Effettivamente la creazione di SWISS avvenne esattamente 10 anni fa mediante il cambiamento di nome a Crossair e con una flotta (esagerata) composta da oltre 140 apparecchi (somma di Swissair e Crossair). C'era stata anche una determinante iniezione di soldi da parte della Confederazione, operazione che, oggi, non sarebbe più possibile senza il consenso del Parlamento. L'inizio era stato difficile anche per la crisi del dopo 11 settembre. Fin dall'inizio ci furono contatti con Lufthansa ma ci fu anche un'infelice adesione a OneWorld. L'uscita dal gruppo capeggiato da BA è stato determinato dall'ingresso, a tappe, nel Konzern DLH con il permesso (condizionato) delle autorità federali (mantenimento del nome, gestione autonoma, rete universale, sede a Basilea). Un matrimonio di successo che ha consentito di generare guadagni miliardari. I risultati finanziari hanno permesso, per es., di acquistare (invece del leasing) 5 A330-300, 2 A321, 2 A320, 30 Bombardier CS100 e di acquistare Edelweiss.
La situazione di AUA è sempre stata diversa. L'Austria attuale è un Paese molto giovane, nato solo nel 1955. E anche AUA è nata quando esistevano già reti di compagnie europee molto affermate. A differenza si Swissair (compagnia assolutamente e fra le rare private) AUA era poi inserita nella rigida distribuzione politica: aziende "nere" o "rosse". Vista dalla Svizzera la politica/gestione aziendale di Austrian appariva decisamente difensiva. Ora la situazione di AUA è quella che è. Occorrerà vedere su cosa punterà (tipo di rete e/o flotta) il vertice del gruppo LH se veramente deciderà per una "rifondazione".