ITA: turbolenze nel CdA, Altavilla si dimette


Dimenticavo che siamo sul forum di ryanair e compagnie simili. Scusate. Ora bannatemi pure come fate quando non si parla male di az. Il resto solo bla bla bla

Rispondi nel merito invece di fare la vittima. Anche perchè qui siamo spesso accusati di essere servi di qualcuno, quindi la questione non ci sfiora. Se hai argomenti, esprimili. Se hai solo vuoti slogan, non preoccuparti di essere bannato: ci sono mille modi di considerare irrilevante quanto scrivi.
 
E chi se Ne frega della procedura d'infrazione. Sarebbe l'ora di finirla di fare le Pecorine d'Europa. Fortuna la Meloni non è tipa come dicevo di farsi intimorire dalla Ue Franco germanocentrica.

Credo che Meloni sia piuttosto abile in matematica: sa prendere le misure dei bacini elettorali. A prescindere dalla retorica protezionistica che da sempre caratterizza la destra moderna italiana, credo che la presidente del Consiglio abbia capito che Alitalia muove molti meno voti di un tempo. Meloni ha stravinto (anche) perche' ha saputo cambiare la propria retorica: da un messaggio romano-centrico, statalista e populista a uno molto piu' moderno condito di liberismo e promozione del protagonismo dell'iniziativa economica.
Ora che comandera', Meloni dovra' combattere molte battaglie a Brussels: ne potra' vincere alcune -- forse molte -- ma non credo che le convenga veramente mettersi a litigare per Alitalia. Una maxi ricapitalizzazione di Alitalia sarebbe un segnale pessimo da inviare ai mercati finanziari e una battaglia che costerebbe un capitale politico inaudito.
Le PMI di tutto il paese hanno bisogno di aiuto: milioni di esercenti e imprenditori piccoli e grandi hanno sostenuto Fratelli d'Italia. A tutti questi elettori di Alitalia importa meno di zero: molti ormai non volano Alitalia da decenni e la considerano un baraccone. Credo che Meloni lo capisca e che cerchera' di risolvere la questione AZ con un compromesso (per salvare la faccia) ma senza grandi battaglie. Chi ha votato per lei sperando di tornare ai "bei vecchi tempi" dei 747 che andavano a portare il tricolore in giro per il mondo rimarra' deluso. Nel 2022 il tricolore lo portano in giro Instagram, Eataly, Gucci, Ferrero, Lavazza, Illy, Campari, Ferrari, Rayban, D&G, Armani, Prada e migliaia di PMI che trovano il modo -- nonostante una burocrazia insensata, una fiscalita' medievale e una politica energetica nazionale da asini -- di far sognare l'Italia a miliardi di persone. Alitalia non serve piu' alcun interesse nazionale.
 
Credo che Meloni sia piuttosto abile in matematica: sa prendere le misure dei bacini elettorali. A prescindere dalla retorica protezionistica che da sempre caratterizza la destra moderna italiana, credo che la presidente del Consiglio abbia capito che Alitalia muove molti meno voti di un tempo. Meloni ha stravinto (anche) perche' ha saputo cambiare la propria retorica: da un messaggio romano-centrico, statalista e populista a uno molto piu' moderno condito di liberismo e promozione del protagonismo dell'iniziativa economica.
Ora che comandera', Meloni dovra' combattere molte battaglie a Brussels: ne potra' vincere alcune -- forse molte -- ma non credo che le convenga veramente mettersi a litigare per Alitalia. Una maxi ricapitalizzazione di Alitalia sarebbe un segnale pessimo da inviare ai mercati finanziari e una battaglia che costerebbe un capitale politico inaudito.
Le PMI di tutto il paese hanno bisogno di aiuto: milioni di esercenti e imprenditori piccoli e grandi hanno sostenuto Fratelli d'Italia. A tutti questi elettori di Alitalia importa meno di zero: molti ormai non volano Alitalia da decenni e la considerano un baraccone. Credo che Meloni lo capisca e che cerchera' di risolvere la questione AZ con un compromesso (per salvare la faccia) ma senza grandi battaglie. Chi ha votato per lei sperando di tornare ai "bei vecchi tempi" dei 747 che andavano a portare il tricolore in giro per il mondo rimarra' deluso. Nel 2022 il tricolore lo portano in giro Instagram, Eataly, Gucci, Ferrero, Lavazza, Illy, Campari, Ferrari, Rayban, D&G, Armani, Prada e migliaia di PMI che trovano il modo -- nonostante una burocrazia insensata, una fiscalita' medievale e una politica energetica nazionale da asini -- di far sognare l'Italia a miliardi di persone. Alitalia non serve piu' alcun interesse nazionale.

