La collina maledetta - 14/11/90


Se puo' essere interessante ho trovato questo articolo del corriere del 92 agli atti dell'indagine.. :
oggi l' udienza sulle responsabilita' per la sciagura del ' 90: ancora molti i punti oscuri

disastro di Zurigo, l' Alitalia contesta l' indagine

la commissione che emettera' la sentenza ha un solo compito: raccogliere elementi precisi sui fatti accaduti attraverso la documentazione delle parti e i rilievi tecnici condotti sull' aereo e sul servizio della Swiss Controll



------------------------- PUBBLICATO ------------------------------ Oggi l' udienza sulle responsabilita' per la sciagura del ' 90: ancora molti i punti oscuri TITOLO: Disastro di Zurigo, l' Alitalia contesta l' indagine - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - DAL NOSTRO INVIATO ZURIGO . Questa mattina alle 9 comincia il dibattimento pubblico sulle responsabilita' del disastro aereo che, nel novembre ' 90, ha coinvolto un DC9 Alitalia. Si daranno battaglia esperti italiani e svizzeri. Premono, ovviamente, le 46 famiglie delle vittime, per sapere se i loro cari sono morti per colpa dei controllori di volo elvetici o dell' equipaggio. Nella cornice di questa diffusa tensione c' e' un tabu' da difendere: la precisione elvetica. E l' aeroporto di Zurigo e' chiamato in causa. La sua immagine di grande polo del traffico mondiale rischia di essere offuscata. La compagnia di bandiera Alitalia e' presente da una paio di giorni a Zurigo con lo staff tecnico e legale, ai piu' alti livelli. Il processo ha un' incredibile risonanza. Decine di giornalisti sono accreditati. A una condizione: quando verra' il momento dell' interrogatorio dei testi, le telecamere dovranno essere spente. Il Collegio giudicante, di emanazione governativa, sara' presieduto dal dottor Angof. L' intervento principale avra' come protagonista il presidente della Commissione d' inchiesta, Lire. Poi, i responsabili dei settori . operativo, meteorologico, fattore umano . faranno la relazione. La commissione che emettera' la sentenza ha un solo compito: raccogliere elementi precisi, insindacabili, sui fatti accaduti, attraverso la documentazione delle parti ed i rilievi tecnici condotti sull' aereo e sul servizio della Swiss Controll. Qual e' la risposta dell' Alitalia alla valanga di responsabilita' che le viene attribuita? Pur venendo incontro ai legittimi desideri dei familiari, il tempo dedicato all' inchiesta e' considerato insufficiente. Non avrebbe permesso di approfondire alcuni aspetti determinanti, sia da parte della Commissione sia dell' Alitalia; non avrebbe consentito una trascrizione accurata del "voice recorder". Un esempio: una conversazione tra piloti e controllore di volo, sul cambio di frequenza radio, da' la netta impressione come da parte di Swiss Controll non siano stati rispettati i termini tecnici appropriati. Quindi e' messa in dubbio la professionalita' dell' operatore. Un altro punto debole dell' inchiesta svizzera: e' stato controllato il probabile uso di telefoni cellulari, durante il volo, in possesso di passeggeri elvetici, ma non di quelli italiani. Una omissione che potrebbe avere risvolti importanti. Altre osservazioni: e' norma internazionale che il controllore radar riceva, o richieda, dal comandante dell' aereo la indicazione e conferma verbale: "Velivolo stabilizzato". Cio' richiede la massima attenzione del radarista. Questo non si e' verificato: il controllore non si e' curato dell' accertamento. Ha passato l' aereo dalla sua gestione a quella della torre di controllo "di terra". Infine, in un momento di intenso traffico aereo, due minuti prima dell' incidente, un radarista si era allontanato dall' ufficio, lasciando agli altri 2 colleghi il suo lavoro. Sul fronte delle responsabilita' , quindi, molte ipotesi contrapposte. Una testimonianza determinante potrebbe scaturire dal controllore che ha seguito il DC9. Verra' in aula a testimoniare? Adriano Baglivo
Baglivo Adriano
 
Ricordate il disastro di Zurigo del Dc9 AZ (I-ATJA)?
Non avevo mai visto una overview così esplicativa delle dinamiche dell'incidente...
mi ha lasciato senza parole...crudele quanto chiara
a voi... senza retorica ma anche per ricordare

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Non si vede nulla.
 
l'ultimo incidente con vittime di Alitalia

perché inserire quindi un articolo così dubbioso? non è meglio inserire il report di aviation safety net?
 
l'ultimo incidente con vittime di Alitalia

perché inserire quindi un articolo così dubbioso? non è meglio inserire il report di aviation safety net?

