Livingston: via libera alla RT di Riccardo Toto


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siete in due a scrivere?

Funny!

ripeto -brevemente, per non andare OT- che secondo me Ryanair contrasta con il principio della liberalita' nella misura in cui crea effetti distortivi sul mercato avendo una marea di contributi da aeroporti, senza i quali non sarebbe quella che e'. Volare a €1 con lo zaino in spalla non e' un diritto dei ryanaieristi, non e' competizione, ma una distorsione del mercato. E' sbagliato, secondo la mia opinione personale.

RT srl mi sembra di capire stia investendo capitali propri e non credo che il business plan sia fondato su contributi di €6 a passeggero da SEA su MXP: poi forse mi sbaglio, ma da quanto postato non sembra.

ecco perche' preferisco un imprenditore vero che non una societa' che campa con i miei contributi pubblici e che ha rovinato in buona parte il mercato aereonautico italiano: perche' Ryanair ha creato competizione, e' vero, ma a quali condizioni?

detto questo, siccome il thread non e' Ryanair vs. RT srl (Analysis of two business models), passo e chiudo anche se possiamo aprire un nuovo thread specifico sugli effetti che il modello Ryanair ha creato nel mercato aereonautico italiano negli ultimi 15 anni, senza bisogno di urlare o insultarci, ma solo con lo scopo di ragionare insieme :-)
 
Ma riguardo al modello di businnes proposto da RT che ne dite?
Secondo me è troppo complicato, gli italiani che inevitabilmente saranno fra i suoi clienti d'elezione non sono così orientati all'uso della carta di credito per poter valutare ed usare servizi on demand di quel tipo. A maggior ragione una clientela che si rivolge ad un pacchetto all-inclusive.
 
Premesso che mi farebbe molto piacere, penso come a tanti altri Forumisti , che l'avventura RT avesse un buon fine, purtroppo molti punti mi sembrano fragili:

- il periodo, di grande difficoltà generale;
- il periodo del trasporto aereo mondiale , con segnali ancora nuovamente pessimi (AA, Thomas Cook, Air Canada);
- il periodo del t.a. "nostrano" con le difficoltà che tutti conoscono;
- aggiungo un pò di confusione "progettuale" con idee da linea mischiate a quelle da charter....

Non so dove andrà a cercare i Clienti la RT , ma 4 AirBus di MR sono difficili da riempire e costano parecchio.
Comunque in bocca al lupo e speriamo non sia un avventura a non lieto fine!
 
Ma riguardo al modello di businnes proposto da RT che ne dite?
Secondo me è troppo complicato, gli italiani che inevitabilmente saranno fra i suoi clienti d'elezione non sono così orientati all'uso della carta di credito per poter valutare ed usare servizi on demand di quel tipo. A maggior ragione una clientela che si rivolge ad un pacchetto all-inclusive.

Si aggiunga la diffidenza che gli italiani hanno sui costi occulti usando la carta...
 
leggendo l'aria fritta in fretta pi pare di copglierre il fatto che la strategia aziendale e' basata sull'IFE....geniale!!
Il modello low cost /corporate jet, poteva nascere solo qua.....
 
