Le «pratiche scorrette» di Alitalia Dall’Antitrust multa di 90.000€


speedbird437

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6 Novembre 2005
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La compagnia sanzionata per non aver avvisato i passeggeri di volare su aerei presi in affitto dalla romena Carpatair. La compagnia sanzionata per non aver avvisato i passeggeri di volare su aerei presi in affitto dalla romena Carpatair.

Pensavi di aver comperato online un biglietto Alitalia, ma poi in effetti finivi per decollare con la compagnia rumena Carpatair, quella proprietaria dell’Atr 72 finito fuori pista a Fiumicino il 2 febbraio. Difficile accorgersi della differenza in quell’acquisto, perché il sito dell’ex compagnia di bandiera dava l’informazione all’utenza soltanto alla terza schermata. E con caratteri ridottissimi. Affatto visibili. Circostanza fatta notare, tramite esposti, dal Codacons e da alcuni passeggeri arrabbiati per aver visto, all’imbarco, quel velivolo con equipaggio e insegne straniere sulla fusoliera di cui non sapevano nulla. Per questo dall’Authority all’Antitrust è arrivata la multa ad Alitalia. Multa peraltro giunta con forte sconto ma solo in considerazione dei conti in picchiata dell’azienda condotta dai «capitani coraggiosi»: dai 90 mila euro iniziali la cifra è scesa a 45 mila per via «della situazione economica particolarmente negativa della società – si legge nel dispositivo della sanzione - e della necessità di ricapitalizzazione della stessa dovuta alle perdite registrate negli ultimi tre esercizi».

«PRATICA SCORRETTA» - La «pratica scorretta» delle schermate online affatto chiare è andata avanti dal 25 marzo 2012 e almeno fino al 18 marzo 2013 «nella forma contestata dal Codacons». E nonostante le modifiche intervenute «risulta tuttora in essere», almeno secondo gli accertamenti svolti dall’Autorità proprio all’indomani del «fuori pista» a Fiumicino. L’Antitrust parla di «mancata e inadeguata informazione circa una caratteristica essenziale del servizio, quale l’identità del vettore che effettua il collegamento». Circostanza non da poco, visto che sulle rotte Carpatair, stando a un dossier di Anpac (il sindacato piloti) si sono verificati altri incidenti oltre a quello al Leonardo da Vinci - i feriti furono 17, fortunatamente non gravi - su cui è in corso un’inchiesta della Procura di Civitavecchia. Depressurizzazioni improvvise, perdite di carburante, allarmi-incendio. Passeggeri preoccupati, se non impauriti. E piloti furibondi- oltre che per la prassi commerciale scorretta segnalata dallo stesso sindacato - anche per l’utilizzo di forza lavoro straniera mentre buona parte di loro è in cassa integrazione.

LA DIFESA ALITALIA - Alitalia peraltro, nella memoria difensiva, ha sostenuto che il « passeggero sarebbe sempre informato circa l’identità del vettore operativo, evidenziata con gli stessi caratteri delle altre informazioni». E che « solo sette passeggeri del volo Pisa-Roma del 2 febbraio 2013 coinvolti nel ben noto incidente avrebbero acquistato il proprio biglietto attraverso il canale web».

fonte: Corriere.it
 
Infatti, anche io ricordo la livrea Alitalia.

prima degli ATR però c'erano i Fokker con livrea Carpatair. In merito all'articolo, io ricordo che c'era scritto volo operato in code-sharing da Carpatair nella seconda schermata.
Però nelle ricevute di pagamento tramite mail compariva volo operato da V3. Non ho mai capito perchè non lo scrivevano per intero come nella seconda schermata.
 
L'affaire Carpatair è stata una delle scelte strategiche peggiori di AZ. Avessero ameno avuto le paxxe di chiamare le cose con il loro nome, la scelta di appaltare voli ai rumeni con 8000 cassintegrati italiani sarebbe potuta anche passare. Deglutendo faticosamente e rifugiandosi nel concetto economico che la compagnia (già in crisi), dovesse fare comunque le scelte ottimali nell'ottica di una gestione aziendale corretta.
Invece, silenziosamente ed in modo tipicamente italico, hanno pensato bene di applicare la livrea AZ agli ATR rumeni, hanno fatto il possibile perchè la voce "Carpatair" fosse spesso omessa nei vari passaggi di prenotazione o nel biglietto stampato, sostituendola con un più "innocuo" V3.
E mettendo i passeggeri di fronte alla sorpresa di trovarsi di fronte ad aereo ed equipaggio rumeni. Che per carità, non vuole certo significare inferiori, ma semplicemente che non erano quello che i passeggeri credevano di avere comprato. E con più di una ragione.
Come ho scritto all'inizio, se non avessero fatto la pagliacciata di "travestire" di nascosto Carpatar da AZ, il problema non si sarebbe probabilmente posto. Non mi pare che nessuno abbia sollevato eccezioni per operazioni analoghe effettuate ad esempio da Darwin, ovviamente con la propria livrea e senza mascherare nulla ai passeggeri.
Poi c'è stata la sfxga dell'incidente a complicare tutto, con una successiva gestione a livello mediatico assurda.
Partendo dalla PR che incolpava il vento, fino alle esternazioni TV di Schisano che dichiarava a fronte alta che non c'è niente di più italiano di un aereo rumeno, con equipaggio rumeno, purchè con il tricolore dipinto sulla coda.
Non ci sarà mai conferma, ma secondo me con questa operazione AZ ha perso tanti clienti, tanti soldi e parte della residua rispettabilità che le rimaneva.
 