Perche' e' il primo che ho trovato e stop :D perche' e' in italiano e perche' comunque da alcune informazioni sull'accaduto, essendo io troppo giovane per potermi ricordare cosa e' accaduto... :D
 
Come al solito non vi fu una sola causa, ma una serie di errori e negligenze che, messi insieme portarono all'incidente...
Tralasciando le cause tecniche (il ricevitore dell'ILS, sostituito a Linate, si rivelò difettoso, i cross check di quota e distanza vennero fatti male o non fatti del tutto), e lo Human Factor (il primo ufficiale,molto giovane, si avvide che qualcosa non tornava e suggerì di riattaccare, il comandante, molto esperto, non diede peso alle osservazioni del collega e volle continuare l'avvicinamento) ci furono anche responsabilità da parte del CTA svizzero.
Normalmente la separazione dagli ostacoli è responsabilità del pilota, tranne il caso in cui il volo sia sotto vettore radar.
Per difinizione il vettoramento termina, o quando l'aeromobile si reinserisce sulla rotta autorizzata, o quando riporta di essere completamente stabilizzato sull'ILS (per completamente si intende stabile sia sul Loc che sul Glide).
Il controllore di Zurigo, dopo aver autorizzato il volo AZ all'ILS, omise di chiedergli di riportare stabile e lo stesos volo AZ omise di fare tale riporto.
Quindi, formalmente, la separazione dagli ostacoli non cessò mai di essere responsabilità del CTA.
A prescindere da questo il controllore aveva sempre il dovere di effettuare il monitoring della quota, anche dopo aver cambiato il volo con la TWR.
Purtroppo invece il volo AZ si era stabilizzato su un sentiero di discesa circa 1000 piedi più in basso di quello nominale, e nessuno se ne accorse!
In realtà il controllore si avvide che qualcosa non andava solo quando la separazione con l'aeromobile che seguiva il Dc-9 (un Sabena, se non ricordo male) andò a decadere (il software di allora del radar di Zurigo, in caso di perdita del ritorno del radar, anziché cancellare la traccia, la "congelava" nell'ultima posizione osservata. Quindi sul radar, dopo l'incidente, la traccia del Dc-) si ferma, mentre quella dietro continua l'avvicinamento).
A quel punto le registrazioni sono abbastanza agghiaccianti:
il CTA avvisa la Sabena che c'è un aeromobile poche miglia avanti a lui e gli chiede di riportarlo in vista. La Sabena risponde "Traffic not in sight, but we see flames below us..." Il controllore non può rispondere altro che "Roger..."
 
Come al solito non vi fu una sola causa, ma una serie di errori e negligenze che, messi insieme portarono all'incidente...
Tralasciando le cause tecniche (il ricevitore dell'ILS, sostituito a Linate, si rivelò difettoso, i cross check di quota e distanza vennero fatti male o non fatti del tutto), e lo Human Factor (il primo ufficiale,molto giovane, si avvide che qualcosa non tornava e suggerì di riattaccare, il comandante, molto esperto, non diede peso alle osservazioni del collega e volle continuare l'avvicinamento) ci furono anche responsabilità da parte del CTA svizzero.
Normalmente la separazione dagli ostacoli è responsabilità del pilota, tranne il caso in cui il volo sia sotto vettore radar.
Per difinizione il vettoramento termina, o quando l'aeromobile si reinserisce sulla rotta autorizzata, o quando riporta di essere completamente stabilizzato sull'ILS (per completamente si intende stabile sia sul Loc che sul Glide).
Il controllore di Zurigo, dopo aver autorizzato il volo AZ all'ILS, omise di chiedergli di riportare stabile e lo stesos volo AZ omise di fare tale riporto.
Quindi, formalmente, la separazione dagli ostacoli non cessò mai di essere responsabilità del CTA.
A prescindere da questo il controllore aveva sempre il dovere di effettuare il monitoring della quota, anche dopo aver cambiato il volo con la TWR.
Purtroppo invece il volo AZ si era stabilizzato su un sentiero di discesa circa 1000 piedi più in basso di quello nominale, e nessuno se ne accorse!
In realtà il controllore si avvide che qualcosa non andava solo quando la separazione con l'aeromobile che seguiva il Dc-9 (un Sabena, se non ricordo male) andò a decadere (il software di allora del radar di Zurigo, in caso di perdita del ritorno del radar, anziché cancellare la traccia, la "congelava" nell'ultima posizione osservata. Quindi sul radar, dopo l'incidente, la traccia del Dc-) si ferma, mentre quella dietro continua l'avvicinamento).
A quel punto le registrazioni sono abbastanza agghiaccianti:
il CTA avvisa la Sabena che c'è un aeromobile poche miglia avanti a lui e gli chiede di riportarlo in vista. La Sabena risponde "Traffic not in sight, but we see flames below us..." Il controllore non può rispondere altro che "Roger..."


Grazie del chiarimento!!!
 
Ricordate il disastro di Zurigo del Dc9 AZ (I-ATJA)?
Non avevo mai visto una overview così esplicativa delle dinamiche dell'incidente...
mi ha lasciato senza parole...crudele quanto chiara
a voi... senza retorica ma anche per ricordare

ecco il link:
http://www.flugzeugbilder.de/show.php?id=120192

Me lo ricordo bene... lavoravo in aeroporto da pochissimi mesi ed ero al check-in. Personalmente ho registrato tre passeggeri su quel volo, tra i quali il sig. Alba, cortesissimo gentiluomo sorridente, che aveva una tariffa di business per il volo Swissair ma, purtroppo, mi chiese di anticipare il volo "così evito il rischio della nebbia. Anche in economy, signorina, non c'è problema". Fu un dolore grandissimo. Lo chiamano destino...
 
