La tragedia del Cermis, il rapporto militare USA: "E' colpa nostra"


Essendo nato a Cavalese la cosa mi tocca particolarmente.

Ovviamente era tutto noto e palese. Ricordo come mi incaxxai con un amico americano (pilota) quando cercava di giustificare i piloti dicendo che "se sulle carte non era segnata la funivia non potevano farci niente" (prima scusa/insabbiamento tirata fuori al processo USA) e io che cercavo di spiegare che forse non era il caso di credere a certe cose...

La funivia è segnalata in bella evidenza sulla mia carta stradale del Trentino, costo credo 5/6.000 lire di una decina di anni fa.
Parlo di quelle carte che si comprano negli Autogrill, non di carte che devono essere utilizzate da professionisti...
 
Mi spiace che si facciano paralleli con Casalecchio, incidente in cui le cose andarono molto diversamente. Purtroppo anche qui la stampa costruì una marea di tesi fantasiose e colpevoliste di quella che fu una avaria.
 
A Casalecchio, il pilota ha fatto di tutto per portare l'aereo divenuto difficilmente controllabile fuori dal centro abitato. Ci era anche riuscito ma le perizie hanno dimostrato che nel momento in cui ha azionato il seggiolino eiettabile, la carica esplosiva ha fatto cambiare rotta all'aereo, un MB326, e purtroppo é finito contro la scuola...
Per il Cermis, i piloti americani non potevano essere giudicati in Italia in virtu' di un accordo tra tutti gli Stati Membri della NATO per il quale, se un militare di un determinato Stato commette un illecito nell'espletamento dei suoi compiti nel territorio di un altro paese NATO, dovrà essere giudicato nello Stato di appartenenza. Cosi' é successo pure con Ramstein con la nostra Aeronatica Militare.
 
A Casalecchio, il pilota ha fatto di tutto per portare l'aereo divenuto difficilmente controllabile fuori dal centro abitato. Ci era anche riuscito ma le perizie hanno dimostrato che nel momento in cui ha azionato il seggiolino eiettabile, la carica esplosiva ha fatto cambiare rotta all'aereo, un MB326, e purtroppo é finito contro la scuola...
Per il Cermis, i piloti americani non potevano essere giudicati in Italia in virtu' di un accordo tra tutti gli Stati Membri della NATO per il quale, se un militare di un determinato Stato commette un illecito nell'espletamento dei suoi compiti nel territorio di un altro paese NATO, dovrà essere giudicato nello Stato di appartenenza. Cosi' é successo pure con Ramstein con la nostra Aeronatica Militare.

esatto. ottima precisazione.
 
Riguardo le perizie di Casalecchio, che ho letto attentamente, danno un minimo valore all'ipotesi che l'eiezione sia stata la causa dell'impatto sulla scuola, anche perchè il 326 era indirizzato in direzione opposta. L'incendio e il blocco comandi di volo sono stati i fattori determinanti.
 
Comunque, qualche esempio di "se fossero stati i nostri a provocare i morti" ce lo abbiamo, anche se in episodi profondamente diversi.

I primi due che mi vengono:

- Il disastro di Casalecchio di Reno (12 ragazzi bruciati in una scuola... ma in questo caso le colpe del pilota e dei suoi responsabili sono a mio modo di vedere molto inferiori... certo, se fosse stato un eroe magari non si sarebbe buttato per portare l'aereo lontano dai centri abitati. Comunque tutti assolti in Cassazione).

- Il disastro di Ramstein (in questo "i nostri" hanno provocato moltissime vittime straniere... anche se le responsabilita' erano soprattutto degli organizzatori. E sinceramente non so nulla delle conseguenze giudiziare dell'incidente... se qualcuno ha dovuto rispondere e in che termini.).

Bisogna dire che quelli del Cermis forse sono stati piu' spacconi e irresponsabili, e hanno pagato di meno.

Prima di sparare sentenze su incidenti come quello di Casalecchio , dovresti prima andare a rivederti la storia dell' Aeronautica recente e vedere quanti Piloti sono deceduti (moltissimi su F-104) nel tentativo di portare l'aereo un una zona disabitata prima di lanciarsi.
Poi , sei mai stato dentro un velivolo che sta bruciando ?
Prova ad immaginarti li dentro e pensa a cosa avresti potuto fare.
 
