Piano industriale Ita
I sindacati: “Nessun
confronto con noi”
Abbiamo appreso con stupore da notizie di stampa che in data odierna il cda di Ita Airways avrebbe approvato il piano industriale della compagnia per il periodo 2026-2030, senza che sia mai stato in alcun modo attivato il previsto confronto di merito con le organizzazioni sindacali che rappresentano gli oltre 5.000 lavoratori che, con il loro sacrificio e la loro professionalità, hanno permesso all’azienda di decollare”.
Così in una nota Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporto Aereo, Anpac e Anp esprimono la loro perplessità sull’approvazione del nuovo Piano industriale di Ita, a loro dire passato in cda senza nessun incontro preparatorio con le parti sindacali. “Riteniamo questa l’ennesima grave mancanza di rispetto da parte del management verso i lavoratori, che va ad aggiungersi alla lentezza ed inconcludenza con la quale sta procedendo la trattativa sul rinnovo del Ccnl, scaduto il 31 dicembre scorso, nonché gli improduttivi tavoli di confronto sulle innumerevoli criticità gestionali”.
Inoltre, proseguono le organizzazioni sindacali nella loro nota congiunta, “le informazioni di stampa sul piano industriale, qualora confermate, delineano un progetto debole che porterebbe Ita Airways ad avere in flotta circa 100 aeromobili nel 2030, cioè poche unità in più di quanto già in essere oggi. Non si capisce quindi con quali aeromobili sarebbe possibile mantenere le promesse di ampliamento del network di medio e, soprattutto, di lungo raggio”.
Un piano che, secondo i sindacati, sarebbe quindi rinunciatario, con pochi investimenti, poco o nessuno sviluppo, poca crescita dell’occupazione e, soprattutto, nessun coinvolgimento e condivisione da parte del personale che dovrebbe realizzarlo, che attende vanamente e da mesi risposte sul futuro occupazionale e sul rinnovo dei contratti.
“Ci pare evidente - concludono Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporto Aereo, Anpac e Anp - che senza un radicale cambio di passo da parte di azionisti e management, la ripresa delle attività sindacali dopo la franchigia estiva imposta dalla legge sugli scioperi nei servizi essenziali, ci vedremo costretti ad attivare tutte le azioni e iniziative sindacali necessarie che apriranno inevitabilmente, una nuova stagione di conflitto”.
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