Mi dice il marmista che e' un po' lungo per inciderlo nella pietra, ma un 6x9 sparso per l'Italia si puo' fare.
Complimenti Ken!
 
Io non ho offeso nessuno. Non ho dato del ciarlatano. Impara l. 'educazione caro Amico. Non ti banneranno sicuro per. Avermi. Offeso. Mai toccare i Padroni Di Questo forum. Mai toccare l' irlandese ladrone.
Hai citato Ryanair, O'Leary e parli di "irlandese ladrone"...chiosando con un "io non ho offeso nessuno". Spero per te che all'ufficio legale di FR la pensino allo stesso modo dovessero mai leggerti.
 
Voi è anni che offendete l'Italia e gli italiani. Comunque mai sia il vostro padrone irlandese mi legge. 😂😂😂

argomenti zero, sei l’ennesimo troll che si diverte con poco. Ce lo dice tutti i giorni anche M’OL. L’aspetto più preoccupante è che se 75 è il tuo anno di nascita, essere così a 47 anni è veramente disarmante.
 
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Appunto ve lo dice. Ho voluto toccare con mano quanto mi dicevano. Siete di parte e non sopportare che vi si tocca. Visto e 'pieno di moderatori chiedo la. Cancellazione da sto forum. Mamma mia
 
Appunto ve lo dice. Ho voluto toccare con mano quanto mi dicevano. Siete di parte e non sopportare che vi si tocca. Visto e 'pieno di moderatori chiedo la. Cancellazione da sto forum. Mamma mia
Grazie, oggi è un bel giorno per la qualità del forum!
Se fossi amministratore lo farei in questo momento.
 
Appunto ve lo dice. Ho voluto toccare con mano quanto mi dicevano. Siete di parte e non sopportare che vi si tocca. Visto e 'pieno di moderatori chiedo la. Cancellazione da sto forum. Mamma mia

Mah.

Leggendo tra le righe dei tuoi interventi, mi sembra di capire che tu attribuisca le ragioni dell’ insuccesso di AZ alla concorrenza distorta di RyanAir e delle Low Cost in genere.

Immagino quindi che la soluzione ideale, dal tuo punto di vista, dovrebbe essere quella di un Intervento Statale che in qualche maniera “Squalifichi” la concorrenza delle Low Cost e restituisca ad AZ un regime di semi monopolio….del quale da almeno 20 anni anelano il ritorno.

Se così fosse, sarebbe un pensiero piuttosto miope: bisognerebbe infatti rendersi conto che la maggior parte della mobilità del paese è assicurata proprio dai vettori low Cost, con grande soddisfazione della maggior parte dell’utenza. Sottolineo quest’ultima frase.

Volendo, al massimo AZ potrebbe fare sana concorrenza a queste realtà istituendo a sua volta una o più branches Low Cost che si facciano valere sul territorio. Anzi, sono stupito del fatto che non lo abbiano già fatto.

Ma in verita credo anche che AZ dovrebbe sopratutto lasciarsi alle spalle queste fisime, e concentrarsi su quello che veramente manca in Italia: connessioni intercontinentali dirette, che possano far risparmiare tempo e denaro all’utenza…spesso costretta a volare con aerolinee estere ed a fare almeno uno scalo in piu.

