Quanto conta per una realtà come ITA Airways la reputazione internazionale dell’Italia?
«La reputazione internazionale dell’Italia rappresenta un elemento fondamentale per ITA Airways, ambasciatrice nel mondo del Made in Italy e compagnia aerea italiana di riferimento. Veicoliamo nel mondo un’immagine di eccellenza, stile e affidabilità, fungendo anche da potente leva di competitività nei mercati globali».
Considerate il brand Italia uno dei vostri assi nella manica per competere al meglio a livello internazionale?
«Assolutamente sì, il brand Italia rappresenta per noi una risorsa preziosa e un elemento distintivo sul mercato globale, molto apprezzato anche all’interno del Gruppo Lufthansa. Non appena mettono piede su un nostro aereo i passeggeri devono sentirsi già in Italia».
Su quali asset si costruisce oggi la reputazione di una compagnia aerea come ITA Airways? Penso alla semplicità di prenotazione, alla puntualità, ai servizi di bordo. Ce li mette in ordine di priorità?
«La reputazione di una compagnia aerea oggi si costruisce su un insieme di fattori chiave. Al primo posto metterei la puntualità, insieme alla regolarità; subito dopo l’efficienza e la semplicità delle procedure di prenotazione e post-vendita. Non meno importante la qualità dei servizi di bordo: dalla cortesia del personale di volo vestito con divise Cucinelli, all’offerta gastronomica con menù firmati da chef stellati, fino ad arrivare agli interni degli aeromobili progettati da De Silva».
La competizione nel vostro settore è sempre più serrata. Come contate di rendere unica ITA Airways e quanto sono strategiche le partnership internazionali?
«Puntiamo a una combinazione di eccellenza operativa, innovazione e valorizzazione del DNA italiano. Un partner importante come il Gruppo Lufthansa ha creduto nella Compagnia, a dimostrazione di quanto di buono fatto finora, e stiamo lavorando per conseguire un ulteriore sviluppo, grazie alle sinergie, tra cui la partnership tra il nostro programma di loyalty Volare e quello del Gruppo Lufthansa Miles&More, voli in codeshare con le compagnie del Gruppo e accesso reciproco nelle lounge».
Quali rotte nazionali e internazionali già esistenti state valutando di potenziare perché crescono economicamente?
«Tra i mercati a cui guardiamo con maggiore interesse vi sono l’Asia, l’Africa e il Sud America, che ha un grande potenziale, sia in termini di traffico per il tempo libero sia business, e per la grande presenza di comunità di italiani. Il prossimo 7 novembre, inoltre, lanceremo il volo diretto per Mauritius, che arricchisce ulteriormente la nostra offerta di destinazioni di lungo raggio, settore che attualmente conta 16 destinazioni e genera circa la metà dei ricavi della compagnia».
A quali nuovi mercati di sbocco guardate con maggiore interesse e perché?
«Stiamo valutando vari mercati sulla base anche degli sviluppi geopolitici, per decidere in modo strategico dove investire, così da adattare tempestivamente la nostra rete e le nostre offerte, cogliendo opportunità laddove le condizioni lo consentano. Sicuramente con le previsioni di incremento di traffico nei prossimi anni ci sarà bisogno di ulteriori investimenti e di un ampliamento dell’aeroporto, e noi vogliamo continuare a crescere soprattutto sul lungo raggio, raggiungendo almeno il 30% di quota di mercato».
Si sente di confermare che il primo profitto per ITA Airways arriverà nel 2027?
«Nel 2024 abbiamo conseguito il primo EBIT positivo trasportando 18 milioni di passeggeri con un fatturato di € 3,1 miliardi. Se il trend dei ricavi dovesse mantenersi anche oltre il 2026, siamo fiduciosi di poter raggiungere il primo profitto nel 2027, che sarà anche il primo anno in cui si vedranno pienamente gli effetti delle sinergie con il Gruppo Lufthansa».
Quanto vi preoccupano come azienda i dazi USA all’UE? C’è un’asticella entro la quale sarebbero sopportabili?
«I dazi imposti dagli Stati Uniti all’Unione Europea sono un tema che monitoriamo con attenzione, poiché il mercato americano è per noi il primo a livello internazionale e potrebbero avere un impatto sulle nostre rotte transatlantiche.
Tuttavia, la nostra strategia è orientata alla flessibilità e alla diversificazione del network, così da poter reagire tempestivamente a eventuali cambiamenti nello scenario internazionale».
Il Giubileo sta confermando le aspettative in termini di prenotazioni. E quali sono le vostre previsioni in questo senso per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina nel 2026?
«Siamo official carrier sia del Giubileo sia delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026: due eventi di portata internazionale che rappresentano un’occasione straordinaria di visibilità e crescita. Entrambi assumono un grande valore strategico, permettendoci di rafforzare il nostro ruolo di connettore tra l’Italia e il resto del mondo».