Linate e il piano Fenice


Ancora con questa storia?
Come si puo' immaginare che Linate e Malpensa, stesso azionista, stessa gestione, siano messi in concorrenza?
Non c'e' un mercato Malpensa ed un mercato Linate. C'e' un mercato Milano che compete con gli altri mercati (Roma, Monaco, Zurigo, etc).
 
LIN e MXP non sono in concorrenza ma in alternativa. Come diceva Bencini ai primi tempi in Sea, si tratta di scegliere tra risparmiare mezz'ora sul nazionale o tre ore sul medio e lungo raggio.
motivazioni alla base della scelta alquanto nobili alle quali purtroppo in Italia non siamo abituati
se fosse data a Ligresti la possibilità di fare "Milano 15" al posto della pista 36 la scelta per Malpensa sarebbe più veloce e efficace
 
Balotta è andato in pensione, e il professor Ponti (docente di Economia dei Trasporti al Politecnico di Milano) è ora sul podio di chi parla a vanvera. Ha dichiarato "Ridimensionare Linate vuol dire impedire ai milanesi e ai lombardi di sfruttare la concorrenza. Limitare l'attivita' su Linate danneggia di nuovo i viaggiatori, che non possono usufruire delle offerte di Air France o di British Airways. il che e' un ulteriore elemento di monopolio".

Comunque non c'è limite al peggio, un cxxxxxxe rappresentante dei vettori esteri ha appena dichiarato al TGR Lombardia "Ci sono città straniere che farebbero pazzie pur di avere due aeroporti come Milano" :D
 
A mio parere... ridimensionare Linate per decreto per "aiutare" la nuova AZ sarebbe esattamente come dare un'ulteriore aiuto si stato...

Adesso che AZ e il suo principale concorrente a LIN sono diventati una cosa sola ci sono i presupposti per una forte scelta...
Se AZ e AP credono veramente in MXP, allra puntino sull'aeroporto... fornendo un servizio adeguato, connessioni intercontinentali e qualita...
Possono tranquillamente spostare tutti i loro voli su MXP... lasciando ad altri... ovviamente gli slot di Linate...
Tocca al mercato decidere... non certo ad AZ/Intesa (che è un cliente dello scalo) o al governo (che per la concorrenza deve restare neutrale)
Gli aeroporti sono un monopolio naturale e come tali sono regolamentati dallo Stato. La concorrenza non esiste tra aeroporti, ma tra i servizi che questi offrono.

In sintesi l'intervento dello Stato in questo campo è legittimo.

Secondo me LIN ha delle potenzialità come aeroporto preferenziale per i voli privato assai maggiore di quella che ha per i voli commerciali.
 
Mi spiace ma non credo che il ridimensionamento di Linate tramite decreto sia lecito...
Ripeto, mi sembra più che altro un'aiuto di stato alla nuova compagnia...

Con quale diritto Intesa/AZ (soc. completamente private) possono chiedere al governo di ridemensionare un'aeroporto per poterne trarre dei vantaggi commerciali su un'altro...

Allora, alla stessa stregua, perchè non chiedono di chiudere Ciampino per non rischiare che FR "rubi" traffico leisure a FCO...

ovviamente è una provocazione... però per esempio, perchè non dedicare Linate alle low cost sullo stesso modello di Roma...

ciao
Andrea
 
se non fossero in concorrenza la cordata non ne avrebbe incitata la riduzione

sono in alternativa...o uno o l'altro

Mi sa che state dicendo la stessa cosa, ragazzi.

Sono in "concorrenza" nella misura in cui lo sviluppo di LIN danneggia quello di MXP.

Si può anche dire che ci sono attori lungimiranti che hanno intuito questa dinamica e premono per un ridimensionamento di Linate. Altri più conservatori e di vedute ristrette vogliono invece mantenere lo status quo e le nicchie di mercato che crea (non solo tra i vettori). Anche in questo senso, se vogliamo, LIN fa concorrenza a MXP (nell'arena politica), attirandosi i favori di alcuni dei decisori - si spera sempre in numero minore.
 