Agire quindi finalmente come un Aerolinea Long Range basata sull’Hub di Roma FCO o di Milano MXP……con collegamenti short range pianificati al solo scopo di alimentare gli Hub con la miglior efficenza possibile. Di questo, forse, si sente la mancanza in Italia. Non di altro.
 
Mah.

Leggendo tra le righe dei tuoi interventi, mi sembra di capire che tu attribuisca le ragioni dell’ insuccesso di AZ alla concorrenza distorta di RyanAir e delle Low Cost in genere.

Immagino quindi che la soluzione ideale, dal tuo punto di vista, dovrebbe essere quella di un Intervento Statale che in qualche maniera “Squalifichi” la concorrenza delle Low Cost e restituisca ad AZ un regime di semi monopolio….del quale da almeno 20 anni anelano il ritorno.

Se così fosse, sarebbe un pensiero piuttosto miope: bisognerebbe infatti rendersi conto che la maggior parte della mobilità del paese è assicurata proprio dai vettori low Cost, con grande soddisfazione della maggior parte dell’utenza. Sottolineo quest’ultima frase.

Volendo, al massimo AZ potrebbe fare sana concorrenza a queste realtà istituendo a sua volta una o più branches Low Cost che si facciano valere sul territorio. Anzi, sono stupito del fatto che non lo abbiano già fatto.

Ma in verita credo anche che AZ dovrebbe sopratutto lasciarsi alle spalle queste fisime, e concentrarsi su quello che veramente manca in Italia: connessioni intercontinentali dirette, che possano far risparmiare tempo e denaro all’utenza…spesso costretta a volare con aerolinee estere ed a fare almeno uno scalo in piu.

Agire quindi finalmente come un Aerolinea Long Range basata sull’Hub di Roma FCO o di Milano MXP……con collegamenti short range pianificati al solo scopo di alimentare gli Hub con la miglior efficenza possibile. Di questo, forse, si sente la mancanza in Italia. Non di altro.
Credo che tu gli dia troppo credito. Secondo me non va oltre gli slogan da curva.
 
La turbolenza si fa più forte:

“Certares è farlocca. Finirà tutto in tribunale”. Ita, indagine interna su email e WhatsApp dei manager
21 Ottobre 2022
“Certares è farlocca. Finirà tutto in tribunale”. Ita, indagine interna su email e WhatsApp dei manager

ROMA - A Ita Airways qualcuno la chiama Operazione Trasparenza. Altri la presentano come un’attenta, approfondita attività di forensics. Fatto sta che la compagnia aerea - proprietà del ministero dell’Economia e in via di privatizzazione - sta passando ai raggi x tutti i messaggi email e i WhatsApp di un gruppo di suoi dirigenti. Due di questi - ha scritto ieri la Stampa - sono già sospesi dalle funzioni.

Il sospetto dell'interferenza
Su di loro e su altri dipendenti grava il sospetto che abbiano interferito con il processo di vendita di Ita. Una delle ipotesi accusatorie è che qualcuno abbia trasmesso all’esterno informazioni distorte ed opinioni con un obiettivo preciso: mettere in cattiva luce la trattativa tra il ministero dell’Economia e la cordata Certares, Air France, Delta. Trattativa in esclusivache è iniziata il 31 agosto 2022.

In queste ore convulse Ita Airways sospetta che qualcuno tra i suoi dirigenti abbia bollato come “pseudo-piano farlocco” il progetto che Certares ha presentato al ministero. E' il progetto per lo sviluppo futuro della nostra compagnia aerea, se privatizzata. Perché questo giudizio? Su quali base regge? Ed è davvero accaduto che un dipendente di una società pubblica (come è Ita) abbia messo bocca nelle libere valutazioni del ministero?

