Mi sono letta la sentenza e, con le mie modeste conoscenze della lingua italiana, mi è parso di capire che:
1 - La norma dice che sussiste l'obbligo di comunicare all'INPS le condizioni che comportano il decadimento dal diritto a percepire la cassa integrazione (chiamiamola volgarmente così per intenderci);
2 - La norma prevede che se si è assunti la comunicazione vada fatta preventivamente, mentre PUO' essere fatta successivamente in caso di training retribuito;
3 - L'imputato poi assolto ha fatto il training nel 2010;
4 - La Finanza ha eseguito l'accertamento nel 2013, e l'imputato è stato rinviato a giudizio sulla base dell'errato assunto che non avesse trasmessa la comunicazione PREVENTIVA (che non era tenuto a trasmettere, avendo fatto training);
5 - Sulla base dell'errata imputazione, l'imputato è (giustamente) uscito assolto.
Ora, le domandine che io, lo ribadisco, da perfetto ignorante, mi pongo sono:
a - La dichiarazione POSTUMA poi è stata trasmessa?
b - Se sì, quando (sopratutto rispetto alla "pizzicata" della GdF)?
c - L'importo percepito e che non doveva esserlo (sempre se è corretta la mia conoscenza della norma) è stato restituito? E se lo è stato, quando (sempre in relazione alla tempistica di indagine della GdF)?
Definiti i dubbi riguardanti QUESTO caso specifico, mi chiedo se PER PURO CASO tutti gli altri casi sono esattamente assimilabili a questo. Nella malaugurata ipotesi non lo fossero, e fossero corrette le ricostruzioni giornalistiche e le informazioni che trapelano (supportate, peraltro, dai sequestri di conti, auto, ville e quant'altro degli indagati), come vogliamo definire i personaggi che da un lato incassano un sussidio non più dovuto e dall'altro uno stipendio dalla compagnia nella quale sono andati a lavorare?