Secondo me il management di LH precedente all'addio del vecchio CEO Mayrhuber ha toppato abbastanza clamorosamente in diversi campi.
Per iniziare, il processo di espansione è scappato loro di mano, un fatto abbastanza classico nella storia dei merger: per esempio non mi riesco a spiegare come abbiano fatto a sborsare almeno 223 milioni di £ per il 50% + 1 di BMI da Bishop (e poi hanno pagato anche per prendere il resto).
O non mi spiego l'incredibile ritardo per tirare fuori un prodotto irrinunciabile come una poltrona lie-flat, per poi arrivare a quella "cosa" che hanno ora.
Lufthansa Italia è un altro esempio di come questo management mi sia sembrato, spesso, un po' sperduto. Una start-up senza un piano preciso, che un giorno insegue i viaggiatori d'affari e l'altro i vacanzieri, che manda per un anno e mezzo personale in trasferta da Monaco e Francoforte, che ci mette un anno e mezzo per fare code shares sui pochi voli LR offerti da Star Alliance a Malpensa, che fa un marketing raffazzonato, accavallandosi con quello di Lufthansa Mainline senza riuscire a distinguersi. E non dimentichiamo nemmeno la telenovela del COA.
Insomma, secondo me i politici italiani hanno fatto la loro, Alitalia e U2 hanno giocato alla grande le loro carte, ma LHI non è mai stata messa in condizione di vincere dal suo stesso management.