Indaco, queste sono affermazioni gravi. Attento a quello che scrivi, per favore.
Grazie
Ehi... non mi sembra di aver scritto niente di che, sinceramente non mi aspettavo questa levata di scudi generalizzata.
Potete rileggere anche voi la mia frase, per favore?
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- Il disastro di Casalecchio di Reno (12 ragazzi bruciati in una scuola... ma in questo caso le colpe del pilota e dei suoi responsabili sono a mio modo di vedere molto inferiori... certo, se fosse stato un eroe magari non si sarebbe buttato per portare l'aereo lontano dai centri abitati. Comunque tutti assolti in Cassazione).
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In pratica dico che in questo caso a mio modo di vedere le colpe sono molto inferiori (sapevo benissimo che era una avaria), e che sono stati assolti.
Posso aggiungere che penso che siano stati assolti giustamente.
Pero' confermo in toto il discorso sull'eroe.
E lo confermate anche voi, con i fatti che citate.
Sono d'accordissimo con Old Crow che moltissimi piloti hanno dato la vita per portare il mezzo lontano dalle zone abitate, nonostante che quei pochi secondi devono essere qualcosa al di la della immaginazione.
Questo pilota non l'ha fatto.
Ma e' da assolvere, perche' l'eroismo non e' obbligatorio.
E l'eroismo non sarebbe bastato. Avrebbe dovuto anche essere omniscente per sapere che il sedile eiettabile avrebbe modificato la rotta.
Ma anche questo fatto conferma che se non si fosse eiettato, se avesse dato la sua vita, forse quei ragazzi non sarebbero morti.
Embe'? Non possiamo pretenderlo.
Lo assolverei comunque mille volte, perche' ne' l'omniscenza ne' l'eroismo sono obbligatori.
Pero' la vostra levata di scudi mi pare eccessiva.
Ogni incidente e' una tragedia, che ha tante vittime, non solo coloro che muoiono o restano feriti ma anche chi e' stato coinvolto in qualunque modo nella catena di eventi.
Anche lui e' vittima, anche lui avra' la vita rovinata.... anche se ha fatto tutto quello che umanamente si puo' pretendere, ed e' stato solo sfortunato.
Io prego il cielo che il destino non decida che quelle piccole leggerezze che in una vita capitano mi vengano tutte perdonate, che non mi trovi mai in una situazione in cui la vita di altri dipende da quello che decido in pochi secondi e che la mia decisione sia sbagliata, come puo' capitare per le leggi della statistica.
Non succede certo solo nell'aviazione.
Siamo esseri umani e sbagliamo, gli incidenti succedono e non possiamo rinunciare a vivere per questo non uscendo piu' di casa e non salendo piu' su un mezzo o su una scala.
Questo vale soprattutto per chi ha ruoli per cui, in caso di errore, ci sono tante vite nelle tue mani. I piloti militari sono tra questi, ma non sono certi gli unici.
Un chirurgo oncologico ogni giorno si trova davanti la scelta di dover operare e rischiare che il paziente gli muoia sotto i ferri o richiudere e allora sara' la malattia a uccidere il paziente dopo pochi mesi.
Probabilmente un chiurugo nella sua carriera prendera' moltissime volte la decisione sbagliata.
Ma non lo poteva sapere prima, poteva solo rifugiarsi nello studio, nelle statistiche e nel lavoro scrupoloso.
Non possiamo certo condannare il chirurgo al primo sbaglio perche' le vite che salva sono molte di piu', perche' non troveremmo piu' nessuno che lo voglia fare e, soprattutto, perche' non sarebbe giusto.
E comunque non vale solo per chi ha mestieri belli e terribili come il pilota e il chirurgo.
Anche l'impiegato alla scrivania puo' essere preso di mira dalla sfortuna il giorno che porta in giro suo figlio in bici.... e magari passera' il resto della vita a chiedersi perche' non e' stato a casa, perche' non ha guardato meglio attraversando sulle striscie, cosi' suo figlio sarebbe ancora vivo.
Detto questo, io ho pena e non penso che siano mostri neanche i piloti del Cermis. Tutti facciamo sboronate a volte, ma la maggior parte delle volte ci viene perdonato. Forse loro e' giusto condannarli? Certamente anche loro sono vittime.