MODELLO DI BUSINESS - Il modello di business scelto per la nuova Livingston presenta un prodotto “charter” particolarmente innovativo, che integra sia le prerogative di un vettore aereo low-cost efficiente, sia gli elementi di un corporate jet. Un modello “tailor-made”, modellato sulle aspettative della domanda, che a questo scopo utilizzerà sofisticate piattaforme informatiche su protocollo Internet. Il driver principale sarà quello di dare al passeggero la gratificante sensazione di un volo “su misura”, per soddisfare le sue aspettative in modo semplice, efficiente e caloroso. Il passeggero potrà comunque trovare piena soddisfazione anche non scegliendo alcun servizio supplementare, qualora decidesse di privilegiare il fattore “prezzo” per un servizio di trasporto essenziale, efficiente e competitivo.
Tutti i servizi saranno offerti dalla Livingston sia sul lungo raggio sia su quello medio-corto.
Rivolgendosi al tour operator, oltre al soggiorno nel luogo di destinazione confezionato dal tour operator stesso, il cliente acquisirà il diritto di trasporto in aereo dal punto di origine alla destinazione turistica finale e viceversa, ma riceverà anche una password che gli permetterà l’accesso via Internet ad ulteriori prodotti e servizi della compagnia aerea, per ''completare'' a suo piacimento il proprio viaggio e la propria vacanza.
Livingston porrà infatti a disposizione dei propri passeggeri un’ampia gamma di servizi “unbundled” (supplementari), a propria scelta, come il trasferimento tra la propria residenza e l’aeroporto di origine e viceversa; l’assistenza durante le fasi di accettazione in aeroporto; l’accesso a sale Vip; l’imbarco preferenziale (“fast track”); la scelta del posto a bordo; la scelta opzionale dei servizi di intrattenimento; l’acquisto di una carta prepagata per l’accesso ai servizi di bordo; il tipo di pasto da consumare durante il volo; l’assistenza all’arrivo; l’auto a noleggio; gli alberghi.
Una volta salito sugli aerei Livingston, tramite un innovativo sistema di intrattenimento di bordo, al passeggero verrà data la possibilità di interfacciarsi con il personale di cabina (dotato di un monitor interattivo posto nei “galley”) ed acquistare tutti i prodotti già offerti in fase di pre-volo. In aggiunta, con un costo addizionale, potrà scegliere tutte le consuete opportunità di intrattenimento (musica, film, giochi); scegliere orari dei pasti o servizi di sveglia; ordinare il proprio pasto; chiamare l’assistenza del personale di cabina; acquistare oggetti messi nel negozio virtuale (che potranno poi essere recapitati a casa, ritirati presso l’aeroporto di arrivo al nastro ritiro bagagli o ricevuti direttamente presso la propria abitazione o anche inviarlo come regalo a chi si desidera). Gli oggetti messi in vendita saranno quelli propri di una boutique di bordo con l’aggiunta di viaggi, biglietti aerei, ricariche telefoniche, telefonini, giochi per computer, ecc).
Ulteriore elemento di novità a bordo sarà un sistema di lotteria (analogo al diffuso “Gratta e vinci”) che permetterà al passeggero di partecipare all’estrazione di pacchetti vacanza gratuiti ovvero ad altre offerte da parte del vettore o degli operatori partner della compagnia.
Infine, dal proprio sistema di intrattenimento il passeggero potrà scegliere servizi post volo quali l’assistenza all’arrivo; la macchina o il bus con autista; amenities da trovare in stanza una volta arrivati nel luogo di vacanza. Le attività di vendita offerte da Livingston si svolgeranno in stretto contatto con i tour operator.


Correva l'anno 2003...

Da Ventaglio nasce Livingston Aviation Group
M.V. Anno III - Nr 21 del 24/05/2003
Traspariva emozione in Bruno Colombo, il presidente e fondatore della Ventaglio, mentre teneva a battesimo la neonata società del gruppo.
Traspariva emozione in Bruno Colombo, il presidente e fondatore della Ventaglio, mentre il 6 maggio scorso a Milano teneva a battesimo la neonata società del gruppo:la Livingston Aviation Group.
È sempre stato il nostro grande sogno - ha detto - era da tempo che volevo dare le ali al Ventaglio. E ora ce l'abbiamo fatta. Il gruppo Ventaglio per la verità, come ha spiegato il presidente, era già nel trasporto aereo in partnership con Lauda Air. Da tempo ne parlavo con Niki Lauda di fare qualche cosa insieme - spiega Colombo -, ma Lauda non era convinto. E poi nel marzo scorso la società del grande campione della Ferrari era stata acquisita al 100% da Ventaglio.
E proprio in Lauda Air è stata collocata Livingston Aviation Group che, diversamente dalla capogruppo, dovrà occuparsi del medio-corto raggio.Una cosa comunque dovrà essere ben chiara: Livingston non sarà una normale compagnia di volo. Dovrà avere come obiettivo il piacere di volare e il piacere di far volare. Proprio come il famoso gabbiano del romanzo di Richard Bach - ha ricordato Colombo - che non volava solo per per procurarsi il cibo, ma lo faceva per raggiungere la perfezione che era la sua fonte di gioia. Come si vede, parole impegnative per una società che come ogni società deve tenere d'occhio i conti. Saranno tenuti d'occhio - ha assicurato l'amministratore delegato di Ventaglio Andrea Molinari - ma altrettanto importante sarà la comodità (sedili e spazi più ampi, addirittura maggiori di alcuni aeromobili che effettuano tratte di lungo raggio) di chi viaggerà con Livingston». Particolarmente curata, si assicura, anche la ristorazione di bordo: piatti cucinati con ingredienti selezionati e preparati solo pochi minuti prima di essere serviti. Insomma: il cliente sarà coccolato e potrà gustare e poi ricordare il trasferimento come parte integrante del piacere del viaggio.

