AEROPORTO L'AQUILA: XPRESS CHIEDE SOLDI PUBBLICI
PER ''SCONTARE'' I BIGLIETTI, MA NON ERA PRIVATO?
di Alberto Orsini
L’AQUILA - “Con un co-finanziamento regionale è possibile coprire parte dei costi e vendere i biglietti, per i voli di collegamento nazionali, a prezzi ridotti per i residenti”.
È già pronta, sulla carta, la contromossa al miserrimo risultato di vendita dei biglietti aerei L’Aquila-Milano, anticipato ieri da AbruzzoWeb, da parte di Giuseppe Musarella, amministratore della società calabrese Xpress che ha in gestione l’Aeroporto dell’Aquila, impianto che tenta una spericolata metamorfosi da scalo di protezione civile al volo commerciale.
La Xpress chiede in sostanza che l’ente pubblico acquisti biglietti a prezzo pieno (altissime e contestate le tariffe del vettore che ha messo in piedi il servizio di trasporto estivo, la TwinJet) per poter poi rivendere i tagliandi a costi contenuti e abbordabili ai residenti che abbiano voglia di una gita a Milano oppure in Sardegna e Sicilia, nuove tappe ipotizzate.
“La Regione ha appena concesso un finanziamento di 9 milioni di euro all’aeroporto di Pescara lasciando fuori L’Aquila”, fa notare Musarella. Ma la Regione Abruzzo è azionista di maggioranza della società che gestisce lo scalo di Pescara, la Saga, e di qui a pochi mesi ne assumerà quasi totalmente il controllo pagando da sola la ricapitalizzazione della Spa, trasformandolo in aeroporto sostanzialmente pubblico.
Da palazzo Silone è sempre emersa la volontà ferrea di puntare su un solo aeroporto pubblico, quello di Pescara, che ha statistiche che appena appena gli consentono la sostenibilità economica, lasciando all’Aquila il compito di scalo di servizio, anticendio o emergenziale, perché “due aeroporti pubblici in una regione di 1,3 milioni di abitanti sono troppi”.
L’Aeroporto dell’Aquila è stato sempre malvisto o malsopportato, e accettato solo a patto che, come d’altronde promesso dal Comune capoluogo, “funzioni con investimenti esclusivamente privati”.
Lo stesso ha sempre detto il primo cittadino, Massimo Cialente, sebbene l’ente che guida abbia già stanziato 600 mila euro in 3 anni per l’avvio, altri 600 mila per lavori alle strutture, e in più fatto convogliare 2,8 milioni di euro di fondi Fas per le infrastrutture.
Ciononostante, ora si tornano a chiedere soldi pubblici, e stavolta esplicitamente per sostenere la competitività sul mercato dello scalo. “Appena si insedierà il nuovo esecutivo regionale porremo il problema dello sviluppo dell’Aeroporto dei Parchi, che va sostenuto e accompagnato”, dice Cialente.
A urne ancora aperte, difficile immaginare come andrà a finire questo tentativo. Certo l’amministrazione di Gianni Chiodi ha puntato forte sullo scalo pescarese, mentre Luciano D’Alfonso, che pescarese lo è, a questo giornale ha detto che lo scalo aquilano “lo vedo meglio per la Protezione civile”.
http://www.abruzzoweb.it/contenuti/...tare-i-biglietti-ma-non-era-privato/547009-4/