Ad ogni modo l'addestramento in tempo di pace(mica tanto) e' strettamente regolato e rispettato da tutti.
Il primo cialtrone che combina un disastro e ne occulta le prove va comunque perseguito per negligenza grave ed omicidio colposo.
I morti non li riporta indietro nessuno, ma la galera per l'equipaggio ed un lautissimo risarcimento sono il minimo della pena da esigere, anche e soprattutto per chi, amricani in primis, ha sempre correttamente rispettato regole e le restrizioni anche nel nostro paese.
V.
 
Ultima modifica:
Indaco, queste sono affermazioni gravi. Attento a quello che scrivi, per favore.
Grazie

Ehi... non mi sembra di aver scritto niente di che, sinceramente non mi aspettavo questa levata di scudi generalizzata.

Potete rileggere anche voi la mia frase, per favore?

....
- Il disastro di Casalecchio di Reno (12 ragazzi bruciati in una scuola... ma in questo caso le colpe del pilota e dei suoi responsabili sono a mio modo di vedere molto inferiori... certo, se fosse stato un eroe magari non si sarebbe buttato per portare l'aereo lontano dai centri abitati. Comunque tutti assolti in Cassazione).
....

In pratica dico che in questo caso a mio modo di vedere le colpe sono molto inferiori (sapevo benissimo che era una avaria), e che sono stati assolti.

Posso aggiungere che penso che siano stati assolti giustamente.

Pero' confermo in toto il discorso sull'eroe.

E lo confermate anche voi, con i fatti che citate.

Sono d'accordissimo con Old Crow che moltissimi piloti hanno dato la vita per portare il mezzo lontano dalle zone abitate, nonostante che quei pochi secondi devono essere qualcosa al di la della immaginazione.

Questo pilota non l'ha fatto.

Ma e' da assolvere, perche' l'eroismo non e' obbligatorio.

E l'eroismo non sarebbe bastato. Avrebbe dovuto anche essere omniscente per sapere che il sedile eiettabile avrebbe modificato la rotta.

Ma anche questo fatto conferma che se non si fosse eiettato, se avesse dato la sua vita, forse quei ragazzi non sarebbero morti.

Embe'? Non possiamo pretenderlo.

Lo assolverei comunque mille volte, perche' ne' l'omniscenza ne' l'eroismo sono obbligatori.

Pero' la vostra levata di scudi mi pare eccessiva.

Ogni incidente e' una tragedia, che ha tante vittime, non solo coloro che muoiono o restano feriti ma anche chi e' stato coinvolto in qualunque modo nella catena di eventi.

Anche lui e' vittima, anche lui avra' la vita rovinata.... anche se ha fatto tutto quello che umanamente si puo' pretendere, ed e' stato solo sfortunato.

Io prego il cielo che il destino non decida che quelle piccole leggerezze che in una vita capitano mi vengano tutte perdonate, che non mi trovi mai in una situazione in cui la vita di altri dipende da quello che decido in pochi secondi e che la mia decisione sia sbagliata, come puo' capitare per le leggi della statistica.

Non succede certo solo nell'aviazione.

Siamo esseri umani e sbagliamo, gli incidenti succedono e non possiamo rinunciare a vivere per questo non uscendo piu' di casa e non salendo piu' su un mezzo o su una scala.

Questo vale soprattutto per chi ha ruoli per cui, in caso di errore, ci sono tante vite nelle tue mani. I piloti militari sono tra questi, ma non sono certi gli unici.

Un chirurgo oncologico ogni giorno si trova davanti la scelta di dover operare e rischiare che il paziente gli muoia sotto i ferri o richiudere e allora sara' la malattia a uccidere il paziente dopo pochi mesi.

Probabilmente un chiurugo nella sua carriera prendera' moltissime volte la decisione sbagliata.

Ma non lo poteva sapere prima, poteva solo rifugiarsi nello studio, nelle statistiche e nel lavoro scrupoloso.