Fiumicino, l'aereo Ita dedicato a Tazio Nuvolari
Fiumicino, l'aereo Ita dedicato a Tazio Nuvolari "Aerei? Una fake news"
Le comunicazioni sotto esame sono altre. Certares si impegna, ad esempio, ad aumentare le rotte internazionali e intercontinentali di Ita perché sono le più redditizie. Anche a questo riguardo, Ita sospetta che un suo dirigente abbia liquidato il proposito come una “fake news” perché aerei di lungo raggio non sarebbero disponibili per tutto il 2023.

E ancora. Ita Airways sta accertando se qualcuno - tra i suoi dirigenti - abbia mai scritto in messaggi indirizzati verso l’esterno: “Il recente caso Alitalia con i rinvii a giudizio (decisi dal Tribunale di Civitavecchia a settembre 2022) dimostra come una partnership come quella con Certares espone a rischio giudiziario (i casi sono praticamente uguali)”.

Nei prossimi giorni, alcuni dirigenti sotto esame avranno la possibilità di chiarire il tono e il senso di quello che avrebbero contribuito ad elaborare o veicolato all’esterno (a seconda dei casi): il condizionale è d’obbligo.

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La seconda riunione
Mentre le ispezioni continuano, il Consiglio di amministrazione del vettore torna a riunirsi a otto giorni dalla seduta del 12 ottobre. L’esito delle due riunioni è identico. Ieri i sei consiglieri di amministrazione nominati dal ministero e l’amministratore delegato Fabio Lazzerini confermano la decisione del 12. Il presidente della compagnia Alfredo Altavilla viene spogliato di qualsiasi potere e di ogni delega operativa.

Non gestirà più - tra le altre cose - il personale di Ita, i rapporti con i media e neanche le strategie aziendali che portano a possibili alleanze. Lui, Altavilla, tiene il punto. Definisce illegittima la revoca dei suoi poteri anche perché priva - a suo parere - di giusta causa. Altavilla lascia anche intendere che avvierà una causa civile contro il suo demansionamento.

Alla fine però i voti a favore sono sette (i consiglieri dell’Economia più Lazzerini, che è sia ad e sia consigliere di amministrazione). Contro la destituzione si pronunciano solo il presidente Altavilla e la consigliera Frances Ouseley, che legge anche un testo a supporto del presidente.

Per la seconda volta in otto giorni, i sei consiglieri del ministero dell’Economia mettono agli atti un parere pro veritate a firma del professor Andrea Zoppini. Il secondo parere di Zoppini ribatte agli argomenti del Collegio sindacale di Ita.

Il Collegio - organo interno di vigilanza - ha mosso critiche di forma alla prima riunione del Cda, quella del 12 ottobre. Questi confronti in punta di diritto lasciano ora il campo a un dato certo: la decisione del 12, la revoca dei poteri, è confermata senza esitazioni.
 
Ita Airways, sulla scrivania di Meloni la vendita e il dossier dei veleni
27 Ottobre 2022
Giorgia Meloni
Giorgia Meloni
ROMA – La vendita di Ita Airways e l’Ita-gate, lo scandalo che sta investendo la compagnia aerea pubblica, arrivano sul tavolo di Giorgia Meloni. Un fascicolo sul vettore in via di privatizzazione viene aggiornato ogni giorno da Gaetano Caputi, il magistrato che, scrive L’Espresso, sarà capo di gabinetto del premier.

Le carte confidenziali
Dopo il ritiro dei poteri all’ex presidente esecutivo Alfredo Altavilla, Ita Airways accelera la sua indagine interna. La compagnia sta accertando, intanto, se suoi dirigenti abbiano intrecciato contatti non rituali con manager di Msc e Lufthansa (uniti in una delle due cordate interessate all’acquisto).

È il 21 febbraio 2022. Un gruppo di dipendenti di Ita entra in possesso di un documento riservato. Parliamo dell’accordo - il Memorandum of Understanding - con cui Msc e Lufthansa delineano le modalità del loro assalto alla compagnia aerea italiana.

