Iran: aerei e dintorni dopo il trattato sul nucleare.


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Viking

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13 Agosto 2009
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Buongiorno all,

come saprete pochi giorni fa e' stato siglato un trattato grazie al quale verranno tolte le sanzioni all'Iran.

Tra queste, anche la possibilita' di rinnovare il parco macchine volante (tanti sono i TR al riguardo, tra cui un paio in particolare di Sam Chui).

Ora, Airbus e Boeing saranno in prima fila ad offrire i loro mezzi: riporto quindi un'analisi di Bloomberg che descrive un impotetico futuro in quel della Persia.

http://www.bloomberg.com/news/artic...ge-jets-open-new-market-for-boeing-airbus-duo

Un'ultima nota: ho scoperto che l'Iran aveva addirittura ordinato 2 Concorde chiaramente non consegnati dopo la Rivoluzione di Khomeini. Il nostro Nicolap, grande studioso di storia, puo' raccontarci qualcosa in piu'?

Vik.
 
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Permettetemi una riflessione che non vuole essere di fantaviazione.

Lasciando stare gli Emirati, Teheran potrebbe benissimo provare a ripetere il successo aeronautico di Istanbul: buon traffico locale misto business/etnico/turistico, posizione centrale tra Europa, Estremo Oriente ed Africa (anzi, meglio posizionata di Istanbul), costo del lavoro limitato, capacità tecnica, disponibilità di capitali anche maggiore della Turchia grazie al settore energetico. Cosa ne pensate?
 
Permettetemi una riflessione che non vuole essere di fantaviazione.

Lasciando stare gli Emirati, Teheran potrebbe benissimo provare a ripetere il successo aeronautico di Istanbul: buon traffico locale misto business/etnico/turistico, posizione centrale tra Europa, Estremo Oriente ed Africa (anzi, meglio posizionata di Istanbul), costo del lavoro limitato, capacità tecnica, disponibilità di capitali anche maggiore della Turchia grazie al settore energetico. Cosa ne pensate?
Il disgelo è solo agli inizi e potrebbe sempre essere una falsa partenza.
Nella regione non c'è spazio per un altro colosso del trasporto aereo.
Il miglioramento delle relazioni fra Iran e Occidente potrebbe comunque portare ad altre forme di destabilizzazione nella regione.
 
Il disgelo è solo agli inizi e potrebbe sempre essere una falsa partenza.
Nella regione non c'è spazio per un altro colosso del trasporto aereo.
Il miglioramento delle relazioni fra Iran e Occidente potrebbe comunque portare ad altre forme di destabilizzazione nella regione.

"L'ottimismo e' il profumo della vita." (Tonino Guerra)
https://www.youtube.com/watch?v=XyX-KJwUohw
 
Mi permetto una riflessione da non addetto ai lavori: considerando che la IATA stima che il traffico aereo nel 2034 sarà di 7,3 miliardi di passeggeri l'anno, e che gran parte di questi saranno cinesi, indiani e indonesiani, oltre a statunitensi e brasiliani (http://www.ttgitalia.com/stories/tr...fico_aereo_nel_2034_le_previsioni_della_iata/), non chiuderei la porta a prescindere a questo mercato, che già internamente di suo vale decine di milioni di passeggeri (l'Iran ha 77 milioni di abitanti e possiede comunque, differentemente da ciò che viene da pensare, uno sviluppo industriale e civile ben indirizzato, a differenza dei paesi limitrofi). Anche se gli slot di consegna degli aeromobili più richiesti sono esauriti nei prossimi anni, ci sono ottime alternative per una compagnia statale di bandiera come la Iran Air, che può sempre orientarsi sul leasing di aeromobili sgraditi alla concorrenza (A340) oppure nuovi con poche richieste (B747-8) (http://www.firstpost.com/fwire/insi...-if-nuclear-deal-reached-reuters-2337458.html). Nel caso che il disgelo prosegua, io vedrei ottime possibilità in questo mercato, il treno sarà pure in considerevole ritardo ma darlo per perso mi sembra prematuro.
 
