in Europa, con l'installazione di poltrone più "slim", meno ingombranti.
Attualmente poi ci sono 6 livelli di catering a seconda della lunghezza del volo, questo rende le cose di più difficile gestione portando a sprechi inutili. Anche qui assisteremo a una revisione, semplificazione del tutto pur nell'intenzione di mantenere un servizio gratuito di bevande e cibo.
www.welt.de/wirtschaft/article5237345/Lufthansa-kopiert-die-Billigflieger-Strategie.html