Mi sa che state dicendo la stessa cosa, ragazzi.

Sono in "concorrenza" nella misura in cui lo sviluppo di LIN danneggia quello di MXP.

Si può anche dire che ci sono attori lungimiranti che hanno intuito questa dinamica e premono per un ridimensionamento di Linate. Altri più conservatori e di vedute ristrette vogliono invece mantenere lo status quo e le nicchie di mercato che crea (non solo tra i vettori). Anche in questo senso, se vogliamo, LIN fa concorrenza a MXP (nell'arena politica), attirandosi i favori di alcuni dei decisori - si spera sempre in numero minore.

cercavo di spiegargli cosa voleva dire, secondo me, Boeing 747
 
Un patto Alitalia-Air France svuoterebbe lo scalo varesino, con Lufthansa il Forlanini ko

Linate e Malpensa al bivio solo uno dei due si salverà


A Milano la cordata tricolore si ritroverebbe un concorrente potentissimo
L´obiettivo di Sea è fare del suo fiore all´occhiello il quarto hub per i tedeschi


ETTORE LIVINI

La partita per il salvataggio degli aeroporti milanesi, dopo mesi di convegni, battaglie e appelli bipartisan, riparte esattamente dal via. L´odiata Air France – indicata ai tempi come il killer di Malpensa – dopo essere uscita dalla porta minaccia di rientrare adesso, con un nuovo padrino politico, dalla finestra. E l´unico successo degli enti locali lombardi, per il momento, è la prevista riconvocazione del tavolo per Milano. Con tanta carne al fuoco ma nessun impegno concreto.
Un déjà vu dell´era Prodi che lascia il fronte del Nord – malgrado l´affinità ideologica con l´esecutivo – con un pugno di mosche in mano. E con la prospettiva non proprio brillante di dover scegliere se sacrificare Linate o Malpensa.
[Le certezze ]
Le uniche certezze al momento non arrivano dalla politica ma dall´industria. La Sea, dopo l´addio di Alitalia, ha firmato un´intesa con Lufthansa, il piano Scala. L´accordo prevede che dal 2009 la compagnia tedesca posizioni sei aerei a Malpensa. Ma alcuni gruppi di studio stanno lavorando per un obiettivo più ambizioso: trasformare lo scalo bustocco, dal 2013, nel quarto hub di Francoforte, base di un network intercontinentale con diverse destinazioni alimentato dai voli locali di Air Dolomiti. L´altra buona notizia sono i dati di traffico. La voragine aperta da Alitalia (-82% il traffico sui voli della compagnia a Malpensa) è già stata riempita per un terzo grazie al boom (+34%) del traffico degli altri vettori.
[I piani di Cai ]
La cordata italiana destinata a rilevare Alitalia sta trattando in questi giorni un´alleanza internazionale con Lufthansa o Air France. Il piano Fenice, al riguardo, è chiaro. Se la scelta cadrà sui tedeschi, Malpensa sarà l´aeroporto principale (ma non l´hub) della compagnia tricolore con dieci destinazioni intercontinentali destinate a diventare 13 nel 2013. La Magliana però chiederebbe di "sfrattare" i voli low cost da Busto e di ridurre Linate a base per la sola navetta Milano-Roma da gestire con più aerolinee. Se il partner sarà Parigi, Linate potrebbe operare ai livelli più o meno attuali, ma Malpensa resterebbe un deserto, con solo tre voli intercontinentali.
[La politica ]
Né Letizia Moratti, né Roberto Formigoni, né la Lega hanno potuto opporsi alla cordata italiana fortissimamente voluta da Silvio Berlusconi. Su questo fronte non si può tornare indietro. L´unica strada è provare a limitare i danni e salvare Malpensa sganciandola da Alitalia. Via Bellerio, nei giorni scorsi, ha provato a mettersi di traverso. Ma i nodi politici sul tavolo, tra cui il federalismo fiscale, hanno convinto il Carroccio a evitare rotture. In cambio di cosa? Per ora di una serie di impegni verbali. Che il tavolo per Milano dovrebbe trasformare in accordi vincolanti che consentano alla Sea di finalizzare le sue intese con Lufthansa, l´unica vera carta in mano in questo momento. I punti sono tre: una rinegoziazione degli accordi bilaterali che aprano la possibilità di istituire le nuove rotte intercontinentali da Milano; l´allungamento della convenzione di gestione con l´Enac (scade nel 2041); la concessione di alcune aree demaniali adiacenti alla Malpensa appena dismesse dalla Difesa.
[I problemi ]
Se Lufthansa sposerà Alitalia (ma cosa farà in tal caso Fiumicino?) la strada dovrebbe essere in discesa. E anche la causa da 1,25 miliardi della Sea contro la Magliana per l´addio alla Malpensa potrebbe finire in naftalina. Un successo di Air France aprirebbe invece diverse incognite. Parigi si era già messa di traverso al rinnovo degli accordi bilaterali. E il vettore tedesco a Milano, a quel punto, diventerebbe un problema anche per la cordata tricolore, che si ritroverebbe un concorrente con le spalle larghe posizionato proprio dove c´è il mercato più ricco del paese. La Lega e Moratti riusciranno a vincere queste resistenze?

