La compagnia sanzionata per non aver avvisato i passeggeri di volare su aerei presi in affitto dalla romena Carpatair. La compagnia sanzionata per non aver avvisato i passeggeri di volare su aerei presi in affitto dalla romena Carpatair.
Pensavi di aver comperato online un biglietto Alitalia, ma poi in effetti finivi per decollare con la compagnia rumena Carpatair, quella proprietaria dell’Atr 72 finito fuori pista a Fiumicino il 2 febbraio. Difficile accorgersi della differenza in quell’acquisto, perché il sito dell’ex compagnia di bandiera dava l’informazione all’utenza soltanto alla terza schermata. E con caratteri ridottissimi. Affatto visibili. Circostanza fatta notare, tramite esposti, dal Codacons e da alcuni passeggeri arrabbiati per aver visto, all’imbarco, quel velivolo con equipaggio e insegne straniere sulla fusoliera di cui non sapevano nulla. Per questo dall’Authority all’Antitrust è arrivata la multa ad Alitalia. Multa peraltro giunta con forte sconto ma solo in considerazione dei conti in picchiata dell’azienda condotta dai «capitani coraggiosi»: dai 90 mila euro iniziali la cifra è scesa a 45 mila per via «della situazione economica particolarmente negativa della società – si legge nel dispositivo della sanzione - e della necessità di ricapitalizzazione della stessa dovuta alle perdite registrate negli ultimi tre esercizi».
«PRATICA SCORRETTA» - La «pratica scorretta» delle schermate online affatto chiare è andata avanti dal 25 marzo 2012 e almeno fino al 18 marzo 2013 «nella forma contestata dal Codacons». E nonostante le modifiche intervenute «risulta tuttora in essere», almeno secondo gli accertamenti svolti dall’Autorità proprio all’indomani del «fuori pista» a Fiumicino. L’Antitrust parla di «mancata e inadeguata informazione circa una caratteristica essenziale del servizio, quale l’identità del vettore che effettua il collegamento». Circostanza non da poco, visto che sulle rotte Carpatair, stando a un dossier di Anpac (il sindacato piloti) si sono verificati altri incidenti oltre a quello al Leonardo da Vinci - i feriti furono 17, fortunatamente non gravi - su cui è in corso un’inchiesta della Procura di Civitavecchia. Depressurizzazioni improvvise, perdite di carburante, allarmi-incendio. Passeggeri preoccupati, se non impauriti. E piloti furibondi- oltre che per la prassi commerciale scorretta segnalata dallo stesso sindacato - anche per l’utilizzo di forza lavoro straniera mentre buona parte di loro è in cassa integrazione.
LA DIFESA ALITALIA - Alitalia peraltro, nella memoria difensiva, ha sostenuto che il « passeggero sarebbe sempre informato circa l’identità del vettore operativo, evidenziata con gli stessi caratteri delle altre informazioni». E che « solo sette passeggeri del volo Pisa-Roma del 2 febbraio 2013 coinvolti nel ben noto incidente avrebbero acquistato il proprio biglietto attraverso il canale web».
fonte: Corriere.it
Pensavi di aver comperato online un biglietto Alitalia, ma poi in effetti finivi per decollare con la compagnia rumena Carpatair, quella proprietaria dell’Atr 72 finito fuori pista a Fiumicino il 2 febbraio. Difficile accorgersi della differenza in quell’acquisto, perché il sito dell’ex compagnia di bandiera dava l’informazione all’utenza soltanto alla terza schermata. E con caratteri ridottissimi. Affatto visibili. Circostanza fatta notare, tramite esposti, dal Codacons e da alcuni passeggeri arrabbiati per aver visto, all’imbarco, quel velivolo con equipaggio e insegne straniere sulla fusoliera di cui non sapevano nulla. Per questo dall’Authority all’Antitrust è arrivata la multa ad Alitalia. Multa peraltro giunta con forte sconto ma solo in considerazione dei conti in picchiata dell’azienda condotta dai «capitani coraggiosi»: dai 90 mila euro iniziali la cifra è scesa a 45 mila per via «della situazione economica particolarmente negativa della società – si legge nel dispositivo della sanzione - e della necessità di ricapitalizzazione della stessa dovuta alle perdite registrate negli ultimi tre esercizi».
«PRATICA SCORRETTA» - La «pratica scorretta» delle schermate online affatto chiare è andata avanti dal 25 marzo 2012 e almeno fino al 18 marzo 2013 «nella forma contestata dal Codacons». E nonostante le modifiche intervenute «risulta tuttora in essere», almeno secondo gli accertamenti svolti dall’Autorità proprio all’indomani del «fuori pista» a Fiumicino. L’Antitrust parla di «mancata e inadeguata informazione circa una caratteristica essenziale del servizio, quale l’identità del vettore che effettua il collegamento». Circostanza non da poco, visto che sulle rotte Carpatair, stando a un dossier di Anpac (il sindacato piloti) si sono verificati altri incidenti oltre a quello al Leonardo da Vinci - i feriti furono 17, fortunatamente non gravi - su cui è in corso un’inchiesta della Procura di Civitavecchia. Depressurizzazioni improvvise, perdite di carburante, allarmi-incendio. Passeggeri preoccupati, se non impauriti. E piloti furibondi- oltre che per la prassi commerciale scorretta segnalata dallo stesso sindacato - anche per l’utilizzo di forza lavoro straniera mentre buona parte di loro è in cassa integrazione.
LA DIFESA ALITALIA - Alitalia peraltro, nella memoria difensiva, ha sostenuto che il « passeggero sarebbe sempre informato circa l’identità del vettore operativo, evidenziata con gli stessi caratteri delle altre informazioni». E che « solo sette passeggeri del volo Pisa-Roma del 2 febbraio 2013 coinvolti nel ben noto incidente avrebbero acquistato il proprio biglietto attraverso il canale web».
fonte: Corriere.it