E' una storia in effetti molto interessante,
nell'ottobre del 1972 la Iran Air pose un ordine per 2 concorde piu un opzione per un terzo.
La posizione geografica della Persia è decisamente un ponte tra est e ovest e all'epoca Dubai e co erano solo sabbia e vento.
Lo Shah , si sa, era anche un pò megalomane e comunque due soli concorde non sarebbero stati cosi profittevoli e decisamente pochi per garantire una continuità di rotazioni.
Comunque, sta di fatto che, per fare un pò di marketing, addirittura nel 1975 venne programmata una visita della regina madre a Teheran con un concorde.
La visita non avvenne mai in quanto il volo venne prima cancellato , poi riconfermato, quindi ricancellato ancora per dei problemi tecnici e gli inglesi erano terrorizzati dal fatto che un qualsiasi incidente avrebbe potuto distruggere l'immagine del Concorde.
Venne poi la crisi petrolifera e l'embargo OPEC a stroncare qualsiasi velleità, anche se in realtà, gli ordini rimasero in piedi fino alla deposizione dello shah e cancellazione dell'ordine avvenuta nel 1980.
I Concorde in ordine erano i numeri 214 e 216 , che in effetti non facevano parte degli ordini iniziali di BA, quindi, dopo la cancellazione, vennero presi in carico da BA e immatricolati come G BOAF e G BOAG.
G BOAG venne accantonato per alcuni anni come spare parts, quindi riprese il servizio nel 1985, fu un pò problematico in quanto, alcune parti che erano state rimosse, non si trovavano più e vennero reperite da un concorde dell Air France.
Vi furono alcuni voli charter tra parigi e teheran , kish island e Dakkar.
Nel corso di alcuni di questi voli, alcuni piloti iraniani presero i comandi ed eseguirono alcuni decolli ed atterraggi in incognito, vestendo da civili !
Spero di essere stato utile.
 
Mi permetto una riflessione da non addetto ai lavori: considerando che la IATA stima che il traffico aereo nel 2034 sarà di 7,3 miliardi di passeggeri l'anno, e che gran parte di questi saranno cinesi, indiani e indonesiani, oltre a statunitensi e brasiliani (http://www.ttgitalia.com/stories/tr...fico_aereo_nel_2034_le_previsioni_della_iata/), non chiuderei la porta a prescindere a questo mercato, che già internamente di suo vale decine di milioni di passeggeri (l'Iran ha 77 milioni di abitanti e possiede comunque, differentemente da ciò che viene da pensare, uno sviluppo industriale e civile ben indirizzato, a differenza dei paesi limitrofi).

Nel lungo periodo nessuna porta è mai chiusa - ci mancherebbe.

Anche se gli slot di consegna degli aeromobili più richiesti sono esauriti nei prossimi anni, ci sono ottime alternative per una compagnia statale di bandiera come la Iran Air, che può sempre orientarsi sul leasing di aeromobili sgraditi alla concorrenza (A340) oppure nuovi con poche richieste (B747-8) (http://www.firstpost.com/fwire/insi...-if-nuclear-deal-reached-reuters-2337458.html). Nel caso che il disgelo prosegua, io vedrei ottime possibilità in questo mercato, il treno sarà pure in considerevole ritardo ma darlo per perso mi sembra prematuro.

Di sicuro non si costruisce un vettore del calibro di Emirates, Turkish, Qatar o Etihad rastrellando aerei che nessuno vuole: coi 340 e i 748 si va poco lontano. Anche se dovessero acquisirne qualcuno, sarà per tappare le falle della flotta attuale, non per costruire un'alternative alle golfare e a Turkish. Il fatto che nei prossimi cinque anni manchino slot di consegna di 350 e 787 non significa molto: per costruire un vettore globale ci vuole un tantinello più di tempo.
 
Nel lungo periodo nessuna porta è mai chiusa - ci mancherebbe.



Di sicuro non si costruisce un vettore del calibro di Emirates, Turkish, Qatar o Etihad rastrellando aerei che nessuno vuole: coi 340 e i 748 si va poco lontano. Anche se dovessero acquisirne qualcuno, sarà per tappare le falle della flotta attuale, non per costruire un'alternative alle golfare e a Turkish. Il fatto che nei prossimi cinque anni manchino slot di consegna di 350 e 787 non significa molto: per costruire un vettore globale ci vuole un tantinello più di tempo.

Ovviamente non si può arrivare in pochi mesi al livello di Emirates, però non stiamo parlando di costruire una compagnia aerea da zero: Iran Air è già un vettore globale presente sul mercato da decenni, con slot di atterraggio disponibili in mezza Europa, una struttura operativa consolidata, personale specializzato solamente da aggiornare, strutture tecniche efficienti (se hanno fatto volare dei 747 per 40 anni senza aiuti dalla Boeing, tanto stupidi non sono), enorme disponibilità di risorse ed anche un aeroporto nuovo a propria disposizione che, se sviluppato, può gestire un centinaio di milioni di passeggeri all'anno. Alla Iran Air l'unica cosa che manca è una cinquantina di aerei per diventare un concorrente di peso, per questo si affannano tutti ad entrare in quel mercato. Che poi non si diventi come Emirates con gli A340 siamo d'accordo, però se ordinassero già una decina di 747-8 e prendessero in leasing un'altra decina di WB, io credo che i concorrenti dovrebbero iniziare a preoccuparsi...
 
però se ordinassero già una decina di 747-8 e prendessero in leasing un'altra decina di WB, io credo che i concorrenti dovrebbero iniziare a preoccuparsi...