La Repubblica - Milano

CIAO
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Alitalia/ Moratti: no preclusioni a riconfigurazione di Linate

Roma, 29 ago. (Apcom) - Il sindaco di Milano, Letizia Moratti, si è detta disponibile a una riconfigurazione al ruolo di Linate in un sistema aeroportuale lombardo armonico. Parlando a margine della conferenza stampa, il sindaco, all'indomani dei provvedimenti presi dal Consiglio dei ministri su Alitalia, ha detto: "Non ci sono preclusioni sulla possibilità di riconfigurare Linate nell'ambito di un potenziamento del sistema aeroportuale lombardo".

Per il sindaco di Milando bisogna abbandonare l'idea di una contrapposizione tra gli scali lombardi di Malpensa, Linate e quello di Fiumicino: "Sono due mercati diversi. Questa contrapposizione degli scali di Malpensa, Linate e Fiumicino non ha ragione di essere. Sono due mercati diversi, con due tipologie di passeggeri diversi. La risposta, se deve esserci una risposta, non può che essere diversificata".

La Moratti, inoltre, non ha escluso a priori la possibilità di ritirare il ricorso di Sea contro Alitalia da 1.,25 miliardi. Alla domanda ha risposto: "Vedremo."
 
Non credo che la Nuova AZ sposerà LH ma AF (è un mio parere personale ovviamente) ma sono certo che LIN terrà solo le FCO in quanto viceversa
Intesa non approverebbe ed avanzerebbe sul proprio piano.
 
Alitalia/ Moratti: Lufthansa partner, rafforzare Malpensa

Milano, 31 ago. (Apcom) - Il sindaco di Milano Letizia Moratti è felice e soddisfatta della soluzione trovata dal governo Berlusconi per salvare Alitalia: lo sostiene in un'intervista a Repubblica. Berlusconi ha trovato gli investitori per la compagnia e la Moratti dice che "Forse bastava cercarli": non c'è, secondo il sindaco, una sospensione delle regole in atto ma un commissariamento con regole già usate in altre occasioni.

La Moratti nega che ci siano contatti o incroci tra gli imprenditori che hanno investito in Alitalia e l'Expo, e sostiene che "aver salvato Alitalia non basta": il fatto che il piano Fenice preveda che la compagnia operi come "point to point" e non sia più "hub carrier" "è una perdita secca per il Paese - afferma - perchè l'hub serve un maggior numero di destinazioni a costi inferiori. E' indispensabile per la competitività delle imprese e per le tasche dei cittadini che l'Italia continui ad avere un hub".

Il sindaco parla della situazione di Malpensa senza Alitalia: "Bisogna lasciare che la Sea porti fino in fondo il suo piano di sviluppo. Il governo deve liberalizzare i diritti di volo riaprendo le negoziazioni degli accordi bilaterali con i Paesi stranieri".