Nell'attuale contesto del settore del trasporto aereo creare una nuova compagnia implica coraggio, ma soprattutto una strategia e un piano industriale chiari - ha aggiunto Luciano Di Fazio presidente di Lauda Air Italia Spa -. Con Lauda Air prima e con Livingston adesso, infatti, abbiamo completato l'integrazione verticale da parte di tutti i soggetti della filiera, tour operator, alberghi, aerei rete distributiva. Livingston opererà nel trasporto a medio e corto raggio con una flotta di due Airbus 321-200; mentre Lauda Air operando su lungo raggio utilizza tre Boeing 767-300. Ma i vettori del futuro in casa Ventaglio, assicurano, saranno Airbus: più versatili, più economici, e con lo stesso criterio di guidabilità il che permette di poter ridurre i tempi di addestramento dei piloti che passano da un vettore all'altro della casa Airbus.
Soddisfazione evidente di David Voskuhl di Airbus, presente ai festeggiamenti milanesi di Livingston, che ha precisato: I vettori della compagnia per la quale lavoro sono particolarmente adatti al turismo, proprio per l'economicità di gestione.

Per ampliare e migliorare il servizio Lauda Air (e quindi Livingston aviation group) è alla ricerca continua di partner sia in Italia sia all'estero. A breve potrebbe essere ufficializzato l'accordo con la Compagnia aerea Mexicana de Aviacion. Già finalizzato, invece, l'accordo con Aeroporti del Garda. Dalla prossima estate le compagnie effettueranno circa 150 rotazioni dagli aeroporti di Verona e Brescia con personalizzazioni di questi ultimi a servizio dei passeggeri delle due società aeree della Ventaglio.

A parte l'Ipad inventato nel frattempo e la lotteria copiata da Ryanair, cosa sarebbe cambiato???
 
Correva l'anno 2003...

A parte l'Ipad inventato nel frattempo e la lotteria copiata da Ryanair, cosa sarebbe cambiato???

Che mexicana ha chiuso i battenti, ed a VBS volano solo le zanzare. Detto questo, e considerato che comunque qualcosa si muoverà, attendo fiducioso di capire in che modo la macchina si rimetterà in moto in un periodo di vacche magrissime, con una congiuntura economica sfavorevole, e con troppe compagnie charter a contendersi un mercato che pare essere in contrazione.
 
Forse sopra non sono riuscito a spiegare perfettamente ciò che intendevo dire: sono solo io nella sostanza a non vedere praticamente nessuna differenza per il passeggero tra il comunicato di Colombo e quello di Riccardo, otto anni dopo?
 
Il tuo messaggio era chiarissimo: ci si gira intorno, ma la sostanza è sempre la stessa dei messaggi promozionali. E dire che alla fine sarebbe sufficiente dire "Vi portiamo a destinazione offrendovi un buon prodotto a prezzi abbordabili", senza troppe perifrasi o frasi altisonanti. Credo sia quello che cerca un passeggero.
 
Nel frattempo, queste le ultime nuove disponibili al momento sull'ex capoccia:

Poteva mancare Massimo Ferrero nello scandalo Enav-Finmeccanica?



26 Novembre 2011


Poteva mancare Massimo Ferrero nello scandalo Enav-Finmeccanica? Nelle intercettazioni dell'inchiesta dei pm romani compare per una storia minore, non penalmente rilevante ma che illumina le trame degli affari del settore aereo in Italia.