Non possiamo certo condannare il chirurgo al primo sbaglio perche' le vite che salva sono molte di piu', perche' non troveremmo piu' nessuno che lo voglia fare e, soprattutto, perche' non sarebbe giusto.

E comunque non vale solo per chi ha mestieri belli e terribili come il pilota e il chirurgo.

Anche l'impiegato alla scrivania puo' essere preso di mira dalla sfortuna il giorno che porta in giro suo figlio in bici.... e magari passera' il resto della vita a chiedersi perche' non e' stato a casa, perche' non ha guardato meglio attraversando sulle striscie, cosi' suo figlio sarebbe ancora vivo.

Detto questo, io ho pena e non penso che siano mostri neanche i piloti del Cermis. Tutti facciamo sboronate a volte, ma la maggior parte delle volte ci viene perdonato. Forse loro e' giusto condannarli? Certamente anche loro sono vittime.
 
Ehi... non mi sembra di aver scritto niente di che, sinceramente non mi aspettavo questa levata di scudi generalizzata.

Potete rileggere anche voi la mia frase, per favore?



In pratica dico che in questo caso a mio modo di vedere le colpe sono molto inferiori (sapevo benissimo che era una avaria), e che sono stati assolti.

Posso aggiungere che penso che siano stati assolti giustamente.

Pero' confermo in toto il discorso sull'eroe.

E lo confermate anche voi, con i fatti che citate.

Sono d'accordissimo con Old Crow che moltissimi piloti hanno dato la vita per portare il mezzo lontano dalle zone abitate, nonostante che quei pochi secondi devono essere qualcosa al di la della immaginazione.

Questo pilota non l'ha fatto.

Ma e' da assolvere, perche' l'eroismo non e' obbligatorio.

E l'eroismo non sarebbe bastato. Avrebbe dovuto anche essere omniscente per sapere che il sedile eiettabile avrebbe modificato la rotta.

Ma anche questo fatto conferma che se non si fosse eiettato, se avesse dato la sua vita, forse quei ragazzi non sarebbero morti.

Embe'? Non possiamo pretenderlo.

Lo assolverei comunque mille volte, perche' ne' l'omniscenza ne' l'eroismo sono obbligatori.

Pero' la vostra levata di scudi mi pare eccessiva.

Ogni incidente e' una tragedia, che ha tante vittime, non solo coloro che muoiono o restano feriti ma anche chi e' stato coinvolto in qualunque modo nella catena di eventi.

Anche lui e' vittima, anche lui avra' la vita rovinata.... anche se ha fatto tutto quello che umanamente si puo' pretendere, ed e' stato solo sfortunato.

Io prego il cielo che il destino non decida che quelle piccole leggerezze che in una vita capitano mi vengano tutte perdonate, che non mi trovi mai in una situazione in cui la vita di altri dipende da quello che decido in pochi secondi e che la mia decisione sia sbagliata, come puo' capitare per le leggi della statistica.

Non succede certo solo nell'aviazione.

Siamo esseri umani e sbagliamo, gli incidenti succedono e non possiamo rinunciare a vivere per questo non uscendo piu' di casa e non salendo piu' su un mezzo o su una scala.

Questo vale soprattutto per chi ha ruoli per cui, in caso di errore, ci sono tante vite nelle tue mani. I piloti militari sono tra questi, ma non sono certi gli unici.

Un chirurgo oncologico ogni giorno si trova davanti la scelta di dover operare e rischiare che il paziente gli muoia sotto i ferri o richiudere e allora sara' la malattia a uccidere il paziente dopo pochi mesi.

Probabilmente un chiurugo nella sua carriera prendera' moltissime volte la decisione sbagliata.

Ma non lo poteva sapere prima, poteva solo rifugiarsi nello studio, nelle statistiche e nel lavoro scrupoloso.

Non possiamo certo condannare il chirurgo al primo sbaglio perche' le vite che salva sono molte di piu', perche' non troveremmo piu' nessuno che lo voglia fare e, soprattutto, perche' non sarebbe giusto.

E comunque non vale solo per chi ha mestieri belli e terribili come il pilota e il chirurgo.