Il Memorandum of Understanding tra Msc e Lufthansa
Il Memorandum of Understanding tra Msc e Lufthansa
Nel documento confidenziale c’è scritto, tra le altre cose, che Msc e Lufthansa puntano al 100% di Ita. In queste ore, Ita sta verificando se tutti i suoi dipendenti avessero titolo a maneggiare il documento sensibile; e se davvero un suo dipendente abbia suggerito di correggere il documento in questo senso: “Verificare se non sia possibile prevedere un ruolo esplicito per Itanella negoziazione eventualmente precisando che avverrà in nome e per conto del ministero dell’Economia”.


Il senso della correzione è chiaro: sarebbe utile che i compratori (Msc e Lufthansa) chiedessero una trattativa con Ita, ridimensionando il ruolo del ministero.

Il ministero di sinistra
Ita si chiede anche se la sua politica di comunicazione abbia perseguito il solo interesse aziendale, a partire dai “publiredazionali”: articoli che siti di informazione propongono dopo aver ricevuto un compenso dalle aziende. Questi articoli sono come gli altri, ma solo in apparenza, perché sono ispirati dalle aziende; e a volte sono scritti dalle aziende nella loro integralità.

Sotto la lente è finito un sito che ha chiesto 25 mila euro netti in cambio, tra le altre cose, dei “publiredazionali” che Ita vuole in Rete tra marzo e dicembre 2022. Articoli di questo sito sono serviti in passato o sarebbero serviti nel futuro a uno scopo predefinito: colpire - anche con parole “al vetriolo” - avversari, aziende, personalità pubbliche? Questo Ita sta accertando.

Alessandro Rivera, a proposito di personalità pubbliche, è il Direttore generale del Tesoro. Un funzionario pubblico di alto grado, solido e senza macchia. Ita sta verificando se suoi dipendenti abbiano condiviso una bozza di articolo che - poco prima di citare Rivera - definisce il ministero “una struttura di superburocrati gran parte a matrice PD”. L’articolo, destinato a un altro sito di notizie, non è mai uscito in Internet.

La trattativa esclusiva
In queste ore, il nuovo ministro dell’Economia Giancarlo Giorgettifarà una prima scelta su Ita. Entro il 31 ottobre deciderà se rinnovare la trattativa in esclusiva con Certares, Delta e Air France. Trattativa iniziata il 31 agosto. In verità Giorgetti ha sempre apprezzato la cordata alternativa (quella di Msc con Lufthansa).

Giancarlo Giorgetti (a destra) con Graziano Delrio
Giancarlo Giorgetti (a destra) con Graziano Delrio (fotogramma)
Ma proprio il sospetto di contatti irrituali tra manager di Msc o Lufthansa e dipendenti di Ita - nei mesi della gara - pone al ministro un problema. È davvero possibile interrompere il negoziato con Certares, Delta e Air France? Non a torto, quest’ultima cordata si sente penalizzata dalle mosse di manager di Ita e dalle comunicazioni - ostili e spesso sommerse - che Ita ha diffuso. Merita ora perfino l’esclusione?

Il nodo comunitario
Se il ministero continuerà a trattare con Certares, Air France e Delta, certo porrà la questione della compagnia francese. Finora, nell’era Draghi, il ministero ha lavorato sull’ipotesi di cedere a Certares il 51% del nostro vettore conservandone il 49% (con i francesi e Delta come semplici partner commerciali).

Anche se presieduto da un cittadino europeo, Certares resta un fondo Usa. Per evitare una cessione di fatto agli americani, il governo Meloni si riserva di chiedere ad Air France un ingresso diretto nel capitale di Ita. Loro, i francesi, non potrebbero entrare perché l’Ue lo vieta. Ma Bruxelles, in colloqui informali con Air France, ha aperto all’acquisto di una quota molto limitata di Ita, pari al 10%.