Io non dico che gli iraniani siano stupidi, anzi. Nell'azienda per la quale lavoro i persiani sono molti (anche ai livelli più alti del management) e sono tutti molto preparati. La Persia ha una grande storia e forse un grande futuro, ma ci vuole tempo - dai almeno il tempo a qualche ambasciata di riaprire (USA, UK, Canada - quest'ultimo rappresentato in Iran dalla Repubblica Italiana). Uno dei danni più grossi dell'embargo - il motivo per il quale, a mio avviso, è stato controproducente - è stato il soffocamento della classe media persiana: una borghesia commerciale dinamica e moderna, con grandi ambizioni culturali e intellettuali. Ci vorrà tempo per ricreare un benessere diffuso nelle grandi città, e per far tornare a crescere la classe media del paese.
Una decina di 747-8 e un'altra decina di WB possono far ridere, ma non preoccupare Emirates: ci possono metter su un vettore discreto, utile per gestire il traffico da/per l'Iran, ma non per mettere su un network globale di connessioni. C'è anche un problema di marchio: Iran Air appassiona noi di Aviazione Civile, ma non sarà facile che entusiasmi in breve tempo una clientela globale.
Per la cronaca: se bastassero un paio di decine di WB e una settantina di milioni di abitanti per impensierire i colossi del Golfo, Alitalia starebbe messa molto meglio.
 
Oltre a tutto quello che è stato detto c'è da aggiungere che difficilmente il regime iraniano consentirà a un vettore nazionale di offrire standard di servizio pari a quelli degli altri vettori mediorientali. I contenuti dell'IFE saranno per forza di cose limitati, dal momento che in Iran è proibita la proiezione o la trasmissione di film e produzioni televisive che non siano iraniane o di paesi a cultura islamica. Solo nelle case si può avere accesso alle produzioni occidentali, tramite parabole satellitari. C'è poi il problema degli alcolici, che sicuramente saranno vietati su tutti i voli. Se la situazione politica iraniana resterà quella che è io non vedo il motivo per cui un passaggero sano di mente (e non fanatico islamista) dovrebbe scegliere un vettore iraniano, con tutte le sue limitazioni, in alternativa alle compagnie del Golfo.
 
Io non dico che gli iraniani siano stupidi, anzi. Nell'azienda per la quale lavoro i persiani sono molti (anche ai livelli più alti del management) e sono tutti molto preparati. La Persia ha una grande storia e forse un grande futuro, ma ci vuole tempo - dai almeno il tempo a qualche ambasciata di riaprire (USA, UK, Canada - quest'ultimo rappresentato in Iran dalla Repubblica Italiana). Uno dei danni più grossi dell'embargo - il motivo per il quale, a mio avviso, è stato controproducente - è stato il soffocamento della classe media persiana: una borghesia commerciale dinamica e moderna, con grandi ambizioni culturali e intellettuali. Ci vorrà tempo per ricreare un benessere diffuso nelle grandi città, e per far tornare a crescere la classe media del paese.
Una decina di 747-8 e un'altra decina di WB possono far ridere, ma non preoccupare Emirates: ci possono metter su un vettore discreto, utile per gestire il traffico da/per l'Iran, ma non per mettere su un network globale di connessioni. C'è anche un problema di marchio: Iran Air appassiona noi di Aviazione Civile, ma non sarà facile che entusiasmi in breve tempo una clientela globale.
Per la cronaca: se bastassero un paio di decine di WB e una settantina di milioni di abitanti per impensierire i colossi del Golfo, Alitalia starebbe messa molto meglio.

Ken, dissento su quanto dici.
Gli Emirati, in generale, sono molto recenti (lasciando perdere la notte dei tempi), il petrolio e' stato scoperto negli anni '70. Dalla sabbia e' nata Dubai a ritmi frenetici e vediamo il risultato.
Il 2 ottobre 1985, Emirates tracciò le sue prime rotte da Dubai con due soli aerei, un Boeing 737 e un Airbus 300 B4 (dal sito emirates.com). Oggi e' una potenza. Si sono passati giusto 30 anni, ma lo sviluppo piu' consistente si e' avuto negli ultimi anni. A suon di $$$
I soldi sono la base della crescita: ne servono tanti, ma proprio tanti. L'Iran ne ha tanti, ma proprio tanti grazie al petrolio. Un'ordine secco come l'ha fatto Emirates nel 2005/2007 lo potrebbe fare eccome.
Finanza e turismo: vero che l'embargo ha fatto sedere la borghesia persiana, ma diciamocela tutta. Tra Iran e UAE, per storia e cultura, dove andrebbero i turisti? A Dubai vedi tanta tecnologia e sabbia. In Iran c'e' la Storia (con la S maiuscola). Dubai e' una piazza d'affari come Londra, ok solo pc internet, soldi virtuali e tanta aria condizionata.
Brand: un ritocchino all'ìimmagine come fan tutte le compagnie aeree e via. Solo gli ottusi e gli ignoranti (nell'accezione coloro che non conoscono) possono solo paragonare l'Iran all'impero del male. forse bisognerebbe dare un'occhiata li intorno (cmque OT).
In conclusione, dal mio modesto punto di vista, l'interesse per la regione c'e', i soldi ci sono, la vitalita' della generazione giovane e' alta, mi auguro un brillante futuro per l'Iran. E visto che le corporation vanno dove ci sono i soldi, son convinto che Airbus e Boing (per stare in campo aeronautico) si faranno la guerra tra di loro per offrire i loro prodotti.
Scusate se vi ho annoiato.
 