Sulla scelta del partner industriale per la compagnia la Moratti ha le idee chiare, e punta su Lufthansa : "Meglio se il partner - dice - lavora con lo schema multi-hub". "Alitalia è libera di scegliere il partner a lei più affine" afferma la Moratti, che ritiene più adatta la compagnia tedesca "Se l'Italia non vuole rinunciare ad avere un hub. Anche perchè ci sono solide ragioni sul fronte occupazionale".

Il sindaco nega che, con l'alleanza con Lufthansa, si rischi di perdere l'aeroporto di Linate, perchè "Sea sta lavorando con Lufthansa sull'idea di un'alleanza che non penalizzi Linate. Che poi ci possa essere una riconfigurazione di Linate all'interno di un progetto che prevede il rafforzamento di Malpensa, di questo si può parlare". Senza dimenticare che a Milano nel 2015 ci sarà l'Expo, con circa tre milioni di passeggeri in sei mesi previsti.

(Da Virgilio.it)
 
A Linate dovrà restare solo il Milano-Roma
di Claudio Borghi

Una delle specialità della vecchia politica italiana per fare ciò che gli riusciva meglio (cioè nulla) è confondere le acque, mettendo insieme problemi e situazioni che in realtà devono essere risolti separatamente in modo molto più semplice.
Uno di questi tentativi bipartisan di confusione per contrastare la politica del fare, che finalmente Berlusconi sta impostando, è il mettere insieme la questione Alitalia con il sistema aeroportuale italiano. Mettiamo bene in chiaro una cosa: Alitalia e gli aeroporti sono due cose distinte e separate. La nostra compagnia di bandiera deve funzionare bene di per sé e gli aeroporti devono essere gestiti razionalmente a prescindere da Alitalia. Ogni volta che la politica ha provato a mischiare le due cose ne sono scaturiti solo disastri. Un esempio? Le tariffe di Fiumicino sono ferme da anni perché ci si illudeva così di mettere una pezza alle inefficienze di Alitalia: il risultato è stato invece quello di attirare sull’aeroporto romano numerose compagnie low cost con conseguente aumento esponenziale della concorrenza per il nostro vettore. Un classico caso di toppa peggiore del buco. La situazione più clamorosa però riguarda i due scali milanesi di Linate e Malpensa.
Un aeroporto internazionale può funzionare solo se è “nutrito” da numerosissimi voli a corto raggio in grado di fare da imbuto per un’area sufficientemente vasta, in modo da riempire i grandi aerei delle lunghe tratte che non si possono permettere di volare semivuoti. A Milano si ha invece il paradosso che i voli a corto raggio arrivano su Linate mentre le rotte intercontinentali partono da Malpensa. Peccato però che i due aeroporti potrebbero benissimo essere in due stati diversi, non essendoci alcun serio collegamento tra i due. Appare evidente che se un viaggiatore di (ad esempio) Cagliari volesse andare a New York, non potrà mai prendere in considerazione una partenza da Malpensa dato che i suoi voli di collegamento arrivano a Linate: per questo motivo sceglierà di transitare per Roma o per qualche aeroporto estero.
Conviene quindi che si abbia il coraggio di dire che non c’è alcun dualismo Malpensa-Fiumicino, i due scali hanno perfettamente senso e si tratta di due hub naturali in grado di prosperare indipendentemente da Alitalia, il primo in virtù di una posizione geografica unica al centro del mediterraneo, il secondo in quanto al servizio di un’area fra le più ricche e attive del mondo. Basterà mantenere su Linate solo ed esclusivamente la linea diretta con Roma, trasferendo allo scalo principale tutti i voli a medio-corto raggio per far nascere in modo semplice e naturale l’hub di Malpensa (che deve però essere collegato meglio con la città). A quel punto tutte le compagnie aeree sgomiteranno per far partire i voli intercontinentali da Milano, indipendentemente da Alitalia che sarà libera di strutturarsi nel modo più efficiente. Anche le miriadi di scali minori del Nord Italia potranno coesistere mantenendo solo le rotte point-to-point che la loro utenza richiede, ma il lungo raggio si concentrerà spontaneamente su Fiumicino e Malpensa, sottraendo traffico e clienti agli aeroporti concorrenti europei.
Qualcuno si straccerà le vesti perché Linate è così comodo... è vero, è comodo, ma è comodo anche buttare per strada l’immondizia invece di fare la raccolta differenziata: adesso però la ricreazione è finita, per tutti.