L'airbus di Ita su Monza: ripreso dalle frecce tricolori
427365
 
ROMA - Il presidente Alfredo Altavilla fa causa ai sette consiglieri di amministrazione di Ita Airways (tra cui l'ad Fabio Lazzerini). Sono le sette persone che - nelle sedute del 12 ottobre e del 20 ottobre - gli hanno sottratto ogni potere e delega operativa.


I legali di Altavilla - dello Studio legale Pontecorvo - hanno depositato la citazione al Tribunale Civile di Roma, che fissa la prima udienza a febbraio del 2023. L'atto - lungo 60 pagine - tra le altre cose lamenta la mancanza di una giusta causa. Il ritiro delle deleghe sarebbe immotivato.

Lo stesso atto sostiene che il ritiro delle deleghe e dei poteri non era all'ordine del giorno della seduta del Cda del 12 ottobre e che i consiglieri sarebbero andati al di là delle loro prerogative. La tesi è che il ritiro delle deleghe è tra i poteri dell'Assemblea dei soci (dunque del ministero dell'Economia).
La causa è indirizzata anche verso Ita Airways. Dunque, per ragioni formali e procedurali, Altavilla chiama in causa sè stesso. La citazione è rivolta, inevitabilmente, anche contro il rappresentante legale di Ita, che è lo stesso Altavilla. Tutto questo non è un errore o una svista, ma è dettato dalle norme del Codice di procedura civile.
In casi del genere, il presidente in carica è solito dimettersi prima della causa, proprio per non ingenerare il corto circuito. Ma Altavilla ha scelto di non rimettere il mandato da presidente della compagnia aerea pubblica, come è suo diritto.
I legali di Altavilla non precisano una richiesta di risarcimento danni, riservandosi di farlo successivamente, nel corso del processo.
E' probabile che Ita AIrways e i 7 consiglieri di amministrazione scelgano di affidarsi a un legale unico, per la loro difesa.


 
Ita Airways, Lazzerini ai dipendenti: "Decisione su vendita spetta a governo. Dobbiamo lavorare, non fare il tifo"
27 Ottobre 2022
Fabio Lazzerini ospite di "Porta a Porta"
Fabio Lazzerini ospite di "Porta a Porta"
ROMA - La vendita di Ita "deve rimanere prerogativa del nostro Governo. Un processo gestito" attraverso il ministero dell’Economia in qualità di "Azionista unico della compagnia. Il nostro lavoro è supportare il Governo in tutto ciò che gli serve per portare avanti le sue decisioni". Questo, "senza avere preferenze. Senza fare il tifo per una o per l’altra soluzione", per questa o quella cordata di compratori.


In un email a tutti i dipendenti, Fabio Lazzerini fa il punto sullo stato di salute del vettore aereo pubblico a un anno dal suo esordio nei cieli del 15 ottobre 2021. E l'amministratore delegato e direttore generale di Ita si sofferma anche sulla stretta attualità invitando il Personale a fare solo tre cose: lavorare, lavorare, lavorare.

Chi è alle dipendenze del vettore deve semplicemente "mettere al centro lo sviluppo profittevole dell'Azienda". Le parole di Lazzerini cadono - forse non casuali - mentre si moltiplicano le polemiche su come alcuni manager di Ita Airways si siano comportati nei mesi della gara per la cessione.

Da lunedì le dipendenti e i dipendenti stanno ricevendo la rassegna stampacon tutte le notizie su Ita e i vettori concorrenti "perché è giusto che ognuno conosca le notizie", aggiunge il manager. L'amministratore delegato apre anche un indirizzo email attraverso cui si potrà dialogare direttamente con lui.