"Er Viperetta". Soprannome sibilante, eloquio vernacolare, carattere aspro, rivalità di settore che risolve scrollando le spalle in terza persona: "Il signor Ferrero dà fastidio a un sacco di gente perché è trasparente, senza protezioni e non sta tutti i giorni a grattarsi i coglioni".

Sul signor Ferrero, all'anagrafe Massimo, 60enne, produttore cinematografico, proprietario dell'Adriano e di decine di altre sale romane in virtù del fallimento Cecchi Gori - "Sono solo in affitto, non scrivete idiozie" - si dicono tante cose, non tutte buone. Se ne sventoli qualcuna, a iniziare dall'ipotesi che le paghe dei suoi lavoratori non siano proprio regolari, Ferrero recita e improvvisa un teatrino: "Venite qua, dal presidente vostro". Arrivano tre dipendenti. Mani in tasca, sorriso pieno: "Eccole le mie RSU. Rozzi e sudici, ma unici. Mi volete bene?".

Per un certo periodo, lo spregiudicato Ferrero, volò. Numero uno di Livingston, compagnia di charter specializzata in tratte caraibiche che franò unitamente ai Viaggi del Ventaglio. "M'hanno dato una sòla, la verità è questa". Mentre Riccardo Toto, il figlio di Carlo, ha rilevato la Livingston commissariata salvando i posti di lavoro e la Procura di Varese ipotizza per gli ex vertici (Ferrero compreso) reati seri, tra cui la bancarotta, le carte Finmeccanica svelano un fitto traffico telefonico tra "Viperetta" e Gigi Martini, ex presidente dell'Enav.

Obiettivo delle conversazioni, un incontro con Rocco Sabelli Ad di Alitalia e "quasi" ministro dello sviluppo economico con Mario Monti. Livingston soffre economicamente e Ferrero vuole incontrare Sabelli. Avere un accordo di Code sharing. "Ottenere un po' di lavoro e soldi da Alitalia per salvare la società" come sintetizza oggi il produttore fuori dai suoi uffici, agitando le mani in aria e accendendosi in corrispondenza di un concetto. Luglio 2010.

Martini si interessò attivamente a organizzare il summit perché dice a un terzo interlocutore: "Ferrero mi tormenta e sta come i pazzi". Il 28 Luglio 2010 alle 9,19 del mattino, Ferrero chiama Martini per l'ennesima volta. L'ex calciatore (che al Fatto giura: "sono intervenuto solo per salvare la compagnia e i miei ex colleghi piloti") lo rassicura: "Gli ho parlato di quel discorso", dice Martini a Ferrero.

E poi, riferendosi a Sabelli: "L'ho incontrato al bar e mi ha detto adesso chiamo Giuseppe Fiaschetti e concordiamo il tutto". Più Ferrero insisteva, più Martini si prestava: "Fiaschetti non lo conosco, ma so che era un consulente Alitalia. È vero, mi prodigai con Martini per aver un appuntamento con Sabelli e l'ottenni. Volevo valorizzare Livingston, farla crescere, salvarla. Aveva ragione mio padre, ognuno deve fà il mestiere suo e io con gli aerei so stato proprio uno scemo. È una storia che vorrei dimenticare, ho passato solo guai".

Dovendone parlare, comunque, Ferrero sceglie di ammettere quel che gli pare inevitabile: "Ho fatto le mosse che ritenevo giuste. Andai da Banca Intesa chiedendo se potesse finanziare la compagnia, chiesi un fido di venti milioni, cercai un compratore e mi diedi da fare". Quando gli domandi se abbia mai conosciuto Passera, Ferrero sorride: "Magari".