Oltre a tutto quello che è stato detto c'è da aggiungere che difficilmente il regime iraniano consentirà a un vettore nazionale di offrire standard di servizio pari a quelli degli altri vettori mediorientali. I contenuti dell'IFE saranno per forza di cose limitati, dal momento che in Iran è proibita la proiezione o la trasmissione di film e produzioni televisive che non siano iraniane o di paesi a cultura islamica. Solo nelle case si può avere accesso alle produzioni occidentali, tramite parabole satellitari. C'è poi il problema degli alcolici, che sicuramente saranno vietati su tutti i voli. Se la situazione politica iraniana resterà quella che è io non vedo il motivo per cui un passaggero sano di mente (e non fanatico islamista) dovrebbe scegliere un vettore iraniano, con tutte le sue limitazioni, in alternativa alle compagnie del Golfo.

Interpreto quello che dici: chi vola e' un alcolizzato e guarda solo l'IFE. Io non bevo e leggo libri. Quindi non sono sano di mente.
 
Interpreto quello che dici: chi vola e' un alcolizzato e guarda solo l'IFE. Io non bevo e leggo libri. Quindi non sono sano di mente.

E' un bel sofisma. Mi piace. :) Il concetto che ho espresso però mi sembra abbastanza chiaro e di buon senso: se non offri un servizio almeno paragonabile a quello dei competitor fai fatica ad attrarre passeggeri.
 
Ricordo il TR di un entusiasta Sam Chui su Iran Air. A parte l'aereo vintage che tutti sogniamo di poterci volare ancora una volta, le sue parole erano per la genuina umanita' del personale di bordo, la loro professionalita' e gentilezza. Cosa che non appartiene alle occidentali, tutt'altro. La domanda che ti pongo e': non pensi che con l'introduzione di materiale volante paragonabile ai competitor il servizio non possa che allinearsi? ora non e' possibile ed e' chiaro, ma avranno la possibilita'. poi come dice Ken, non sara' domani e nemmeno dopo domani, lasciamogli il tempo necessario.
 
Ricordo il TR di un entusiasta Sam Chui su Iran Air. A parte l'aereo vintage che tutti sogniamo di poterci volare ancora una volta, le sue parole erano per la genuina umanita' del personale di bordo, la loro professionalita' e gentilezza. Cosa che non appartiene alle occidentali, tutt'altro. La domanda che ti pongo e': non pensi che con l'introduzione di materiale volante paragonabile ai competitor il servizio non possa che allinearsi? ora non e' possibile ed e' chiaro, ma avranno la possibilita'. poi come dice Ken, non sara' domani e nemmeno dopo domani, lasciamogli il tempo necessario.

Fino a quando non ci sarà un cambiamento nella politica interna del paese (che non è all'orizzonte) non ci sarà la possibilità, a mio parere, di vedere Iran Air (o altri vettori) sfidare ad armi pari le major occidentali e le ME3, proprio perchè il servizio difficilmente potrà allinearsi a quello della concorrenza, senza contare la diffidenza di potenziali passeggeri occidentali (e non solo) verso tutto ciò che rimanda all'Iran, cioè un paese che fino all'altro ieri era considerato uno stato canaglia in lotta con i valori dell'occidente. L'accordo appena siglato (se approvato dal Congresso americano) consentirà all'aviazione civile iraniana di uscire dall'obsolescenza e di proporsi come nuovo player regionale, ma non di più. Allo stato attuale mi sembra assolutamente fantasioso e irrelistico immaginare per i vettori iraniani velleità e ambizioni da carrier globale.

P.S.: anche il personale di Air Koryo è professionale e gentile, ma chi ci farebbe volentieri un volo intercontinentale, anche potendo, a parte un appassionato di aviazione come Sam Chui?
 
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