Ecco l'articolo di Tgfin.it:
Alitalia, Libonati si e' dimesso
Al suo posto il Tesoro propone Prato
Il presidente dell'Alitalia Berardino Libonati si è dimesso dall'incarico nella compagnia. Lo rende noto un comunicato dell'azienda nel quale il dimissionario motiva la decisione "dopo aver rammentato di aver accettato l'incarico in stretta correlazione alla procedura di vendita promossa dall'azionista di maggioranza della compagnia". Il Tesoro rende noto che proporrà al suo posto Maurizio Prato con deleghe di gestione.
Dopo le dimissioni a sorpresa di Libonati che, come scritto dall'azienda, "rientrava fra gli amministratori indipendenti e non era esecutivo, in quanto non gli erano state conferite deleghe gestionali", mercoledì si riunisce il cda dell'azienda nel quale è prevista la ratifica della nomina di Prato.
Il governo, inoltre, indicando il presidente e ad di Fintecna, conferma "la decisione di cedere il controllo della società" ed attribuisce alla "nuova alta direzione di Alitalia'' il compito di individuare tempestivamente soggetti industriali e finanziari disponibili ad acquisire il controllo della società. In pià, sarà la stessa compagnia a individuare le modalità tecniche di cessione che il Tesoro di impegna a valutare "con piena disponibilità".
I possibili acquirenti, spiega ancora la nota del ministero dell'Economia, dovranno "impegnarsi a promuovere il risanamento, lo sviluppo e il rilancio di Alitalia, tenendo conto dei profili di interesse generale ritenuti imprescindibili da parte del Governo in un'ottica di continuità e adeguatezza del servizio di trasporto aereo in Italia".
Il cda di mercoledì prevede anche il via libera alle linee guide di un piano industriale di transizione. Fintecna, secondo quanto riferito dall'agenzia Ansa, entrerebbe nell'aumento di capitale. Il piano redatto dal manager Giancarlo Schisano non sarebbe di sola sopravvivenza in attesa della vendita, ma intenderebbe anche ridare fiato alla compagnia e alla sua capacità di stare sul mercato. Tra i punti, il riequilibrio delle basi aeroportuali alleggerendo l'impegno su Malpensa, il superamento del vecchio concetto di rete con un ridisegno del network intercontinentale e soprattutto internazionale, puntando tra l'altro ad un poin-to-point di ambito europeo, sul modello ad esempio dei vettori low cost. Misure che consentirebbero un taglio dei costi: la sola operazione su Malpensa avrebbe un peso di circa 250 milioni di euro, un terzo della liquidita' in cassa.
Prato, un manager pubblico 'targato' Iri
Maurizio Prato, proposto dal Tesoro alla guida della compagnia Alitalia, ha maturato competenze professionali nelle partecipazioni statali della galassia Iri. Fino a oggi presidente e ad di Fintecna e presidente di Grandi Stazioni è stato membro del cda di Stet durante la gestione Agnes e Pascale e successivamente, sotto quella di Rossi e Tommaso di Vignano. Prato, ex ufficiale della Guardia di Finanza, nato a Foligno nel 1941, padre di due figli, ha ricoperto diversi incarichi ai vertici di società pubbliche tra le quali: Italstat, Sifa (Iri), Autostrade (in qualità di vicepresidente) e Autostrade International (in qualita' di amministratore delegato). E' stato consigliere di amministrazione delle principali aziende controllate dall'Iri: oltre a Stet, Alitalia, Finmeccanica, Fincantieri, Cofiri, Telecom. In qualità di componente del comitato esecutivo di Stet è stato ascoltato dalla commissione Telekom Serbia, nell'aprile 2004.