Uno dei primi Airbus di Ita a Fiumicino
Uno dei primi Airbus di Ita a Fiumicino
L'ad elenca anche i risultati raggiuntinel primo anno di Ita. E segnala, tra le altre cose, che:
- il nuovo programma fedeltà Volare, ha già superato la soglia dei 700.000 iscritti;
- "abbiamo trasportato, dall’avvio delle operazioni, 9 milioni di passeggeri";
- "nei mesi di giugno e luglio 2022 il risultato operativo (Ebit) assoluto è stato positivo e i mesi di agosto e settembre hanno presentato risultati solo marginalmente negativi pur in presenza di un significativo aggravio di costi riconducibile all’effetto carburante".

Continua Lazzerini: "Siamo perfetti? Assolutamente no. Dobbiamo continuare a lavorare duramente per migliorare ogni processo, ogni esperienza. Della Ita Airways di un anno fa non dobbiamo mai dimenticare lo spirito da start-up che ci ha reso veloci, freschi, determinati".

Noi - aggiunge il manager - "non vendiamo un prodotto fisico. Il nostro prodotto sono collegamenti, frequenze, processi di prenotazione, operazioni di imbarco, il comfort dell’aeromobile, il sorriso che accoglie a bordo con professionalità, la sicurezza, la puntualità".

L'airbus di Ita su Monza: ripreso dalle frecce tricolori
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Ita-Certares, arriva la proroga: un altro mese per chiudere la trattativa
Il nuovo governo vuole concedere più tempo per definire l’operazione con il fondo americano

di Umberto Mancini

Domenica 30 Ottobre 2022 Ultimo aggiornamento 07:31

Prosegue la navigazione di Ita Airways verso la privatizzazione. Tant’è che, di là dei dovuti approfondimenti e verifiche del nuovo esecutivo, si fa strada la proroga della trattativa riservata tra il Tesoro, azionista unico della compagnia, e il consorzio guidato da Certares e composto da Delta Airlines e Air France Klm. Una esclusiva che, scattata a fine agosto, scade domani ma che il governo intende prolungare di un altro mese.

Il negoziato è stato rallentato più volte, secondo quanto affermato dal cda e dallo stesso ministero dell’Economia, da una serie di manovre di disturbo da parte del presidente Alfredo Altavilla, le cui deleghe sono state revocate dal board, ma che tuttora siede nel consiglio di amministrazione rifiutandosi di dimettersi nonostante le numerose sollecitazioni. Ciò anche in relazione a una serie di documenti e di mail che sarebbero ora sul tavolo del neo ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e che conterrebbero, il condizionale è d’obbligo, le tracce dei tentativi per frenare la trattativa con il fondo americano con lo scopo di far rientrare in gioco, anche in extremis, il gruppo Msc-Lufthansa, la cui offerta, come noto, era stata considerata dal Tesoro meno attraente di quella di Certares. Tracce la cui verifica potrebbe far scattare l’accusa di turbativa d’asta. Di certo i legali di Ita sono al lavoro su un voluminoso dossier.

LE TAPPE
Ma di là della vicenda giudiziaria, ciò che più conta in questa fase è la volontà del governo di andare avanti, chiarendo però nel dettaglio la forma della nuova alleanza. Se è ormai assodato il fatto che il Tesoro resterà con una quota del 49% e con ampi poteri su strategie, governance e tutela del made in Italy, va invece precisato meglio il ruolo di Delta e soprattutto di Air France. Così come quello sulle nuove rotte che, nell’ambito della futura partnership, devono consentire a Ita di essere davvero competitive sul lungo raggio. Ed è qui che Certares deve tratteggiare meglio i confini, specificare come il vettore italiano può integrarsi e beneficiare del network internazionale. Un nuovo vertice con il top management della compagnia è previsto per la prossima settimana, al più tardi il giorno prima dell’assemblea del vettore, prevista per martedì 8 novembre.


LE TAPPE
Per quanto riguarda l’ingresso di Delta nella newco, con una quota di minoranza, non ci sono ostacoli di sorta, anche se tempi e modalità operative sono oggetto del negoziato che, come accennato, richiederà ancora una paio di settimane per chiudersi.