Anche l'impiegato alla scrivania puo' essere preso di mira dalla sfortuna il giorno che porta in giro suo figlio in bici.... e magari passera' il resto della vita a chiedersi perche' non e' stato a casa, perche' non ha guardato meglio attraversando sulle striscie, cosi' suo figlio sarebbe ancora vivo.

Detto questo, io ho pena e non penso che siano mostri neanche i piloti del Cermis. Tutti facciamo sboronate a volte, ma la maggior parte delle volte ci viene perdonato. Forse loro e' giusto condannarli? Certamente anche loro sono vittime.

E quindi?
Dopo sta pappardella non s'è capito dove vuoi andare a parare. Aboliamo la giustizia perchè in realtà tutto è nelle mani del fato? Boh...mi sembra di vedere tanto fumo nei tuoi scritti e poco arrosto
 
Allora semplifichiamo molto, faccio una domanda.

Certo che i vari casi sono diversi.

Ma ci sono incidenti di cui si puo' parlare e altri no?

La reazione negativa di molti forumisti e' dovuta al fatto che ne ho citato uno di cui non dovevo parlare? Che cosa esattamente e' stato considerato provocatorio, e' una domanda sincera.

Perche' io l'ho citato e ho semplicemente citato dei fatti e sinceramente penso che quello sia stato un incidente senza colpe gravi.... e la semplice citazione e' stata interpretata come una sentenza, mentre nelle mie parole non c'era nulla di tutto questo.

Per me citare gli incidenti che hanno coinvolto aerei militari e hanno provocato morti civili e' molto in tema con il 3d, indipendentemente dalle dinamiche.

La pappardella e' stato un tentativo di affrontare l'argomento in modo piu' ampio per chiarire tutti gli aspetti del mio pensiero.

E poi non penso di dovermi giustificare io.

Semmai si devono giustificare coloro che pensano che ci siano morti di cui si puo' parlare e morti di cui non si deve.

Non sono mele e pere, ricadono tutti nella categoria di morti civili dovuti ad incidenti che hanno coinvolto aerei militari.

Pretendere che non se ne parli puo' avere un effetto controproducente, perche' da da pensare.
 
Indaco, io (come credo gli altri) l'ho percepita così:
il pilota del 326 ha cercato di salvarsi fregandosene del resto del mondo, ed invece doveva fare l' "eroe" e schiantarsi egli stesso.
Poichè è terribilmente ingiusta un'affermazione del genere, per quanto mi riguarda ti chiedo di evitare di farla.
Grazie.
 
Allora semplifichiamo molto, faccio una domanda.

Che cosa esattamente e' stato considerato provocatorio, e' una domanda sincera.
...
Non sono mele e pere, ricadono tutti nella categoria di morti civili dovuti ad incidenti che hanno coinvolto aerei militari.

vedi solo l'effetto e non la causa, e non mi pare poco dato che la condotta del volo da parte dei piloti interessati (Casalecchio/Cavalese) è stata assolutamente differente.
 
Indaco, io (come credo gli altri) l'ho percepita così:
il pilota del 326 ha cercato di salvarsi fregandosene del resto del mondo, ed invece doveva fare l' "eroe" e schiantarsi egli stesso.
Poichè è terribilmente ingiusta un'affermazione del genere, per quanto mi riguarda ti chiedo di evitare di farla.
Grazie.

Allora smentisco di averla voluta dire cosi', non mi pareva di averla scritta cosi'.... ma rileggendola capisco che si potesse dare anche questa interpretazione.

Rivendicavo solo di poter citare l'episodio, perche' comunque e' significativo e, anche se da appassionato che lavora in altro settore, penso abbia da insegnare quantomeno per le procedure da seguire per rendere meno probabile che succeda ancora e piu' probabile salvare la pelle sia di chi sta sopra che sotto agli aerei.

Quella di elencare le catastrofi e analizzarle e' una tendenza da ingegnere spesso indisponente per gli altri, chiedo scusa.... del resto e' anche cosi' che si fa la sicurezza.
 
Io la vedo così:
Uno ha fatto lo sborone volutamente (Cernis) ed è colpevole,l'altro (Casalecchio) non ha fatto l'eroe e non è colpevole.
 
