Lufthansa Italia cancella la MXP-FCO


Malpensa non è più hub perché:
  1. lo era di Alitalia, vettore scalcagnato
  2. non vengono riepattate le norme di limitazione di Linate (attualmente per favorire Alitalia)

3. la presenza fortemente radicata di easyJet sul corto raggio, non permette di far creare, ad un possibile nuovo entrante, una rete di collegamenti con buon mix feed / ptp per alimentare un hub.
 
3. la presenza fortemente radicata di easyJet sul corto raggio, non permette di far creare, ad un possibile nuovo entrante, una rete di collegamenti con buon mix feed / ptp per alimentare un hub.
Sì, ma solo perché il mercato tradizionale sta a Linate contro le norme e in appannaggio al vettore di Roma.

Mi si rimprovera di guardare troppo spesso alla mia esperienza personale, ma la gran parte dei voli che faccio con easyJet e Ryanair è aggiuntiva e non sostitutiva ai voli con i vettori tradizionali. Ai prezzi di quest' ultimi molto spesso proprio non volerei.

Il guaio di Malpensa è che nel mercato di Milano c' è un' insuperabile barriera all' entrata per un vettore tradizionale, il 78% degli slot di Linate in mano ad Alitalia. Non c' è nulla del genere in Europa, in un aeroporto "saturo", per giunta artificialmente saturo.

Invece di guardare sempre Milano e dire che Malpensa non va, facciamo lo sforzo di guardare la situazione legale e la situazione di mercato e chiediamoci se sia normale e legale, per quanto riguarda la libera concorrenza.

Se c' è un vettore che viene favorito (il)legalmente dallo Stato, è poco stupefacente che un concorrente straniero abbia qualche difficoltà.
 
3. la presenza fortemente radicata di easyJet sul corto raggio, non permette di far creare, ad un possibile nuovo entrante, una rete di collegamenti con buon mix feed / ptp per alimentare un hub.

Quoto.

Il low cost è una gran bella cosa, ma oltre una certa soglia è davvero pericoloso in aeroporti che dovrebbero un'altra vocazione. Aegean insegna.
 
Nel mondo ideale:

I Torinesi (ma vale per altri) dovrebbero andare a MXP solo quando gli conviene (a volte si a volte no, dipende dalla destinazione) e il resto averlo sotto casa.

I Milanesi dovrebbero andare a MXP sempre.


Detto questo nel mondo reale penso che sarebbe ora di finirla con queste costose battaglie e far diventare LIN una gioielleria carissima e meno affollata, che in fondo, trattando a sangue, potrebbe essere fatto convenire a (quasi) tutti.
 
Malpensa non è più hub perché:
  1. lo era di Alitalia, vettore scalcagnato
  2. non vengono riepattate le norme di limitazione di Linate (attualmente per favorire Alitalia)

Queste due possono essere realistiche, ma va fatto anche il gioco dei se:

1. Se al posto di AZ ci fosse stato un altro vettore, come si sarebbe comportato?
2. Le norme di cui tu parli sono le stesse presenti quando esisteva l'hub. E voi tutti ricorderete che più volte Alitalia lamentava, già da allora, l'effetto drenante di Linate, e ne chiedeva la limitazione.

Perchè solo ora viene evidenziato con tanto ardore il problema? Perchè il vettore dei terroni ne sta usufruendo in barba alla legge?
O forse la colpa è da imputare a chi gestisce il tutto dal Palazzo?
 
Prima c'era AP, dovresti saperlo.

E non mi pare che AZ ne chiedesse la limitazione, chiedeva di poter essere solo lei a federare da LIN su un altro suo apt, cosa non concessa.
 
Prima c'era AP, dovresti saperlo.

E non mi pare che AZ ne chiedesse la limitazione, chiedeva di poter essere solo lei a federare da LIN su un altro suo apt, cosa non concessa.