Anche Air France, ma solo in una seconda fase, sarebbe disposta ad entrare nel capitale, assorbendo una quota della partecipazione destinata a Certares. Quello che sta più a cuore al titolare del ministero dell’Economia è poi l’impatto sull’occupazione e lo sviluppo del piano industriale. Su questo fronte il fondo Usa ha promesso di voler implementare quello predisposto da Ita. Con gli americani pronti ad assumere 1.500 dipendenti il prossimo anno, aumentando aerei (da 63 a 100, fino a 120 nel 2024) e rotte. Si parte dalla situazione attuale con 3.500 dipendenti e 63 aerei (700 piloti e 1.360 assistenti di volo) per arrivare l’anno prossimo, con l’aumento delle rotte e degli aerei, a 5.000, con un balzo quindi di 1.500 dipendenti; l’anno successivo, crescita ulteriore di 500 unità. Quanto alla volontà del nuovo governo, dal dicastero di Via XX Settembre non trapela nulla di ufficiale, si fa solo osservare che il dossier è seguito con la massima attenzione dal ministro Giorgetti.

Fonte: https://www.ilmessaggero.it/economi...o_compagnia_aerea_ultime_notizie-7020645.html
 
Ita, dossier sulla trattativa esclusiva Mef-Certares in mano al ministro Giorgetti

Per Ita Airways entro donani il neo ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, dovrà decidere se prorogare la trattativa in esclusiva con Certares, in partnership commerciale con Delta e Air France-Klm, per la vendita del 50% più un’azione della newco al fondo Usa. La trattativa è partita dopo che il governo Draghi lo scorso 31 agosto ha scelto Certares a discapito della cordata Msc-Lufthansa per cercare di privatizzare la newco, nata dalle ceneri della vecchia Alitalia. Da Parigi Air France-Klm ha fatto sapere che il negoziato col Mef, azionista unico di Ita, va avanti. Il Gruppo franco-olandese ha archiviato il terzo trimestre con un utile netto di 460 milioni di euro. Salvo una decisione clamorosa da parte del Mef, la trattativa esclusiva dovrebbe essere rinnovata anche per dare a Certares più tempo per analizzare “l’enorme” mole di dati di Ita a cui ha avuto accesso recentemente. Inoltre sono previsti almeno altri due incontri tra la stessa Certares e Ita, ossia altre due “expert session” per approfondire i diversi temi sul tavolo, come quello delle rotte.

Nel mentre Giorgetti decide come mandare avanti la trattativa con francesi e olandesi, nella newco è scontro tra il presidente, Alfredo Altavilla, e il consiglio di amministrazione. Siamo oramai alla guerra legale perchè i dissidi in Cda si sono spostati in tribunale. Altavilla ha infatti citato in giudizio la compagnia, sei consiglieri, tutti espressione del Mef, e l’amministratore delegato, Fabio Lazzerini, dopo che la settimana scorsa durante il cda gli sono state strappate le deleghe operative. Una decisione considerata illegittima da Altavilla in quanto la revoca delle deleghe spetterebbe all’Assemblea dei soci (Mef). Secondo alcuni addetti ai lavori la distribuzione delle deleghe è competenza dell’Assemblea, non del cda. Le deleghe ad Altavilla sono state date con una delibera assembleare, per cui formalmente e tecnicamente sono un tema da assemblea da azionisti e non da cda, spiegano. Però in base al codice civile, il consiglio di amministrazione “determina il contenuto, i limiti e le eventuali modalità di esercizio della delega”, può sempre “impartire direttive agli organi delegati e avocare a sé operazioni rientranti nella delega”. L’atto di citazione da parte degli avvocati di Altavilla è stato presentato al Tribunale di Roma. La prima udienza dovrebbe esserci a febbraio dell’anno prossimo.

Fonte: https://www.fortuneita.com/2022/10/...a-mef-certares-in-mano-al-ministro-giorgetti/