Io la vedo così:
Uno ha fatto lo sborone volutamente (Cernis) ed è colpevole,l'altro (Casalecchio) non ha fatto l'eroe e non è colpevole.

La seconda parte è palesemente errata: il secondo ha fatto ciò che doveva fare e, per ragioni a lui non imputabili, è successa una strage, della quale non è colpevole.
 
Allora smentisco di averla voluta dire cosi', non mi pareva di averla scritta cosi'.... ma rileggendola capisco che si potesse dare anche questa interpretazione.

Rivendicavo solo di poter citare l'episodio, perche' comunque e' significativo e, anche se da appassionato che lavora in altro settore, penso abbia da insegnare quantomeno per le procedure da seguire per rendere meno probabile che succeda ancora e piu' probabile salvare la pelle sia di chi sta sopra che sotto agli aerei.

Quella di elencare le catastrofi e analizzarle e' una tendenza da ingegnere spesso indisponente per gli altri, chiedo scusa.... del resto e' anche cosi' che si fa la sicurezza.

Capisco la fredda analisi da ingegnere che spesso aiuta ad analizzare cause ed effetti...ma penso che qui ci sia prima di tutto una questione di responsabilità.
I piloti della tragedia di Cermis hanno mancato consciamente ogni loro responsabilità.sapendo benissimo quali potevano essere i rischi che correvano con il loro comportamento in quanto piloti militari pienamente coscenti di ciò che pilotavano e forti di anni di corsi e preparazione specifica.
 
Piu' che fredda io direi razionale e oggettiva.

E' necessaria una analisi razionale e oggettiva di tutti gli episodi, non solo quelli che hanno provocato un grande numero di vittime ma anche quelli che avrebbero potuto, ma la fortuna non ha girato le spalle.

Poi, pur agli occhi di un non esperto e come esercizio da forum, il passo successivo e' provare a buttare li cose che si potrebbero fare... ovviamente gli addetti ai lavori potrebbero ben aggiungere qualcosa e stroncare le idee irrealizzabili.

Ad esempio:

- si possono modificare le procedure di volo e il profilo delle missioni in tempo di pace per minimizzare ulteriormente le probabilita' di incidenti con vittime, le collisioni in volo e con edifici e manufatti? Ovvio che maggiore sicurezza comporterebbe maggiori restrizioni....

- e' proprio impossibile dotare gli aerei militari di autopilota che, pur con la limitata manovrabilita' residua, tenti di portare il mezzo a schiantarsi in zona di sicurezza dopo che il pilota si e' eiettato o in caso di malore dello stesso?

- in alternativa e' proprio impossibile rendere i mezzi controllabili da terra? Insomma.... nel 21esimo secolo abbiamo proprio bisogno che sia il pilota a restare a bordo?

- i droni, nel prevedibile futuro, finiranno per sostituire in toto o piu' verosimilmente in parte gli aerei militari per molte tipologie di missione? (comunque, se non piu' quello dei piloti, il problema della sicurezza dei civili continuerebbe a porsi)

- verra' portato a termine il programma NextGen o qualcosa di simile fuori dagli USA e verra' esteso anche ai veicoli militari oltre che quelli civili? Casi come quelli del Cermis non dovrebbero diventare impossibili, se c'e' un sistema che sa dov'e' l'aereo e tutto terreno e i manufatti (funivie, tralicci, ciminiere, edifici) sono in un database tenuto aggiornato?

- ci potra' essere interoperabilita' ed economie di scopo, e quindi lo sviluppo comune almeno in parte date le ovvie differenze di questi sistemi sia per uso militare che civile?

So benissimo che molto di quanto sopra comporta spesso problemi tecnici insormontabili o costi proibitivi.

Nextgen se lo faranno avra' costi astronomici.... soprattutto la certificazione e l'adeguamento generalizzato di mezzi e infrastrutture.

Ad un profano fa un po' specie che uno Smarphone da 150 euro sembrerebbe avere a bordo abbastanza sensori, connessioni dati e potenza di calcolo per sviluppare sistemi di controllo certo poco precisi e poco affidabili ma che su un mezzo che costa milionate di euro durante un incidente sarebbero meglio di nulla.
 
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