L'affaire Carpatair è stata una delle scelte strategiche peggiori di AZ. Avessero ameno avuto le paxxe di chiamare le cose con il loro nome, la scelta di appaltare voli ai rumeni con 8000 cassintegrati italiani sarebbe potuta anche passare. Deglutendo faticosamente e rifugiandosi nel concetto economico che la compagnia (già in crisi), dovesse fare comunque le scelte ottimali nell'ottica di una gestione aziendale corretta.
Invece, silenziosamente ed in modo tipicamente italico, hanno pensato bene di applicare la livrea AZ agli ATR rumeni, hanno fatto il possibile perchè la voce "Carpatair" fosse spesso omessa nei vari passaggi di prenotazione o nel biglietto stampato, sostituendola con un più "innocuo" V3.
E mettendo i passeggeri di fronte alla sorpresa di trovarsi di fronte ad aereo ed equipaggio rumeni. Che per carità, non vuole certo significare inferiori, ma semplicemente che non erano quello che i passeggeri credevano di avere comprato. E con più di una ragione.
Come ho scritto all'inizio, se non avessero fatto la pagliacciata di "travestire" di nascosto Carpatar da AZ, il problema non si sarebbe probabilmente posto. Non mi pare che nessuno abbia sollevato eccezioni per operazioni analoghe effettuate ad esempio da Darwin, ovviamente con la propria livrea e senza mascherare nulla ai passeggeri.
Poi c'è stata la sfxga dell'incidente a complicare tutto, con una successiva gestione a livello mediatico assurda.
Partendo dalla PR che incolpava il vento, fino alle esternazioni TV di Schisano che dichiarava a fronte alta che non c'è niente di più italiano di un aereo rumeno, con equipaggio rumeno, purchè con il tricolore dipinto sulla coda.
Non ci sarà mai conferma, ma secondo me con questa operazione AZ ha perso tanti clienti, tanti soldi e parte della residua rispettabilità che le rimaneva.

Condivido tutto, non sono convinto solo dall'ultima frase. Il danno era già fatto dalla gestione strategia sviluppo e network; l'affair carpatair cambio' poco o nulla.
 
Condivido tutto, non sono convinto solo dall'ultima frase. Il danno era già fatto dalla gestione strategia sviluppo e network; l'affair carpatair cambio' poco o nulla.
Sicuramente non sarà determinante per il futuro di AZ, ma al cliente medio (quello che legge i giornali...) l'insieme non ha fatto un bell'effetto. I rumeni, l'aereo a elica, l'incidente di FCO, i dirottamenti di BLQ causa nebbia, sono tutti fattori che nella persona non informata hanno dato l'impressione che AZ svendesse sull'altare dei conti anche l'ultima dote che gli era stata sempre riconosciuta: la sicurezza. Impressione rafforzata dal rapido dietrofront seguito all'evento di FCO. Nemmeno ai tempi di Conca di Crezzo si era scelto di dismettere tutta la flotta ATR, qui è bastato molto meno. Incoerente fino in fondo.
Se in AZ avessero ordinato 3 EMB75 in meno e 5 ATR 72-600 in più, richiamando personale italiano dalla CIG e pubblicizzando debitamente il tutto, avrebbero probabilmente fatto un buon affare, anche a prescindere dall'incidente.
 
Chissà se il cliente medio, quello che legge i giornali, si è mai accorto che le foto negli articoli su AZ mostrano quasi sempre md11, md80 o finanche i 747...
(Qui ci andrebbe una faccina che ride, ma dal cell non riesco!).
 
Sicuramente non sarà determinante per il futuro di AZ, ma al cliente medio (quello che legge i giornali...) l'insieme non ha fatto un bell'effetto. I rumeni, l'aereo a elica, l'incidente di FCO, i dirottamenti di BLQ causa nebbia, sono tutti fattori che nella persona non informata hanno dato l'impressione che AZ svendesse sull'altare dei conti anche l'ultima dote che gli era stata sempre riconosciuta: la sicurezza. Impressione rafforzata dal rapido dietrofront seguito all'evento di FCO. Nemmeno ai tempi di Conca di Crezzo si era scelto di dismettere tutta la flotta ATR, qui è bastato molto meno. Incoerente fino in fondo.
Se in AZ avessero ordinato 3 EMB75 in meno e 5 ATR 72-600 in più, richiamando personale italiano dalla CIG e pubblicizzando debitamente il tutto, avrebbero probabilmente fatto un buon affare, anche a prescindere dall'incidente.

Concordo di nuovo su tutto, ma pax che dall'incidente carpalitalia abbiano deciso di non volare più AZ secondo me sono quasi zero.
 
Ot
Quindi se sono disoccupato, senza una lira e la polizia mi becca ai 300 kmH in autostrada, mi scontano la multa perché i miei conti sono disastrati??
 
Ot
Quindi se sono disoccupato, senza una lira e la polizia mi becca ai 300 kmH in autostrada, mi scontano la multa perché i miei conti sono disastrati??

No, perchè tu sei figlio di NN e quella è AZ.

Ma "no" soprattutto perchè quella multata è, appunto, una pratica commerciale scorretta, mentre se vai a 300kmh in autostrada sei un pazzo oltre che un pericolo pubblico.