Me lo ricordo bene... lavoravo in aeroporto da pochissimi mesi ed ero al check-in. Personalmente ho registrato tre passeggeri su quel volo, tra i quali il sig. Alba, cortesissimo gentiluomo sorridente, che aveva una tariffa di business per il volo Swissair ma, purtroppo, mi chiese di anticipare il volo "così evito il rischio della nebbia. Anche in economy, signorina, non c'è problema". Fu un dolore grandissimo. Lo chiamano destino...

Cavoli trsitezza vera!!! Penso sia bruttissimo fare il check-in a persone che poi moriranno in una tragedia simile!
 
Cavoli trsitezza vera!!! Penso sia bruttissimo fare il check-in a persone che poi moriranno in una tragedia simile!

E' un dolore terribile davvero. Io piansi come una matta e non mi capacitavo. Pensai anche che forse avrei dovuto cambiare mestiere, e se questi sono pensieri che si fanno a vent'anni, posso dire che il profondo dispiacere resta uguale anche a quaranta
 
E' un dolore terribile davvero. Io piansi come una matta e non mi capacitavo. Pensai anche che forse avrei dovuto cambiare mestiere, e se questi sono pensieri che si fanno a vent'anni, posso dire che il profondo dispiacere resta uguale anche a quaranta

Ho letto la vicenda dei tuoi colleghi che hanno fatto check-in ed imbarco ai passeggeri del SAS di Linate e pochi minuti li hanno rivisti dentro l'aereo distrutto. Davvero sconvolgente.
Spesso non ci si rende conto che le vittime di una sciagura non sono solo morti e feriti.
 
il CTA avvisa la Sabena che c'è un aeromobile poche miglia avanti a lui e gli chiede di riportarlo in vista. La Sabena risponde "Traffic not in sight, but we see flames below us..." Il controllore non può rispondere altro che "Roger..."

pelle d'oca
 
Come al solito non vi fu una sola causa, ma una serie di errori e negligenze che, messi insieme portarono all'incidente...
Tralasciando le cause tecniche (il ricevitore dell'ILS, sostituito a Linate, si rivelò difettoso, i cross check di quota e distanza vennero fatti male o non fatti del tutto), e lo Human Factor (il primo ufficiale,molto giovane, si avvide che qualcosa non tornava e suggerì di riattaccare, il comandante, molto esperto, non diede peso alle osservazioni del collega e volle continuare l'avvicinamento) ci furono anche responsabilità da parte del CTA svizzero.
Normalmente la separazione dagli ostacoli è responsabilità del pilota, tranne il caso in cui il volo sia sotto vettore radar.
Per difinizione il vettoramento termina, o quando l'aeromobile si reinserisce sulla rotta autorizzata, o quando riporta di essere completamente stabilizzato sull'ILS (per completamente si intende stabile sia sul Loc che sul Glide).
Il controllore di Zurigo, dopo aver autorizzato il volo AZ all'ILS, omise di chiedergli di riportare stabile e lo stesos volo AZ omise di fare tale riporto.
Quindi, formalmente, la separazione dagli ostacoli non cessò mai di essere responsabilità del CTA.
A prescindere da questo il controllore aveva sempre il dovere di effettuare il monitoring della quota, anche dopo aver cambiato il volo con la TWR.
Purtroppo invece il volo AZ si era stabilizzato su un sentiero di discesa circa 1000 piedi più in basso di quello nominale, e nessuno se ne accorse!
In realtà il controllore si avvide che qualcosa non andava solo quando la separazione con l'aeromobile che seguiva il Dc-9 (un Sabena, se non ricordo male) andò a decadere (il software di allora del radar di Zurigo, in caso di perdita del ritorno del radar, anziché cancellare la traccia, la "congelava" nell'ultima posizione osservata. Quindi sul radar, dopo l'incidente, la traccia del Dc-) si ferma, mentre quella dietro continua l'avvicinamento).
A quel punto le registrazioni sono abbastanza agghiaccianti:
il CTA avvisa la Sabena che c'è un aeromobile poche miglia avanti a lui e gli chiede di riportarlo in vista. La Sabena risponde "Traffic not in sight, but we see flames below us..." Il controllore non può rispondere altro che "Roger..."

Grazie per aver spiegato così bene l'argomento.
 
@CTALIRQ

Racconto molto interessante (e purtroppo terribile...)! Grazie per averlo inserito!

Mi hai fatto tornare in mente una trasmissione che vidi tempo fa sul canale francese "France 2" dedicata al fattore umano negli incidenti aerei. Riportavano alcuni casi in cui il comandante, in palese errore, avesse completamente ignorato le correzioni suggeritegli dal primo ufficiale. Quest'ultimo, spesso vittima del timore reverenziale, non insisteva. Per evitare situazioni come queste, facevano vedere un'unità speciale di Air France, dedicata ai piloti, che forniva loro tutte le spiegazioni (anche da un punto di vista psicologico) per non ritrovarvisi.
 
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