Ita Airways, nel 2024 arriva il primo risultato operativo positivo. Il ceo Eberhart: «Il pareggio di bilancio non è un miraggio»
diLeonard Berberi
Il bilancio della compagnia aerea (al 59% del Mef e al 41% di Lufthansa). L’anno passato trasportati quasi 18 milioni di passeggeri. Il primo trimestre 2025 si apre con oltre 600 milioni di ricavi

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Ita Airways, la principale compagnia aerea italiana, ha chiuso il 2024 con oltre tre miliardi di euro di fatturato e un risultato operativo che, per la prima volta nella sua storia — e da anni se si include anche Alitalia — si chiude in positivo. Il risultato netto, cioè l’ultima riga del bilancio, resta in rosso per effetto del tasso di cambio sfavorevole euro-dollaro che ha avuto un impatto sulle voci di costo contabilizzate nella valuta statunitense. È quanto ha spiegato il ceo di Ita, Joerg Eberhart, durante un punto stampa con alcuni giornalisti dopo l’approvazione dei conti da parte del cda.
L’inizio dell’anno
Il 2025, ha aggiunto l’amministratore delegato — in carica dal 17 gennaio scorso, quando il gruppo Lufthansa è entrato rilevando il 41% — è iniziato con un primo trimestre che ha visto i ricavi sfondare i 600 milioni di euro (+15% sullo stesso periodo dell’anno precedente), di cui più della metà dai voli intercontinentali, 3,7 milioni di viaggiatori e un tasso di riempimento dell’81%. Nelle prossime settimane oltre alla definizione del nuovo piano industriale — che vedrà un aumento delle rotte di lungo raggio — il vettore cercherà di aumentare la connettività verso l’hub di Fiumicino attraverso accordi commerciali con aviolinee più piccole che possano «alimentare» gli aerei di lungo raggio di Ita.
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Le reazioni
«Questi risultati buoni sono il frutto del lavoro di oltre cinquemila dipendenti», ha commentato Sandro Pappalardo, presidente di Ita Airways. Personale che, ha aggiunto Eberhart, «hanno contribuito in maniera decisiva nel complesso passaggio dalla fase di start up a quella di sviluppo e consolidamento delle attività operative della società. In base a questo solido risultato è plausibile raggiungere anche un pareggio sostenibile del risultato netto grazie alle sinergie con il gruppo Lufthansa».
Il bilancio del 2024
Nel dettaglio, nel 2024 Ita – quando era ancora a gestione tutta del ministero dell’Economia – ha visto il fatturato salire a 3,1 miliardi di euro (+26% sul 2023), con un Ebitda positivo per 337 milioni e un Ebit con segno più (3 milioni). Il risultato netto segna -227 milioni, contro i -5 milioni dell’anno precedente, per effetto — come ha specificato il direttore finanziario Claudio Faggiani — del cambio euro/dollari che ha visto incrementi di 90 milioni sul pagamento dei leasing degli aerei e altri 150 milioni negativi di rivalutazione del debito complessivo per il noleggio dei jet.
Da sinistra: il presidente di Ita, Sandro Pappalardo, e l’amministratore delegato Joerg Eberhart
Il peso dell’intercontinentale
L’anno passato Ita ha trasportato 17,7 milioni di passeggeri (+19% sul 2023) che hanno portato al fatturato dal trasporto dei viaggiatori — includendo anche le spese extra come la scelta del posto, gli upgrade e i bagagli — pari a 2,72 miliardi di euro (+26%). Di questi 1,36 miliardi fatturato sui voli intercontinentali, 770 su quelli nazionali e 590 milioni su quelli internazionali. I 99 aerei della flotta hanno avuto un tasso di riempimento medio dell’81%.
Le previsioni per quest’anno
I primi numeri del 2025 — frutto del periodo che va da gennaio a marzo, quello dove di solito le compagnie perdono molti soldi — fanno ben sperare. Tant’è che, sommati ai dati interni del secondo trimestre «e al netto di tutte le incertezze attuali e possibili nel secondo semestre dell’anno», il ceo Eberhart si dice ottimista sul fatto che Ita potrebbe anche aspirare al pareggio di bilancio. L’indebitamento netto della società al 31 dicembre era di circa 2,4 miliardi di euro.
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L’obiettivo dell’8% di margine Ebit
Il manager — con un passato di capo di Air Dolomiti e di capo delle strategie del gruppo Lufthansa — ha ricordato che l’obiettivo anche per Ita è quello fissato per tutti i vettori del colosso europeo dei cieli: arrivare ad avere un margine Ebit di almeno l’8% all’anno. «È con questo dato che una compagnia aerea può crescere e fare investimenti». Eberhart ha anche aggiunto che l’aviolinea tricolore deve aumentare la sua quota di mercato nel suo hub di Fiumicino, «salendo dall’attuale 15 al 30%» entro il 2030.
La regolarità dei voli
L’amministratore delegato ha poi rimarcato il fatto che Ita si è fissata degli obiettivi qualitativi del servizio, citando i dati di puntualità (87,82%) e di regolarità (99,57%) dei voli della compagnia italiana nel primo trimestre di quest’anno, «numeri che la collocano terza in Europa, ma è anche l’unica a stare sempre ai vertici delle graduatorie». Eberhart ha poi ricordato che ci vogliono 12-18 mesi, dall’invio della richiesta, per avere l’ok delle autorità regolatorie nordamericane all’ingresso di Ita nella joint venture transatlantica A++ che il gruppo Lufthansa ha con United Airlines e Air Canada.
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Il futuro di Alitalia
Continuano i ragionamenti sul destino del marchio Alitalia — che Ita ha acquistato per 90 milioni di euro dai commissari dell’ex vettore di bandiera —, magari con un diverso posizionamento tra voli brevi e lunghi. «Vorremmo rilanciare nel modo giusto il brand», ha commentato Eberhart. Che ha anche anticipato l’intenzione di aprire un fondazione/museo dedicato ad Alitalia per valorizzazione ancora di più il marchio storico.
Le sinergie con Lufthansa
Quanto all’integrazione a tappe con Lufthansa, Lorenza Maggio — membro del cda e Chief Strategy and Integration Officer di Ita — ha snocciolato le prime sinergie positive, pur parziali visto che gli effetti principali si devono ancora fare sentire: oltre 70 mila biglietti in codeshare venduti (che porteranno ricavi aggiuntivi previsti di oltre 20 milioni di euro nel 2025).
lberberi@corriere.it