Ma se suggerisci (è agli atti) di come con l'ex vicepresidente di Enav Giulio Spano, Martini insinuasse che non c'era "nessuna intenzione di Ferrero investire dei soldi" che lo stesso volesse "solo un milione per vendere la società", Ferrero si scalda, dimentica la consecutio e scivola nuovamente nel romanesco: "Non ho capito esattamente cosa volete. C'ho i testimoni. Per Livingston mi sò spaccato cuore e culo e ci ho rimesso la faccia. Con il dottor Sabelli hanno parlato i miei tecnici, gli account manager, in gergo tecnico. Io me sò messo da parte e non ho capito un cazzo. Sò un poro contadino der cinema italiano, io. Non mangio caviale e disturbo. Me sò comprato a rate l'acquisizione di Cinecittà e pure lì ho preso un'altra inculata. Non so se si può scrivere".

Si ferma, riparte con voce in falsetto: "Forse dovrei dire ho preso un'altra fregatura, mi hanno buggerato, cose così". Nelle telefonate Martini rivela di come fosse sottoposto a "fortissime pressioni politiche" per aiutare Ferrero e salvare Livingston. Berlusconi? Gli ex di An? Ferrero non cede: "Non ne ho idea. Ho scritto decine di lettere alla classe politica.

Se ci sono state pressioni in mio favore, meno male. C'erano 600 famiglie che rischiavano la strada". E Martini, chi le ha presentato Martini? "Me so presentato da solo. In famiglia so tutti laziali, Gigi era stato un pilastro dello scudetto del '74. L'ho incontrato in Piazza in Lucina e gli ho detto ‘buongiorno, grande calciatore'. Ma che adesso anche chiedere aiuto è grave?".

Nella versione di "Viperetta", distinguere vero e falso è difficile. "Lasci sta'. Volevo solo vendere Livingston a esperti del settore, trovare altri tour operator, salvare l'investimento. Ci ho rimesso i soldi e mi hanno fottuto. Per me l'aereo è un teatro di posa e il viaggio è un film. Sulle poltrone ci sono coppie alla deriva, amanti, promessi sposi e grandissimi cornuti. Sarò stato sfortunato, ma ultimamente, mi capita di incontrare soprattutto quelli. Ce potrei scrive un libro".(Malcom Pagani per "Il Fatto")
Pubblicato da Oriano Mattei a 19:26
http://orianomattei.blogspot.com/2011/11/poteva-mancare-massimo-ferrero-nello.html
 
"L'aereo e' un teatro di posa ed il volo un film". Praticamente, sempre la stessa cosa dei proclami marketinghistici. Nulla di nuovo sotto il sole.
 
Il tuo messaggio era chiarissimo: ci si gira intorno, ma la sostanza è sempre la stessa dei messaggi promozionali. E dire che alla fine sarebbe sufficiente dire "Vi portiamo a destinazione offrendovi un buon prodotto a prezzi abbordabili", senza troppe perifrasi o frasi altisonanti. Credo sia quello che cerca un passeggero.
La vecchia Livingston c'era più o meno riuscita: il suo prodotto era ben posizionato e di qualità.
Questo sia sotto l'aspetto commerciale che operativo.
 
Concordo: da quello che mi ha raccontato chi l'ha usata, me ne ha sempre parlato in termini migliori di altri. A livello economico aziendale, pero', non saprei: il grosso del fatturato era con Ventaglio, non so a quali cifre (lasciando perdere il fatto che Ventaglio non pagava...)
 
Concordo: da quello che mi ha raccontato chi l'ha usata, me ne ha sempre parlato in termini migliori di altri. A livello economico aziendale, pero', non saprei: il grosso del fatturato era con Ventaglio, non so a quali cifre (lasciando perdere il fatto che Ventaglio non pagava...)
Prima che finisse dov'è finita era solida a livello industriale.
Il problema del fallimento LVG non è stato che non sapevano far girar bene gli aerei, è stato "esterno"; per me è stato un motivo in più per giustificare la nuova chance data all'azienda ed ai suoi lavoratori.
 
Il problema fondamentale e' che una grossissima fetta del fatturato era con Ventaglio. Saltata quella, sono diventati inesigibili i crediti e quindi e' morta anche LVG. Rimane da capire se i prezzi praticati a Ventaglio fossero realistici o meno per capire la solidita' industriale del vettore. Detto questo, rimango dell'idea che era meglio l'offerta per l'acquisto dei diritti di volo che il tentativo di risurrezione di Toto.
 
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