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=286940&START=1&2col=
 
A Linate dovrà restare solo il Milano-Roma
di Claudio Borghi

Una delle specialità della vecchia politica italiana per fare ciò che gli riusciva meglio (cioè nulla) è confondere le acque, mettendo insieme problemi e situazioni che in realtà devono essere risolti separatamente in modo molto più semplice.
Uno di questi tentativi bipartisan di confusione per contrastare la politica del fare, che finalmente Berlusconi sta impostando, è il mettere insieme la questione Alitalia con il sistema aeroportuale italiano. Mettiamo bene in chiaro una cosa: Alitalia e gli aeroporti sono due cose distinte e separate. La nostra compagnia di bandiera deve funzionare bene di per sé e gli aeroporti devono essere gestiti razionalmente a prescindere da Alitalia. Ogni volta che la politica ha provato a mischiare le due cose ne sono scaturiti solo disastri. Un esempio? Le tariffe di Fiumicino sono ferme da anni perché ci si illudeva così di mettere una pezza alle inefficienze di Alitalia: il risultato è stato invece quello di attirare sull’aeroporto romano numerose compagnie low cost con conseguente aumento esponenziale della concorrenza per il nostro vettore. Un classico caso di toppa peggiore del buco. La situazione più clamorosa però riguarda i due scali milanesi di Linate e Malpensa.
Un aeroporto internazionale può funzionare solo se è “nutrito” da numerosissimi voli a corto raggio in grado di fare da imbuto per un’area sufficientemente vasta, in modo da riempire i grandi aerei delle lunghe tratte che non si possono permettere di volare semivuoti. A Milano si ha invece il paradosso che i voli a corto raggio arrivano su Linate mentre le rotte intercontinentali partono da Malpensa. Peccato però che i due aeroporti potrebbero benissimo essere in due stati diversi, non essendoci alcun serio collegamento tra i due. Appare evidente che se un viaggiatore di (ad esempio) Cagliari volesse andare a New York, non potrà mai prendere in considerazione una partenza da Malpensa dato che i suoi voli di collegamento arrivano a Linate: per questo motivo sceglierà di transitare per Roma o per qualche aeroporto estero.
Conviene quindi che si abbia il coraggio di dire che non c’è alcun dualismo Malpensa-Fiumicino, i due scali hanno perfettamente senso e si tratta di due hub naturali in grado di prosperare indipendentemente da Alitalia, il primo in virtù di una posizione geografica unica al centro del mediterraneo, il secondo in quanto al servizio di un’area fra le più ricche e attive del mondo. Basterà mantenere su Linate solo ed esclusivamente la linea diretta con Roma, trasferendo allo scalo principale tutti i voli a medio-corto raggio per far nascere in modo semplice e naturale l’hub di Malpensa (che deve però essere collegato meglio con la città). A quel punto tutte le compagnie aeree sgomiteranno per far partire i voli intercontinentali da Milano, indipendentemente da Alitalia che sarà libera di strutturarsi nel modo più efficiente. Anche le miriadi di scali minori del Nord Italia potranno coesistere mantenendo solo le rotte point-to-point che la loro utenza richiede, ma il lungo raggio si concentrerà spontaneamente su Fiumicino e Malpensa, sottraendo traffico e clienti agli aeroporti concorrenti europei.
Qualcuno si straccerà le vesti perché Linate è così comodo... è vero, è comodo, ma è comodo anche buttare per strada l’immondizia invece di fare la raccolta differenziata: adesso però la ricreazione è finita, per tutti.

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=286940&START=1&2col=

Quoto in pieno, sopratutto la "ricreazione" thing :D