Aeroporto, "avviso" per la Sogas
REGGIO CALABRIA - Il consiglio di amministrazione dell'Enac (Ente nazionale aviazione civile), si è occupato delle concessioni quarantennali alle società di gestione aeroportuale Nel comunicato diramato alla fine dell'incontro, c'è qualcosa che ci riguarda direttamente: «Nel quadro del nuovo Codice della Navigazione che prevede che a regime le gestioni aeroportuali siano assegnate attraverso gara pubblica, e con riferimento agli iter procedurali avviati dalle società di gestione di altri importanti aeroporti, tra cui Ancona, Cuneo, Siena, Crotone, Parma, Trapani, Reggio Calabria, Salerno, il Consiglio dell'Enac ha rilevato che questi aeroporti hanno presentato programmi di intervento per i quali Enac non ha ritenuto possibile concludere l'iter di concessione». «Per tali aeroporti quindi - prosegue la nota dell'Enac - il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre al Ministro dei Trasporti che si proceda, qualora entro 60 giorni non si concluda l'iter, all'avvio di bandi di gara pubblica per individuare le società per l'affidamento della concessione totale». Insomma, il ruolo della Sogas (Società di gestione dell'aeroporto dello Stretto) è messo in discussione. Se la società non metterà a posto tutti i passaggi necessari al completamento dell'iter, entro due mesi (se la proposta dell'Enac sarà accolta), ci sarà una gara per l'affidamento della gestione dello scalo reggino. Gara alla quale, ovviamente, potranno partecipare altre società interessate. Immediata la replica dell'amministratore unico della Sogas, il senatore Pietro Fuda. «La notizia battuta da tutte le agenzie nazionali - dichiara - non è inaspettata, né ci coglie di sorpresa. Forse stupirà o, quantomeno, farà sorgere qualche domanda in chi pensava al nostro aeroporto con totale tranquillità, nella convinzione che la società di gestione, ottenuta la certificazione, avesse raggiunto una blindatura totale, senza se e senza ma». «Da tempo - prosegue - mi affanno a chiedere attenzione e sostegno per far sì che i traguardi ottenuti con grande fatica possano portare a regime un'infrastruttura ancora a rischio. Abbiamo fissato come obiettivo inderogabile il raggiungimento, richiesto dall'Ue, di 1 milione di passeggeri l'anno entro il 2008, ed oggi abbiamo la conferma della bontà - per non dire dell'inderogabilità - di tutte le strategie, di tutte le assunzioni di responsabilità messe in atto per far entrare il nostro scalo nella cerchia degli aeroporti non più in pericolo. Abbiamo ottenuto un ottimo aumento (superiore al + 60%) del flusso passeggeri; stiamo lavorando incessantemente per adeguare ed ampliare l'aerostazione; abbiamo avviato il processo di privatizzazione. Oggi siamo vicini al traguardo, siamo nelle condizioni di ottenere la concessione quarantennale, ma tale concessione significa autonomia finanziaria, che non può esistere se non superiamo la soglia annua di almeno 800.000 passeggeri, necessari per non uscire dal mercato, e cioè per garantire il pareggio di bilancio». Per Fuda «la Sogas deve recuperare ritardi accumulati che vengono da molto lontano, da anni di inerzia e di inadempienze. Senza attenzione rischiamo di perdere non solo quanto siamo riusciti ad ottenere, ma anche la sopravvivenza stessa dello scalo. Le lentezze burocratiche, ad esempio, mal si conciliano con le tempistiche europee e degli enti di controllo». Ancora: «La guerra nazionale in corso, focalizzata sulle sorti e sul futuro di Alitalia, corre il rischio di trascinare con sé tutto il sistema del traffico aereo, vettori ed aeroporti compresi. L'invito di Enac al Ministero dei Trasporti, i suoi rilievi in merito ai programmi di intervento presentati dai singoli aeroporti, rappresentano un monito che dobbiamo leggere andando oltre al mero ottenimento della concessione quarantennale, per la quale riteniamo comunque di riuscire a completare l'iter procedurale avviato appena ottenuta, il 30/11/2005, la certificazione. Il vero problema dell'Aeroporto dello Stretto, oggi, non è se Sogas otterrà la concessione, ma se lo scalo sarà in grado di reggere il mercato, di ottenere l'attenzione e gli aiuti necessari a raggiungere la soglia di 800mila passeggeri. Soglia senza la quale la concessione non servirà a nulla, perché lo scalo non sarà appetibile, in quanto in perdita, e dunque non avrà ragione di esistere». Conclude l'amministratore della Sogas: «Per non rischiare di riportare all'emarginazione ed all'isolamento l'area dello Stretto per chissà quanti altri decenni, dobbiamo solo continuare il percorso intrapreso, meglio se con l'attenzione istituzionale, politica, culturale, sociale ed imprenditoriale che finora non è stata adeguata all'importanza ed alle potenzialità del nostro scalo».
A proposito chi mi può aggiornare su questa situazione??