Io dico prima prima...2003

http://ricerca.repubblica.it/repubb...a-all-attacco-di-linate-sottrae-traffico.html


Alitalia all' attacco di Linate Sottrae traffico, va ridotto

Repubblica — 04 ottobre 2003 pagina 28 sezione: ECONOMIA

MILANO - Il nemico di Alitalia? Opera al nord, sottrae due milioni di passeggeri alla compagnia italiana per dirottarli verso hub del nord Europa, primi fra tutti Francoforte e Monaco. Non lascia dubbi l' identikit tracciato ieri dal presidente di Alitalia Giuseppe Bonomi in un convegno a Milano, da dove ha riconfermato che l' alleanza con Air France e Klm «è irrinunciabile». Il «nemico industriale», a suo dire, si chiama Lufthansa, che ha disseminato i suoi voli nei principali scali del bacino padano. A cui va aggiunta «l' aggressione incontrollata delle compagnie low cost». Conclusione di Bonomi: «Se Alitalia riuscisse a recuperare quei due milioni di passeggeri, avremmo risolto gran parte dei nostri problemi di bilancio e di posizionamento sul mercato globale». Bonomi, a sorpresa, ha inserito tra gli alleati dei tedeschi anche la Sea, la spa controllata all' 84% dal comune di Milano e che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa. Provocando non poche polemiche. «Linate non è un city airport - ha spiegato - perché è un grande aeroporto in termini di volumi di traffico che consente ai nostri principali competitori di portare flussi di persone verso i loro hub di riferimento per poi trasportarli su destinazioni intercontinentali». Bonomi ha aggiunto che non chiede la chiusura del vecchio Forlanini ma «una diversa configurazione del traffico di Linate». Come dire: ci porta via passeggeri, va ridimensionato. Bonomi, ex assessore leghista della giunta di Marco Formentini, è stato in passato presidente della Sea. E da quella sede aveva in più occasioni polemizzato con Alitalia perché non garantiva a sufficienza lo sviluppo della Malpensa, privilegiando Fiumicino. Ieri, invece, ha sostenuto che la compagnia «non avrà un occhio di riguardo per Malpensa» e che la Sea «si può benissimo rivolgere altrove se pensa che Alitalia non si rafforzi abbastanza su Malpensa». Ce n' è abbastanza per una replica di Fossa. Il quale ha accusato Bonomi di sbagliare bersaglio: da Linate parte un solo volo giornaliero per Francoforte, contro i dieci della Malpensa. E poi ha aggiunto: «A Malpensa non c' è ancora la base di armamento che ci è stata promessa da Bonomi e la stiamo ancora aspettando». Notizie poco positive per Alitalia - che ieri si è confermata al penultimo posto nella classifica della puntualità in agosto - sono arrivate ieri da Palazzo Chigi. Il governo ha rinviato l' esame del decreto che consentirà allo Stato di scendere sotto il 50% di quote di possesso. Ritardo che potrebbe compromettere i negoziati con Parigi e Amsterdam. Da qui l' immediata reazione della compagnia: i negoziati per l' allargamento dell' alleanza con Air France e Klm, si legge in una nota, «potranno essere avviati soltanto a valle della privatizzazione della compagnia». Operazione che «si auspica possa essere perfezionata nel primo semestre del 2004».

LUCA PAGNI
 
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Queste due possono essere realistiche, ma va fatto anche il gioco dei se:

1. Se al posto di AZ ci fosse stato un altro vettore, come si sarebbe comportato?
2. Le norme di cui tu parli sono le stesse presenti quando esisteva l'hub. E voi tutti ricorderete che più volte Alitalia lamentava, già da allora, l'effetto drenante di Linate, e ne chiedeva la limitazione.

Perchè solo ora viene evidenziato con tanto ardore il problema? Perchè il vettore dei terroni ne sta usufruendo in barba alla legge?
O forse la colpa è da imputare a chi gestisce il tutto dal Palazzo?
Alitalia su Linate ha sempre fatto il doppio gioco. Del resto non si è mai trattato di una (di numero) azienda, ma di un insieme di più correnti, alla fine ha prevalso l' anima romana, per cui riguardo a Malpensa valeva il "tanto peggio, tanto meglio". L' anima che si lamentava di Linate ha perso con le dimissioni di Cempella. Più esattamente si lamentava dei due slot a testa, che favorivano il proliferare di vettori a LIN (AirOne, Gandalf, Meridiana eccetera), ciascuno con i suoi due voli quotidiani per ogni destinazione nazionale da LIN, che svuotavano i voli AZ da MXP. Allora si escogitò il trucchetto dei c/s tarocchi, che ora viene usato per garantirsi il monopolio. Non ho problema a riconoscere che la regolamentazioni del Bersani bis è idiota, ma la sua applicazione attuale è letale.

