lo sapevate?
- Autore Discussione airblue
- Data d'inizio
14% af e 4% az... l'unico apporto "di peso" che può essere utile (appendendo come ho fatto io ora ad un muro le varie torte dei vettori lo si vede subito ad occhio) è che af è debole sull'est az più forte. stop il resto sono quasi uguali
in compenso i due vettori hanno in comune la cultura aziendale: lavorare il meno possibile. air france vive solo perchè ha due vantaggi che az non ha: uno è quella cosa che si chiama monsieur le president le generale charles de gaulle e l'altro il governo che mette a tacere tutti (aeroporti secondari, autorità per la concorrenza, airbus)
Credevo fosse Roma
...... o al limite Londra. Ma Parigi si difende molto bene.
AF sta puntando molto su Cina e Giappone, vuole diventare la compagnia "plus asiatique d'Europe" (cit. giornale di bordo AF
)Anche AZ lo vorrebbe ...
Molto interessanti anche gli altri dati.
invece io credo che vengano dette delle grandi verità, ma con toni coloriti per meglio accentuarne certi aspetti.
E nel caso sopra riportato non si parla di voglia di lavorare dei singoli, che sicuramente c'è, ma di cultura aziendale, che è un tema ben diverso.
easyJet non è veramente assolutista riguardo ai costi.
Pensa ai suoi 319: se li è fatti fare apposta con due overwing exit per lato e ci mette 155 sedili, obbligandosi ad avere un A/V in più per soli 5 posti, che appunto sono occupati solo quando il LF supera il 97%.
Non sono convinto che "fare tutto" significhi necessariamente fare male. L' appetibilità delle tratte extraeuropee è molto diversa per i vari vettori, perciò l' Australia fa fare soldi a BA e li farebbe perdere ad AF, Niamey va bene per AF, ma non a LH, Santiago ad IB ma non a SK.
Dipende da fattori storici, dal peso dell' etnico che a questi è legato e dagli affari che a tutto ciò vanno a rimorchio. Ognuno vola verso il suo ex impero, quindi dall' Italia al massimo ci sono tanti voli per l' Albania e ad Addis pensa Ethiopian. Lufthansa si specializza in quello in cui non si specializzano gli altri e ha meno destinazioni elettive, perciò ha fatto sì che Star fosse un gruppo ampio ed eterogeneo, mentre Oneworld in pratica mette le ex colonie britanniche dove i bianchi ancora comandano insieme con l' ex impero spagnolo.
Alitalia e l' Italia hanno un po' di etnico verso Buenos Aires, Caracas e Toronto, qualche peso ce l' ha pure a Broccolino-JFK. Per l' Australia e il Sudafrica è ormai evaporato, per il resto non abbiamo destinazioni elettive "antiche", ma non mi stupisco che per Timisoara o Tirana l' hub ormai sia Malpensa. I voli intercontinentali italiani dovrebbero soddisfare innanzitutto la domanda da e per l' Italia, come succede con il Giappone. Purtroppo la nostra scassata compagnia di bandiera è un colabrodo che perde tutto il nordest e gran parte delle destinazioni interessanti, riducendosi a fare di Malpensa un hub per gli itinerari India & Medio Oriente-Nordamerica, Russia-Brasile o Buenos Aires-Tel Aviv. Quelli in cui un hub o l' altro è uguale, che sia Malpensa, Fiumicino o Francoforte. Per questo tipo di business o offri un servizio migliore, ma "magna o nun magna" non è Singapore, o ti fai pagare poco. Notate che questi itinerari long-long hanno delle fasce orarie di partenza e arrivo obbligate, quindi tante frequenza nella giornata sono impossibili e AZ non soffre perché magari ha un solo volo al giorno. Itinerari più sofisticati però le sfuggono, insieme ai loro lucrosi pax.
Pensa ai suoi 319: se li è fatti fare apposta con due overwing exit per lato e ci mette 155 sedili, obbligandosi ad avere un A/V in più per soli 5 posti, che appunto sono occupati solo quando il LF supera il 97%.
Non sono convinto che "fare tutto" significhi necessariamente fare male. L' appetibilità delle tratte extraeuropee è molto diversa per i vari vettori, perciò l' Australia fa fare soldi a BA e li farebbe perdere ad AF, Niamey va bene per AF, ma non a LH, Santiago ad IB ma non a SK.
Dipende da fattori storici, dal peso dell' etnico che a questi è legato e dagli affari che a tutto ciò vanno a rimorchio. Ognuno vola verso il suo ex impero, quindi dall' Italia al massimo ci sono tanti voli per l' Albania e ad Addis pensa Ethiopian. Lufthansa si specializza in quello in cui non si specializzano gli altri e ha meno destinazioni elettive, perciò ha fatto sì che Star fosse un gruppo ampio ed eterogeneo, mentre Oneworld in pratica mette le ex colonie britanniche dove i bianchi ancora comandano insieme con l' ex impero spagnolo.
Alitalia e l' Italia hanno un po' di etnico verso Buenos Aires, Caracas e Toronto, qualche peso ce l' ha pure a Broccolino-JFK. Per l' Australia e il Sudafrica è ormai evaporato, per il resto non abbiamo destinazioni elettive "antiche", ma non mi stupisco che per Timisoara o Tirana l' hub ormai sia Malpensa. I voli intercontinentali italiani dovrebbero soddisfare innanzitutto la domanda da e per l' Italia, come succede con il Giappone. Purtroppo la nostra scassata compagnia di bandiera è un colabrodo che perde tutto il nordest e gran parte delle destinazioni interessanti, riducendosi a fare di Malpensa un hub per gli itinerari India & Medio Oriente-Nordamerica, Russia-Brasile o Buenos Aires-Tel Aviv. Quelli in cui un hub o l' altro è uguale, che sia Malpensa, Fiumicino o Francoforte. Per questo tipo di business o offri un servizio migliore, ma "magna o nun magna" non è Singapore, o ti fai pagare poco. Notate che questi itinerari long-long hanno delle fasce orarie di partenza e arrivo obbligate, quindi tante frequenza nella giornata sono impossibili e AZ non soffre perché magari ha un solo volo al giorno. Itinerari più sofisticati però le sfuggono, insieme ai loro lucrosi pax.