In un Paese civile le norme vengono rispettate oppure modificate.
Io reclamo il rispetto delle norme, me ne devo vergognare? Lo reclamo da tempi non sospetti e allora sarebbe stato a vantaggio di Alitalia, comunque vettore che ha Roma a sempre avuto la testa e la "pancia".

Ad ogni modo le norme per limitare Linate non servono a favorire un hub, ma più in generale i voli intercontinentali da chiunque operati, rendend MXP un aeroporto normale. i.e. con dei voli in connessione almeno interline disponibili. Mi sembra inoltre corretto che tutte le città possano concorrere sullo stesso piano, senza che una venga azzoppata per favorire le altre, soprattutto se a godere delle storture è il vettore di un' altra città. Mica siamo una colonia.

Credi davvero che Ciampino sia stato limitato a causa del rumore? E si trattava solo di concorrenza low cost.

Per quello che posso pensare e soprattutto scrivere pubblicamente, credo che il voltagabbana del Comune e della Provincia di Milano a favore di Linate nel 2000 sia stato dovuto a interessi personali, di chi sperava di trarre vantaggi da una fusione con AdR ad esempio. Non potrei certo scrivere che ci sia stata corruzione.

Sta di fatto che siamo in democrazia e la gente vota Linate coi piedi, perché il taxi costa troppo e il treno è ogni mezz' ora. Di entrambi è responsabile il settore pubblico, che offre collegamenti patetici dopo più di 11 anni di parole inutili.
 
La solfa dei cento aeroporti che danneggerebbero Malpensa è ridicola, come se ne resto del mondo non ne esistessero in città con la popolazione di Torino o Bologna.

C' è uno e un solo aeroporto che danneggia Malpensa.

Assolutamente tolto il quale si riverserebbe una proficua quota di traffico per il quale ci sarebbe spazio sia per Aegean che per U2...
 
Certo.


Giuseppe Bonomi (Varese, 8 giugno 1958) è un dirigente d'azienda italiano.

Laureato in giurisprudenza, nel 1991 è vicepretore onorario presso la Pretura circondariale di Varese. Nel 1993 inizia la sua attività politica come assessore all'urbanistica nel comune di Varese, in quota Lega Nord. Nel 1994 è eletto deputato nel collegio di Sesto Calende. Nello stesso anno entra a far parte del consiglio di amministrazione della società SEA, che si occupa della gestione degli aeroporti milanesi di Linate e Malpensa.

Due anni più tardi ricopre il ruolo di assessore ai lavori pubblici nel comune di Milano nella giunta guidata dal sindaco Marco Formentini. Dal 1997 al 1999 è presidente della SEA nel periodo dell'avvio dell'hub intercontinentale, il cui progetto aveva il nome di "Malpensa 2000".

Dal 2003 al 2004 è presidente della compagnia aerea Alitalia. Durante lo svolgimento dell'incarico entra più volte in conflitto con l'amministratore delegato Francesco Mengozzi.

Dal 2004 è presidente della compagnia aerea Eurofly, specializzata nel settore dei voli charter. Per l'anno fiscale 2006 ha dichiarato 488 milioni di euro. Fino al 2006 è stato anche consigliere di amministrazione della società ANAS.

A fine 2006 lascia l'Eurofly, quando il sindaco di Milano Letizia Moratti lo riporta a guidare la società Sea, dove ricopre il doppio ruolo di presidente e amministratore delegato. Il doppio stipendio (totale 650 mila euro l’anno) è stato contestato dalla Corte dei Conti perché sopra il tetto previsto dalla legge.



http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Bonomi
 
Malpensa non è più hub perché:
  1. lo era di Alitalia, vettore scalcagnato
  2. non vengono riepattate le norme di limitazione di Linate (attualmente per favorire Alitalia)

direi soprattutto la 2), perchè se le regole fossero state rispettate anche la scalcagnata alitalia non se ne sarebbe mai andata.